mercoledì, 15 Gennaio 2025

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Le storiche cabine telefoniche di Londra si tingono di verde

Da mercoledì 1 ottobre i residenti di Londra e i suoi turisti hanno potuto assistere ad un’aggiunta di un nuovo complesso di cabine telefoniche: si chiamano Solarbox, sono verdi ed eco-sostenibili a impatto zero. Le cabine sono state affiancate alle storiche rosse che hanno da sempre caratterizzato Londra, ma attenzione: esse hanno una funzione diverse dalle loro sorelle, e infatti non non servono per telefonare.

Il colore verde dà molto nell’occhio, ma forse è proprio questo il loro scopo. Le Solarbox hanno un pannello solare montato sulla cima e possono essere usate per ricaricare smartphone, tablet e macchine fotografiche, venendo in aiuto a tutti i potenziali utenti che restano con i loro dispositivi elettronici a corto di batteria, il tutto senza alcun impatto sull’ambiente. La prima cabina verde è stata inaugurata a Tottenham Court Road, ed è già stato un gran successo; le prossime arriveranno nelle città londinesi a partire da gennaio 2015, convertendo le cabine rosse in verdi.

La Solarbox è nata da un’idea di Kirsty Kenney e Harold Craston, due laureati della London School of Economics e vincitori del Low Carbon Entrepeneur (e di 5000 sterline, ovvero circa 6300 euro), il concorso sponsorizzato dal sindaco di Londra, Boris Johnson, e rivolto ai giovani per trovare metodi che inducano a ridurre le emissioni di carbonio nella città. “In questo mondo moderno, in cui quasi nessun abitante di Londra gira senza un set completo di strumenti tecnologici in mano, è venuto il momento che le nostre cabine iconiche vengano aggiornate al ventunesimo secolo, per diventare più utili e sostenibili”, ha spiegato il sindaco di Londra.

È la fine per le storiche cabine rosse tanto utilizzate dai turisti come sfondi per le loro fotografie? Non è detta l’ultima parola: il sindaco di Londra ha sfruttato la loro grande popolarità per trasformarle in modo artistico. Così le cabine rosse ospitano bancomat, mentre altre sono diventate librerie, e qualcuna è stata dipinta con i colori della bandiera del Regno Unito.

Vino vs birra: la birra è la più popolare al mondo

www.planetone.it

Vino vs birra: una dura sfida, soprattutto per gli amanti di entrambi. Una sfida destinata a durare all’infinito, ma a cui il sito “Comparecamp.com” ha cercato di dare una soluzione, mettendo a confronto le due eterne rivali.

Secondo lo studio condotto dal sito “Comparecamp.com” – che analizza i dati dello scorso anno – la birra è molto più popolare del vino: 187 miliardi di birra bevuti ogni anno contro i 24 miliardi di vino. A due bottiglie di birra corrisponde un solo bicchiere di vino: sembra proprio che la birra sia preferita al suo rivale.

Il paese che consuma più birra è la Repubblica Ceca, con circa 253 litri consumati da ogni singola persona ogni anno. Seguono l’Austria e la Germania, con – rispettivamente – 170 e 168 litri a persona. Per quanto riguarda il consumo del vino, al primo posto si piazza il Vaticano, con circa 74 litri a testa. Al secondo e al terzo posto abbiamo invece Andorra – con 46 litri – e la Francia – con 44 litri -.

“Comparecamp.com” ha esaminato anche quali sono le marche più vendute al mondo. Per la birra, la prima classificata è “Snow”, seguita da “Tsingtao” e “Bud Light”. Invece, nella classifica del vino, abbiamo “Barefoot” al primo posto, al quale seguono “Gallo” e “Concha y Toro”.

Non poteva mancare poi, tra i tanti sondaggi, anche quello riguardo alle birre e ai vini più forti, ossia quelli con il tasso di alcol più alto. La birra più “strong” è la “Barleywine”, mentre, per quanto riguarda il suo rivale, il più forte è “Sherry”.

Nello studio si parla anche dei benefici prodotti dai due tipi di alcol, entrambi molto importanti per la salute. La birra aiuta a rendere più forti le proprie ossa e ad aumentare le vitamine nel proprio corpo, oltre a prevenire ogni effetto cancerogeno; il vino invece è ottimo per il cuore, riduce i rischi delle malattie e previene le scottature solari. Non è poi proprio vero che bere fa male.

Le città in cui si mangia il cibo migliore

Viaggiare significa penetrare completamente nella cultura del paese che si decide di visitare. La cultura e la tradizione di un popolo passano anche (o soprattutto) attraverso il cibo. Assaporare sapori e profumi di una terra nuova, più o meno vicina alla propria, è un meccanismo che accende automaticamente palato e mente. Il cibo è la soglia più accessibile di una cultura. È la soglia più bassa di un confine. Mangiare la cucina degli altri significa attraversare quella soglia, avvicinandosi nella maniera più semplice e più piacevole a un popolo nuovo. Ma quali sono le città in cui si mangia il cibo migliore in assoluto?

Secondo la classifica stilata da ThrillList.com, queste sono le città in cui il mangiare non è più una semplice necessità da soddisfare, ma un vero e proprio piacere per corpo e anima.

Bordeaux, Francia

Vi aspettavate di trovare una città italiana in cima alla classifica? Invece no. La Francia primeggia. Secondo ThrillList.com, è qui che si mangia il cibo migliore al mondo. Da non perdere anatra confit a La Tupina e le ostriche dell’Arcachon Bay.

