Un viaggio in aereo – che sia di un paio d’ore o una traversata oceanica – vorrebbe essere per molti un modo per rilassarsi, leggendo un buon libro o schiacciando un pisolino. Ma dopo i primi 10 minuti di tragitto, puntualmente, spunta lui: il vicino disturbatore. Che sia un vecchietto logorroico, un neonato con le corde vocali di Pavarotti o bambini indisciplinati che corrono da una parte all’altra dell’aereo inseguiti da genitori affannati e paonazzi, il viaggio sopra le nuvole non riesce quasi mai ad essere un momento di pace e tranquillità.
A testimoniarlo non sono solo i passeggeri ma gli stessi assistenti di volo. L’ex hostess Shawn Kathleen – spettatrice di diversi comportamenti indecorosi – ha deciso di porre un limite a tutto questo: per denunciare i pessimi comportamenti tenuti da alcuni viaggiatori, ha creato un sito apposito dove vengono pubblicate le foto dei passeggeri irrispettosi.
E così sulla pagina ‘Passenger Shaming’ se ne vedono di tutti i colori: da uomini che stanno seduti a gambe incrociate e piedi nudi a turisti che dormono scambiando il proprio sedile per una sdraio. C’è poi l’anziano signore che – dati i suoi molti impegni da pensionato – non è riuscito a farsi manicure e pedicure prima di partire: quale occasione migliore quindi se non quella di un noiosissimo viaggio in aereo per tagliarsi unghie di mani e piedi?
Presto detto anche per quei passeggeri che il picnic prima della partenza proprio non hanno fatto in tempo ad organizzarlo; e così il velivolo diventa per questi soggetti il luogo migliore dove mangiare in quantità e lasciare poi cartacce, bottiglie di plastica e addirittura pannolini sporchi sotto i propri sedili.
Ma i pannolini sporchi hanno la loro giustificazione: il bagno era infatti inagibile. Perché? Semplicemente perché occupato da un lui e una lei che, presi dal desiderio e dalla voglia di compiere un atto proibito, incapaci di attendere fino all’atterraggio del velivolo, si sono visti ‘costretti’ a consumare un rapporto sessuale nel bagno dell’aereo. Lasciando poi come ricordo e invito per i prossimi passeggeri il preservativo utilizzato.
In tutto questo solo una cosa viene da dire: non c’è veramente limite al peggio. E all’indecenza.