Non ci siamo ancora liberati dal Covid che già si prevede una nuova emergenza sanitaria, forse un’altra pandemia addirittura, la causa è il Vaiolo delle scimmie.
Si sta diffondendo rapidamente ed i medici sono sconcertati, ciò che è sicuro però è che se i casi aumentano si dovranno prendere provvedimenti.

Il Vaiolo delle scimmie si diffonde rapidamente

Si parla già di circa 90 casi di Monkeypox, o Vaiolo delle scimmie, ed altri in accertamento. Dodici Paesi nel mondo stanno segnalando nuovi contagi del virus, pare che si stia diffondendo in maniera preoccupante.

Ciò che preoccupa inoltre è la comparsa del virus in Paesi non endemici, è stato infatti segnalato il primo caso in Paesi come la Svizzera.

I paesi endemici del vaiolo delle scimmie sono: Benin, Camerun, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Gabon, Ghana (identificato solo negli animali), Costa d’Avorio, Liberia, Nigeria, Repubblica del Congo e Sierra Leone. Benin e Sud Sudan hanno documentato le importazioni in passato. I paesi dell’Africa centrale che attualmente segnalano casi sono il Camerun e la Nigeria.

Al momento sono stati registrati:
• 3 casi in Italia, le persone sono ricoverate all’Istituto di malattie infettive Spallanzani di Roma;
• 30 casi confermati o sospetti in Spagna;
• 1 caso in Svezia;
• 2 casi in Belgio;
• 20 contagi in Inghilterra;
• 14 confermati e 20 sospetti in Portogallo;
• 1 caso in Francia;
• 1 caso in Germania;
• 1 caso in Svizzera;
• 1 caso negli USA

In merito al contagio Hans Kluge, direttore dell’Oms Europa dice “Nella regione europea stiamo entrando nella stagione estiva, con raduni di massa, festival e feste: temo che la trasmissione possa accelerare, poiché i casi attualmente rilevati sono legati all’attività sessuale e i sintomi non sono familiari a molti”

Vaiolo delle scimmie: cos’è e come si trasmette

“Il Vaiolo delle scimmie si diffonde in modo diverso da COVID-19” dichiara l’Oms “Poiché il vaiolo delle scimmie si diffonde attraverso il contatto ravvicinato, la risposta dovrebbe concentrarsi sulle persone colpite e sui loro contatti stretti. Le persone che interagiscono da vicino con qualcuno che è infetto sono a maggior rischio d’infezione: questo include operatori sanitari, membri della famiglia e partner sessuali”.

Non si tratta di un virus nuovo in realtà, è infatti una malattia che ha almeno 60 anni, è causata dal Poxvirus che colpisce più gli animali che l’uomo.
Come molti di noi ricordano, prima degli anni ‘80 ci si vaccinava contro il vaiolo umano. Ma i giovani o comunque gli under 40 non hanno fatto questa vaccinazione sono perciò maggiormente esposti.

Il contagio avviene per contatto con animali o persone infette, per contatto diretto con:

  • lesioni,
  • fluidi corporei,
  • goccioline
  • indumenti contaminati.

Ha un periodo di incubazione che va da 5 a 21 giorni.

I sintomi sono:

  • febbre,
  • brividi,
  • dolori muscolari,
  • stanchezza debilitante,
  • vescicole e pustole con croste, soprattutto sul viso e nella zona dei genitali.


Se il virus dovesse propagarsi ulteriormente, si riproporrà il vaccino contro il vaiolo che fu soppresso nel 1981 per via della scomparsa del virus.
Si parla inoltre di avviare le pratiche per un’emergenza sanitaria internazionale.