La colazione, la pausa pranzo, l’aperitivo con gli amici, la cena fuori sono momenti passeggeri, spesso veloci, troppo a volte, quasi spersonalizzati da quel vortice chiamato “vita quotidiana”.
Le nostre abitudini stanno cambiando velocemente, le tendenze si evolvono, vengono ribaltate senza darci il tempo di capire cosa sta succedendo, basti pensare all’avvento del brunch: quel pasto a metà tra colazione e pranzo molto di moda negli ultimi anni.
La sfida che oggi si trova ad affrontare chi vuole modificare e in un certo senso rallentare questi momenti di vita quotidiana è molto complessa e richiede molta creatività, perché c’è bisogno di ridonare linfa vitale a queste brevi finestre temporali a nostra disposizione e non declassarli a meri momenti di interruzione tra una riunione e la successiva. Riuscire a rendere speciali questi momenti è l’obiettivo principale, creare qualcosa di unico e di particolare, cosicché ogni locale abbia la sua identità, vicina ai gusti e alle attinenze delle persone. Il bar di provincia non basta più, le persone chiedono nuovi servizi, vogliono vedere nuovi spazi e nuove idee, sentire che l’ambiente è parte di loro. La cura dell’immagine è fondamentale come la necessità di offrire qualcosa che colpisca l’attenzione in modo nuovo, innovativo. Le aziende in questo si stanno sforzando di anticipare i tempi, cercando di creare nuove idee d’arredo per i locali.
Tra tutte le aziende coinvolte in questo mercato, Orion (gruppo Clabo), azienda impegnata nella progettazione e nella creazione di vetrine refrigerate per bar pasticceria e ristorazione, sta aprendo la strada verso un nuovo approccio all’esposizione e all’arredo con la loro ultima creazione, Jobs (www.orionjobs.it/). Una vetrina di design poco ingombrante, altamente personalizzabile che lascia spazio alla creatività di chi progetta e di chi possiede il locale per essere sempre più vicino a chi pensa e a chi verrà colpito dall’arredo e dal concept. Una vetrina che non sembra esserlo tanto è essenziale, che lascia tutta la scena a ciò che viene esposto al suo interno. Talmente leggera che è possibile spostarla facilmente per cambiare l’immagine del locale in qualsiasi momento.
Se desiderate qualche consiglio in quanto creatività e innovazione potete chiedere ai ragazzi di Pescaria, i quali la sanno lunga in materia: con un’idea semplice hanno esportato un tipo di cucina molto radicata al sud Italia, il panino col pesce.
Panini sì, ma gourmet.
La loro è una piccola realtà che nasce da Polignano a Mare (BA) e che da poco è approdata a Milano, in via Bonnet 5. Con la loro idea hanno donato un nuovo abito dal taglio raffinato e ricercato a questo piatto. Creando qualcosa che si localizza a metà tra un fast-food e un ristorante. Lo chef ha pensato a come creare il connubio perfetto tra pesce e altri prodotti gastronomici della realtà pugliese come l’unione tra gamberoni, stracciatella e pancetta croccante, tanto per farvi capire.
O l’innata capacità dell’ Hemingway Café di Jesi nel far diventare l’aperitivo un rito religioso, un momento di convivialità vera coadiuvato da eccezionali cocktails preparati con amore e passione, attraverso i quali, ad ogni sorso è possibile assaporare l’esperienza del barman che in quel momento diventa una sorta di confessore al quale ci si affida per soddisfare quella particolare necessità di assaporare qualcosa di diverso che sia in grado di rimuovere la pesantezza della giornata. Riuscendo a collegare questo con la cultura e l’arte offrendo ai suoi clienti delle esperienze che vanno oltre il semplice momento, arricchendoli.
Lo stile di un locale e la sua atmosfera non possono prescindere dall’arredo e dagli strumenti del mestiere. Ora come ora non è scontato trovare sul mercato dei prodotti che soddisfino la domanda di funzionalità e stile fuori dall’ordinario. Jobs in questo senso è diverso, riesce ad unire queste caratteristiche creando un oggetto che si stacca nettamente da quanto visto fin ora. Riscrive le regole della refrigerazione e dell’esposizione per il food retail.
Colpisce l’occhio con la sua discrezione dando l’impressione di essere una teca che protegge gli alimenti come se fossero opere d’arte, non è una semplice vetrina è uno sguardo sul futuro dell’arredo.
Credo sia questo l’approccio giusto: nuove idee che ci aiutino a ridefinire la qualità di tutti quei momenti passeggeri ai quali a volte non doniamo troppa attenzione presi dalle mille attività che ci coinvolgono ogni giorno.
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