domenica, 21 Dicembre 2025

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Matrimonio invernale: i fiori giusti per questa stagione (FOTO)

photo credits: Weddingomania

Un matrimonio nella stagione invernale è un misto di eleganza, originalità e raffinatezza. Chi adora la stagione invernale e non teme il freddo troverà deliziosa una cerimonia ed un ricevimento nei mesi in cui il clima è più rigido. Il risultato sarà sorprendente, soprattutto se viene dedicata attenzione a dettagli e particolari.
Di fondamentale importanza, anche in questo caso, sono gli addobbi floreali. Quali scegliere? Ecco cinque proposte per la stagione invernale.

Bucaneve


Piccoli e delicati, i bucaneve sono i cugini invernali del mughetto. Un bouquet composto da bucaneve è ideale per una sposa semplice, i bucaneve però sono perfetti anche per decorare la torta nuziale conferendole un tocco d’eleganza.

Agrifoglio


Le bacche di agrifoglio fanno venire in mente subito il periodo natalizio con la sua atmosfera magica. Celebrare un matrimonio nella stagione invernale o anche nel mese di dicembre implica, molto spesso, la voglia di ricreare un ambiente in cui si percepisca il calore di questa festa, oltre che l’amore tra i due sposi. L’agrifoglio è perfetto per abbellire la tavola e l’ambiente in generale, grazie alle sue bacche rosse e luminose.

Anemone


L’anemone offre tantissime tonalità e si adatta perfettamente per riempire il bouquet della sposa. Elegante nella versione bianca, allegro nei colori del blu, del rosso, del rosa e del viola.

Tulipano


Il tulipano è uno dei fiori più amati ed apprezzati. Un fiore semplice e raffinato, adatto se si vuole ricreare un ambiente senza fronzoli, minimale e puro. Perfetto in bianco, creativo nei toni del rosso e del rosa.

Fiore di cera


La Hoya o pianta dai fiori di cera è una particolare pianta poco conosciuta ed utilizzata per addobbi matrimoniali. Tuttavia, i suoi fiori sono perfetti per arricchire un centrotavola o un bouquet a cui si vuole conferire una forma piena.

Matrimonio, sempre più coppie si separano

www.angelococozza.it

La cosa più difficile da trovare al giorno d’oggi è una persona qualunque che provenga una famiglia felice; quasi tutti i miei conoscenti fanno parte di famiglie con genitori separati o divorziati, al punto che la realtà della separazione è passata dall’essere una semplice eccezione a diventare la regola assoluta dei rapporti moderni.
Una recente ricerca, realizzata nel territorio della Gran Bretagna, ha rivelato che nei paesi anglosassoni quasi 3 milioni di persone vivono una relazione ‘in difficoltà‘.

Le motivazioni? Prima fra tutte la difficoltà di gestire il ruolo genitoriale e in secondo luogo le perpetue pressioni e difficoltà finanziarie che affliggono la società nel nuovo millennio.
Nel regno unito circa 1,4 milioni di famiglie si avviano verso la distruzione e il punto di rottura definitivo.
La preoccupazione degli esperti riguarda l’ambiente familiare che spesso viene completamente investito da litigi e tensioni di ogni genere, capaci di influire negativamente sullo sviluppo della prole.

La mancanza di serenità tra le mura di casa e le continue discussioni tra i partner hanno un impatto considerevole sui bambini, che nella maggior parte dei casi non riescono ad ottenere buoni risultati a scuola e hanno maggiori probabilità di cadere in comportamenti antisociali e criminali.
Non solo: i bambini che crescono con genitori che hanno rapporti molto conflittuali sono molto più esposti alla probabilità di avere problemi di salute mentale e fisica.

Secondo la ricerca 1 partner su 10 si è pentito del matrimonio mentre il 9% (circa 20.980 persone) degli intervistati considera il divorzio e la separazione come l’unica via di uscita per porre fine ai problemi di relazione.
Secondo il dottor Marjoribanks molte coppie soffrono in silenzio per anni e cercano un aiuto esterno quando ormai è troppo tardi per salvare il loro rapporto di coppia.
Quest’ultimo ha esortato il governo a creare un programma nazionale per coordinare la vita delle coppie attraverso una serie di servizi di relazione.

