sabato, 11 Gennaio 2025

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La custode dei peccati: recensione

Quest’anno non poteva iniziare meglio, un bell’esordio: La custode dei peccati di Megan Campisi.

Perchè proprio questo libro? Perchè tratta un argomento di cui non sapevo nulla.

Vi dicono qualcosa “le mangiapeccati”? Probabilmente no.

Eppure sono esistite davvero.

Pare che fosse una figura diffusa in alcune parti dell’Inghilterra e della Scozia, fino alla fine del XIX o all’inizio del XX secolo. Ma in realtà non se ne conosce l’origine.

Questo libro racconta, in modo romanzato, chi erano le mangiapeccati.

Pronti?

La custode dei peccati: storia di May

May è solo una bambina quando vede per la prima volta una mangiapeccati e non sa che sta guardando il suo destino.

Persi entrambi i genitori, ruba del pane per fame ma viene presa.

Buttata in carcere, aspetta una condanna che non arriva finché un giorno il giudice non decide cosa ne sarà di lei: una custode dei peccati.

A May viene fatto indossare un collare con una S (per sin, peccato) e sempre con la S le viene marchiata la lingua.

May torna verso casa ma si rende conto che nulla è più come prima: lei è maledetta. Non può parlare, non può toccare nessuno e nessuno vuole avere a che fare con lei.

Decide quindi di andare a cercare l’altra mangiapeccati, che però si rivela molto scostante e ruvida. Insieme lavorano, ovvero mangiano i peccati delle persone.

Quando qualcuno sta per morire, veniva chiamata la mangiapeccati che si faceva dire i peccati e poi elencava i cibi corrispondenti. Morta la persona, i cibi venivano preparati e la mangiapeccati doveva consumarli sopra la bara.

May e l’altra mamgiapeccati vengono convocate un giorno a corte, qui ha inizio l’intrigo… Bugie, assassini e rituali di stregoneria.

Come farà May a salvarsi?

La custode dei peccati: recensione

La custode dei peccati è assolutamente avvincente. Interessante il contesto storico e come viene descritta questa figura, la mangiapeccati, di cui ancora in molti non conosco l’esistenza.

Il punto di vista del romanzo è quello di May, un’orfana di bassa estrazione sociale, che racconta ciò che vede e ciò che le accade.

La protagonista è analfabeta, è sola eppure sa che non può mentire e che la giustizia viene prima di ogni cosa. Durante la sue giornate, May matura, acquisisce una nuova forza ed una nuova consapevolezza.

May incarna la solitudine, l’emarginazione, l’indifferenza e capisce che però essere invisibili a volte è un vantaggio.

In tutto ciò si snoda un piccolo giallo: cos’è successo a palazzo? Perchè appaiono cibi sulle bare che non corrispondono ai peccati?

E’ una lettura molto scorrevole, narrata in modo fluido e piacevole.

L’avete letto? Cosa ne pensate?

Blue Monday: ecco i consigli per superarlo

Oggi è il Blue Monday, il giorno più triste dell’anno, che cade ogni terzo lunedì di gennaio.

Se non ne avete mai sentito parlare, vi spieghiamo cos’è e come superarlo.

Ci sono diverse cose che si possono fare in questa giornata, per cercare di sentirsi meglio.

Cos’è il Blue Monday?

Il Blue Monday è il giorno più malinconico dell’anno. Ci sentiamo stressati, affaticati e con l’umore sotto i tacchi.

I motivi sono tanti: fa buio prima, fa freddo, le feste di Natale sono finite ed altre feste e vacanze sono lontane.

Le origini del giorno più triste dell’anno, sono attribuite alle ricerche svolte nel 2005 dallo psicologo britannico Cliff Arnall dell’Università di Cardiff. Attraverso un calcolo matematico, il professore ha individuato un’equazione che spiegherebbe perché questo è il giorno più triste dell’anno.

Perchè Blue? Il blu viene associato alla tristezza, sia in inglese che in francese. Si usa infatti dire: «I feel blue» e “avoir les blues” quando ci si sente malinconici.

Come superare il Blue Monday?

I più consigliano di superare il Blue Monday prenotando un viaggio, anche solo per un week end.

In concreto però per arrivare in fondo alla giornata, noi vi diamo altri consigli.

Se è una bella giornata, uscite per una passeggiata, possibilmente in un bosco o in un parco.

Se piove chiamate gli amici ed invitateli a casa per bere qualcosa di caldo.

Se proprio vi sentite svogliati, dedicate questa giornata a voi stessi: fate un po’ di shopping online, leggete un buon libro, fate un bagno caldo.

E’ il momento perfetto per telefonare ad amici che non si sentono da un po’ e fare quattro chiacchiere.

Idea ottimale quella di preparare un dolce, magari da condividere.

Si può anche guardare un film o una serie tv leggera e che faccia ridere, magari in compagnia di una cioccolata calda.

Bonus di salute mentale respinto dal governo

E’ stata di nuovo respinta dal governo, la proposta del “bonus di salute mentale”.

Nonostante gli avvenimenti che si sono susseguiti dal 2020, la salute mentale è ancora in secondo piano.

Perchè nel 2022 la salute mentale è ancora un diritto sottovalutato?

Bonus di salute mentale molto utile in pandemia

Durante tutta la pandemia, il governo non ha mai approvato un bonus di salute mentale.

Non è bastato il lockdown, né i lutti, né la dad.

Ci sono persone che hanno perso il lavoro, altri hanno perso i familiari e molte di loro non possono permettersi le cure psicologiche di cui necessitano.

