Se pensate che il tempo passato in aeroporto ad aspettare l’arrivo di un’aereo, dopo uno scalo, per una viaggio di lavoro o di piacere, insieme ad amici e famiglia, è sprecato, vi sbagliate di grosso. Ci sono tantissime attività che si possono svolgere per divertirsi, per adempiere a un dovere o per fare qualcosa che, senza questo tempo – che tutti pensano perso – non avreste mai fatto.
Ecco 5 idee divertenti per far si che il tempo passi più velocemente.
Prepararsi per il check-in
Se si arriva in aeroporto con tanto tempo di anticipo o si deve aspettare molto per uno scalo, la cosa più ovvia da fare è preparare tutto nel modo corretto per il check-in. Assicurarsi che nel bagaglio a mano non ci siano determinati oggetti e tirare fuori i documenti per la partenza.
Pianificare il viaggio
Mentre si sta aspettando l’arrivo dell’aereo, una delle cose migliori da fare è pianificare il viaggio, costruendo itinerari e segnando tutti i luoghi da visitare. Se, invece, siete di ritorno, pensate già alla prossima vacanza.
Leggere
A chi piace leggere, purtroppo, manca sempre il tempo da dedicare ai libri, nella vita frenetica di tutti i giorni. Quale miglior momento allora da sfruttare per una bella lettura se non quello d’attesa in aeroporto? Potrete andare avanti con le storie oppure informarvi sull’attualità dedicando del tempo a dei giornali.
Giocare
Lo smartphone e il tablet sono i migliori amici, in caso di noia in aeroporto. Giocare con i videogiochi come Candy Crush o fare cruciverba e sudoko elettronici vi farà passare il tempo più velocemente e con divertimento.
Fare conoscenza
Ognuno ha una storia da raccontare: l’aeroporto potrebbe essere il luogo perfetto per ascoltare nuove vite. E perché no, anche in una lingua diversa dalla nostra, per imparare qualcosa di diverso, dal punto di vista della cultura e delle tradizioni.
Il 6 giugno partirà l’edizione 2016 di BlogVille, il progetto di destination marketing iniziato ben 6 anni fa, nel 2012. Quest’iniziativa, che durerà fino all’11 luglio, è nata grazie ad APT Servizi, in collaborazione con il network www.iambassador.net, e permette a 15 travel bloggers – selezionati in base all’influenza che hanno sul web – di andare alla scoperta dell’Emilia Romagna.
“BlogVille è un progetto strategico in riferimento agli obiettivi d’internazionalizzazione dell’offerta turistica regionale in quanto consente di raggiungere mercati stranieri, tradizionali ma anche di prospettiva e a lungo raggio, con rapidità ed efficacia” ha spiegato Andrea Corsini, Assessore Regionale al Turismo dell’Emilia Romagna.
I 15 travel bloggers, infatti, arriveranno da ogni parte del mondo: Belgio, Brasile, Colombia, Emirati Arabi, Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Polonia, Svizzera ed Usa. Ogni settimana, per 5 settimane, arriveranno 3 “concorrenti” differenti che avranno un appartamento per soggiornare nel capoluogo emiliano. Da lì, poi, si sposteranno ogni giorno alla scoperta della bellissima regione.
BlogVille prevedere che i bloggers conoscano e scoprano le bellezze del paesaggio, i monumenti, i presidi patrimoni dell’Unesco e le opere d’arte. Non manca, però, un assaggio ai cibi tipici del luogo: Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma e Aceto Balsamico di Modena e di Reggio Emilia. Per finire, poi, un viaggio è dedicato ai simboli per eccellenza del Made in Italy nel mondo, come Ducati, Ferrari e Lamborghini.
Tra i travel bloggers di quest’anno spiccano alcuni importanti nomi. Eric Van Erp, fondatore della più grande community on line olandese per i viaggi e Kim Leuenberger e Daniel Rueda, entrambi con milioni di followers su Instagram, tra i più famosi nel social network per le loro spettacolari fotografie.
Londra è una città verde per eccellenza con suoi numerosi parchi e giardini frequentati soprattutto durante la bella stagione, che danno la possibilità di staccare la spina dalla caotica vita metropolitana. Esistono nella capitale inglese però tantissimi giardini o aree verdi non molto conosciute dai turisti, dove si può veramente gustare un po’ di tranquillità. Con più di 300 giardini rientra nella lista delle capitali più verdi d’Europa.
