Nonostante l’Italia sia ormai a casa, la parola d’ordine rimane Mondiali.
E Mondiali per qualcuno vuol dire solo sport, solo calcio o “non ne capisco niente del fuorigioco”.
Per altri invece è molto di più. Sono sensazioni ed emozioni, quasi da farfalle nello stomaco. E non importa se non gioca la tua nazionale, i brividi e l’adrenalina te li danno anche i rigori tra Brasile e Cile, e poi si festeggia lo stesso per la vittoria di Neymar e i suoi, o si rimane con l’amaro in bocca per quella traversa di Pinilla, “ad un centimetro dalla gloria”.
Mondiali è anche questo: due facce della stessa medaglia, impersonificate dalla disperazione o dall’euforia dei tifosi.
È ciò che non ti aspettavi: l’immediata eliminazione dei vecchi campioni quando in gioco rimangono nazioni che neanche ti ricordavi esistessero. È una birra con gli amici, e che nessuno fiati quando qualcuno tira in porta. È bandiere appese alle finestre di tutte le case, è riscoprirsi popolo.
Ma Mondiali vuol dire anche molto più di questo, vuol dire amore e passione.
E in attesa delle partite dei quarti di finale, lasciamo vagare i nostri ricordi nei momenti più belli di questa “copa do mundo”.
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