Eh sì cari miei, curarsi la salute mentale costa ed anche tanto.

No, non si può fare affidamento sulle strutture pubbliche: sono lacunose, stracariche e generalmente popolate da persone disinteressate ai problemi altrui.

Se uno vuole essere seguito bene, deve trovarsi un terapeuta privato che di questi tempi è tutt’altro che facile poiché il costo non è affatto abbordabile.

E non parliamo poi di bambini e ragazzi in dad: molti di loro sono stati colti da attacchi di panico, si sono ammalati di depressione e le famiglie non hanno sempre la possibilità di aiutarli come si dovrebbe.

Bonus di salute mentale sottovalutato, se non ora quando?

Eppure visti questi due anni, un bonus di salute mentale sarebbe dovuto essere in cima alla lista delle priorità.

Invece, nel nostro Paese, la salute mentale è sempre sottovalutata.

Non tutti potranno concedersi il lusso di andare dallo psicologo e saranno costretti a convivere con le loro problematiche.

Marinella Sclocco, ex assessore regionale alle Politiche sociali e giovanili ha detto in merito:

“Era il momento giusto per il Bonus Salute mentale. C’è un’elevata richiesta di benessere, come ha dimostrato il resoconto della Cassa degli Psicologi che, dati alla mano, ha fatto registrare un aumento del nostro lavoro pari al +30%. Dati oggettivi, che non possono essere ignorati. Se c’è questa richiesta di aiuto a livello nazionale, se, quindi, tantissime persone ci hanno chiesto sostegno, perché far finta di niente?”.

Quello che manca nel nostro Paese è la cultura del benessere mentale. Si pensa che basti avere un lavoro ed una casa per stare bene, ma le cose non stanno sempre così.

Ancora oggi ci sono persone che faticano ad avere un sostegno psicologico, o che addirittura se ne vergognano.

Sarebbe il momento giusto, per il governo di dare davvero un sostegno alle persone sotto questo punto di vista.

Se non ora quando?

La gastrite, uno dei disturbi dello stomaco provocati da ansia e stress

Può capitare che la parete interna dello stomaco a causa di ansia e stress si infiammi generando un principio di gastrite. Questa può anche essere associata al batterio Helicobacter pylori o all’abuso di farmaci e alcol, al reflusso biliare o altre malattie come il morbo di Crohn. Se non trattata adeguatamente la gastrite può comportare sanguinamenti o la formazione di ulcere. Inoltre, può manifestarsi sia acuta, con sintomi che compaiono all’improvviso, che cronica e svilupparsi lentamente perdurando nel tempo. Generalmente con i giusti trattamenti e le cure adeguate la situazione migliora. Ma quali sono i sintomi della gastrite acuta e come intervenire tempestivamente?

5 sintomi comuni della gastrite acuta

I sintomi della gastrite acuta generalmente sono piuttosto evidenti. Principalmente se ne individuano 5: 

  1. Cattiva digestione o indigestione, la manifestazione più comune della gastrite acuta, causata dalla difficoltà dello stomaco di svuotarsi e dunque dall’interferenza del processo digestivo a livello gastrico; 
  2. Bruciore di stomaco, che si manifesta anche con dolore epigastrico (di media o alta intensità a seconda del paziente) localizzato nella parte alta dell’addome. Alla base del bruciore di stomaco c’è comunque un aumento di livello di acidità gastrica;
  3. Nausea, vomito e calo dell’appetito, che accompagnano di solito l’indigestione e sono correlati tra loro, cioè la nausea provoca il vomito che a sua volta riduce l’appetito; 
  4. Flatulenza e senso di gonfiore o pesantezza addominale, derivanti da una cattiva digestione. In caso di cattivo processo digestivo infatti il cibo giunge all’intestino digerito solo in parte e ciò ne provoca la fermentazione, responsabile della flatulenza e del gonfiore;
  5. Malessere generale e senso di debolezza come conseguenza dei precedenti sintomi. 

Cosa può provocare la gastrite acuta

Nei casi più gravi o se non si interviene in modo adeguato, la gastrite acuta può degenerare fino a causare la formazione di ulcere peptiche perforanti, cioè lesioni della mucosa digerente in profondità, che pregiudicano l’integrità dei vasi sanguigni sottostanti causando emorragie gastrointestinali. Occorre, altresì, ricordare che l’intensità e la frequenza del vomito della gastrite acuta potrebbero causare la disidratazione dell’organismo. 

Cosa mangiare per evitare la gastrite acuta

Per prevenire la gastrite acuta bisogna cambiare le proprie abitudini alimentari e lo stile di vita e ricorrere a rimedi naturali che possono alleviare il mal di stomaco. Innanzitutto, chi soffre di gastrite dovrà evitare di mangiare cibi speziati o piccanti che potrebbero irritare le pareti dello stomaco o stimolare in modo marcato la produzione di succhi gastrici con una condizione di eccessiva acidità. Bisognerà quindi evitare di consumare peperoncino, paprika, senape, verdure difficili da digerire come verze, cavoli, cipolle, aglio, pomodori, peperoni; gli alimenti molto salati come le patatine fritte o gli insaccati e i cibi ricchi di grassi animali come creme, frittelle, arrosti, sughi. Anche alcune bevande saranno “bandite” dalla tavola: tutte le gassate, gli energy drink, il caffè, i cocktail, i vini e le birre, i succhi di frutta industriali o le spremute troppo acidi.