giovedì, 18 Dicembre 2025

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Se i francesi reagiscono e gli italiani restano reazionari (FOTO)

Gli attentati a Parigi hanno sollevato un’ondata di indignazione che ha travolto tanto la stampa internazionale quanto i comuni internauti, che da ogni angolo del globo hanno dato libero sfogo ai loro pensieri sui propri profili Facebook: in Italia, è stato tutto un susseguirsi di tricolori francesi, status provocatori e xenofobi, piccole (e grandi) dosi di razzismo benpensante. Ma molte altre voci nel mondo, da Beirut a Mosca, hanno dimostrato tutt’altro tipo di solidarietà.

Il 12 novembre, alle 18.00, un doppio attentato ha colpito Bourj El-Barajneh, nella periferia meridionale di Beirut, facendo 44 vittime, e non una parola è stata spesa al riguardo. L’indomani sera, a Parigi, 7 attacchi e 129 morti sconvolgono l’opinione pubblica mondiale: la piattaforma Facebook reagisce con prontezza incredibile al dramma accaduto nella capitale francese e mette al servizio dei suoi utenti il bottone “safety check”, per far sapere ai propri ‘amici’ che si è sani e salvi.

Eppure, i due episodi terroristici presentano una similarità degna di nota: entrambi sono stati rivendicati dai gruppi fondamentalisti dello Stato Islamico. Di fronte a tutto ciò, l’impressione dei libanesi è che le vite arabe contino meno di quelle degli altri o che il loro Paese sia concepito come un posto dove il massacro corrisponde a normalità.

Di certo – ci viene spiegato sulle colonne del New York Times – i due attacchi non avevano la stessa portata simbolica. Parigi l’ha vissuto come un attacco improvviso, il peggiore che sia mai stato scagliato contro la città da decenni. A Beirut, invece, non si tratta che della conferma di una paura latente, quella che la violenza si scateni“.

I siriani, a loro volta, saranno rimasti colpiti dalla differenza di compassione tra ciò che loro stessi vivono sulla propria pelle da quattro anni e la tragedia che ha travolto Parigi. La morte di 129 persone è, nei periodi peggiori, una realtà quotidiana in Siria.

I filtri tricolori francesi applicati alle foto profilo hanno suscitato non poche polemiche: si è creata una situazione grottesca, quasi concorrenziale in relazione alle vittime delle guerre nel mondo e la questione dei colori del profilo è diventata quasi più importante della tragedia avvenuta.

È questo il triste scenario che si è dischiuso un po’ dappertutto, tranne forse che dagli stessi francesi, la cui voce – benché affranta – si pronuncia fermamente in solidarietà non solo alle vittime di Parigi, ma anche a quelle che i francesi hanno fatto altrove. Cuore e spirito critico, due aspetti fondamentali dell’essere umano che forse qui da noi sono a rischio di estinzione.

“Non so voi, ma io i dettagli me li risparmierei…”

“Lo Stato Islamico cerca di scatenare una guerra”

“Allora hanno un punto in comune con l’estrema destra.”

“Dovremmo innanzitutto porci la domanda: perché Daech (l’ISIS, ndr) ha come obiettivo la Francia? Sono i nostri politici ad aver portato delle guerre là dove noi non c’entravamo niente, a cominciare dalla Libia, passando per il sostegno ai ribelli in Siria che fanno a loro volta parte del Daech, fino al sostegno a Israele che bombarda bambini e donne innocenti. Noi, il popolo, non siamo mai protetti come i politici e le loro famiglie, e i nostri figli disgraziatamente pagano per quest’ingerenza e per gli errori dei benpensanti e dei politici.”

“Sostegno ai nostri amici libanesi e siriani che sono le prime vittime della barbarie islamista.”

“Come si può prendere un aereo, quando si è schedato, questo bisognerebbe proprio che qualcuno me lo spiegasse. Quando io prendo l’aereo, vengo controllata da capo a piedi eppure non ho una faccia da terrorista.”

