sabato, 27 Luglio 2024

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Diete, consigli e trucchi per dimagrire

Estate nuova, dieta nuova. Provate la dieta Dash

Estate nuova, dieta nuova. E quest’anno spopola la dieta Dash, acronimo di Dietary Approaches to Stop Hypertension: si tratta di approcci dietetici per controllare l’ipertensione.
La dieta Dash è infatti particolarmente raccomandata per le persone con pressione alta, ma anche per coloro che, seguendo un preciso menù, precisi schemi e perfetti piani vogliono perdere peso.

Nella costruzione di un’opportuna ed efficace dieta Dash bisogna tenere conto di tre precisi obiettivi:
1) Spartire in maniera ottimale il fabbisogno giornaliero tra i principali pasti quotidiani (prima colazione, spuntino di metà mattinata, pranzo, eventuale spuntino pomeridiano, cena)
2) Variare giorno per giorno gli alimenti, cercando di non ripetere troppe volte lo stesso cibo (la dieta diventerebbe monotona e in alcuni casi dannosa) cercando alternative dalle stesse caratteristiche nutrizionali
3) Risparmiare denaro cercando cibi a prezzi vantaggiosi, ma senza rinunciare alla qualità
Quindi nessun divieto e nessuna preclusione, ma entro i limiti consentiti (l’unico vero nemico della dieta Dash è il sale).

Generalmente, un ragazzo di 20-30 anni che pratica attività fisica regolarmente, dovrà consumare all’incirca 2400 calorie, mentre per chi si trova in età avanzata (dopo i 50 anni, sempre di sesso maschile e sotto le stesse condizioni) l’apporto scende alle 2000 calorie.
Per le donne invece è diverso, e si tratta di 1600 calorie in età avanzata, e 2000 per le giovani fino ai 30 anni circa).
In base all’apporto calorico giornaliero la dieta Dash prevede il consumo di 6/8 piccole porzioni di cereali al giorno, a scelta fra pane, riso e pasta, 4/5 porzioni di verdura e 4/5 di frutta, 2/3 porzioni di latticini a basso contenuto di grassi, latte scremato o yogurt e 6 porzioni di pesce, pollame o carne magra. I dolci non sono banditi, ma ovviamente devono costituire uno sfizio da concedersi ogni tanto e non un’abitudine: nella dieta ne sono previste 5 porzioni alla settimana.

Ma oltre ai benefici per la “pancetta”, la dieta Dash è molto altro.
Alcuni ricercatori dei National Institutes of Health hanno confrontato questo tipo di dieta con altri tre regimi dietetici, sottolineando la capacità della prima di promuovere le buone abitudini alimentari.
Secondo i ricercatori, infatti, “i pazienti affetti da ipertensione che hanno seguito la dieta hanno avuto un calo medio di 6 mmHg della pressione sistolica e 3 mmHg della pressione diastolica”, riducendo anche il rischio di infarto.

Va però ricordato che prima di iniziare una qualsiasi dieta è doveroso rivolgersi al proprio medico curante affinché verifichi le condizioni di salute iniziali, valutando al meglio la propria idoneità fisica verso la cura dimagrante.
Su DietaDash.it tutte le informazioni e i consigli utili per voi.

Il caffè al burro: la rivincita dei grassi

Basta con le diete imposte e con i sensi di colpa. Basta con la paura di mangiare un po’ più grasso. È ora di sfatare il mito che dice: ‘sono i grassi a renderti grasso’. Negli ultimi tempi sempre più studiosi stanno giungendo alla stessa conclusione: i grassi non sono nostri nemici ma, al contrario, possono salvarci la vita. Anche la ricerca suggerisce che mangiare grassi saturi sani favorisce la perdita di peso e quando vengono consumati durante il pasto viene rallentato l’assorbimento del cibo e si resiste più a lungo senza avere fame.

Anche Dave Asprey, il guru del biohacking e creatore della dieta Bulletproof, la dieta brucia grassi a base di grasso è dello stesso parere. Il corpo, a detta sua, funzionerebbe meglio mangiando grassi, in particolare burro e olio di cocco. Lo stesso Asprey ha inventato una ricetta per un caffè, con due cucchiai di burro biologico e due cucchiai di olio di cocco vergine, che nonostante le alte calorie farebbe perdere peso. Infatti, mescolando ogni mattina un cucchiaino di burro al caffè, si riparte alla grande, con una carica di energià fino a sei ore consecutive. Inoltre, questo intruglio è ricco di grassi sani, migliora le nostre funzioni cognitive e aumenta il metabolismo.

‘Con il caffè normale si ottiene un desiderio immediato di cibo e si stanchi due ore più tardi. Caffè e burro, invece, danno una spinta enorme rispetto a un caffè normale’ dice Asprey. E continua dicendo che ‘il burro spegne alcune delle vostre voglie e fornisce le sostanze necessarie al cervello per carburare’. Il sapore? Come bere un cappuccino.

Tra i vari benefici dei cibi naturali ricchi di grassi, ricordiamo che proteggono la salute dei tessuti, degli organi interni e li mantengono tonici ed elastici. L’assunzione, però, deve avvenire con moderazione: il burro resta sempre e comunque il nemico numero uno di ictus e malattie cardiache.

La dieta della pasta: ecco i segreti per dimagrire

Di diete in giro ce ne sono veramente tante, di ogni tipo e per ogni esigenza. Nella maggior parte di queste però vengono banditi i carboidrati rei di aumenti di peso e gonfiore.
Ma rinunciare ad un bel piatto di pasta può essere più faticoso di quel che si crede.
E se vi dicessimo che da oggi non è più necessario? Anzi si può addirittura dimagrire mangiandola?
Tutto questo grazie alla dieta della pasta che ci permette di non rinunciare ai tanto amati spaghetti.

