Quando pensiamo a Victoria’s Secret, noto marchio di lingerie americano, ci vengono subito in mente quelle bellissime modelle statuarie e perfette che hanno fatto, e tuttora fanno, la storia della maison, e che non per nulla vengono chiamate Angeli. Parliamo di bellezze come Adriana Lima, Candice Swanepoel, Alessandra Ambrosio, Gisele Bundchen, Miranda Kerr ma anche Naomi Campbell e Tyra Banks.
Nell’immaginario collettivo queste donne vengono considerate perfette, grazie ai loro corpi magri, privi di cellulite e alla loro straordinaria bellezze, tant’è che Victoria’s Secret ha promosso una campagna- che ha come protagoniste dieci modelle- con un messaggio ben preciso: The perfect body.
La campagna però ha suscitato piuttosto scalpore. Donne da ogni parte del mondo hanno firmato una petizione su Change.org- lanciata da Frances Black, Gabrielle Kountourides e Laura Ferris tre studentesse inglesi- in cui accusavano il brand di dare un cattivo esempio di perfezione. Difatti dobbiamo ricordarci che le donne della campagna pubblicitaria sono delle modelle e per tanto, data la loro professione, devono mostrare un corpo appunto “perfetto”. Ma al mondo non tutte le donne hanno quei fisici mozzafiato, e la maggior parte di loro convive ogni giorno con dei difetti fisici- troppo magra, troppo grassa, troppo bassa, troppo alta, etc- così, al di là del messaggio mandato da Victoria’s Secret, oltre 23.000 donne si sono mobilitate firmando la petizione e facendo girare l’hashtag #imperfect.
Dato il grande successo della petizione, il brand ha cambiato slogan da The perfect body a ‘A body for every body’. Le tre studentesse inglesi si sono dette entusiaste del risultato: “Siamo assolutamente felici per la notizia che il brand Victoria’s Secret ha modificato la frase sul loro sito web da ‘perfect body’a ‘A body for everybody’. Riteniamo che questo cambiamento sia un messaggio più sano.”
La vicenda ricorda molto quella che ha visto come protagonista la stilista Stella McCarteney qualche mese fa, finita nel mirino delle polemiche a causa del lancio di un cattivo messaggio di canone di bellezza rappresentato da una modella anoressica.