sabato, 20 Dicembre 2025

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Tutti con il naso all’insù: è tempo di Superluna

Credits photo: huffingtonpost.it

Manca poco allo spettacolo che vede come protagonista la Luna: il 14 novembre, infatti, per la gioia dei nostri occhi, si potrà ammirare la Superluna. Ma sappiamo tutti di che cosa si tratta? Il termine con cui si definisce ciò è stato coniato da Richard Nolle, che parlò di “novilunio o plenilunio che si verifica quando la Luna si trova al o vicino (entro il 90% del) punto di minima distanza dalla Terra in una data orbita“.

La Luna si mostrerà in tutta la sua grandezza e luminosità, come non lo è da 68 anni a questa parte: sarà il 30% più grande e il 14% più luminosa del solito. L’ultima volta che si è vista così era il 1948 e per rivederla si dovranno attendere altri 28 anni, fino al 25 novembre 2034 e, ancora, il 6 dicembre 2052.

Ma come mai si ha questa Superluna? Il satellite sarà molto vicino alla Terra nella fase di pleniluvio, cioè al perigeo: precisamente alle ore 12.24 sarà proprio alla minima distanza – 356.511 cilometri – dal nostro pianeta lungo la sua orbita ellittica, mentre alle 14.52 raggiungerà il culmine della fase di Luna piena, che sarà ancora più vicina a noi con soli 356.508 chilometri di distanza.

Ma non sarà solo la Luna a dare spettacolo. Tutto il mese di novembre il cielo sarà fantastico grazie alla congiunzione del satellite con le Pleiadi, per la presenza di Giove al mattino, di Venere nelle prime ore della sera e di Mercurio, Marte e Nettuno a fine giornata. Inoltre, il 7 e l’8 novembre ci sarà lo spettacolo della Tauridi e quello delle Leonidi il 16 e il 18.

Overdose in auto con un bambino di 4 anni. Lo scatto che sconvolge il mondo (FOTO)

Credit: Facebook, City of East Liverpool, Ohio

È diventata viralissima in queste ore la scioccante fotografia rilasciata dalla polizia dell’Ohio che ritrae una coppia in auto, in preda a una crisi di overdose, e un bambino di 4 anni nel passeggino sui sedili posteriori.

Ed è proprio vero che le fotografie spesso valgono più di mille parole, perché questo scatto ha saputo rappresentare e raffigurare il drammatico problema dell’emergenza eroina negli Stati Uniti come probabilmente nessun altro articolo o racconto avrebbe potuto fare.

Come si sono svolti i fatti? Un poliziotto, di nome Kevin Thompson, ha fermato un conducente dopo aver visto la sua auto che sbandava non molto lontano dalla fermata di uno scuolabus a East Liverpool, in Ohio. Intervenuto tempestivamente, l’agente di polizia ha capito subito cosa stava succedendo: “Lui – ha raccontato – non riusciva a parlare, diceva qualcosa a proposito della donna accanto a lui. Poi si è accasciato”. Alla guida dell’auto c’era James Acord, 47 anni, affianco la compagna Rhonda Pasek, 50 anni; entrambi sono stati portati d’urgenza in ospedale. Sui sedili posteriori c’era un bambino 4 anni, figlio di Pasek, e ora preso in custodia dai servizi sociali della contea.

Proprio questo bambino, un po’ impaurito e con lo sguardo perso nel vuoto, ha fatto scattare la molla agli agenti di polizia e alla pubblica amminstrazione locale, che hanno preso la decisione di rendere pubbliche le foto. Sulla pagina Facebook si legge infatti: “Abbiamo pensato fosse necessario mostrare l’altra faccia di questa terribile droga. Ci siamo sentiti in dovere di essere la voce di questo bambino. Lui non può parlare per se stesso ma speriamo che la sua storia coinvinca qualcun altro a pensarci due volte prima di iniettarsi questo veleno mentre ha un bambino in custodia”.

Tutte le Barbie ispirate a personaggi famosi (FOTO)

Credit: profilo instagram di Chiara Ferragni

È la bambola più famosa del mondo. Nonostante abbia appena compiuto 57 anni, è sempre a passo coi tempi. Molti i cambiamenti che l’hanno vista protagonista nel corso del tempo, ma è sempre rimasto immutata la sua fama non solo nel mondo dei giocattoli per bambini, ma anche come icona di moda e stile a tutto tondo.
Parliamo ovviamente della Barbie, biondissima, magra, sempre truccata e alla moda. Ma a guardarsi in giro in rete, ci si accorgerà che di Barbie ne esistono milioni, tutte diverse e con caratteristiche particolari; addirittura ci sonoa anche quelle Barbie che sono state create per celebrare alcuni dei personaggi più famosi in assoluto.

