mercoledì, 15 Gennaio 2025

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Oggetti smarriti in aeroporto? Ci pensa Sherlock, cane detective (VIDEO)

La KLM, compagnia aerea olandese, ha un nuovo impiegato: si chiama Sherlock, ed è un cane addestrato per fiutare gli oggetti dimenticati dai passeggeri in volo e riportarli ai rispettivi proprietari. Il nome Sherlock non poteva essere più appropriato per questo simpatico beagle color cammello, che non solo è diventato la mascotte dell’Amsterdam Schipol Airport, ma è anche molto utile visto che quando fiuta un oggetto smarrito, corre scodinzolando verso il viaggiatore sbadato per riportarglielo.

“E’ stato addestrato per avere forza, resistenza e socialità”, dice Dirk Van Driel, l’addestratore di Sherlock. “E’ davvero incredibile vedere la reazione dei passeggeri quando Sherlock corre verso di loro.”
A giudicare dallo reazioni di tenerezza nel guardarlo scodinzolare contento in aeroporto, gli addetti della compagnia e i passeggeri stessi hanno capito che Sherlock è diventato una vera attrazione.

Il cane è un vero professionista nel suo lavoro al team “Lost and Found” della compagnia di bandiera olandese. Gli addetti si occupano di monitorare i social network e tutti i vari voli, e se trovano qualche oggetto smarrito, Sherlock ha il compito di fiutarlo e seguendo l’odore, riesce a ritrovare il proprietario sbadato che lo ha dimenticato in volo. Ecco quindi che smartphone, chiavi, portafogli e peluche ritornano ai loro rispettivi proprietari in men che non si dica, grazie al simpatico beagle che corre da una parte all’altra dell’aeroporto.

Sherlock è di grande aiuto ai dipendenti della KLM, che ammettono anche di viziare un po’ il cucciolo. Ma il cagnolino se lo merita perché il suo è un lavoro duro e non facile. “Deve allenarsi tutti i giorni per rinforzare i muscoli e abituarli a sforzi prolungati, oltre a curare, ovviamente, anche l’aspetto della socializzazione.” Conferma il suo addestratore.

L’esperimento dell’impiego del cane per questo compito specifico è stato approvato e per la compagnia olandese si tratta di un’ottima pubblicità che ha riscosso grandissimo successo di pubblico, a giudicare dalle reazioni positive dei passeggeri. Inoltre, sono proprio loro che fanno a gara per scattarsi un selfie con il cane detective, che i bambini non vedono l’ora di accarezzare. E se il lavoro di Sherlock non dovesse bastare, i numeri di posto a sedere e i telefoni personali possono svolgere il ruolo del Watson di turno, fornendo al personale del team le indicazioni tecniche per ritrovare gli oggetti smarriti.

Le piscine naturali più belle del mondo (FOTO)

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I migliori hotel del mondo hanno delle piscine. Grandi e con i trampolini o piccole con l’idromassaggio non importa: fanno rimanere a bocca aperta tutti i clienti dell’albergo, e non solo.

Sono molti i turisti che scelgono il posto in cui soggiornare anche in base all’hotel e alla presenza in essi di meravigliose piscine. Ma siamo sicuri che non ci sia niente di meglio? Meglio delle piscine naturali?

Si sa, contro la natura non c’è niente da fare. E contro le piscine naturali tanto meno: nemmeno i più bravi costruttori potrebbero fare qualcosa di più affascinante.

I lettori della rivista Conde Nast hanno stilato una classifica con le piscine naturali più belle del mondo: eccole.

Travertine Terraces – Pamukkale, Turkey

Queste piscine sono considerate patrimonio mondiale dell’UNESCO: per questo motivo la maggior parte di esse sono protette e hanno pochissimi spazi aperti al pubblico.
Sono formate da minerali di carbonato e al loro interno scorrono anche sorgenti di acqua calda, che possono raggiungere i 100 gradi.

Devil’s Pool – Victoria Falls, Zambia

Questa piscina naturale si trova proprio vicino alla cascata: l’unica sicurezza per i nuotatori è un muro di pietra che si trova sotto la superficie dell’acqua.

Kuang Si Waterfall – Luang Prabang, Laos

Le cascate Kuang, che si trovano vicino a Luang Prabang, sono formate da tre livelli, che emergono da vasche poco profonde.

Ponta di Ferreira – São Miguel, Portugal

Questa piscina è formata da sorgenti calde che provengono dal mare, creando una sorta di vasca di acqua calda. La piscina è molto accogliente, ma raggiungerla non è per niente facile.

Top Ponds, Valley View Hot Springs – Villa Grove, Colorado

Top Ponds è formata da una serie di tre piscine, che scorrono una dentro l’altra. Sono circondate da fauna, bella e selvatica, e possono arrivare ad una temperatura di circa 40 gradi.

Coogee Beach Tidal Pools – Sydney, Australia

Sidney ha moltissime piscine naturali – formate grazie alle maree – lungo la costa, tanto che è difficile dire dove finisce la piscina e comincia il mare.

Caldeira Velha – São Miguel, Portugal

Le cascate alimentano la piscina naturale di Caldeira Velha, che si trova lungo un sentiero nella foresta pluviale.

Cycling tour nelle città più fashion del mondo

Un viaggio tra dodici città più fashion al mondo, attraverso hotel di lusso e nightclub alla moda: questo è il cycling tour promosso dalla compagnia di viaggi VeryFirstTo, che prenderà il via dal prossimo ottobre. Per gli amanti della bici, questa è la vacanza che fa per voi, ma attenzione al prezzo: viaggiare in bicicletta in dodici città al costo di 80 mila dollari.

