domenica, 19 Maggio 2024

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Siccità cosa fare: un jeans costa 3.800 litri d’acqua

Torniamo a parlare del problema “siccità cosa fare?”. È doveroso perché in tv continuano a dirci che ci facciamo docce troppo lunghe, che sprechiamo tanta acqua e via dicendo. Ma come mai nonostante tutti i nostri sforzi la situazione non migliora mai?

È presto detto, abbiamo iniziato a parlarne nello scorso articolo: Siccità cosa fare una bistecca costa 4600 litri di acqua. Leggendolo scoprirete che in realtà il problema non è la durata delle nostre docce.

Dunque abbiamo scoperto che ruolo ha la carne, oggi parliamo di vestiti.

Siccità cosa fare: quanto costano i nostri indumenti in acqua?

Siccità cosa fare? Siamo portati a credere, soprattutto dai mass media, che con piccoli sacrifici quotidiani (come docce più brevi), si possa risolvere il problema della siccità.

E invece no, perché il problema è a monte.

Un esempio? Un jeans nuovo di pacca costa 3.800 litri d’acqua. Non male vero?

In Cile è stata scoperta un’enorme discarica a cielo aperto di vestiti. Tutta acqua e corrente sprecati, per non parlare dell’inquinamento ambientale.

Si stima che l’industria tessile consumi 79 trilioni di litri di acqua ogni anno, ovvero il 20% del consumo idrico mondiale.

Lo sapevi che per produrre una tonnellata di materia tessile sono necessari ben 200 tonnellate d’acqua? Adesso lo sai.

Una maglietta di cotone costa 2.700 litri di acqua dolce.

Per non parlare dei diserbanti utilizzati per mettere in piedi i campi di cotone, che hanno impoverito e distrutto la terra e della quantità colossale di energia che occorre per produrre i vestiti.

Siccità cosa fare: comprare meno vestiario

Siccità cosa fare? Comprare meno abiti. Ebbene sì. Compriamo vestiti con molta leggerezza e facilità, incuranti che si tratta di acqua consumata.

Abbiamo armadi stracarichi eppure continuiamo ad acquistare.

Sarebbe bene invece adottare una tecnica minimalista, meno vestiario, riparare un capo che si scuce piuttosto che buttarlo e soprattutto passare all’usato.

Storcere il naso non aiuterà a salvare il pianeta, vendere e comprare capi usati sì. Molta meno acqua ed energia sprecati.

Quarantena per coronavirus: arriva la solidarietà digitale ma con modifiche


Quarantena per coronavirus: arriva la solidarietà digitale ma con modifiche.
Avete sentito parlare della solidarietà digitale?
Ecco il link: https://solidarietadigitale.agid.gov.it/#/

Questo progetto è stato lanciato dopo che il nord è stato messo in quarantena.

Il Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, in accordo con alcune aziende, ha promosso la possibilità di usufruire di alcuni servizi gratuiti.

Ora che la zona rossa è divenuta tutta l’Italia il ministro Paola Pisano ha detto: “A fronte del nuovo decreto che ha esteso le misure di prevenzione e contenimento a tutto il territorio italiano, abbiamo deciso di estendere a tutta Italia anche il nostro progetto di solidarietà digitale lanciato nei giorni scorsi”.

Le nuove normative prevedono che solo pochi esercizi rimangano aperti, il divieto di spostarsi fuori dal comune ed il divieto di circolazione se non in casi strettamente necessari.
Per agevolare la permanenza in casa sono stati messi a disposizione servizi gratuiti che permettono di lavorare da casa, leggere gratis giornali e libri

Solidarietà digitale per la quarantena ma con modifiche

Alcuni tra i più grandi gestori telefonici e aziende tecnologiche, hanno aderito a Solidarietà Digitale per poi però fare un passo indietro quando la zona rossa si è estesa.

L’iniziativa con la quale aziende del calibro di Microsoft, Tim, Vodafone, WindTre e molte altre, hanno avuto l’idea di fornire attraverso servizi digitali gratuiti software per la didattica a distanza e lo smart working, accessi a piattaforme di streaming video e giga illimitati per le connessioni 4G pare sia giunta già al capolinea.

L’iniziativa continua ad essere attiva ma con modifiche.
Era abbastanza ovvio perché le aziende non possono permettersi di offrire un servizio gratuito per un mese e su intera scala nazionale ad oltre 60 milioni di persone.

Attualmente si sta cercando una soluzione.

Quarantena per coronavirus: arriva la solidarietà digitale

Ecco i servizi offerti dal sito:

