venerdì, 19 Dicembre 2025

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Joy: storia vera della donna che costruì da sola un impero (FOTO)

Credits: wordpress.com

Una persona può fare la differenza e cambiare il mondo: questa è la storia di Joy Mangano, classe 1956, madre single, tre figli a carico, e con la passione per le invenzioni: è sua infatti l’idea della Miracle Mop. Prima di fare una fortuna con il suo ‘mocio‘, la donna aveva un futuro brillante e modesto davanti a sé, grazie a una laurea in economia aziendale. E poi un giorno, arrivò l’illuminazione: l’invenzione di una speciale scopa rotante che poteva permettere alle casalinghe un lavoro meno difficile. Nel 1990 la sua vita cambiò radicalmente e divenne stramilionaria. La creazione del ‘mocio’ fu una vera innovazione per il mondo delle donne casalinghe.

Possiamo considerare Joy Mangano come una delle prime donne che costruirono da sole una startup? Quando il Miracle Mop, meglio conosciuto in Italia come mocio, ovvero lo straccio per pavimenti provvisto di secchio, dove si può strizzare il panno senza bagnarsi le mani, fu presentato per la prima volta, riuscì a vendere quasi ventimila pezzi in appena venti minuti. Attualmente sono circa 5 milioni le Miracle Mop finora vendute in Usa. A Joy Mangano non si attribuisce però solo il mocio. L’imprenditrice, la cui azienda incassa tutt’ora più di 10 milioni di dollari l’anno, ha inventato anche tante altre cose, fra cui delle famose stampelle per abiti antiscivolo.

Credits: www.giornale.it
Credits: www.giornale.it

Al cinema, il ruolo di Joy è affidato a Jennifer Lawrence, la migliore nel poter interpretare una donna forte, coraggiosa e di successo, in grado di riuscire a conciliare vita personale (a tratti turbolenta) con quella professionale. Insomma, anche il mondo culturale inizia ad accorgersi che le donne non sono tutte casa e chiesa, ma dietro di loro si nasconde una grande inventiva. Non a caso, il prossimo film che potremmo vedere su un’altra casalinga creativa sarà su Brownie Wise, la donna che inventò i contenitori Tupperware, famosissimi in tutto il mondo. Tutte le invenzioni di Joy Mangano sono disponibili sul suo sito ufficiale.

Bibliotecari nudi per la comunità LGBT (FOTO)

photo credits: Huffingtonpost

Dodici bibliotecari brasiliani hanno deciso di mettersi a nudo per realizzare un calendario e sostenere una giusta causa: una biblioteca della diversità.
Il Brasile è paese in cui le violenze alla comunità Lgbt sono molto frequenti e crudeli. Tutto ciò crea problematiche e paure anche nel compiere normali gesti e itinerari quotidiani.
Risulta difficile persino andare in biblioteca, il posto simbolo della tranquillità, senza la paura di essere insultati o aggrediti per quello che si è veramente e che si ha il coraggio di mostrare.
Per questa ragione, dodici bibliotecari provenienti da Rio de Janeiro, San Paulo, Parà e Brasilia hanno pensato bene di posare per un calendario e utilizzare il ricavato per realizzare una Biblioteca da diverisade.

Secondo alcuni calcoli, ci vorranno 3 milioni di reais -682 000 euro- per riuscire a realizzare questo luogo di ritrovo sicuro per la comunità Lgbt brasiliana.
Nelle dodici foto che compaiono in questo calendario, oltre a pose sensuali e corpi scolpiti, non mancano i libri. La coprotagonista di questo importante progetto, infatti, è anche la cultura.
Solo attraverso la cultura si possono abbattere muri e diffidenze nei confronti di qualcuno che riteniamo diverso da noi e inoltre, non vi è differenza tra un lettore eterosessuale, omosessuale, bisessuale o transessuale che sia.

Quando ci troviamo tra gli scaffali di una biblioteca e curiosiamo tra le copertine ed i titoli siamo tutti uguali, tutti innamorati di quell’inchiostro stampato sulla carta che profuma di storia e di avventura. Siamo tutti sognatori ed ogni sognatore ha il diritto di tentare e cercare di realizzare ciò che può renderlo felice.

Tatuaggi temporanei sui bambini: la moda hipster che fa scalpore (FOTO)

credits photo: tattly.com

In quel di Brooklyn c’è un negozio, Tattly, in cui i bambini possono tatuarsi, rendendo felici quei genitori un po’ hipster e amanti del tattoo che vogliono vedere i propri pargoli alla moda e, in qualche caso, più simili a loro. Anzi, c’è molto di più. Mamma e figlio possono addirittura avere un tattoo abbinato, con inchiostro dello stesso colore. Insomma, siamo ben oltre i tatuaggi trovati nelle patatine e fatti di nascosto dal papà protettivo.