“VERGOGNA al presidente francese che decide di intensificare i bombardamenti in Siria! VERGOGNA a coloro che sostengono questa politica totalmente controproducente, che disonora la Francia e mette in pericolo i francesi. Ricordatevi sempre il discorso della Francia nel febbraio 2003 contro l’intervento militare degli occidentali in Medio Oriente, onde evitare potenziali future minacce. Sarkozy e Hollande sono la VERGOGNA della Francia! NO alla politica ‘vattene in guerra’ dei politici che non preservano il bene della Francia e dei francesi!”

“François Hollande, o l’arte di fornire risposte sbagliate a problemi veri”.

“Ma non fatemi ridere!!! Hollande la fa da padrone da che è stato eletto… Quando penso che ci siamo rifiutati di vendere le navi Mistral ai sovietici, che abbiamo pagato a caro prezzo la rottura di questo accordo… Che oggi chiediamo a Putin di fare fronte comune con noi in Siria… Deve davvero divertirsi Putin nel trovarsi di fronte a dei personaggi ridicoli… Hollande è il peggior presidente che la Francia abbia mai eletto durante la Quinta Repubblica!!!”

“Sono contenta e fiera che i parigini reagiscano così. Di fronte al terrorismo, il cittadino comune e la cittadina comune non hanno altre armi, se non vivere la propria vita ed essere felici.”

“Se si guarda su Google Earth, si possono vedere cose veramente bizzarre in Siria. Persino delle costruzioni che riportano dei segni della massoneria francese. Molti sono i massoni nella politica francese… Perché ci mentono fino a questo punto? Cosa sta accadendo? Perché non abbiamo diritto alla verità, noi gente del popolo?”

“Quasi per caso l’auto è stata ritrovata parcheggiata male su delle strisce pedonali: una cosa che la municipale scopre in due ore, non certo dopo cinque giorni! #SmettetelaDiPrenderciPerDeiCoglioni !!!”

“Potreste denunciare i veri mandanti di tutti questi terroristi, per favore? Perché loro sono ampiamente conosciuti e sfortunatamente legati alla Francia per via del commercio d’armi e il loro conseguente utilizzo nel corso di tutti questi conflitti/attentati. Grazie di non nascondere ai francesi chi sono i veri burattinai di tutti questi folli furiosi. Il mondo comincia a capire chi tira le fila, abbiate il coraggio di denunciare i colpevoli, fossero anche alleati della Francia. Un soldato/terrorista risponde sempre a degli ordini impartiti dall’alto. Qualcuno sa perfettamente da chi sono partiti, il popolo non è tanto deficiente quanto vorreste che fosse. Statemi bene.”

“Per fortuna che i 3 o 4 che commentano non hanno alcun potere, perché andrebbero linciati senza appello. Tutti esprimono il proprio giudizio su questo e quello, ma si è innocenti fino a prova contraria, finché una colpevolezza non viene dimostrata. Perché una famiglia intera dovrebbe pagare per il male che uno dei suoi componenti ha fatto? Immaginate di svegliarvi una mattina, con la polizia e compagnia cantante alla porta perché vostro fratello, vostro zio, vostra zia, sono pedofili, banditi o chissà cos’altro da punire secondo la legge. Sarebbe tutta la vostra famiglia a dover pagare? Vi si chiede di essere solidali, uniti, pieni delle parole più gentili della lingua francese. Ma ciò non viene applicato in nessun caso. Siamo una nazione di ipocriti individualisti.”

“Che intelligenza pubblicare cose del genere. Complimenti. Far aumentare la paura e l’odio. Vi faccio un applauso. Complimenti.”

