martedì, 16 Dicembre 2025

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Estate 2015, la nuova depilazione intima

Quale tipo di depilazione migliore per l’Estate 2015? Negli ultimi dici anni, la più richiesta è stata la “Brazilian Wax”, depilazione alla brasiliana: quasi integrale con l’eccezione di una parte sul davanti, diversa a seconda di forma e quantità. Ma tra le più amate dalle donne troviamo anche la versione “Hollywood”, totale, e, meraviglia delle meraviglie, anche la “natural”, per rimanere più “naturale” possibili, in pieno stile selvaggio anni ’70.

La boutique milanese Benefit (all’interno del Sephora di corso Vittorio Emanuele) ha proposto recentemente dei nuovi servizi di epilazione corpo, ottenendo grandissimo successo, e la manager della boutique e brow expert Alessandra De Feudis ha raccontato a Vanity Fair: “La più richiesta è la cera Hollywood, cioè totale, insieme a quella che noi chiamiamo ‘Copacabana’, cioè una cera alla brasiliana che lascia solo una striscetta, un triangolino più o meno ampio o magari anche un disegno sul davanti, nella parte alta, rimuovendo tutti gli altri peli”.

Ma quale tipo di depilazione intima preferiscono le star internazionali? Cameron Diaz, Lady Gaga e Gwyneth Paltrow preferiscono la total, sempre perfettamente lisce, anche per servizi fotografici, set di scena e pubblicità. Ma negli ultimi tempi è stata rilanciata la famosa moda anni ’70, quando il “look naturale” lasciava le donne di tutte le età più “libere” di sfoggiare il proprio fisico senza l’ossessione della ceretta.

In arrivo dall’America la Full Bush Brazilian, una depilazione definita dal blog The Cut del New York Magazine, “da porno star dietro e da hippie davanti”

Una stanza d’albergo, due mondi (FOTO)

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Ogni volta che partiamo per un week-end o una lunga vacanza, il primo pensiero appena si arriva in albergo è per tutti: “Chissà come sarà la stanza”. Al 99% la delusione si presenta puntuale appena apriamo la porta: moquette scolorita, mobili tristi, pareti tinteggiate con colori smorti o troppo forti. Nella più fortunata e costosa delle ipotesi, invece, una jacuzzi e qualche ghirigoro a cinque stelle vi allieterà portando con se una vena creativa pari allo zero.
Qualcosa però, sta cambiando: l’artista ucraino Pavel Vetrov, ha dato libero sfogo alla sua creatività ed ispirandosi ad un collega francese ha tirato fuori un capolavoro per occhi ed anima.

Pavel, che ha un debole per il design, ha progettato uno stile particolare e dualistico per le stanze d’albergo. Le stanze di Pavel sono praticamente divise a metà: una parte richiama la purezza e la pulizia del bianco candido e minimale, l’altra metà è un tripudio di colori e graffiti.

Tutto ciò ha un’armonia perfetta, nonostante la diversità dei due generi. Questa tecnica, richiama moltissimo le rappresentazioni di emisfero destro e sinistro del nostro cervello.
Il primo emisfero è creativo, emotivo, intuitivo, come i colori e i graffiti vivaci dell’artista ucraino.
L’emisfero sinistro, invece, è: pratico, lineare, analitico e ordinato, come la sensazione che trasmette la parte totalmente bianca della stanza.

Oltre alle pareti, anche i mobili e gli accessori vengono coordinati in maniera impeccabile. Le tende, il televisore, le mensole riprendono i motivi dei graffiti o si vestono di bianco candido.
Tutto è perfettamente diviso a metà, come le nostre personalità. Perché siamo tutti fatti a metà.
Deliziate i vostri occhi con queste bellissime immagini.

Dopo gli hipster, arrivano gli yuccies. Ecco chi sono

Credits photo: cnn.com

Barba curata, camicia ben abbottonata, pantaloni col risvoltino e iphone: da quando questo tipo di persona è diventata la normalità, la definizione di hipster che lo caratterizzava è morta insieme alla sua unicità. Ma per ogni specie che se ne va, ce n’è una nuova che arriva: parliamo degli yuccies, young urban creatives, così come li ha chiamati il suo ideatore David Infante in un articolo apparso su Marshbale. Ecco chi sono.

