sabato, 6 Dicembre 2025

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Libri da regalare: Un filo d’olio di Simonetta Agnello Hornby

Siete indecisi sui libri da regalare? Un’idea ve la do io: Un filo d’olio di Simonetta Agnello Hornby. Devo ammettere che lre scrittrici siciliane mi piacciono molto, amo la cucina siciliana, le ricette e le atmosfere. Nessuna meglio di Simonetta riesce ad essere evocativa nei suo ricordi, ho letto tutti i suoi libri e sono tutti bellissimi ed interessanti. Ma questo è il mio preferito.

Libri da regalare: Un filo d’olio di Simonetta Agnello Hornby

Fra i libri da regalare a parenti/amici/partner voglio suggerirvi Un filo d’olio di Simonetta Agnello Hornby

Ogni estate, da maggio ad ottobre, la protagonista insieme alla sua famiglia si trasferiva a Mosè, sempre in Sicilia, nel cuore della campagna in una grande casa padonale della metà del Novecento abitata da domestici, contadini e parenti.

La vita di campagna diveniva così la loro vita quotidiana il rituale del pane fatto in casa, dei cibi genuini così diversi da quelli di città, i menù a base dei prodotti dell’orto e le faccende quotidiane della campagna, i temporali che minacciavano le colture, i dolci fatti in segreto nel pomeriggio, i giochi dei bambini inframmezzati dai pasti, dalle merende, dalle visite dei parenti, dalle gite sporadiche in città o al mare.

Una raccolta di storie, foto e di ricette che troverete nelle ultime pagine del libro che hanno segnato l’infanzia di una delle autrici più apprezzate del momento (la conoscete già, ieri abbiamo parlato della sua recente opera per le donne vittime di violenza, trovate tutto in Libri).

Libri da regalare: Un filo d’olio di Simonetta Agnello Hornby

Capita delle volte di cercare dei libri da regalare e di non sapere bene che direzione prendere.

Questo non è un libro qualunque signori miei, è un viaggio! Un viaggio fra i sapori, gli odori, i cibi e le storie che si tirano dietro che hanno popolato l’infanzia di Simonetta Agnello Hornby. Lei stessa dice che da molto desiderava trascrivere le ricette che le donne della famiglia si tramandavano da generazioni e finalmente grazie anche alla collaborazione dei parenti e degli amici c’è riuscita.

Non ve lo perdete!

Migliori profumi per la stagione invernale*

Alcune fragranze sono più adatte di altre ai freddi mesi invernali. Proprio per questa ragione, per unire insieme le più forti note aromatiche indicate per l’inverno al desiderio di esaltare la femminilità di qualsiasi donna desideri valorizzarsi, bisogna scegliere con cura il miglior profumo per la stagione invernale tra quelli in circolazione. 

I migliori profumi per la stagione invernale: una panoramica

Alcuni dei migliori profumi da donna per l’inverno sono caratterizzati da note floreali forti e avvolgenti, adatte a esaltare la femminilità di chi li porta in maniera persistente, ma mai volgare o senza risultare fastidiosi. Di certo, alcune note possono risultare più dolci, altre più legnose e orientaleggianti, mentre altre ancora possono stuzzicare l’olfatto con fragranze più speziate. 

In breve, è possibile trovare profumi che esaltino un carattere più voluttuoso e avvolgente, mentre altri possono dimostrarsi più freschi e floreali, strizzando l’occhio a note più ambrate ed esotiche. Dentro la definizione generica di profumi da donna per l’inverno, si nascondono quindi fragranze di tutti i tipi: scegliere le migliori può fare la differenza. 

Chanel n.5

Si tratta di uno dei migliori profumi da donna per l’inverno: nato nel 1986 grazie al naso di Jacques Polge, ancora oggi fa parlare di sé come uno dei migliori profumi al mondo. Di certo, ammantarsi della eau de toilette che ha fatto impazzire Marilyn Monroe, Nicole Kidman e Catherine Deneuve regalerà un brivido a qualsiasi donna desideri far sognare chiunque le si avvicini. La combinazione sensuale e intrigante che sta alla base di Chanel n.5 è ancora oggi inimitabile, grazie a un mix perfetto di elementi tra cui vaniglia, sandalo e muschio sono soltanto alcuni esempi. Caldo e avvolgente, Chanel n.5 è un profumo estremamente adatto ai freddi mesi invernali, sia di giorno che di sera. 