Oltre ai soliti grandi parchi londinesi vale la pena conoscere gli squarci di verde che è possibile trovare ad ogni angolo della città in quanto caratteristica peculiare della stessa è che un attimo prima ti immerge nel suo grande via vai, ma una stradina dopo giri l’angolo, e improvvisamente trovi la pace dei sensi.
Di seguito un elenco dei più bei giardini con una breve descrizione.
St Dunstan in the East
Un giardino dentro una chiesa bombardata, la natura che prende il sopravvento in un luogo calmo e mistico. Ideale anche per pic nic o se avete la passione della fotografia per immortalare qualcosa che non si vede spesso in una grande città: la tranquillità.
Inner Temple gardens
Questi giardini, che sono vecchi più di 500 anni, si trovano all’interno del London Inner Temple e sono aperti dalle 12,30 alle 15.00 ogni giorno della settimana.
Hill Garden and Pergola
La maggior parte delle persone conoscono Hampstead Heath, ma relativamente pochi conoscono la bella pergola e Hill Gardens che si affacciano sulla zona di West Heath. Il giardino Arti e Mestieri è stato creato per il barone Lord Leverhulme in epoca edoardiana e offre una splendida vista sulla capitale. La Pergola meriterebbe di essere annoverata tra le attrazioni imperdibili di Londra
Bonnington Square
Questo è un’altra dimostrazione che dalla guerra e distruzione puó nascere qualcosa di bello. Questi giardini sono sorti sulle rovine e macerie portate dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, ma il verde negli anni ha vinto, invadendo anche le strade vicine. Molto caratteristico, é tutto curato dai residenti.
St George’s gardens
Bloomsbury ospita i giardini di San Giorgio, una tranquillo ex cimitero dove il primo caso registrato di furto di cadaveri ha avuto luogo nel 1777. Oggi è un rifugio tranquillo pieno di lapidi coperte di edera e imponenti statue.
Kensington Roof Gardens
Questi bellissimi giardini si trovano in Kensington High Street sul tetto di un edificio. Ci sono tre tipi di giardini diversi: Spanish Garden, Tudor Garden e English Woodland, per un totale di 1.5 acri. I giardini sono normalmente aperti al pubblico.
Fenton House garden
Vicino a Hampstead Heath c’è Fenton House, la casa di un mercante National Trust di proprietà che risale al 17 ° secolo. Qui, troverete un incantevole giardino recintato con prati, un frutteto e un orto.
Holland Park’s Kyoto Garden
Un bellissimo giardino giapponese, all’interno di Holland Park, che ospita anche dei bellissimi pavoni. Il parco è stato donato dalla Camera di Commercio di Kyoto nel 1991 e ha un laghetto, una cascata e aceri giapponesi.
Phoenix garden
Il giardino Phoenix premiato è un orto comunitario a St Giles. Costruito nel 1980 sul sito di un ex parcheggio, è interamente gestito da volontari e fornisce un importante habitat per la fauna selvatica locale.
Red Cross Garden in Southwark
Creata nel 1880 come parte di un complesso residenziale sociale locale, il giardino della Croce Rossa a Southwark cadde in declino nella seconda guerra mondiale e non è stato riportato al suo layout originale fino al 2005. Oggi, offre esattamente ciò che è stato progettato per essere: un salotto a cielo aperto per gli abitanti stanchi di Southwark.
Mount Street Gardens
I giardini si trovano nel quartiere di Mayfair, ed sono belli in ogni stagione. Sono pieni di panchine donate in memoria di persone che amavano stare lì. Nascosto dietro case e grandi blocchi palazzo, il giardino è stato creato nel 19 ° secolo sul sito di un ex cimitero, e il design è cambiato molto poco da allora.
Barbican Conservatory
Una serra che ospita più di 2000 piante esotiche, pesci ed uccelli. Sembra di non essere a Londra.
Riempito con oltre 2.000 specie di piante esotiche ed alberi, per non parlare di uccelli e pesci, il conservatorio Barbican offre un modo piacevole per trascorrere un paio d’ore di riserva in città. È aperto sola la domenica dalle 11.00 alle 17.30.
Victoria Embankment Gardens
Gli appassionati di storia apprezzeranno Victoria Embankment Gardens vicino a Charing Cross, creato nel 1870 su un pezzo di terreno bonificato. L’attrazione principale è la bella York Water Gate, che è stata costruito nel 1626 come un ingresso al Tamigi per il duca di Buckingham, ma ora si trova a circa 100 metri dall’acqua.