Se cercate informazioni su particolari tipi di giovani con la propensione per il successo e la creatività, d’ora in poi vi basterà digitare yuccies. Sono loro i sostituti degli hipster che, a differenza di questi ultimi, non hanno tratti fisici particolari e nemmeno tatuaggi ben visibili ma sono caratterizzati dall’amore per le proprie opinioni e dall’alta considerazione della soddisfazione personale. Perché lavorare come social media manager in un’azienda farmaceutica ed essere ben pagato quando si può lasciare la propria posizione per cominciare un’attività da giornalista freelance e scrittore?

È ciò che ha fatto il primo yuccie e ideatore stesso del termine, David Infante, un ragazzo di 26 anni residente in America che anche se ha visto diminuire le sue entrate ora è nettamente più felice di quanto lo fosse prima. Segue i sogni, ama ciò che fa e viene pagato per le sue opinioni e il suo pensiero. Che si può voler di più?

Accordo tra successo e creatività: ecco cosa desiderano e riescono ad ottenere gli yuccies.
La loro è una vera e propria vocazione, che li porta ad inglobarsi nelle aeree metropolitane, dove hanno più possibilità di far fruttare le loro passioni.
Ma non tutti riescono a ricavare il denaro sufficiente per vivere dalle loro idee, molti sono costretti a praticare un altro mestiere. Ebbene questi ultimi non possono entrare a far parte della categoria degli yuccies. Scrivere, dipingire, disegnare per hobby, è una cosa che possono fare tutti soprattutto grazie ad internet, riuscire a sostenere spese e a vivere bene grazie al proprio spirito creativo è una prerogativa degli yuccies.
Ma quando sono nati e come hanno vissuto sin’ora?

Gli yuccies fanno parte di quella generazione anni ’80-90 che ha conosciuto social media come my space e col tempo si sono adeguati alle nuove tecnologie, iscrivendosi prima su Facebook e poi su Istangram. Gli yuccies sono così nati dalla sintesi di hippies e yuppies. I primi infatti si distinguevano per la creatività, mentre i secondi volevano ottenere il successo. Per ricordare questo bisogno di libertà, gli yuccies girano con una copia di Freedom di Jonathan Franzen e comprano sempre il New York weekend edition anche se non sempre leggono le news.

Come si sarà ben capito, gli yuccies sono nati in America e bisognerà aspettare tempo prima che questa creatura si radichi anche in Europa. Qui è molto più difficile riuscire ad essere indipendenti e guadagnarsi da vivere allo stesso tempo, ma questo non è un alibi. La società si sta evolvendo velocemente e molti giovani si danno da fare e pongono le basi per il successo con le starts up. Chi lo sa, magari proprio tra questi appassionati c’è qualcuno che già si riconosce come uno yuccie. Non bisognerà aspettare tanto per scoprirlo.

Egitto: taxi rosa contro la violenza sulle donne

credits photo: mariamarillo.wordpress.com

Secondo un rapporto dell’Onu le donne che hanno subito violenze in Egitto nel 2013 sono il 99,3%, mentre il 91,5% ha subito contatti fisici indesiderati. Un dato ancor più raccapricciante se si pensa che la maggior parte di questi fatti si consuma sui trasporti pubblici e sui taxi guidati da uomini. In poche parole, le donne egiziane non possono uscire tranquille.

Una situazione spiacevole, ma una soluzione c’è: taxi rosa, guidati da donne esclusivamente per le donne. L’iniziativa è stata accolta con molto favore dal popolo egiziano che la vede come un modo per rafforzare e sostenere le donne contro molestie e violenze sessuali. Tuttavia non sono mancate critiche. Per alcuni, infatti, rinforzerà la segregazione di genere già presente in Egitto.

Le donne, però, sono entusiaste del progetto che le aiuterà ad uscire di casa senza paura. L’ideatrice Amira Amir ha inoltre affermato che l’idea è nata proprio in seguito alle numerose richieste di taxi al femminile. Questi ultimi si riconosceranno per il loro colore acceso e avranno tariffe abbordabili.