sabato, 20 Dicembre 2025

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Kate in ospedale: manca poco alla nascita del secondo royal baby

credits photo dailymail

È iniziato ufficialmente il count down. Solo poche ore fa, come annunciato dalla BBC, Kate è stata ricoverata al St Mary’s Hospital di Londra e manca davvero pochissimo alla nascita del secondo royal baby. Secondo la nota ufficiale di Kensington Palace “Le doglie procedono normalmente” per la duchessa.
Un’ala privata della clinica, la Lindo Wing, è riservata alla duchessa di Cambridge per assicurarle la privacy e la discrezione che contraddistinguono un evento così importante. Un maschio o una femmina? Ancora non è noto il sesso, i funzionari reali hanno infatti dichiarato che Kate e William non hanno voluto saperlo in anticipo.

10 star che sembrano più vecchie (FOTO)

Ci sono star giovanissime, neanche maggiorenni, che grazie alla loro musica, simpatia, recitazione, bravura e, naturalmente, bellezza, sono diventate famosissime in poco tempo, arrivando a sfondare nel magico e allo stesso tempo intricato mondo di Hollywood. Hanno di tutto: passerelle, abiti e make-up sempre perfetti, soldi e lussi, le macchine dei fotografi e gli sguardi dei curiosi sempre puntati. Copertine, partnership, eventi e mondanità. Ma molti, purtroppo, non riescono a capire la reale età di queste “baby” celebrities dello star system.

Lorde

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Lorde ha soltanto 18 anni. Sì, è difficile da credere, ma è la verità. Il Times l’ha eletta una delle teenager più importanti e influenti sui giovani.

Margot Robbie

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Ha soltanto 24 anni, ma ne dimostra sicuramente qualcuno in qui, quasi una trentina.

Kate Upton

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La famosa modella ha compiuto da poco 22 anni. Già, finalmente potrà bere.

Michelle Williams

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Lei è una delle Destiny’s Child e ha soltanto 34 anni. Ne dimostra una decina in più.

Lady GaGa

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La regina delle trasformazioni ha soltanto 28 anni, ma ci sono alcuni trucchi o particolari abiti di scena che la rendono davvero più vecchia della sua età.

Adele

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La bellissima e in carne Adele ha soltanto 26 anni. La sua bravura è indiscussa, è una star amata da chiunque. Ed è madre, ecco forse spiegata la sua “apparenza” matura.

CoCo Austin

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Non è famosa come le altre star, ma anche lei è un caso tutto da analizzare. Moglie di Ice-T, ha 36 anni. Voi quanti gliene avreste dati?

Miley Cyrus

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Da innocente star Disney a provocante ed eccentrica cantante al limite delle provocazioni e delle polemiche. Sarà stata la trasformazione radicale, o semplicemente il nuovo taglio di capelli “alla maschiaccio”, ma Miley Cyrus sembra essere molto più grande di quello che in realtà è. Ha soltanto 22 anni.

Sai a memoria il numero di telefono del tuo partner? (VIDEO)

Credit: wikihow.com

C’è da dire che, sicuramente, lo smartphone ha dato una scossa positiva alla possibilità di avere e mantenere una relazione. L’iPhone non è l’Anticristo del XXI secolo, ma, d’altro canto, non è neanche il messia che tanto si aspetta: è innegabile, il suo contributo al mondo non è stato universalmente positivo.

E non parlo solo dei lavoratori cinesi maltrattati per il nostro iPhone 5s, anzi di loro – mi spiace eh – ma non parlo affatto. Perché io mi riferisco a tutto quello che gli smartphone hanno cambiato drasticamente nelle relazioni di coppia.

Scommetto infatti che pochissimi di voi sanno a memoria il numero di telefono del proprio partner. Mi sbaglio? Se vi state chiedendo “ma che mi interessa, tanto è salvato tra i preferiti”, certo, avete ragione. Ma se non avessimo avuto gli smartphone, qualsiasi tipo siano, sicuramente il numero del nostro ragazzo, o della nostra ragazza, lo avremmo saputo dire pure al contrario.

Guardate questo video e poi ditemi se non è davvero così.

Però il numero della mamma lo conosciamo tutti. Sarà anche perché, alla fine, la mamma è sempre la mamma, ma è anche perché questo numero ce l’hanno insegnato da bambini, quando ancora non sapevamo cosa fosse un telefono cellulare.

Perché il primo maggio è la Festa del Lavoro

Per risalire alle origini della Festa del lavoro occorre andare molto indietro nel tempo: pare, infatti, che l’idea sia stata originariamente proposta a Parigi nel 1889, nel corso del congresso della Seconda Internazionale, riunitasi in quei giorni proprio nella capitale della Francia. Si delineò così l’urgenza di lanciare una grande manifestazione per esigere dalle autorità pubbliche la riduzione della giornata lavorativa a otto ore.

La scelta del giorno cadde sul primo maggio perché, qualche anno prima, nel 1886, una manifestazione operaia particolarmente partecipata che si stava tenendo a Chicago era stata repressa in maniera estremamente violenta dalle forze dell’ordine. Bisogna infatti tener conto del fatto che fino alla metà del XIX secolo gli operai erano privi di qualsiasi diritto sul posto di lavoro: potevano arrivare a prestare servizio anche per 16 ore al giorno, in condizioni socio-sanitarie vergognose, e non di rado perdevano la vita. Il primo maggio 1886 venne indetto, così, uno sciopero generale in tutti gli Stati Uniti per ottenere la riduzione della giornata lavorativa a 8 ore. Le rimostranze durarono 3 giorni e finirono con la strage di Haymarket: una guerriglia “urbana” in cui persero la vita 11 persone.

A quel punto, gli ideali della manifestazione valicarono i confini degli Stati Uniti e si fecero l’emblema delle rivendicazioni operaie: proprio in quel periodo i lavoratori avevano sviluppato le proprie lotte per avere accesso ai propri diritti e a condizioni lavorative più umane. Nonostante la repressione messa in campo dalla maggior parte dei governi, il primo maggio del 1890 fu estremamente partecipato e, ad oggi, questo giorno è festa nazionale in molti Paesi, come Cina, Russia, Cuba, Turchia, Brasile e Stati dell’Unione Europea. Non lo è, invece, negli Stati Uniti.

Durante il ventennio fascista, nel 1923, il primo maggio venne abolito e la festa dei lavoratori si sovrappose al cosiddetto Natale di Roma (che cadeva il 21 aprile), anniversario della fondazione della Capitale nel 753 a. C, ma nel 1947 la festa del lavoro tornò ad essere ufficialmente festa nazionale.

Da allora in poi si sono susseguite manifestazioni di diversa natura: ma, dopo tanto sindacalismo fallimentare e concerti-diversivi, quanti riflettono più sul vero significato del lavoro in un Paese, come il nostro, in cui il lavoro non esiste più?