Qual è il paese con il costo della vita più alto, quale quello in cui è più basso? Se avete cercato informazioni per mesi, senza riuscire a farvi un’idea chiara, la ricerca del “The Consumer Price Index” potrà darvi la soluzione. Dopo aver preso in esame i vari paesi di tutto il mondo, questo studio ha infatti svelato i 15 più economici e i 15 più costosi. Di questi ultimi, quattro su cinque si trovano proprio in Europa, mentre nella top five dei paesi più accessibili non c’è nemmeno un paese europeo.

Lo studio così condotto ha preso in considerazione il prezzo di alimenti, trasporti, ristoranti e servizi utili, ma vediamo ora nello specifico quali sono i luoghi in cui il costo della vita è più alto.

Svizzera

www.zingarate.eu
Creditsphoto: www.zingarate.eu

Il primo posto di questa classifica va alla Svizzera ma non è una sorpresa. Beni di consumo primario, quali gli alimenti, raggiungono prezzi esorbitanti, così come gli alloggi. La puntualità e l’efficienza dei trasporti, d’altro canto, sono certamente il fiore all’occhiello di questo Stato. E solo in questo caso possiamo dire che pagare diventa quasi un piacere.

Norvegia

Credits photo: www.turismoitalianews.it
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La Norvegia, lo sappiamo, non è un paese dal clima mite e come tutti gli Stati del Nord Europa, non vanta nemmeno la palma d’oro per l’economicità. Qui, soprattutto gli alcolici sono venduti a caro prezzo, ma anche i soft drink e tutti gli alimenti di importazione. Vero è che la Norvegia vanta garanzie di lavoro che in Italia non esistono più (o quasi) e che gli stipendi sono nettamente superiori, ma il rapporto tra salario e costo della vita sembra davvero non essere equo: acquistare generi alimentari, quali riso, pasta, pane e mangiare al ristorante più che un piacere è un vero e proprio lusso per pochi.

Venezuela

Credits photo: viaggi.nanopress.it
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Un paese come il Venezuela, sembra un errore in questa top five, ma analizzati i dati, pare che il costo della vita di questa nazione possa competere con le altre. Non smentiamo, di certo, che il salario sia nettamente basso rispetto alla forza lavoro impiegata, ma è proprio questo il problema. Se da una parte gli stipendi non aumentano, dall’altra i prezzi dei beni di consumo primario incrementano giorno dopo giorno e il Venezuela si attesta come uno degli stati con il più alto dislivello economico al mondo. Ad avere un effetto negativo sull’economia è sopratutto l’industria dell’olio, che si trova spesso in default, causando perdite per lo sviluppo del paese.

Islanda

Credits photo: www.cultever.it
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Terra di ghiacciai, dove l’aurora boreale affascina anche lo sguardo di un viaggiatore inesperto, l’Islanda non agevola chi decide di trasferirsi. Pare infatti che il costo della vita sia davvero elevato soprattutto sugli alimenti ed in particolare su quelli di esportazione.

Danimarca

Credits photo: www.copenaghen.net
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Come fanalino di coda di questa prima top five troviamo la Danimarca e la sua capitale, Copenaghen. Quest’ultima è considerata una delle città più care al mondo e non è solo una leggenda metropolitana. In tutto il paese il costo dell’alimentazione è poco sopra la media del Nord Italia, se si parla dei trasporti invece i prezzi sono improponibili. Non ci sono dubbi. La Danimarca è decisamente lo Stato più costoso tra i 28 membri dell’Unione Europea.

Seguono dalla sesta alla quindicesima posizione: Australia, Nuova Zelanda, Singapore, Kuwait, Regno Unito, Irlanda, Lussemburgo, Finlandia, Francia, Belgio.

Il Regno Unito si trova solo alla decima posizione: una stranezza secondo alcuni visto il forte impatto che la sterlina ha sull’euro, ma le fonti indicano che il costo dell’alimentazione non supera quello dei primi in classifica.

Nessuna sorpresa invece sui paesi con il costo di vita inferiore. L’India si trova in questo caso al primo posto, seguita dal Nepal, Afghanistan, Tunisia e Algeria.

Nelle posizioni successive si trovano invece Moldova, Egitto, Macedonia, Siria, Colombia, Blangladesh, Indonesia, Georgia, Marocco, e Filippine.

Unico Stato dell’America Latina nella top 15 è la Colombia, dipendente come il Venezuela dalla forza dell’industria dell’olio.