“È tempo di pronunciarci tutti, cittadini, di dire che noi non vogliamo questa guerra. Che è l’insieme delle guerre portate avanti da Sarkozy e da Hollande che ci ha portati fin qui. La Libia si trova nel caos più totale, idem dicasi per la Siria. Ecco la conseguenza delle loro azioni: le loro guerre, i nostri morti. Il prossimo corteo sarà l’occasione di farci sentire, uniti contro il nostro governo.”

“Il sangue dei bianchi ha sempre avuto più valore nel mondo rispetto al sangue degli africani, dei siriani, dei palestinesi, degli yemeniti, dei rohingya, e delle altre vittime del terrorismo e della colonizzazione… Un pensiero a tutte queste vittime che muoiono nel silenzio totale da parte dei media e a causa della grande ipocrisia dei politici.”

“Anche le famiglie sono vittime collaterali, quando non hanno niente a che vedere con quello che è successo.”

“Riduciamo ancora di più le libertà dei francesi e aumentiamo la capacità di controllo sulla popolazione. Tutte le volte leggiamo ‘blablabla già noto alle autorità’. Perciò, questa gente è già qui, è già nota, è sorvegliata e loro aspettano solo che si commetta un attentato per fermarla… Basta vedere tutto quello che hanno trovato durante le decine di perquisizioni effettuate… E chissà quante altre ce ne saranno… Invece di occuparsi di loro e di quelli che gli fanno detestare gli Occidentali, il governo preferisce sorvegliare 65.000.000 di persone… Delle quali giusto qualche centinaia sono davvero pericolose. Ma che logica è?
E le autorità sono pagate tramite le nostre tasse, no? A che pro pagarle se non fanno neanche la metà del proprio lavoro? Ancora uno spreco di soldi mentre ci bombardano di aumenti e di tasse per riassestare il debito…”

“È semplice: vogliono che i francesi non musulmani se la prendano con i musulmani affinché questi si rivolgano all’ISIS. Ma la maggioranza dei musulmani non ha un’ideologia radicale e terrorista… Sta a noi francesi essere intelligenti e non fare di tutta l’erba un fascio, ché non serve a niente… Può essere che ci abbiano messo in ginocchio, ma ci rialzeremo e la vita continuerà per noi, senza dimenticare le vittime, e sperando che i politici facciano in modo da mettere in sicurezza il Paese prima di bombardare magari dei civili presenti tra i terroristi… Pace!”

Chiara Biasi, ennesimo sfogo

Ancora polemiche e litigate in diretta social per Chiara Biasi: la fashion blogger al centro delle discussioni sul web a causa del suo peso è tornata a parlare, questa volta rispondendo – o meglio, insultando – ad uno dei tantissimi commenti Instagram postati dagli utenti sotto le sue foto.

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Il post, in questo caso, è di Emanuele Cimenti e cita: “Sembri la mi pora nonna, magna che fai schifo così”. Insulti e cattiverie alle quali Chiara Biasi ha riposto immediatamente: “AVETE ROTTO, SARETE BELLE/I VOI. BEATI VOI CHE SIETE SANI. METTETE IN PRATICA L’EDUCAZIONE CHE I VOSTRI GENITORI SICURAMENTE VI HANNO IMPARTITO. IO ME NE FREGO, QUINDI PERDETE SOLO TEMPO. IMPARATE A NON GIUDICARE IL PROSSIMO, SORRIDETE, FATEVI TANTI ESAMI DI COSCIENZA, GUARDATEVI ALLO SPECCHIO”, e termina con degli hashtag: #PEACE #LIVEYOURLIFE & #BEFREE.

La blogger non ci sta, ancora, e per l’ennesima volta. E pubblica su Facebook lo screenshot del commento. Tantissimi, d’altro canto, i commenti da parte degli utenti in merito a questo suo nuovo sfogo. Non tutti, infatti, sono dalla sua parte e, al contrario, appoggiano Emanuele per le sue parole: “Te ne freghi così tanto che dedichi addirittura un post a questa cosa. Classico atteggiamento di chi se ne sbatte”, oppure ancora “Sei un personaggio “pubblico” per modo di dire e hai deciso tu di esserlo pubblicando foto quindi, ti ripeto, dato che per questo tipo di commento mi hai bloccata su Instagram (e ora quasi non mangio e non dormo più), devi aspettarti tutti i tipi di commenti del mondo e, che tu voglia o no, non condividerli ma accettarli! Pensa a mangiare cucciola”.