Dior J’adore

A base di fiori bianchi, acqua e petali, si distingue il primo profumo della linea Dior J’Adore che non contiene alcol nella propria formula. Privo allo stesso tempo anche di altri additivi chimici, la forza di questo profumo risiede tutta nel mix di elementi naturali, tra cui spiccano caprifoglio e rosa damascena, o ancora gelsomino Sambac e magnolia.

Acqua di Parma

Della famiglia fruttata e agrumata, l’eau de parfum acqua di Parma si distingue per le note d’apertura a base di limone, arancia e bergamotto calabrese. Ma il vero cuore dell’acqua di Parma Magnolia infinita è caratterizzato proprio da una combinazione di magnolia, gelsomino Sambac e rosa. Le note di fondo sono costituite da patchouli e muschio, per un mix ideale per i mesi invernali. 

Hypnotic Poison

Si tratta di un profumo iconico firmato Dior, perfetto per la stagione invernale e adatto a qualsiasi donna desideri sottolineare la propria sensualità. Il contrasto tra note più voluttuose e sensazioni più austere è dato un mix ipnotico, come suggerisce il nome, che tuttavia persistono senza risultare stucchevoli o fastidiose. Le note olfattive messe insieme nel 1998, data di creazione di questa eau de parfum, sfruttano cocco, vaniglia, albicocca, mandorla, prugna e albicocca. Inoltre, la spiccata sensualità di questo profumo deve molto anche al muschio, al sandalo, alla rosa e al mughetto che spiccano tra gli altri elementi coinvolti. Esistono inoltre delle varianti, come Pure Poison e Poison Girl, che si rivelano più adatte ai mesi più caldi: Hypnotic Poison regna invece incontrastato tra i migliori profumi invernali. 

Mugler Alien Goddess

L’eau de parfum Mugler Alien Goddess Intense si rivela una delle scelte migliori per la stagione Autunno Inverno 2023. Le note di testa sono costituite da cocco e bergamotto, per poi lasciare che chiunque ne annusi la fragranza si immerga nel gelsomino: a chiudere, la perfetta armonia costituita da resina di benzoino e vaniglia del Madagascar. 

Neroli

Il profumo Neroli è firmato da Roger & Gallet, e rappresenta uno dei ritrovati più recenti tra le migliori eau de parfum del 2017. Esiste una sua variante anche come acqua aromatica, ma si rivela più adatta ai mesi caldi, perché meno persistente. Il Neroli originale invece si distingue per il suo elevato profilo, ma anche per la sua ricchezza, raffinatezza e sensualità avvolgente: tutte caratteristiche perfette per scaldare l’ambiente nei mesi più freddi. Il tutto, grazie a una combinazione estremamente efficace di fiori d’arancio e bergamotto, gelsomino e mandarino, cedro e Ylang Ylang. 

A Drop d’Issey Rain

Si tratta di un profumo perfetto per l’inverno 2022/2023, che mira a catturare insieme la freschezza dell’acqua e l’essenza stessa della pioggia. Per realizzare questo obiettivo, il mix prevede rosa damascena, fiori di lillà, muschio bianco, sandalo e cedro. 

In conclusione, come si può appurare, esistono profumi invernali adatti a qualsiasi donna, indipendentemente dal suo gusto e dalle sue preferenze: si può spaziare da note legnose ad altre più agrumate, passando sia per la sensualità più calda e appassionata, sia per la freschezza che già caratterizza i rigidi mesi invernali. Non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Libri cosa leggere quando nevica: Il cuore selvatico del ginepro di Roggeri Vanessa

Libri cosa leggere quando nevica? La burrasca ed il maltempo imperversano in tutto il nostro Paese, da qualcuno nevica e da qualcuno piove. Un tempo perfetto per una serie su Netflix o per un buon libro. Vi piacciono le storia di streghe, terre popolate di magia, leggende e credenze antiche? Allora apprezzerete questo libro.

