domenica, 28 Aprile 2024

L'amore precario

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Amore 2.0: ci frequentiamo o ci fidanziamo?

Ah, l’amore, l’amore. Cos’è l’amore, se non un apostrofo rosa tra le parole t’amo?
Questo un tempo, forse. Ma oggi l’amore non va più così di moda e la generazione del love 2.0 è sempre più attanagliata da dubbi amletici del tipo: “ci frequentiamo o ci fidanziamo?”

Si, perché i rapporti son diventati più complessi, con mille sfaccettature, mica ti piace uno, tu piaci a lui e via vi fidanzate, vi sposate, fate dei figli e vissero felici e contenti. No, ora no. Adesso ci sono regole sociali da rispettare. E se non siete preparati a riguardo fareste bene a non uscire di casa finché non recuperiate tutto, non sia mai incontrate il principe azzurro proprio in quel momento e mostrate tutta la vostra ignoranza, nel senso latino del termine.

Oggi è diverso, se sei giovane vuoi divertirti e l’innamoramento è un contrattempo che non deve capitare. Almeno fino ai 30 anni, poi ci si dimena disperatamente per trovare la nostra metà della mela, che voglia sposarci e renderci mamma. Ma anche una metà pera, o arancia va bene, insomma, a quell’età poi non si può far troppo la schizzinosa. Le ovaie iniziano a far capricci, se si vuole un figlio bisogna agire. Subito.

In ogni caso, a 20 anni, ma anche a 25 non ci si pensa. Sembrano ancora così lontani quei momenti in cui doversi preoccupare di trovare l’uomo della propria vita, quello che ci rende felice con un sol sorriso. A 20 anni, più che altro si cercano gli uomini della propria vita, che ci rendano felice, in modo diverso, a giorni alterni. E che non si incontrino mai, mi raccomando.

I rapporti oggi sono complicati, conosci uno su Facebook, chattate per qualche giorno, poi iniziate a chattare per tutto il giorno e poi naturalmente arriva il momento di incontrarsi di persona. Niente panico, è solo uno dei tanti, in fondo. “Dunque, lunedì non posso, esco con Marco, martedì neanche mi vedo con Davide, mercoledì lui fa sport – con Sara, in camera da letto – Giovedì! Giovedì va bene.”

Passate un pomeriggio bellissimo, superate addirittura quei fastidiosi momenti di silenzio imbarazzante con una nonchalance degna di nota e poi vi baciate anche. Tutto perfetto, a parte per un semplice dettaglio: cosa siamo? Amici, conoscenti, amanti, frequentanti, fidanzati?

Mica semplice. Dunque effettivamente la frequentazione è un po’ come la garanzia del cellulare nuovo. Lo acquisti, lo apri, lo usi e se poi vedi che non funziona lo riporti indietro e amici come prima. Senza ripercussioni, senza troppi melodrammi e senza coinvolgere amici, parenti ecc. Insomma un po’ come quando in gelateria chiediamo di assaggiare un gusto. Se poi ci piace lo mettiamo sul cono. Ecco amico caro, tu sei quel cucchiaino di gelato. Ti assaggiamo, ci pensiamo un po’ e poi se ci sei piaciuto ti acquistiamo, difetti compresi. Da questo momento, comunemente conosciuto come fidanzamento, però, caro ragazzo ingenuo, perderai ogni possibilità di: uscire con gli amici, guardare/uscire/baciare altre ragazze, non rispondere alle nostre chiamate e messaggi, manifestare il tuo disappunto relativamente a qualcosa che pensiamo/diciamo/facciamo/indossiamo, soprattutto indossiamo.

Ed effettivamente, poi, noi non ci spieghiamo come mai questi uomini non vogliono impegnarsi e preferiscano la frequentazione eterna, che dura uno, due anni, insomma quel che serve. Che poi è anche vero che quando ci si frequenta è tutto più bello, l’inizio, il cuore che batte nello stomaco prima di vederlo, l’agitazione quando si avvicina per baciarci, quando ancora non rutta in nostra presenza. Bei momenti. Ma anche noi siamo diverse quando ci frequentiamo con un ragazzo nuovo, ci trucchiamo, stiamo ore davanti all’armadio per decidere cosa metterci, ci depiliamo tutti i giorni, addirittura, insomma tutte cose che spariscono nell’esatto istante in cui ci si fidanza.

E non giustifichiamoci dicendo che poi quando si ama queste cose non sono più importanti, solo per nascondere la nostra incuranza. Perché cari miei, impacchettarvi e rispedirvi indietro è un attimo. Change! Avanti il prossimo.

Come sorprendere il vostro ragazzo a San Valentino

Manca pochissimo a San Valentino, ormai, e il panico da “regalo” comincia a salire. Zero idee, sempre le solite cose: è ora id cambiare. Il 14 febbraio è una data come tante altre, in realtà, ma sì sa, noi eterne romantiche abbiamo sempre qualcosa in serbo per i nostri uomini. Anche nella festa che loro odiano di più.

