lunedì, 25 Novembre 2024

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Addominali scolpiti come Cameron Diaz grazie al plank

jacarandafm.com

Cameron Diaz non è solo un’attrice di talento e di successo. È anche una delle donne più sexy del mondo, con un fisico tutto da invidiare.

Il segreto dei suoi addominali scolpiti e scultorei? Lo rivela direttamente il suo personal trainer Teddy Bass in un’intervista allo show televisivo Lorraine: “Gli addominali perfetti di Cameron sono frutto del plank”.

Il plank è un esercizio di yoga che viene spesso usato come parte della sequenza del Saluto al Sole o in quella della Danza del Respiro. Con il plank viene migliorato l’equilibrio e aumentata la potenza della parte centrale del corpo.

Come ogni esercizio fisico anche il plank ha dei passaggi chiave che vanno seguiti per una sua corretta esecuzione. Vediamole insieme:
1. Assumere una posizione di pushup su un tappetino da yoga
2. Abbassare entrambi gli avambracci sul pavimento in modo che mani e gomiti siano a terra
3. Piegare gli alluci e utilizzare gli addominali per tenere l’ombelico in dentro, inclinando il bacino
4. Allungare il corpo facendo però attenzione a mantenere collo e colonna vertebrale in posizione neutra
5. Flettere gli addominali e stringere i glutei, in modo che il corpo formi una linea retta dai talloni alla nuca(la cosiddetta posizione della tavola)
6. Mantenere la posizione fino a che non si sente un bruciore

La Diaz utilizza una versione “potenziata” del plank: una volta raggiunta la posizione della tavola il suo allenamento si completa alzando un braccio e la gamba opposta contemporaneamente, mantenendo l’equilibrio. In questo modo lavorano tutti gli addominali.

Ma nello sport – si sa – è meglio non strafare: quindi anche il semplice plank è un valido alleato per tonificare i propri addominali.

Bastano pochi semplici rimedi naturali per sconfiggere il dolore

Se c’è qualcosa in cui riuscite al meglio, non smettete di farla: le nostre più grandi abilità contribuiscono infatti in maniera significativa alla nostra felicità, alla nostra soddisfazione e al nostro benessere – nonché a quello di chi ci sta intorno. Stando a una recente ricerca realizzata dalla compagnia americana Gallup, coltivare il migliore dei propri talenti è qualcosa che porta reale giovamento: nel corso delle oltre 120.000 interviste condotte sul finire del 2012, gran parte delle persone è risultata incline ad avvertire meno dolore fisico qualora avesse avuto modo di far uso delle proprie abilità nel corso di tutta la giornata. Sebbene sia ancora da definire se ciò sia dovuto anche alla loro positività o alla loro distrazione, si tratta di un dato di grande aiuto nell’ambito delle tecniche di controllo e di gestione del dolore, che oltre al pieno uso delle nostre abilità includono dei semplici rimedi naturali capaci di farci subito star bene:

Ridere

Non è una medicina, ma ci si avvicina di molto: la risata possiede a tutti gli effetti delle proprietà salutari. Ridere non solo contribuisce a ridurre lo stress, a bruciare una manciata di calorie e ad allungare la vita, ma aiuta anche a liberarsi dal dolore fisico grazie alla secrezione di endorfine che si verifica al momento della risata, delle sostanze chimiche che si comportano appunto come antidolorifici.

Combattere lo stress

La risposta fisica allo stress (battito accelerato, fiato corto, tensione muscolare) è molto simile a quella che l’organismo fornisce contro il dolore. Per evitare di sviluppare una crescente vulnerabilità al dolore occorre, allora, rilassarsi nei modi più disparati: che sia leggendo un libro, andando a fare una corsa, schiacciando un pisolino o facendo meditazione, l’importante è concedersi il giusto relax.

Dormire

Cos’è che una buona dormita non può risolvere? Oltre a giovare alla memoria, all’umore e alla linea, il sonno – meglio se prolungato – è un grande alleato di noi tutti nella riduzione della sensibilità al dolore. Durante un breve studio risalente al 2011, 18 persone in perfetta salute sono state suddivise in due gruppi, di cui l’uno ha potuto dormire due ore in più a notte. I soggetti che avevano dormito più a lungo sono poi stati in grado di appoggiare la mano su un fornello, dimostrando una tolleranza al dolore del 25% più alta rispetto agli altri partecipanti.

Innamorarsi

Allo stesso modo, pure trovare l’amore non soltanto allunga la vita e abbassa i livelli di stress, ma riduce anche il dolore. Un breve studio del 2011 ha visto infatti 17 donne impegnate in una relazione a lungo termine sottoporsi a una piccola prova di dolore, durante la quale ad alcune è stato permesso di guardare una foto del proprio compagno, mentre ad altre no. Quelle che hanno avuto modo di guardare l’immagine del proprio fidanzato hanno effettivamente sofferto di meno, perché la vista in quel caso ha attivato delle aree del cervello connesse alla sensazione di sicurezza.

Imprecare

Nel corso di uno studio condotto nel 2009, a 67 studenti è stato chiesto di immergere le proprie mani in acqua gelata per quanto più tempo possibile: quelli che hanno imprecato sono riusciti a resistere 40 secondi in più rispetto a quelli che hanno evitato di farlo. Ma dell’imprecazione è meglio non fare un’abitudine: l’uso frequente può infatti comprometterne ogni effetto benefico.

