venerdì, 20 Giugno 2025

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Due ricette brasiliane molto facili: Coxinha e Moqueca de peixe


Oggi vediamo due ricette brasiliane, come sempre molto facili. Se siete amanti della cucina da tutto il mondo, continuate a seguirci.


Due ricette brasiliane molto facili: Coxinha


La coxinha è un antipasto tipico brasiliano che ricorda i nostri arancini siciliani. Il termine coxinha, che in portoghese significa piccola coscia di pollo, sta proprio ad indicare la forma di questi bocconcini che somiglia appunto ad un cosciotto.

Ingredienti:
• 500 g di pollo lesso
• 1 cipolla
• 2 carote
• 1 gambo di sedano
• 100 g di farina di mais
• 1 uovo
• 100 g di pangrattato
• Olio di semi per friggere

Preparazione:

Tritate il pollo lesso finemente. Tritare la cipolla, le carote e il sedano.
In una padella, far soffriggere la cipolla con un filo d’olio. Aggiungere le carote e il sedano e far cuocere per 5 minuti.
Aggiungere il pollo tritato e far cuocere per altri 10 minuti. In una ciotola, mescolare la farina di mais, l’uovo e il pangrattato.
Formare delle palline di impasto con il ripieno di pollo. Passarle nell’uovo sbattuto e poi nel pangrattato. Friggere le coxinha in olio bollente fino a doratura.

Due ricette brasiliane molto facili: Moqueca de peixe

La moqueca è un piatto a base di pesce, verdure e latte di cocco tipico della cucina brasiliana. È un piatto semplice e gustoso, perfetto per una cena estiva.

Ingredienti:
• 500 g di pesce a filetti (pesce spada, branzino, tonno, ecc.)
• 1 cipolla
• 2 peperoni verdi
• 2 pomodori
• 1 spicchio d’aglio
• 100 ml di latte di cocco
• 100 ml di olio di oliva
• Sale e pepe q.b.


Preparazione:


Tritare la cipolla, i peperoni e i pomodori. In una padella, soffriggere la cipolla con l’olio di oliva.
Aggiungere i peperoni e i pomodori e far cuocere per 10 minuti. Aggiungere il pesce a filetti e il latte di cocco.
Salare e pepare a piacere. Far cuocere a fuoco lento per 20 minuti, o fino a quando il pesce sarà cotto.

Sushi origine: storia e curiosità

Sushi origine

Sushi origine: storia e curiosità di una pietanza molto amata e che va tanto di moda in occidente.

Siete curiosi di sapere com’è nato?

Sushi origine di questo cibo

Si suppone che il sushi affondi le sue origini a Nara dove si conservava il pesce nel riso fermentato.

Tutto ebbe inizio nel periodo Murochami (1336-1573) quando al pesce si aggiunse il riso, il cibo più consumato in assoluto.

Ovviamente la sua vera origine risiede in Cina, un po’ come tutto ciò che riguarda il Giappone.

Nel VIII secolo il pesce veniva salato e arrotolato nel riso fermentato, il nome di questa pietanza è narezushi. Se i cinesi scartavano il riso per mangiare il pesce, i giapponesi invece amavano consumarlo, questo piatto è detto namanare.

Il narame si diffuse durante il periodo Azuchi-Momoyama (1573–1603) letteralmente significa “sushi fatto a metà”; il riso ed il pesce venivano fatti fermentare per un tempo più breve del narezushi ed eventualmente il riso veniva marinato con aceto di riso. Continuava però ad avere l’odore distintivo del narezushi.

Durante il periodo Edo fu introdotto un terzo tipo di sushi: l’haya-zushi ovvero era assemblato in modo che pesce e riso potessero essere consumati nello stesso momento.

Quindi il riso veniva ora mischiato ad aceto, cibo essiccato e verdure oltre che al pesce. Questo tipo di sushi è ancora oggi molto popolare.

Sushi origine: street food giapponese

Quando Tokyo era nota con il nome di Edo le bancarelle di cibo strada servivano sempre sushi in versione nigirizushi ovvero un cumulo allungato di riso coperto da una fetta di pesce. Questo street food divenne rapidamente popolare.

Il popolo apprezzava questo sushi che si poteva mangiare rapidamente con le bacchette o con le mani.

Il vero boom si ebbe con le celebrazioni dell’hanami (fioritura del ciliegio), i giapponesi scoprirono che il sushi era perfetto per i pic nic sotto i ciliegi in fiore.

Due ricette da Okinawa molto semplici e veloci

Le ricette da Okinawa mi affascinano sempre molto, la loro alimentazione è considerata una delle migliori al mondo per vari motivi.

In primis consumano soprattutto verdura, patate dolci e alghe. Questi alimenti forniscono vitamine, minerali e antiossidanti essenziali. Seguono carboidrati e pesce, poca carne, generalmente di maiale.

La dieta è generalmente a basso contenuto calorico, con una moderata assunzione di proteine e grassi. Questo aiuta a mantenere un peso sano.

Gli alimenti fermentati, come il miso e i sottaceti, sono comuni e favoriscono una buona salute intestinale.

Gli ingredienti utilizzati sono per lo più freschi e locali, il che contribuisce a una migliore qualità nutrizionale.

Due ricette da Okinawa: Goya Champuru

Ricordo che molti di questi prodotti ed alimenti sono reperibili nei market asiastici o su internet.

Goya Champuru

Il goya (gourd amaro) è un alimento tipico, noto per le sue proprietà benefiche, inclusi effetti positivi sul controllo della glicemia.