Libri cosa leggere quando nevica: Il cuore selvatico del ginepro di Roggeri Vanessa

Libri cosa leggere quando nevica? Oggi vi proponiamo Il cuore selvatico del ginepro di Roggeri Vanessa.

Lo sfondo è la bellissima Sardegna in cui una notte viene alla luce la settima figlia di sette figlie, una cosa considerata una maledizione per cui la bambina non può che essere una “cogas” una strega e non deve sopravvivere. I genitori la espongono alla notte perchè la porti via ma la primogenita Lucia decide di ribellarsi fugge, la cerca e riporta in casa la sorellina e la chiama Iannetta. I genitori non hanno scelta debbono tenerla perchè è sopravvissuta alla notte, ciò non di meno sarà una reietta. Per tutti tranne che per Lucia che è l’unica a non temerla ma a volerle bene. Cosa nasconde dentro di sè Iannetta? Riuscirà a farsi accettare dalla comunità?

Libri cosa leggere quando nevica: Chi è Vanessa Roggeri?

Chi è Vanessa Roggeri? E’ una ragazza cagliaritana laureata in Relazioni Internazionali appassionata della Sardegna Nuragica ed innamorata da sempre della scrittura con il sogno di realizzare un romanzo come questo intriso di credenze, di magia ma anche di sentimenti, di persone coraggiose come Lucia decise a sfidare le credenze popolari.

Cibi di lusso che una volta erano cibi per poveri: dall’aragosta, al tartufo, alle ostriche al caviale


Molti dei cibi di lusso che conosciamo oggi in origine non erano affatto di lusso, anzi talvolta erano considerati una punizione.
Mangiare questi cibi una volta significava essere di bassa estrazione sociale, o addirittura erano associati anche all’aver commesso atti criminali.
Com’è successo allora che sono diventati cibi pregiati e costosi?

Cibi di lusso: l’aragosta e le ostriche

L’aragosta e le ostriche oggi sono fra i cibi di lusso, ma tanti anni fa (parliamo dell’800) non lo erano affatto, erano cibi per i poveri.
Le aragoste si trovavano in grande abbondanza ed erano considerate un cibo da poveri, quasi immangiabili, per cui venivano date ai carcerati ed alla servitù. Sono diventate un cibo lussuoso quando, grazie alla ferrovia, venivano esportate nell’entroterra dove chi non le aveva mai viste era stato convinto che fossero un cibo molto pregiato.
Quasi lo stesso discorso per le ostriche che erano cibi per bambini orfani, criminali e senza tetto, costavano pochissimo e nessun ricco li avrebbe mai toccate. Divennero un cibo lussuoso quando iniziarono ad estinguersi, essendo rare ne salì il prezzo e divennero un simbolo di prestigio.

Cibi di lusso: caviale e tartufo

Stesso discorso per caviale e tartufi, oggi cibi di lusso. Il caviale era considerato un cibo da dare ai carcerati, addirittura ci furono rivolte perché era considerata una grande ingiustizia. Stessa sorte dei precedenti: quando si iniziò a percepire come una rarità, salì di prezzo e finì sulle tavole dei ricchi.
I tartufi erano chiamati “funghi stupidi” considerati un cibo per poveracci, il discorso vale come per i precedenti, sono in epoca recente sono stati riabilitati e considerati un cibo da ricchi.

Cibi di lusso: bistecche e Foie Gras

Fra i cibi di lusso annoveriamo anche Foie Gras e bistecche.
Le grandi bistecche, soprattutto nell’antico Egitto, erano considerate una grande punizione, specie se accompagnate dalle patate. Era un cibo per i bambini maleducati o per chi aveva commesso reati, questo perché la nobiltà preferiva tagli più piccoli.
Anche il Foie Gras risale all’antico Egitto, ma non era affatto un cibo per ricchi. Snobbato per tanto tempo, antichi romani compresi, ne fu mantenuta la tradizione dalla comunità ebraica. Si diffonderà poi sulle tavole dei re e dei nobili francesi e sarà considerato un cibo per ricchi.