Eltham Palace
Se i bei mobili in stile art deco e stravagante Tudor Hall non ti stuzzicano a Eltham Palace nel sud di Londra, i giardini sicuramente avranno questo potere. Il giardino di 19 acri è il luogo ideale per godersi un picnic estivo.
Bexleyheath Red House
Nascosto nel sobborgo di William Morris troviamo la Red House, una bella piccola costruzione circondata da un bellissimo giardino progettato per vestire la casa.
Postman’s Park
Nascosto quasi tra i grattacieli della City, Postman’s Park è un parco silenzioso e raccolto. Il posto ideale per rilassarsi brevemente durante la pausa pranzo o dopo una giornata di lavoro.
Il passaporto racconta un po’ chi siamo. C’è scritto il nome, cognome, l’altezza, dove è quando siamo nati; c’è la nostra firma. Se siamo minorenni, ma proprio tanto minorenni, c’è una pagina in cui si attesta che possiamo viaggiare solo accompagnati da mamma o papà. Puoi vivere in ogni parte del Mondo, a Est, Ovest, a Sud dell’Equatore, vicino il Polo Nord, non importa, il passaporto ha sempre delle pagine libere, nel mezzo, che collezionano i timbri dei Paesi in cui siamo stati. Ecco perché racconta chi siamo, parla delle nostre vite, dei nostri aerei presi, dei viaggi fatti. Per viaggiare in Europa basta spesso solo la carta di identità, ma il fascino di quella pelle bordeaux non lo ha nessuno.
Anche in Inghilterra per viaggiare nei Paesi dell’Unione Europea il passaporto non è necessario, sebbene ultimamente sia a discrezione del viaggiatore informarsi su cosa sia meglio portare con sé al momento del Check in. La validità del passaporto è necessaria solo a coprire la durata del viaggio: insomma, se siete all’estero per due settimane ad agosto e da aprile a giugno avete il passaporto scaduto non succede niente.
Ci sono stati però moltissimi casi di turisti che non sono stati accettati da alcune compagnie aree a causa di alcuni cambiamenti circa la validità del passaporto. Jonathan Rickard non è stato fatto salire su un aereo Easy-Jet a giugno diretto a Larnaca perché il suo passaporto sarebbe scaduto due mesi più tardi e non era valido per viaggiare. La compagnia aveva di fatto commesso un errore e il costo del biglietto era stato risarcito.
Lo scorso dicembre la compagnia di volo di bandiera del Regno Unito, la British-Airways, non aveva fatto salire a bordo una famiglia che da Glasgow era diretta a Salisburgo sostenendo che le nuove leggi austriache avessero recentemente modificato le norme circa la validità del passaporto, che doveva avere durata minima di tre mesi. In effetti si trattó anche qui di un errore. Un’addetto all’ambasciata austriaca replicó che la validità del passaporto di un viaggiatore diretto in Austria era necessaria solo per la durata del viaggio.
In ogni caso queste regole che prevedono una durata minima di validità del passaporto sono applicate in molti paesi fuori dall’Unione Europea. Alcune nazioni hanno stabilito che per entrare al confine il passaporto deve avere una validità di almeno sei mesi, tra questi la Turchia e l’Egitto. Per cui, se avete intenzione di partire, sarà meglio informarvi prima o quell’aereo decollerà senza di voi. Se il vostro passaporto è valido ancora per 9 mesi è possibile rinnovarlo per una durata di dieci anni.
Per i cittadini inglesi è possibile avere due passaporti, solo però per chi viaggia spesso per lavoro: quando, per esempio, serve il passaporto per ricevere un visto e nel frattempo si è impegnato in un altro viaggio. Richiederlo non è semplice ed è necessaria una documentazione molto accurata, tra cui, se i motivi degli spostamenti sono lavorativi, una lettera a firma del vostro capo. È utile anche per motivi di stabilità internazionale: se su un passaporto si ha un timbro dello stato di Israele, avere due passaporti non ci impedirà di entrare in Libano o in Iran, cosa che accadrebbe se di passaporto ne aveste uno solo. Dall’11 marzo 2011 gli Stati Uniti hanno vietato di richiedere un ESTA a tutti quelli che hanno visitato recentemente la Siria, la Libia, il Sudan, la Somalia, lo Yemen, l’Iran e l’Iraq.