Proprio qualche giorno fa, la famosissima fashion blogger Chiara Ferragni ha relalizzato il suo sogno da bambina, cioè avere una Barbie ispirata a lei che le assomigliasse in tutto e per tutto. Anche il nome della bambola, Barbie Style, è un omaggio alle ragioni del successo della 29enne di Cremona.

Chiara Ferragni non è l’unica vip alla quale si è ispirata la casa di produzione Mattel per creare nuove bambole. Personaggi famosi, attori e attrici del cinema, cantanti e stelle di Hollywood, la Barbie veste anche i loro panni per tutte le bambine – e le loro madri – che fanno di questa bambola una compagna di vita quotidiana.
E così, tra gli scaffali dei negozi di giocattoli, o nelle offerte di EBay, possiamo trovare una Barbie con le sembianze di Audrey Hepburn in tante versioni: quella elegane vestita di nero che richiama la trama del famosissimo film “Colazione da Tiffany”, o la Audrey più sbarazzina di “Vancaze romane”. Dopo la magnifica Audrey anche l’intramontabile Marilyn Monroe, ricreata alla perfezione nei minimi dettagli con gli abiti più belli che abbia mai indossato. E infine, non poteva poi mancare la bellissima Grace Kelly. Vere icone di stile.

Oltre alle vere e proprie leggende di Hollywood, tanti altri personaggi e celebrities del mondo del cinema e dello spettacolo, tanto per citarne alcuni: Jennifer Lawrence nei panni di Katniss, ma anche Legolas de “Il signore degli anelli” e Julie Andrews nella versione dell’amatissima Mary Poppins.

Poi ci sono le Barbie che impersonificano le cantanti più glam in assoluto, tra cui Katy Perry, Beyoncè e Barbra Streisand, quelle della saga cinematoggrafica “Twilight”; e ancora Nicki Minaj, Reese Witherspoon, Jennifer Lopez e la scrittrice J.K. Rowling.
Dulcis in fundo, non poteva di certo mancare la coppia reale più amata al mondo, William e Kate.

[Tutte le foto sono state prese dal sito ufficiale www.thebarbiecollection.com]

Visual Storytelling: i video, le foto e le storie degli utenti hanno più valore

Tempi duri per i social media manager: nell’epoca del content is the king non basta più scrivere un buon testo. Un’immagine parla e racconta, descrive ed emoziona chi la osserva. Anche le aziende hanno capito la lezione e cercano di instaurare un meccanismo di empatia con i potenziali clienti, ricorrendo al visual storytelling. L’aspetto visivo della comunicazione sta rimpiazzando quello testuale, e un esempio in tal tal senso viene dalle numerosissime infografiche che spopolano su piattaforme come Pinterest o SlideShare.

“Le immagini creano un legame forte, di tipo emozionale, tra lo spettatore e il mondo narrato. Un brand non può che adeguarsi a tale tendenza e stabilire un’identità visiva coerente. I valori possono diventare immagine e attrarre l’attenzione con un messaggio più immediato ed efficace. La narrazione visiva non è più territorio esclusivo dei professionisti, ma è passata nelle mani degli utenti. Come per i video, anche per le immagini ritorna il concetto di velocità (real time), spesso prioritaria rispetto alla qualità. Il visual storytelling, quindi, crea contenuti che attirano l’attenzione e, sopratutto, inducono gli utenti a condividere ciò ciò che vedono” (Valentina Tanzillo, esperta di Visual Storytelling)

L’immagine svolge un ruolo chiave nelle newsletter, nei social media, nelle presentazioni aziendali. La quotidianità, d’altronde, è fatta di storie. Senza che ce ne rendiamo conto, ci muoviamo attraverso narrazioni costituite da emozioni, persone e valori. Queste storie non sono necessariamente sono scritte e orali, anzi, tendono ad essere sempre più visive: ogni giorno sui social network vengono pubblicate milioni di foto che creano un flusso infinito di di racconti visivi; in questo ambiente gli oggetti che acquistiamo e condividiamo con gli altri comunicano i nostri valori, le nostre preferenze e il nostro modo di essere.