I consigli per portare avanti questa dieta sono pochi e semplici.
Non possiamo certo pretendere che sia dato il via libera a lasagne e paste al forno, certo. Bisogna prediligere pasta con verdure o condimenti semplici, magari di pesce, olio sempre rigorosamente extravergine d’oliva.
La pasta va mangiata a pranzo, in sostituzione del secondo che sposteremo a cena, per far sì che il nostro organismo abbia il tempo di smaltirli. Solo la domenica ci viene data la possibilità di scambiare i pranzi senza temere di ledere la nostra linea.

Per non incorrere in errori tanto comuni quanto dannosi conviene limitare i condimenti e cercare di insaporire i piatti con aromi e spezie. Aceto di vino sostituito con quello di mele o limone.

Per la pasta: preferire quella integrale. La quantità di fibre favorisce la sazietà e sopratutto aiutano l’intestino a far bene il suo lavoro.

Come in ogni dieta che si rispetti via libera a frutta e verdure, e un ulteriore aiutino può arrivare dalle tisane, amiche della diuresi, sopratutto se al finocchio o alla malva.

Ricordiamo che la pasta e i carboidrati in generale producono seratonina, il neurotrasmettitore principale nello svolgere un’azione antidepressiva. Stimolano anche la produzione di endorfine, che possono essere considerati veri e propri ormoni del benessere.

Un esempio di menu guida per questa dieta:

Colazione: al mattino un caffè, uno yogurt intero, 100 grammi di frutta.
Spuntino di metà mattina: una spremuta o un centrifugato di frutta.
Pranzo: 80 grammi di pastasciutta o di riso, 150 grammi di carote e piselli o di minestrone oppure 200 grammi di insalata verde.
Merenda: un succo senza zucchero
Cena: una frittata al forno con 2 uova e spinaci oppure zuppa di farro o di orzo con legumi a scelta (fagioli, lenticchie, ceci, in tutto 150 grammi) o 120 grammi di spezzatino di vitello. Per tutti i piatti sono previsti la sera 40 grammi di pane.

Le nuove abitudini alimentari degli italiani

Credits: www.dietagratis.com

È ormai risaputo che la cosiddetta “dieta mediterranea” fornisce tutti gli elementi necessari per poter vivere in salute senza troppi sacrifici inutili. Parallelamente ad essa, in Italia, sono sempre più di moda le più svariate abitudini alimentari, infatti vegetariani, vegani, crudisti, pollotariani o ancora pescetariani sono in vertiginoso aumento. Uno dei motivi di tali scelte risiede in una filosofia di vita che passa per l’alimentazione. Cerchiamo di comprenderne gli sviluppi.

Analizzando la dieta mediterranea possiamo dire che non si presenta come un programma dietetico ben definito bensì come un insieme di abitudini alimentari oramai intrinseche nei popoli della regione mediterranea. Vi sono almeno 16 stati sul Mediterraneo i quali regimi alimentari mutano da Paese a Paese, venendo influenzati maggiormente dalla cultura e dalle tradizioni religiose.
Le caratteristiche che accomunano tale alimentazione sono bene definite: elevato consumo di frutta, verdura, cereali, patate, noci, pane, olio d’oliva, moderate quntità di pesce e di carne, piccole quantità di formaggi, consumo moderato di vino accompagnato ai pasti ed infine uno stile di vita attivo.

L’italia è sicuramente un paese in cui l’alimentazione occupa un posto di rilievo nella vita quotidiana. Oggi gli Italiani stanno sempre più attenti ad un’alimentazione sana, scegliendo regimi alimentari che in parte si distaccano dalla dieta mediterranea tradizionale. Questi trends affondano le loro radici in un terreno fertile oggi più che mai, poichè l’alto grado di informazione e l’attenzione che questo popolo riserva al buon cibo, spingono gli italiani a intraprendere percorsi alimentari alternativi.

Analizzando la varietà dei regimi alimentari notiamo le prime differenze tra la dieta vegetariana e vegana: la prima esclude carne e pesce la seconda qualsiasi cibo e derivati di provenienze animale. Esistono poi i crudisti e i fruttariani: i primi si cibano di alimenti crudi o “cucinati” ad una temperatura al di sotto dei 50° i fruttariani seguono invece un regime alimentare basato su frutta, ortaggi, avocado e olive. Vi sono poi i pescitariani, i pollotariani e i seguaci dell’alimentazione macrobiotica. Come si può intuire i primi consumano esclusivamente pesce, i secondi mangiano come carne, solo quella di pollo. Queste ultime due diete probabilmente basano la loro ragione d’essere non su un aspetto filosofico ma più che altro puntano su un aspetto salutare, ovvero l’eliminazione del consumo di carne rossa.

Esistono poi delle tendenze meno conosciute e più estreme che sono: il locavorismo, per cui si consumano cibi locali, prodotti e trasformati in un raggio di 200 chilometri dalla propria area di apparteneza, la dieta paleolitca che accetta solo alimenti che l’uomo può reperire in natura proprio come nell’era paleolitica. In fine troviamo la dieta reducetariana e quella breathariana, la prima riduce ad una volta a settimana il consumo di carne e più in generale dei derivati animali,la seconda “dieta” o “non dieta” si basa essenzialmente su l’ingerire niente di fisico professando che si possa vivere semplicemente nutrendosi con arie e sole.

Una cosa è certa che ad oggi il grado di informazione è un surplus che deve essere usato a nostro favore per poter capire quali alimenti mangiare con più frequenza e di quali invece diminuirne l’assunzione, ma l’importante è evitare scelte estreme che possano compromettere la nostra salute. D’altronde l’equilibrio, si sa, porta spesso ad un giusto compromesso tra gusto e salute.