venerdì, 5 Dicembre 2025

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Invecchiamento cutaneo: come prevenirlo con i segreti di Michelle Obama

Invecchiamento cutaneo

Invecchiamento cutaneo: combattilo con i segreti di bellezza di Michelle Obama!

E’ sempre più pazzesca, l’ex first lady ha tagliato da un po’ il traguardo dei 50 ed è sempre più bella e radiosa.

Grintosa, tenace, si prende molta cura di se stessa: fa movimento, beve molta acqua e promuove una dieta sana senza il junk food tanto amato dagli americani (compreso suo marito).

Vi sveliamo i segreti anti age di Michelle.

Combattere l’invecchiamento cutaneo come fa Michelle Obama

E’ sempre in attività, sempre impegnata ed ha un aspetto sempre impeccabile.

Niente rughe, niente occhiaie, incarnato radioso e pelle di pesca. Ma come fa questa donna a non invecchiare?

I suoi segreti son stati svelati dalla facialist Jennifer Brodeur, dal 2014 a fianco dell’ex first lady.

La signora Obama in primis conduce uno stile di vita sano: cibo buono e movimento.

Non fa tanti scrub o peeling, usa crema anti-infiammatoria integrata da vitamina C il giorno e vitamina A la sera.

Per rendere idratata la pelle, miscele a base di collagene e vitamina C.

Michelle è anche una fan dell’ossigenoterapia che effettivamente fa miracoli per la pelle.

Invecchiamento cutaneo, i segreti antiage di Michelle Obama

Per contrastare gli anni che passano, Michelle ha un ottimo alleato: l’olio di peonia. Lo applica sul viso ogni mattina prima del siero. In più, lo ha sempre con sé quando viaggia in aereo, rigorosamente struccata, insieme a un integratore di collagene.

Quest’olio ha proprietà antinfiammatorie e idrata in profondità la pelle.

Usa anche maschere in gel al collagene e pare che di recente abbia scoperto un gel organico che contiene spilanthol, un anestetico locale biologico che deriva da un estratto della pianta oleracea Acmella. Sembra che a consigliarglielo sia stata la Duchessa di Cambridge, Kate Middleton in persona.

Le tendenze moda della prossima stagione

Abiti, borse e gioielli: ecco quali sono le principali tendenze per l’autunno inverno 2019/2020. Nelle sfilate milanesi e tra i blog dei maggiori influencers mondiali, emergono già quelle che saranno le tendenze per il prossimo autunno. Torna assolutamente di moda il look animalier! Dagli stivali alle borse, a qualunque tipo di accessorio, le forme geometriche e gli sfondi animaleschi avranno un ruolo privilegiato nel guardaroba femminile. Un’altra tendenza assolutamente da non perdere per il prossimo autunno, per essere belle e trendy, è quella del cerchietto che invaderà il cosiddetti “street style“. Sta arrivando una cerchietto – mania: l’accessorio diventerà particolarmente gettonato in tutte le sue forme e negli stili più particolari. È un elemento di abbigliamento che non dovrà mancare nel cassetto delle donne nei prossimi mesi!

Autunno – inverno 2019/2020: il look e gli accessori che non potranno mancare!

Un altro stile che sta spopolando nel corso di questo anno e che è destinato a diventare imprescindibile per la moda autunno – inverno 2019/2020, è quello della vita alta. I capi a vita alta sono unici, vintage ed eleganti: pantaloni e gonne a vita alta, vi permetteranno di apparire più snelle e alte. Nella prossima stagione saranno sempre di più i modelli a vita alta che invaderanno il guardaroba di tutte noi. Un altro accessorio che sta spopolando è la fibbia o le cosiddette “fusciacche” che sono diventate degli elementi imprescindibili della passerella. In tutti i casi sono richieste applicazioni e, insieme alle cinture, sono assolutamente da non perdere e da abbinare a grandi camicioni o per vestiti con drappeggi e con tagli asimmetrici. Tra le tendenze per il prossimo autunno in fatto di borse, vi è la “belt bag” è una di quelle che sta spopolando ed è destinata a sopravvivere anche nel corso del prossimo autunno. Come sceglierla? Puntante alle borse arricchite con maxi tasche e stampe particolari.