Mangiare con attenzione

Le infiammazioni croniche, spesso associate a seri problemi di salute, sono attribuibili anche alle nostre scelte alimentari: una dieta mediterranea, ricca di omega-3, frutta, verdura, farinacei integrali e carni magre può certamente essere d’aiuto nel ridurle. Attenzione, però, a non cascare nella trappola del troppo zucchero, dei grassi saturi, dei carboidrati complessi e dell’alcol!

Darsi una mossa

Contrariamente a quanto si possa credere, muoversi non è affatto sconsigliabile quando non ci si sente bene: l’esercizio fisico, difatti, è – se praticato in maniera prudente e sana – un grande generatore di endorfine, che vengono rilasciate in tutto il corpo rendendolo meno sensibile al dolore.

Ascoltare musica

Da non sottovalutare è anche il potere della distrazione: da uno studio condotto nel 2006 dalla Case Western University di Cleveland è risultato che i pazienti che soffrivano di dolori cronici ascoltando musica hanno registrato una diminuzione del dolore fisico dal 12 al 21%.

Darsi da fare

La stimolazione sessuale e l’orgasmo comportano, a loro volta, il rilascio di endorfine e di altri agenti antidolorifici naturali, con benefici che possono arrivare a durare persino due giorni. E questo tipo di attività è particolarmente indicato per chi soffre di emicrania: nel corso di una ricerca condotta nel 2013, il 60% di coloro che ne soffriva ha infatti affermato di non avvertirne più i sintomi una volta sotto le lenzuola.

Fine delle vacanze? Aiuto, non sono pronto

Mancano pochi giorni a Settembre, mese che è anche sinonimo di “estate e vacanze finite”. Si avvicina l’inesorabile e “drammatico” momento del rientro: rientro in città, rientro al lavoro, rientro a scuola.
Dimenticatevi la spensieratezza di qualche giorno fa, e preparatevi ad alzarvi presto la mattina.
Molti credono di riprende il solito tran-tran più carichi di prima, invece, il più delle volte, si è più stanchi di prima: dolori muscolari, insonnia, nervosismo, cali d’attenzione e mal di testa sono all’ordine del giorno.

È importante che il rientro avvenga gradualmente, in modo tale da non sentire eccessivamente le conseguenze negative in seguito al forzato abbandono del relax. Gli studiosi consigliano di ritornare qualche giorno prima dal rientro sul posto di lavoro, così da iniziare a riprendere le vecchie abitudini.

Fate sport. Andare al lavoro con la bicicletta, fare lunghe passeggiate o intraprendere attività tipo yoga, pilates e thai-chi-chuan – o simili – aiutano ad attenuare il trauma e lo stress del rientro post estate.
Accompagnate l’attività fisica con una “dieta” equilibrata. È normale prendere qualche chilo durante le vacanze, per questo un’alimentazione equilibrata con cibi salutari non può che farvi bene.

Non solo per gli adulti, questi consigli valgono anche per bambini e ragazzi, che dopo quasi tre mesi di vacanze devono affrontare un faticoso rientro a scuola. Aiutateli a prepararsi facendo fare loro i compiti estivi, riabituandoli a stare sui libri. Scandite la loro giornata in modo diverso: introducete prima dei momenti ludici attività tipiche dell’ambiente scolastico, leggere un libro o fare un disegno è già qualcosa.

Come riprendersi dopo le vacanze? Non c’è un rimedio magico preciso, non esiste un antidoto. L’importante è, anche se gli impegni sono tanti, non dimenticare di dedicare del tempo a se stessi.

[Credit: ultimenotizieflash.com]

I rimedi per curare la pelle dopo l’abbronzatura

credits photo : esseresani.pianetadonna.it

L’unico pensiero fisso dell’estate è quello di sfoggiare una pelle abbronzata e luminosa. Ma cosa fare per curare la pelle dopo un’abbronzatura selvaggia? Rischiare di rovinare la pelle per crogiolarsi ore ed ore sotto il solleone sarebbe da evitare, ma essendo in vacanza si pensa sia tutto concesso. Attenzione a non cadere in questo errore.

Ecco i rimedi ed i consigli per curare la pelle dopo l’abbronzatura.

Doccia calda

Fare la doccia o il bagno poco dopo essere state tante ore sotto il sole è molto importante non solo per fissare l’abbronzatura ma anche per idratare la pelle, che durante l’esposizione ha perso molti liquidi. L’acqua calda infatti consente alla pelle di assorbire le sostanze idratanti contenute nelle lozioni abbronzanti. Il calore fa sì che i pori si aprano per permette alla pelle di acquisire l’ossigeno di cui ha bisogno per il processo di abbronzatura.

Crema idratante

In seguito ad un’abbronzatura selvaggia la pelle può apparire eccessivamente secca perché disidratata. In questo caso, dopo aver fatto un bagno caldo, il consiglio è quello di applicare una crema idratante molto densa e nutriente, anche più volte dopo l’esposizione al sole. Un rimedio molto efficace è l’olio di Argan, di cui si parla spesso per le sue proprietà benefiche e lenitive. Oppure si possono applicare creme al miele fai o anche creme idratanti contenenti emollienti come la camomilla, ideale anche per schiarire e lenire eritemi solari e scottature.

Riposo

Dopo una giornata di sole, è buona norma lasciare riposare la pelle per almeno 24 ore prima di una nuova esposizione. La pelle infatti ha bisogno di tempo per rigenerarsi da qualsiasi scottatura causata dall’abbronzatura.

Acqua

La pelle come sappiamo ha bisogno di acqua per essere idratata. Per questo motivo si consiglia di bere molta acqua non solo quando ne sentiamo la necessità, ma soprattutto durante tutto l’arco della giornata. Proprio come la crema idratante, l’acqua reidrata la pelle rendendola più sana.