Il tour durerà un mese e si passerà dalle strade di Parigi, a quella di Milano, andando verso Londra, Barcellona, Roma, Amsterdam, Berlino, Instabul, e dall’altra parte del globo con New York, Los Angeles, Tokyo e Sydney. Gli interessati avranno a disposizione una bicicletta elettrica al costo di 2,500 sterline ciascuna, che dovranno tenere fino alla fine del tour.

Perché costa così tanto un cycling tour? Marcel Knobil, fondatore della compagnia VeryFirstTo, ha così spiegato il motivo del successo: “Il cliente ideale è qualcuno interessato alla moda, che ha una passione per i viaggi ed è amico dell’ambiente.” Il pacchetto completo include: viaggio attraverso le dodici città, sistemazione negli hotel di lusso, ristoranti e tour guidati. Inoltre, si ha la possibilità di tenere la propria bici sempre con sé e di parcheggiarla vicino ai club e gallerie più alla moda.

Marcel Knobil sa che per i ciclisti alcune città sono più difficili da attraversare rispetto alle altre, ma niente paura: in ogni città, le persone verranno accompagnate da una guida esperta che conosce le migliori vie possibili su cui viaggiare. “Avendo a disposizione una bicicletta, il cliente può esplorare le città più velocemente e navigare presso certe rotte impossibili da attraversare con un taxi.”

Tuttavia, 80 mila dollari restano una bella cifra. “E’ un prezzo esagerato, ma quando intraprendi un tour del genere, ogni cosa comincia ad avere senso”, continua Knobil. “Se si guarda alla qualità del viaggio e della sistemazione nei luoghi descritti dal cycling tour, gli 80 mila dollari cominciano a essere un prezzo ragionevole.” Ovviamente un cycling tour non è per tutti i portafogli.

La scelta delle città da visitare non è casuale: l’itinerario viene scelto da una giuria di VeryFirstTo composta da 250 mila membri. Ecco spiegato il motivo del mix tra diverse città che hanno caratteristiche differenti. Si passa dalla città fashion per eccellenza come Parigi, a quelle più antiche come Roma, e a quelle più moderne come Tokyo. Sydney si aggiunge alla lista dei centri alla moda, grazie a Darlinghurst ch è perfetto per fare shopping. Altre attrattive includono: il ristorante ABaC di Barcellona, il Bar della Pace a Roma, il Rodeo Drive di Hollywood, i ristoranti di Bel-Air di Los Angeles, e il Bosphorous Hotel a Istanbul.

Un’attrattiva turistica sicuramente buona per gli amanti degli sport all’aria aperta, e i fanatici della bicicletta. Nonostante la sistemazione di lusso, il prezzo offerto dalla compagnia VeryFirstTo resta comunque altissimo: pensate bene prima di spendere 80 mila dollari in un cycling tour.

Gli Hadza, ecco l’ultima tribù primitiva presente sulla Terra

Nei pressi del Parco Naturale Serengeti in Tanzania si trova la tribù degli Hadza, una civiltà che vive come si faceva 10.000 anni fa. Si tratta di una tribù che conduce un’esistenza molto simile a quella dell’uomo del Paleolitico (che visse circa 2 milioni e mezzo di anni fa), svolgendo una vita senza regole e in piena libertà, dedita alla caccia e alla cura della famiglia. È proprio nei pressi del lago Eyasi, a nord del paese, che vive la più grande tribù di cacciatori Hadza.

Il loro mondo è uno degli ultimi rimasti incontaminato, al quale è sconosciuto l’uso della tecnologia (che per noi è diventata una dipendenza), tanto che le tecniche di caccia e coltivazione si tramandano oralmente di generazione in generazione. Non esistono i soldi, carte di credito, messaggi, chiamate, lavoro e neanche orari da rispettare, e la cosa più vicina ad una forma di mercato è lo scambio di un paio di sandali con una tribù vicina.

Secondo gli standard moderni degli studiosi, gli Hadza non dovrebbero esistere.
Eppure ci sono, e rappresentano più di un’anomalia: sono una tribù dimenticata. Non praticano la coltivazione e l’allevamento degli animali, ma si nutrono di cibi selvatici autoctoni raccolti e cacciati. La dieta degli Hadza consiste principalmente in: carne, miele, baobab, bacche e tuberi. Le donne Hadza si nutrono principalmente di prodotti vegetali (piante e tuberi) e passano la maggior parte del tempo nei campi. Gli uomini al contrario si spostano molto dal campo base alla ricerca di carne e miele. Anche se il cibo raccolto o cacciato è portato al campo e condiviso, gli uomini e le donne tendono a consumare, come spuntini nell’arco della giornata, il cibo che trovano. La loro lingua è una delle più antiche mai parlate dall’uomo, ed è composta da una dialettica a rime con dei suoni ritmati. Il sogno di ogni linguista, insomma.

Al contrario di noi, stressati dal lavoro e dalle preoccupazioni giornaliere, gli Hadza hanno tanto tempo per rilassarsi. Dato che la loro occupazione principale è cacciare il cibo, essi lavorano solo cinque ore al giorno. Durante tutti questi 10 mila anni, essi hanno lasciato molto più di un’impronta nella loro terra. Gli Hadza rappresentano una parte della cultura mondiale, ma allo stesso tempo, rappresentano anche ciò che l’umanità ha perso.

Mai come prima il nostro mondo è stato così connesso o conveniente. Ci basta cliccare su un bottone per cambiare canale, comprare un libro o prenotare un viaggio. Abbiamo tutte le comodità a portata di mano. In un breve lasso di tempo, la vita si è trasformata al massimo del comfort. E quindi quel senso di stress e di libertà che sogniamo è legata a qualcosa che abbiamo dimenticato e che solo i nostri ancestrali sapevano gestire. Popolazioni come gli Hadza sono il tesoro che abbiamo dimenticato.