Ricostruzione unghie: pro e contro, quando è sconsigliata

Ricostruzione unghie

Ricostruzione unghie, ormai tante donne non possono farne più a meno, si sa che le mani sono un po’ il nostro biglietto da visita e quindi avere delle unghie sempre ben curate e magnifiche è il top.

Eppure ci sono casi in cui è bene evitare la ricostruzione e taluni in cui può anche essere dannosa.

Vediamo quali sono i pro e contro e cerchiamo di far luce sulla questione “danni per la salute”.

I pro e contro della ricostruzione unghie

Vediamo in primis quali sono i pro:

  • mani sempre perfette e curate, non si deve star a ritoccare lo smalto ne preoccuparsi che le unghie non siano presentabili
  • il gel è resistente quindi le unghie non si rovinano facilmente
  • le unghie sono sempre della giusta misura, senza problemi di unghie troppo corte, spezzate etc
  • è un’ottima soluzione per chi ha l’abitudine di mangiarsele
  • non occorrono grandi manutenzioni e durano a lungo

Ma ci sono anche i contro da tenere in considerazione:

  • le unghie possono indebolirsi ed una volta rimossa la ricostruzione possono apparire molto più fragili e quindi spezzarsi molto più facilmente
  • i costi non sono alla portata di tutti
  • se vi piace cambiare spesso look con la ricostruzione dovete attendere poco meno di un mese
  • i ritocchi vanno fatti ogni mese altrimenti l’unghia ricrescendo naturalmente produrrebbe un effetto antiestetico

Ricostruzione unghie: i danni in agguato

Le ricostruzioni, specie non professionali e non accurate possono riservare diversi guai.

Ad esempio si può incorrere in dermatiti dovute alle componenti chimiche del gel con insorgere di allergie.

Le unghie necessitano di respirare, il gel non è traspirante e le unghie sotto possono ricrescere ingiallite e deboli.

E’ in generale sconsigliato a chi soffre di unghie fragili, il gel non permette all’unghia di essere correttamente nutrita ed idratata e questo aggrava il problema.

In conclusione se la ricostruzione è ben fatta, se si usano i giusti materiali e se non vi sono progressi problemi si può tranquillamente usare, avendo cura però di fare una pausa ogni tre mesi.


Sali di alluminio e parabeni nei deodoranti: teorie e ricerche

deodorante-spray

Oggi desideriamo parlarvi del deodorante, amico fidato e insostituibile della routine quotidiana di ciascuno di noi. Lo utilizziamo appena usciti dalla doccia, lo mettiamo prima di andare al lavoro e molto spesso lo portiamo con noi nella borsa.

Profumerie, farmacie, erboristerie e supermercati sono ormai invasi da questi prodotti e noi non dobbiamo fare altro che scegliere la fragranza e la formulazione che più ci piace.
L’offerta, davvero molto ampia, comprende deodoranti spray, roll-on e crema, mentre le profumazioni sono praticamente infinite (dolce, floreale, speziato, ecc…).
Molto spesso nella scelta e non ci soffermiamo però a sufficienza sull’Inci del prodotto, riportato sulla confezione.

Gli elementi a cui dobbiamo prestare particolare attenzione sono i parabeni e l’alluminio; prima di acquistare un deodorante leggiamo, quindi, attentamente l’elenco degli ingredienti.
Non travisiamo, inoltre, la frase spesso riportata sul flacone ‘prodotto dermatologicamente testato’: questa affermazione non significa che il prodotto sia sicuro, ma semplicemente che è stato testato su alcuni volontari.
Vediamo ora nel dettaglio quali sono le sostanze contenute nei deodoranti che più di frequente vengono messi sotto accusa: i parabeni e i sali di alluminio.