Arredare in stile vintage (FOTO)

photo credits: donnaclick

Il vintage è uno stile molto apprezzato ed negli ultimi anni. Non è raro, infatti, trovare complementi d’arredo vintage tra le mura domestiche.
Sarà per il suo fascino senza tempo, sarà perché dona allegria e ci ricorda quegli anni in cui tutto era più autentico, questo stile non passa mai di moda e viene apprezzato da tutti. Ma quali sono i primi passi da compiere se si vuole arredare una casa o qualche stanza? Scopriamoli insieme.

Il colore


Questo tipo di arredamento richiede colori frizzanti, ogni stanza deve avere almeno un tocco di colore acceso e ricco di allegria. Piastrelle e pavimenti vintage mixati, tappezzeria imbottita, tende e plaid dal gusto retrò sono perfetti per dare un gusto vintage a casa vostra.

I mobili


I mobili giusti per arredare vanno scovati nei mercatini dell’antiquariato o nelle case di zie e nonne. Il sapore di una madia in legno usurata o di un vecchio tavolo in formica, infatti, non possono essere sostituiti da pezzi nuovi e privi di vissuto.

I dettagli


I dettagli contribuiscono a ricreare un ambiente perfettamente arredato. Sì a vecchi vinili e giradischi, stampe ingiallite e vecchie foto in bianco e nero incorniciate, tendine dal gusto antico e vecchi orologi da parete. Centrotavola all’uncinetto color ecru, piastrelle vintage in cucina e qualche plaid in salotto faranno il resto.

Vintage e contemporaneo


Il vintage si adatta bene con elettrodomestici di ultima generazione e complementi d’arredo contemporanei, basta saper ricreare un ambiente dove i due stili vengano utilizzati in ugual misura. In cucina, ad esempio, prediligete un frigorifero moderno e accostatelo a stoviglie e madie che utilizzavano anche le vostre nonne.

Neomamme su Facebook: ecco perchè pubblicano di continuo

credits photo: Brandon Hill/Corbis

Se tra gli amici di Facebook avete delle donne che sono diventate mamme da poco probabilmente avrete notato una cosa: spesso e volentieri pubblicano le notizie del proprio bambino. Perlomeno l’ha notato Sarah Schoppe-Sullivan, professoressa all’Ohio State University. Ha così dato vita una ricerca per capire se c’è un collegamento tra l’alto numero di pubblicazioni e la possibilità di soffrire di depressione post-partum.

Certamente la gran parte delle mamme che pubblicano notizie dei loro figli lo fanno solo per condividere aggiornamenti con amici e parenti e per manifestare la gioia della maternità. A volte però, afferma Sara Schoppe-Sullivan, c’è molto di più. Alcune mamme probabilmente cercano consensi su come stanno svolgendo il loro nuovo ruolo, e questo può portare ad un maggior rischio di depressione. Schoppe-Sullivan e i suoi colleghi l’hanno capito analizzando approfonditamente i dati provenienti da circa 127 profili di neo-mamme. Perlopiù si trattava di donne istruite e bianche, il che non rende la ricerca rappresentativa a livello nazionale.

Quel che emerge dalla ricerca è, innanzitutto, che Facebook può rappresentare una grande e importante community di supporto ma può anche amplificare l’ansia della maternità. Inoltre i ricercatori hanno scoperto che più le donne sentono la pressione del loro nuovo ruolo e l’obbligo di essere delle mamme perfette, pena un giudizio negativo della società, più tendono a pubblicare le foto del proprio bambino, magari impostandone una come immagine di profilo. Alcune, addirittura, basavano la loro autostima di madri sul genere di commenti che ricevevano e sul numero di like. La maggior parte delle donne che adottavano questi atteggiamenti, dopo il parto, hanno segnalato al presenza di alcuni indizi della depressione: mancanza di appetito, insonnia.

Ovviamente non tutte le mamme che pubblicano foto e notizie del nuovo arrivato sono a rischio depressione. Ma, secondo la Schoppe-Sullivan, se si nota che alla pubblicazione seguono ansia e angoscia è meglio prendere delle precauzioni per tenere il tutto sotto controllo, come limitare le notifiche e il tempo passato ad aggiornare la bacheca.