In occasione di Halloween, non possiamo non parlare di storie delle terrore, meglio se sono vere no? Cosa c’entra Coraline?

Ricorrono i sedici anni dalla prima e per l’occasione il film è tornato nelle sale per una proiezione speciale in 2D e 3D, in una finestra limitata dal 31 ottobre al 3 novembre 2025.

Ma sapete che dietro questo film così carino e simpatico si cela un’inquietante storia vera?

Coraline e la porta magica

Nel film Coraline è una ragazzina che si è appena trasferita con i genitori nella residenza di Pink Palace, dove fa conoscenza degli strambi vicini.

All’interno della casa scopre una piccola porta. Implora la madre di aprirla ma dietro c’è solo un muro.

Eppure strane cose succedono quando la ragazzina si addormenta.

Coraline è stato il primo film in stop motion girato interamente in 3D stereoscopico. Ogni fotogramma è stato realizzato due volte, una per ogni “occhio”, per creare la profondità tridimensionale reale, non simulata digitalmente.

Gli abiti dei personaggi sono realmente cuciti a mano in miniatura.
Per esempio, il maglione a righe di Coraline è stato lavorato a maglia con ferri sottilissimi grandi come un capello umano da un’artigiana di nome Althea Crome.

Il film non è digitale: tutto ciò che si vede, dalla casa al giardino, fino alle ragnatele della “Altra Madre”, è stato costruito fisicamente in scala ridotta.
In totale furono creati quasi 150 set diversi e puppet animati per più di 30 personaggi.

A proposito del Pink Palace, a New York c’è un edificio molto simile. Esiste infatti una casa vittoriana di colore rosa, in stato di abbandono, che ha attirato l’attenzione di esploratori urbani e blog di architettura proprio per la sua forte somiglianza estetica.

La bambina con i bottoni al posto degli occhi

Neil Gaiman raccontò che da ragazzino viveva nella periferia di Hampshire. Fra i suoi vicini c’erano un’anziana signora e sua nipote. Nessuno però li vedeva mai in giro, specialmente la nipote.

Tutti sapevano la loro sfortunata storia: la casa dei genitori della bambina andò a fuoco e la nonna si gettò tra le fiamme per cercare di salvare almeno la nipote. I genitori persero la vita e la nonna prese la nipotina e la portò a vivere in casa sua. In giro dicevano che era una strega, perché le fiamme l’avevano lasciata illesa.

Comunque nessuno poteva entrare in casa loro e lei vietata alla nipotina di uscire. Nella casa tuttavia si udivano le risate di una bambina. Le teorie erano diverse. La bimba era sfigurata? O era impazzita a causa dell’incendio?

Una notte di Halloween, Gaiman e i suoi amici, si sfidarono a vicenda ad avvicinarsi alla casa e guardare dentro.

In realtà ciò che videro li lasciò perplessi: oggetti antichi, una stanza da letto ed una culla. Scoprirono che una porta era aperta, si intrufolarono nella stanza e scoprirono che c’era un neonato carbonizzato nella culla…con dei bottoni cuciti al posto degli occhi.

Non sappiamo quanto sia attendibile la storia, perché in un’intervista Gaiman ha sostenuto che l’idea del film gli venne da un sogno in cui un’altra madre cercava di portalo via.

E voi cosa ne pensate?