Lo spettro dei parabeni

I parabeni, sostanze chimiche derivanti dall’acido para-idrossi benzoico, sono largamente impiegati per la realizzazione di prodotti per la cura della persona in virtù delle loro proprietà antibatteriche e antifungine.
Questi conservanti, le cui caratteristiche ricalcano gli ormoni estrogeni, sono stati introdotti negli anni Venti e oggi trovano largo impiego nell’industria cosmetica; vengono difatti addizionati a trattamenti viso e/o corpo e deodoranti.
La loro presenza per molto tempo non è stata oggetto di alcun dibattito perché queste sostanze non erano considerate nocive.

Nel 2004, uno studio condotto presso l’Università di Reading ha riportato alcuni dati allarmanti: una ricerca effettuata su un campione di 20 donne colpite da tumore maligno al seno rivelava che in 18 di loro era stata riscontrata un’elevata concentrazione di parabeni.
Lo studio ipotizzava quindi una correlazione tra parabeni, deodoranti e cancro alla mammella, sulla base dei seguenti punti:

  • I parabeni, rinvenuti sul campione di pazienti, si trovano in forma esterea e di conseguenza non sono penetrati nel corpo a seguito dell’assunzione per via orale.
  • Il corpo elimina le tossine attraverso la pelle, ma l’applicazione di un deodorante con antitraspiranti interferisce con questo meccanismo.
  • Si verifica un accumulo di tossine all’interno delle ghiandole linfatiche situate sotto gli arti superiori e questo favorisce l’insorgenza di neoplasie.

A questa ricerca ne sono seguite molte altre che hanno attenuato o completamente smentito i risultati ottenuti dallo studio qui illustrato.

Per informazioni complete sull’argomento, è opportuno consultare questa risorsa pubblicata sul sito AIRC.

Sali di alluminio: cosa sono è perché sono presenti nei deodoranti

La maggior parte dei deodoranti annovera tra i suoi componenti i sali di alluminio, un componente capace di ostacolare la formazione del sudore e di conseguenza la comparsa di sgradevoli odori e macchie sugli indumenti.
L’alluminio si dissolve difatti nel primo sudore, dando origine a una sorta di pellicola in gel che chiude i pori sudoripari; questo meccanismo blocca la traspirazione per alcune ore.

Dall’Inci dei prodotti in commercio si evince che il metallo è presente sotto forma di cloridrati d’alluminio e idrati di zirconi in una percentuale che generalmente si attesta intorno al 20%.
Il deodorante, una volta applicato, mantiene le promesse, ma quali sono le possibili controindicazioni per la nostra salute?
Così come i parabeni, nemmeno queste sostanze sembrano essere esenti da possibili effetti collaterali, anche se il dibattito in ambito medico è acceso e tutt’ora in corso.

Alcuni studi hanno evidenziato una possibile correlazione tra l’utilizzo di deodoranti arricchiti con sali di alluminio e diverse patologie di diversa natura e gravità, tra queste granulomi, neoplasie, patologie neurodegenerative quali per esempio il Morbo di Alzheimer e Parkinson, SLA, sclerosi multipla e demenza.
Diverse ricerche hanno inoltre portato alla luce un ulteriore aspetto: i sali di alluminio, che si accumulano facilmente nel corpo in virtù delle loro dimensioni irrisorie, attaccano il DNA e inficiano in modo irrimediabile la sua capacità di autorigenerarsi.

Quale deodorante scegliere

Alla luce di quanto detto, la domanda sorge spontanea: quale deodorante possiamo acquistare?
Sebbene non esistano studi epidemiologici sufficientemente affidabili per stabilire una correlazione rilevante tra l’uso di questi prodotti e malattie gravemente invalidanti, il nostro suggerimento rimane quello di acquistare deodoranti senza sali di alluminio e parabeni, e di prediligere formulazioni quanto più possibile naturali.

Non bisogna inoltre dimenticare qualche piccola precauzione:

  • Evitare l’esposizione al sole dopo l’applicazione del prodotto perché le sostanze presenti al suo interno possono essere fotosensibilizzanti. Il calore, di conseguenza, le attiva e la cute può macchiarsi;
  • Non applicare il prodotto dopo la depilazione, ma attendere sempre 24-48 ore;
  • Non abusare del deodorante e seguire le indicazioni riportate sulla confezione (evitare applicazioni troppo ravvicinate nel tempo).