Ingredienti:

  • 1 gourd amaro (goya), affettato
  • 200 g di tofu, tagliato a cubetti
  • 100 g di carne di maiale (facoltativa), tagliata a striscioline
  • 2 uova
  • Salsa di soia (a piacere)
  • Olio di sesamo
  • Aglio tritato (facoltativo)
  • Sale e pepe

Riscalda un po’ di olio di sesamo in una padella grande. Unisci l’aglio e la carne di maiale (se usata) e rosola fino a doratura. Aggiungi il goya e cuoci per circa 5 minuti, mescolando. Unisci il tofu e cuoci delicatamente, cercando di non romperlo.

Sbatti le uova in una ciotola e versa nella padella, mescolando fino a cottura.

Condisci con salsa di soia, sale e pepe a piacere.

Okinawa Soba: ricetta veloce

Adesso vediamo una soba molto semplice da fare a casa.

Ingredienti:

  • 200 g di noodle soba
  • 1 litro di brodo dashi (puoi usare brodo di pollo o vegetale)
  • 100 g di carne di maiale (pancetta o spalla), affettata
  • Cipollotto, tritato
  • Salsa di soia
  • Alga nori (facoltativa)

Cuoci i noodle soba in acqua bollente seguendo le istruzioni sulla confezione. Scolali e mettili da parte. In una pentola, porta il brodo dashi a ebollizione e aggiungi la carne di maiale. Cuoci fino a quando è tenera. Aggiungi i noodle soba al brodo e riscalda per un paio di minuti.

Servi in ciotole, guarnendo con cipollotto tritato, salsa di soia, alga nori e shichimi togarashi, se desiderato.

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Ricette fuori di testa: 5 piatti assurdi che ti faranno passare la fame


Queste ricette fuori di testa probabilmente ti toglieranno l’appetito.

Hai mai pensato che la tua cena più strana sia stata una pizza con l’ananas?
Preparati a cambiare idea.
Nel mondo ci sono piatti che sfidano ogni logica gastronomica, offendono il palato occidentale ma rappresentano cultura, sopravvivenza e tradizione.
Ecco 5 ricette bizzarre che vengono realmente cucinate, servite… e mangiate con gusto.

Ricette fuori di testa: dalle Filippine alla Sardegna


Nelle Filippine troviamo il Balut: è un uovo di anatra fecondato, bollito e mangiato… con l’embrione al suo interno.
Al 14°-21° giorno di incubazione, l’anatroccolo è già formato: piume, becco e ossa compresi. Viene cotto così com’è e servito con un pizzico di sale o aceto. L’embrione è tenero, e l’albume spesso gommoso. In molte culture asiatiche è considerato un potente afrodisiaco e un alimento ricco di proteine. I filippini lo considerano una prelibatezza da strada e un afrodisiaco.
Solo per stomaci forti e ad occhi chiusi.

Questo è davvero impossibile che non lo conoscete: il formaggio vivente!
Dalla pittoresca Sardegna arriva un formaggio il Casu Marzu, letteralmente “formaggio marcio”.
È un pecorino colonizzato da larve vive di mosca casearia. Le larve digeriscono il grasso, trasformando il formaggio in una crema forte, intensa e piccante.
La presenza delle larve è considerata essenziale: se sono vive, il formaggio è “buono”; se sono morte, potrebbe essere andato a male. È vietato dalla legge europea per motivi igienici, ma resiste come specialità clandestina in contesti rurali.
Il vero dilemma? Mangiarlo con o senza larve ancora vive e saltellanti.
Il parmigiano ti sembrerà noioso dopo questo, fidati.

Ricette per stomaci forti: dall’Islanda alla Svezia alla Micronesia


In Islanda è famoso l’ Hakarl ovvero carne di squalo della Groenlandia, fermentata per mesi e poi appesa ad essiccare per altrettanto tempo.
Lo squalo è tossico da fresco, quindi viene “marinato” con l’aiuto della natura (batteri e ammoniaca inclusi).

Il risultato è un cubetto di carne gelatinosa, dal sapore amarognolo e dall’odore di ammoniaca così forte che anche i locali lo mangiano con cautela. Si serve come antipasto tradizionale accompagnato da brennivín, un distillato locale: alcolico per dimenticare.
Anthony Bourdain lo definì “la cosa peggiore che abbia mai mangiato”.

In Svezia troviamo il Surströmming, aringa del Baltico conservata in lattina per mesi. Quando la apri (rigorosamente all’aperto), vieni investito da un’ondata di odore pestilenziale: uova marce, formaggio andato a male, pesce morto.
Eppure, in Svezia è una specialità.

Si mangia con pane sottile (tunnbröd), cipolla e patate per bilanciare il sapore intenso. Oltre alla sfida olfattiva, c’è quella fisica: le lattine tendono a gonfiarsi per il gas della fermentazione e possono esplodere!
È una sfida virale su YouTube da anni.

Chiudiamo con la zuppa di pipistrello in Micronesia. È una zuppa tradizionale con pipistrello intero bollito in latte di cocco e spezie.
Il pipistrello viene servito con ali, pelliccia e muso ancora visibili. Alcune versioni lo lasciano intero nel piatto, come “garnish” macabro. Per le popolazioni locali è una ricetta sacra e nutriente.
Altro che pollo al curry!

Hai ancora fame?
Queste ricette non sono solo stranezze gastronomiche: raccontano culture, risorse del territorio e antiche necessità. Certo, tra il dire e il mangiare, ci passa un bel respiro profondo.

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