sabato, 19 Luglio 2025

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Consigli e notizie su come stare bene e rilassarsi all'insegna del benessere

Se il sole non fa la felicità

È ufficiale: il sole non rende necessariamente felici. O almeno è questo che emerge da una recente ricerca presentata alla conferenza annuale della Royal Economic Society: lo studio in questione, infatti, smentisce la rinomata convinzione che il bel tempo faccia bene all’umore e alla salute.

La ricerca, condotta dal Dottor Franz Buscha dell’Università di Westminster, si è focalizzata sul nesso che sussisterebbe tra condizioni meteorologiche e benessere, basandosi sui dati raccolti nel Regno Unito nell’arco degli ultimi 20 anni.

Indagando se il brutto tempo possa effettivamente influire sui nostri stati d’animo, il Dottor Buscha ha constatato che non esiste nessun rapporto di causalità tra le condizioni meteorologiche quotidiane e lo stato di benessere registrato. D’altro canto, però, lo studio ha messo in evidenza un altro dato, quello relativo al rapporto tra la soddisfazione lavorativa e le giornate di sole: pare, difatti, che le persone siano meno felici di andare a lavorare quando c’è una bella giornata. E, ciononostante, l’effetto negativo non è che minimo – riferisce Buscha.

Altro particolare significativo riscontrato è stato quello che concerne il cosiddetto disordine affettivo stagionale (SAD – seasonal affective disorder in inglese), che porta le persone a sentirsi decisamente più tristi durante il periodo invernale.

Il concetto comunemente condiviso secondo cui il bel tempo stimola le persone a sentirsi meglio al livello emotivo non è supportato dalla mia ricerca – ha affermato Franz Buscha – al contrario, la popolazione inglese mostra una certa resilienza nell’avere a che fare con i cambiamenti meteorologici repentini che possono verificarsi nell’arco di una stessa giornata“.

Quanto può influire un lavoro sedentario sulle nostre condizioni di salute?

Lavoro in ufficio

Chi svolge un lavoro sedentario, e occupa la stessa postazione per più di otto ore, va’ incontro ad una serie di conseguenze anche gravi. Gli studi svolti sulla questione “lavoro sedentario” evidenziano problematiche come: incremento del rischio di diabete, aumento del livello dei trigliceridi nel sangue, e, dunque, aumento del rischio di infarti e di malattie cardiache. Inoltre, anche la work station, ovvero, la postazione, o meglio, la seduta del lavoratore può diventare un problema reale per la colonna vertebrale. Non tutti hanno la fortuna di aver sviluppato durante la crescita una postura corretta, quindi, per coloro che non riescono a mantenere naturalmente una posizione corretta, con cosce in posizione parallela al suolo e ginocchia piegate ad angolo retto, gli specialisti consigliano l’utilizzo di uno schienale caratterizzato da un supporto, che faccia da sostegno al tratto lombare.

I mali da ufficio più comuni sono rappresentati da malattie articolari, dolori al collo e alla schiena, causati, infatti, da una seduta sbagliata, dopo ore ed ore trascorse davanti al monitor di un computer. Gli specialisti sottolineano la responsabilità della sedia utilizzata in ufficio, inadeguata per trascorrere lunghe giornate lavorative, in quanto peggiora i problemi di salute. Infatti, le migliori sedie per ufficio che aiutano a mantenere una postura corretta, sono le sedie ergonomiche senza schienale, adatte a prevenire problemi per la colonna vertebrale, e, inoltre, il peso non avviene sulle ginocchia ma sulla parte anteriore della gamba. Altra soluzione vincente è rappresentata dal pallone terapeutico, perché oltre a far sviluppare una seduta corretta, stimola la muscolatura paravertebrale, infatti, risulta essere la soluzione ideale per le persone più giovani.

Ma cos’altro possiamo fare per limitare i mali e i danni? Beh, è molto semplice quanto complicato, per difficoltà di organizzazione e per mancanza di buona volontà! Infatti, i medici raccomandano movimento e attività fisica, per limitare i danni causati al corpo dall’assenza totale di moto durante la giornata. Ma buone notizie per i più pigri arrivano da studi recenti, svolti da un gruppo di ricercatori australiani e americani, secondo cui è possibile rimediare ai danni causati dall’inattività con pochissimo impegno e fatica!

Come? Alzandosi più volte durante la giornata lavorativa e fare piccole camminate all’interno dell’ufficio: magari dirigendosi verso la stampante, telefonare stando in piedi e passeggiando avanti e indietro; insomma, si esige veramente il minimo sforzo! Inoltre, secondo tali studi il solo sforzo di alzarsi dalla sedia comporta che il metabolismo umano brucia il doppio delle calorie, e uno sforzo energetico non indifferente da parte dei muscoli. Dunque, la soluzione migliore per mantenersi in salute è svolgere un’attività fisica che risulti a piccole dosi ma che sia frequente nel corso della giornata, evitando sforzi, attività intense, stancanti e che durano ore a fine giornata.