  • WIND 3 Dalla seconda metà di marzo saranno disponibili progressivamente per tutti i clienti mobili voce ricaricabili, 100 Giga gratuiti per 7 giorni
  • AMAZON WEB SERVICE (AWS) mette a disposizione di Pubbliche Amministrazioni, Organizzazioni non governative e non profit, Startup e Imprese impattate dall’emergenza COVID-19 i propri servizi di cloud computing (attraverso crediti promozionali AWS), il proprio supporto e la propria assistenza per progetti digitali legati al superamento delle criticità, offrendo ad esempio soluzioni di smart working, ambienti di collaborazione on-line e creazione di contact center avanzati. Il supporto verrà fornito per tutto il periodo di vigenza del DPCM 9 marzo 2020.
  • TIM GB illimitati da mobile per 1 mese per i tutti i clienti con un bundle dati attivo (attivabile online su TIM Party). Chiamate illimitate da fisso fino a fine Aprile per tutti i clienti che non hanno le chiamate incluse.
  • VODAFONE Vodafone Business è al fianco di tutte le imprese, P.IVA ed istituzioni italiane per facilitare l’adozione del lavoro da remoto e offre, per tutto il territorio nazionale, un mese di utilizzo illimitato della connessione dati su tutte le SIM voce per restare in contatto con colleghi, clienti e fornitori senza ulteriori costi
  • WESCHOOL (powered by TIM) è la piattaforma di classe digitale che permette ai docenti, da smartphone, tablet o computer, di portare in modo molto semplice la propria classe online, condividere materiali, creare discussioni, discutere sui contenuti, gestire lavori di gruppo, verifiche e test. E’ inoltre presente un’aula virtuale per fare video streaming a distanza
  • FASTWEB Dalla seconda metà di marzo saranno disponibili per tutta la community di clienti mobile 1 milione di Giga gratuiti da condividere sino all’esaurimento del plafond. Terminato il plafond, i clienti riprenderanno a utilizzare i dati inclusi nella loro offerta.

Questi sono solo alcuni dei servizi offerti, scoprili tutti su https://solidarietadigitale.agid.gov.it/#/

Gli eventi dell’estate da non perdere

eventi estate 2015

L’estate è arrivata, e la maggior parte degli italiani si gode le meritate vacanza. Ma in giro per l’Italia ci sono tantissimi eventi da non perdere, sia per chi rimane in città che per chi si trova in località turistiche o di villeggiatura. Vediamo tutti gli eventi dell’estate da non perdere.

Musica e Festival

Moltissimi gli appuntamenti e gli eventi musicali dell’estate 2015. Si balla e si canta sotto le stelle. Dagli gli appuntamenti tradizionali, come l’Umbria Jazz di Perugia, alle novità di quest’anno come l’Estathé Market Sound di Milano e il Roma Rock. Tantissimi anche gli ospiti internazionali che arricchiranno le notti di questa calda estate: dai Muse a Robin Williams, dai Metallica ai Pet Shop Boy.

Eventi in città

Se rimanete in città tranquilli, tantissimi eventi vi aspettano. Milano capitale di Expo 2015 riserva a chi resta in città, ma anche ai numerosi turisti, tante manifestazioni. Musei e campi estivi aperti per i bambini, cinema all’aperto e concerti di tutti i tipi. Anche a Roma si svolge la 38esima edizione dell’Estate Romana dove eventi, cultura e musica convivono in luoghi solitamente poco accessibili di notte.

Le Sagre

L’estate è anche la stagione delle sagre, tante quelle che si svolgono in tutta Italia in questo periodo. In Umbria da non perdere fino al 15 Agosto la Sagra della rana fritta di Quadrelli in provincia di Terni. Se siete al sud, in Salento si svolge per tutto il mese di Agosto il festival itinerante La notte della Taranta con balli e musica tradizionale.

Cassazione: per cambiare sesso sui documenti non serve un’operazione

Credit photo: www.retelenford.it

La prima sezione della Corte di Cassazione – sentenza numero 15138/2015 – chiude la vicenda della sterilizzazione forzata per la rettificazione degli atti di stato civile delle persone transessuali con una decisione molto importante: per cambiare sesso sui documenti non serve un’operazione chirurgica.

Seconda la Cassazione, infatti, “la percezione di una disforia di genere (secondo la denominazione attuale del D.S.M. V, il manuale statistico diagnostico delle malattie mentali) determina l’esigenza di un percorso soggettivo di riconoscimento di questo primario profilo dell’identità personale né breve né privo d’interventi modificativi delle caratteristiche somatiche ed ormonali originarie. Il profilo diacronico e dinamico ne costituisce una caratteristica ineludibile e la conclusione del processo di ricongiungimento tra ‘soma e psichè non può, attualmente, essere stabilito in via predeterminata e generale soltanto mediante il verificarsi della condizione dell’intervento chirurgico. L’interesse pubblico alla definizione certa dei generi, anche considerando le implicazioni che ne possono conseguire in ordine alle relazioni familiari e filiali, non richiede il sacrificio del diritto alla conservazione della propria integrità psico fisica sotto lo specifico profilo dell’obbligo dell’intervento chirurgico inteso come segmento non eludibile dell’avvicinamento del some alla psiche. L’acquisizione di una nuova identità di genere può essere il frutto di un processo individuale che non ne postula la necessità, purché la serietà ed univocità del percorso scelto e la compiutezza dell’approdo finale sia accertata, ove necessario, mediante rigoroso accertamenti tecnici in sede giudiziale

Un traguardo molto importante questo che, finalmente, ha sottolineato che l’intervento chirurgico di riassegnazione del sesso risulta dannoso per la persona, sia per il corpo che per la mente, se non è il risultato di una decisione totalmente personale. Gli interventi che riguardano i caratteri sessuali primari possono essere molto invasivi ed avere conseguenza negative, ma grazie a terapie ormonali e interventi su caratteri sessuali secondari la persona può raggiungere un totale equilibrio.