I genitori, incoraggiati dal prezzo non poi così alto, portano i loro figli nel negozio per scegliere il tattoo più rappresentativo e adatto: solo 5 dollari per un tatuaggio formato da due soggetti, 6 per l’inchiostro metallico e, per i più sfrontati c’è il ‘kid’s sleeve package’, che consente al bambino di avere un intero braccio tatuato, proprio come i veri duri. La versione per adulti, invece, costa 40 dollari e permette a mamma e papà di avere gli stessi soggetti dei figli.

credits photo: http://mashable.com/
credits photo: http://mashable.com/

Chi ha ideato questa attività? Una graphic designer, Tina Roth Eisenberg, che ha avuto l’illuminazione e l’ha messa in pratica nel 2011. Da allora è stato un vero e proprio successo e i più grandi artisti internazionali hanno collaborato nel creare tatuaggi temporanei per bambini sempre più belli. Ad oggi ne sono stati disegnati più di 700, tutti presenti sul catalogo.

credits photo: judykaufmann.com
credits photo: judykaufmann.com

Una precisazione importante da fare è che i tatuaggi sono esclusivamente temporanei. Ovviamente, nessun tattoo permanente è stato fatto sui bambini. Banditi gli aghi, gli unici strumenti del mestiere sono acqua, spugne e scotch. I tatuaggi, che fino a febbraio possono essere fatti a Boerum Hill, vengono fatti in un minuto e rimangono sulla pelle per circa quattro giorni. Questo non è bastato però a calmare alcune critiche, che vedono questo gioco come diseducativo.

E voi, come la pensate? Trovate questa nuova moda un divertimento innocente o la giudicate in modo negativo?

Evitare l’alcol e mantenere una vita sociale è possibile

Uscire con gli amici ed essere astemi, a volte, può essere difficile, specie quando ci sente un pesce fuor d’acqua.

Ecco però – contro tutte le aspettative – arrivare da Londra i rimedi per una vita sociale attiva, a favore anche di chi l’alcol proprio non lo regge o vorrebbe evitarlo.

Fino a qualche tempo fa, infatti, bar e ristoranti proponevano scelte davvero limitate al di fuori dei classici drink per una serata fuori e tutte basate su bevande eccessivamente dolci e frizzanti. In buona sostanza, per gli astemi c’era sempre il solito succo o la solita aranciata ad aspettarli.

Ma le cose sono cambiate e sono in continua evoluzione. Il numero dei ragazzi sotto ai 25 anni che preferiscono rinunciare completamente all’alcol, in particolar modo se devono guidare, si è ridotto del 40% negli ultimi otto anni nel Regno Unito, una cifra che nessuno si sarebbe mai aspettato.

Il raggiungimento maggiore, però, si è conquistato con il processo di de-alcolizzazione del rum e del gin, metodo utilizzato dal ristorante Stovell, che permette di far evaporare chimicamente l’alcol dai liquori, lasciandoli intatti nel sapore.
L’alcol, finito il processo, viene raccolto in un altro contenitore, permettendo anche ai palati più delicati una degustazione indimenticabile.

In questo modo anche chi – per un motivo piuttosto che per l’altro – non può/vuole avvicinarsi all’alcol, riesce comunque ad assaporare un certo tipo di bevanda senza essere costretto a subirne gli effetti, che a volte possono rivelarsi davvero spiacevoli.

Esattamente come per certe bibite sugar-free, il risultato non è poi così diverso, infatti, molti dei clienti dei ristorante sopracitato hanno rimandato indietro le rispettive ordinazioni, lamentando di aver fatto presente di non poter bere e di aver quindi ordinato un liquore analcolico.

Più a est a Londra, invece, il pub Peg + Patriot – grazie al medesimo processo – offre ai suoi clienti un delizioso Campari Soda analcolico, aggiungendo succo d’arancia e soda allo sciroppo che si ottiene dalla de-alcolizzazione.

In ogni caso, mezzi o meno per poterlo fare, è stato registrato un aumento di bevande e succhi salutari all’interno delle carte di bar e ristoranti, come ad esempio il vino per astemi, che altro non è che un delizioso succo d’uva dal colore e dal gusto invitante tanto quanto quello di un buon calice.