Anche i mini-video sono una soluzione efficace ed economica per fare visual storytelling con gli strumenti del social web; devono essere curati nel minimo dettaglio, restando meno impegnativi di un prodotto da caricare su YouTube o Vimeo. Oreo, ad esempio, ha creato un vero e proprio impero dei mini-video, puntando moltissimo sulla produzione interna, cosa che non in tutte le aziende può avvenire. Ma quali sono quindi le caratteristiche di un ottimo visual storytelling? Deve essere autentico, avere una rilevanza culturale, veicolare valori genuini e contenere archetipi precisi, personaggi che incarnino caratteristiche chiare, per aiutare lo spettatore a orientarsi nella storia. Tutto questo rientra in una strategia di content marketing, una strategia che studia il target e individua i contenuti giusti per raggiungere determinati risultati.

Whoosnap è il servizio che mette in contatto fotografi e videomaker con brand e le testate giornalistiche alla ricerca di contenuti originali e creativi per il loro business. Uno dei problemi delle agenzie di comunicazione e delle aziende, oggi, è quello di reperire contenuti di qualità. Contenuti che non siano solo testuali, perché la dimensione narrativa è cambiata, e viviamo nell’epoca dell’hypercontent (si raggiunge un pubblico più vasto con le foto e sopratutto con i video). Si comunica attraverso immagini, scatti, video e non è semplice, per le aziende che fanno brand journalism, produrre continuamente contenuti attrattivi per l’utente.

Risultato? Spesso si acquistano foto da siti stock o, peggio ancora, si “saccheggia” Google immagini con l’aggravante che si può incorrere in pesanti sanzioni (fino a 50.000 euro). Whoosnsp mette in contatto tutte le persone dotate di uno smartphone e di una buona dose di creatività con i brand e le testate giornalistiche. Grazie ad un sistema di notifiche personalizzato e geo-localizzato avvisa in real-time sulla possibilità di scattare foto o registrare video che potranno essere acquistati dai brand per la felicità dei social media manager che non dovranno più inventarsi contenuti ma potranno riceverli direttamente dagli influencer.

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Come concretizzare tutto questo nella strategia di visual storytelling?

a) Non dimenticare le basi: occorre avere un logo accattivante e una solida brand identity

b) Mostrate personalità: foto e video non servono soltanto a vendere il prodotto, ma a mostrare al consumatore chi siete e cosa potete offrire in modi nuovi e coinvolgenti

c) Studiate un piano: è bene coinvolgere i creativi nel processo di organizzazione della campagna di social media marketing fin dai primi passi. Dopo aver valutato il rapporto costo/ opportunità si valuta come declianre l’iniziativa su diversi social media.

d) Investite nei contenuti visivi: i brand che vogliono ottenere risultati devono produrre contenuti di qualità, anche utilizzando professionisti, clienti o utenti.

e) Permettete ai follower di partecipare alla creazione di contenuti visuali per la brand page attraverso contenst o attraverso applicazioni terze (Buzzoole per i blog o Whoosnap per le foto). Gli utenti hanno spesso idee originali e creative: usatele! Questo tipo di content strategy permette alle aziende di mostrare la propria natura collaborativa e partecipativa.

f) Imparate a raccontare: sviluppare una brand story e imparare a catturare momenti creativi in maniera partecipativa e collaborativa è fondamentale.

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La pubblicità così come la conosciamo è morta” dichiarava nel 2002 Sergio Zyman, ex direttore marketing di Coca-Cola, nel proprio libro La fine della pubblicità: “non funziona, è un colossale spreco di denaro e, se non vi ravvedete in tempo, potrebbe arrivare a distruggere la vostra azienda e il vostro marchio“. Lo scopo del marketing narrativo non è più semplicemente convincere il consumatore a comprare il prodotto, ma anche immergerlo in un universo narrativo, coinvolgerlo in una storia credibile. Non si tratta più di sedurre o di convincere, ma di produrre un effetto di credenza. Non di stimolare la domanda, ma di offrire un racconto di vita che propone dei modelli di comportamenti integrati, i quali comprendono certi atti di acquisto, attraverso veri e propri ingranaggi narrativi.

L’adozione dello storytelling da parte del marketing va dunque ben oltre una semplice riorganizzazione della promozione delle marche. Pronti a fare visual storytelling?