Come fare per sorprendere il vostro ragazzo a San Valentino? Niente banalità, viva l’originalità:

Completino sexy

Eh già, anche l’occhio vuole la sua parte: perché non presentarsi con un bel completino sexy nuovo di zecca? Il pizzo va sempre bene, magari nero o rosso.

Autista, al suo servizio

Trattatelo da re: andatelo a prendere con la macchina, da “veri uomini e gentiluomini”: un giro in centro, magari al parco, lo portate al bar per un caffè, e mi raccomando, apritegli la portiera.

Concerto

Perché on regalargli i biglietti per quel concerto a cui sogna da sempre di andare?

Sorpresa sotto casa

Torna tardi dal lavoro? È impegnato e non se l’aspetta? Bene, perché non fargli una sorpresa magari presentandosi sotto casa sua, o sul posto di lavoro o in stazione?

Cioccolatini

Ma chi l’ha detto che debbano essere solo gli uomini a regalare cioccolatini?

Amore in pubblico, quando anche un bacio è proibito

bacio

“L’amore è quella cosa che tu sei da una parte, lui dall’altra, e gli sconosciuti si accorgono che vi amate! Chest’è..” Questa bellissima frase di Massimo Troisi esprime forse quello che l’amore dovrebbe essere. Non c’è bisogno di scambiarsi effusioni per far capire al mondo quando due persone si amano, è come si guardano e l’intesa che c’è tra di loro la vera dimostrazione. Forse però la pensiamo così perché nessuno ci proibisce di dare un bacio al nostro ragazzo quando ne abbiamo voglia, anche in strada, in un bar o al cinema. Ci sembra scontato, qualcosa che possiamo fare sempre quando ne abbiamo voglia.

Ma l’amore ha tante sfaccettature ed in molte culture mostrare i propri sentimenti in pubblico è segno di debolezza. Non solo, l’amore è visto come qualcosa di assolutamente privato tanto che spesso è proibito per legge concedere un bacio in pubblico al proprio fidanzato. Non si tratta però solamente di vecchie leggi dimenticate e ancora in voga. In Indonesia è appena entrata in vigore una legge che proibisce baci in pubblico dopo le 21 di sera. La pena? L’obbligo a sposarsi. Questo ci fa capire quanto in giro per il mondo il concetto di amore sia in realtà molto relativo.

Molto spesso perché due persone si sposino, non è necessario che si amino, ne tanto meno che si vogliano bene, a volte non si conoscono neppure. Quest’idea è ciò che sta alla base dei matrimoni combinati ancora tuttora in voga in tanti paesi. E’naturale che se ci si avvicina a questa mentalità si riesce a comprendere anche perché un bacio in pubblico può essere sconvolgente e del tutto fuori luogo. Del resto anche da noi fino a solo 50 anni fa non per forza i matrimoni avvenivano per amore ed il senso del pudore dominava la società. Adesso non è più così, anche nei sentimenti quello che prevale è la libertà più totale che spesso però porta a relazioni brevi e superficiali. Scambiarsi un bacio per strada allora non è detto che sia sinonimo di sincerità o di vero amore, ma siamo contenti di poter continuare a farlo. Siamo abituate a storie che si chiudono in fretta, ma che belli i baci al tramonto in spiaggia.

Ecco perché amiamo i bad boys (ma non dobbiamo sposarli)

D’altronde si sa: i “cattivi ragazzi”, o per meglio dire i bad boys, sono da sempre un pallino fisso delle donne di tutte le età. Belli e dannati, rudi, dallo sguardo penetrante. E magari anche in divisa, in completo elegante per un bel lavoro, capelli spettinati e barba perfetta. Inoltre, i “cattivoni” sono anche bravi amanti. Ma una regola è fondamentale da tenere bene a mente: ok per una notte o due, ok per una storia irrefrenabile e di passione ma mai, mai, pensare al matrimonio. Niente di serio, insomma.

Una nuova ricerca, a proposito, dice che le donne sono biologicamente attratte da uomini “scuri, dallo sguardo affascinante, pazzi, cattivi o pericolosi”. Secondo lo studio dell’Università di Liverpool su oltre 2.000 donne, si è scoperto che ciò che attira in una sorta di desiderio primitivo è di trovare un “forte” compagno. I tratti del viso che mostrano il “dark” della personalità – machiavellismo, narcisismo e psicopatia – sono al centro di tutte le attenzioni femminili verso il sesso maschile.

Questi aspetti così rudi e mascolini nei bad boys spingono fisicamente le donne verso di loro. Questi fattori, inoltre, caratterizzano allo stesso modo la loro attività e prestazione sessuale: i tratti di personalità insiti negli uomini si rispecchiano esattamente a letto. Gli esperti, quindi, consigliano e approvano questo tipo di relazioni. Ma, mai pensare di sposarli: non sarebbe un matrimonio fedele, duraturo, pacifico e sereno. Naturalmente ci sono delle eccezioni – si spera.