Dronestagram e il mondo visto dall’alto (FOTO)
Siamo vicini alla fine di questo anno e all’inizio di uno nuovo di zecca e, come ad ogni vigilia dell’attesissimo “Happy New Year”, ecco arrivare le foto da uno dei social più creativi del momento: Dronestagram.
Con più 30 mila utenti e due concorsi di altissima fama a fare da curriculum (National Geographic Drone Photo Contest e il concorso sui cambiamenti climatici “Piccoli droni, grandi cambiamenti”) ecco che Dronestagram riesce a mostrarci il mondo da una prospettiva non sempre raggiungibili da occhi umani.
Ed è qui che entrano in gioco i droni, che da centinaia di metri d’altezza, riescono a portare anche noi alla scoperta di posti meravigliosi visti con gli occhi di un volatile, un privilegio che purtroppo non potremo mai avere (almeno per il momento, la tecnologia avanza a perdita d’occhio).
Così il foro nel lago ghiacciato Turgoyak (in Russia), utilizzato per pescare, sembra essere un occhio che ci guarda.
Le cime della città a Paranà, in Brasile, si stagliano nella nebbia per un effetto indescrivibile. Questa foto ha vinto il primo premio al concorso National Geographic Drone Photography.
Il Cristo Redentore a Rio De Janeiro, Brasile, spalanca le sue braccia sulla città.
Qui siamo a Cliff diver of Mazatlan, Messico. Un tuffatore del luogo, da bravo artista di scogliera, si fa pagare pochi pesos per tuffi acrobatici da urlo.
Questa foto invece è il simbolo del matrimonio ad Aburi, in Ghana, Africa.
L’isola perduta a Tahaa, nella Polinesia francese, sembra il set del famosissimo film di pirati.
La “marea del secolo” fa sembrare Mont Saint Michel una piccola isola (Normandia, Francia).
Ci siamo anche noi italiani, che con orgoglio possiamo vedere rappresentato al suo meglio il Golfo di Amalfi, splendente nei suoi colori.
Questa è “Xiwei Reservoir” località Zoucheng, Shandong, in Cina.
“Al Marmoun Race Track” e le ombre straordinarie dei suoi dromedari. Si trovano a Dubai, Emirati Arabi Uniti.
Questa foto è stata scattata in Messico, al “Jaguares Football Club”.
Infine, ecco una chiesa a Paracatu, in Brasile, dove il fango ha ricoperto l’intero villaggio a causa del crollo di due dighe prossime a una miniera di ferro. Il terribile incidente risulta essere, a oggi, il disastro ambientale più grave del paese.