Bologna, Italia

Concedetevi un piatto di pasta all’Osteria Bottega e deliziatevi con mortadella e formaggi freschi al Mercato di Mezzo.

Bombay, India

Qui bisogna provare i chaat di strada (c’è l’imbarazzo della scelta): si tratta di snack salati cucinati un po’ ovunque nella città.

Londra, Regno Unito

Oltre al classico fish&chips, da non perdere le bistecche e i cocktail di Hawksmoor, così come pranzare al Borough Market e godersi un gustoso pasto al ristorante di Gordon Ramsey.

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New York City, USA

Una fetta di pizza da mangiare in strada, un Reuben in un deli ebraico o un pasto nei numerosi ristoranti sparsi per la città.

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Marrakesh, Marocco

Agnello arrosto in stile Mechoui, pane e il baccalà di Bô-Zin.

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Cartagena, Colombia

Fritos, fritos, fritos. Da non perdere questo manicaretto caratteristico della città. Farsi deliziare anche dalle ostriche e dai cholados, spesso serviti sulla spiaggia è un obbligo.

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Istanbul, Turchia

Non si può visitare Istanbul e perdere il sebzeli kebab at Zubeyir. Assaggiare anche la baklava di Diyar Burma e i manicaretti di Ciya Sofrasi.

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Tokyo, Giappone

Qui si mangia il sushi del Tsukiji fish market e i noodle (spaghettoni di grano saraceno) di Rokurinsha. Vietato lasciare la città senza assaggiarli.

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Barcelona, Spagna

Tra tapas, paella e litri di sangrìa, c’è spazio anche per il jamòn iberico.

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Hong Kong, Cina

Barbecue di maiale all’Island Tang di Tim Ho Wan, gnocchi e granchi del The Chairman. Questi i piatti da mangiare qui.

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Copenhagen, Danimarca

Da non perdere: gli hot dog di Døp’s e le birre artigianali della città.

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Montreal, Canada

Riservare un tavolo al Au Pied de Cochon per assaggiare i bagel di St-Viateur or Fairmount. Infine tappa d’obbligo da Schwartz’s Deli per uno Schwartz’s Special.

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New Orleans, USA

Gamberetti fritti, ostriche fritte con pancetta e formaggio, roast beef con salsa, così anche il pollo fritto, frutto della cucina creola e cajun. Questi i piatti da assaggiare qui.

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Buenos Aires, Argentina

Da non perdere i tre fondamentali: carne, vino rosso ed empanadas

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Ho Chi Minh City, Vietnam

Da non perdere qui a colazione banh mi con uova fritte, gli spaghetti alla piastra con carne (bun thit nuong) e i granchi dal guscio morbido al Cųc Gąch Quán nel primo distretto.

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Melbourne, Australia

Da provare: la tartare di manzo Wagyu del MoVida, le cozze al chili del Cumulus

Penang, Malaysia

Innanzitutto i frutti di mare Ong Cheng Huat, poi tutte le zuppe e il cibo da strada, tra cui la pan mee.

Viaggio in aereo: le indecenze dei passeggeri (FOTO)

PassengerShaming.com

Un viaggio in aereo – che sia di un paio d’ore o una traversata oceanica – vorrebbe essere per molti un modo per rilassarsi, leggendo un buon libro o schiacciando un pisolino. Ma dopo i primi 10 minuti di tragitto, puntualmente, spunta lui: il vicino disturbatore. Che sia un vecchietto logorroico, un neonato con le corde vocali di Pavarotti o bambini indisciplinati che corrono da una parte all’altra dell’aereo inseguiti da genitori affannati e paonazzi, il viaggio sopra le nuvole non riesce quasi mai ad essere un momento di pace e tranquillità.

A testimoniarlo non sono solo i passeggeri ma gli stessi assistenti di volo. L’ex hostess Shawn Kathleen – spettatrice di diversi comportamenti indecorosi – ha deciso di porre un limite a tutto questo: per denunciare i pessimi comportamenti tenuti da alcuni viaggiatori, ha creato un sito apposito dove vengono pubblicate le foto dei passeggeri irrispettosi.

E così sulla pagina ‘Passenger Shaming’ se ne vedono di tutti i colori: da uomini che stanno seduti a gambe incrociate e piedi nudi a turisti che dormono scambiando il proprio sedile per una sdraio. C’è poi l’anziano signore che – dati i suoi molti impegni da pensionato – non è riuscito a farsi manicure e pedicure prima di partire: quale occasione migliore quindi se non quella di un noiosissimo viaggio in aereo per tagliarsi unghie di mani e piedi?

Presto detto anche per quei passeggeri che il picnic prima della partenza proprio non hanno fatto in tempo ad organizzarlo; e così il velivolo diventa per questi soggetti il luogo migliore dove mangiare in quantità e lasciare poi cartacce, bottiglie di plastica e addirittura pannolini sporchi sotto i propri sedili.

Ma i pannolini sporchi hanno la loro giustificazione: il bagno era infatti inagibile. Perché? Semplicemente perché occupato da un lui e una lei che, presi dal desiderio e dalla voglia di compiere un atto proibito, incapaci di attendere fino all’atterraggio del velivolo, si sono visti ‘costretti’ a consumare un rapporto sessuale nel bagno dell’aereo. Lasciando poi come ricordo e invito per i prossimi passeggeri il preservativo utilizzato.

In tutto questo solo una cosa viene da dire: non c’è veramente limite al peggio. E all’indecenza.