Gli attentati in Libano e a Parigi (non) sono diversi

REUTERS/Hasan Shaaban (LEBANON - Tags: POLITICS CIVIL UNREST MILITARY TPX IMAGES OF THE DAY)

Gli attentati (non) sono tutti uguali. Ce l’ha insegnato Facebook, il social network che tutti osannano quando serve per comunicare, condividere, discutere, ricordare e rendere omaggio. Ma che tutti dovrebbero imparare a conoscere davvero. Perché Facebook non ha dato la possibilità di impostare come foto profilo una bandiera libanese dopo l’attentato a Beirut, così come ha fatto con Parigi?

Tantissimi di noi (se non noi stessi) hanno amici che, in ricordo delle vittime del 13 novembre, hanno cambiato la propria foto con quella della bandiera francese e quelli chi, sfruttando una funzionalità del social, hanno messo quel tricolore come sfondo del proprio scatto. Iniziativa meravigliosa, nulla da dire. Ma perché non è stata fatta la stessa cosa per tutti gli attentati in giro per il mondo, ad esempio in sostegno delle 43 persone uccise dal doppio attacco suicida compiuto a Beirut, in Libano, il 12 novembre?

Purtroppo continuiamo a dividere l’umanità in ranghi, in categorie, in aree e zone geografiche più o meno meritevoli di attenzione. Si tratta di una vera e propria “discriminazione” che usa due pesi e due misure. E lo stesso discorso si potrebbe fare con la funzione “Safety Check”.

La risposta, a dire il vero, continuiamo ancora a cercarla.

12 regole per prevenire il cancro

www.qualitaaccessibile.it

Il cancro è una delle malattie più diffuse al mondo e per combatterlo (o prevenirlo) bisogna osservare alcune regole fondamentali. Sono anni che se ne parla in varie sedi e la Commissione Europea ha finalmente stilato la nuova edizione del Codice europeo contro il cancro, diviso in 12 regole di base. Si stima che oltre il 30% dei tumori in Europa potrebbe essere evitato se tutti seguissero questi pochi semplici precetti.
La prima edizione fu pubblicata nel 1987; le raccomandazioni da seguire vengono riviste periodicamente alla luce delle scoperte scientifiche moderne da un gruppo di medici, scienziati e altri esperti provenienti da tutta l’Unione Europa selezionati dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).
Ma veniamo a noi: cosa bisogna fare per ridurre il rischio di tumore?

Non fumare

Questa è la regola di base, quella che spesso dimentichiamo quando ci rechiamo dal tabaccaio e quando siamo a cena con amici, situazione nella quale il fumo è quasi sempre presente.

Non fumare in casa o sul luogo di lavoro

I luoghi in cui passiamo il nostro tempo finiscono con l’impregnarsi di nicotina e di esporci ancora di più al rischio di cancro. Senza considerare gli effetti drammatici che può avere il fumo passivo, dalle potenzialità ugualmente letali.

Rimani normopeso

Seguire una dieta equilibrata e un regime di attività fisica regolare previene alcuni tipi di tumore, ma anche problemi cardiaci e il diabete.

Non stare seduto a lungo

Cosa molto difficile per chi svolge un lavoro d’ufficio o un impiego decisamente sedentario; bisogna diminuire i tempi di ‘stazionamento’ per ridurre il rischio di ammalarsi di tumore al colon-retto, alla mammella e all’endometrio.

Mangia cereali integrali, legumi, verdura e frutta

Dimenticatevi gli eccessi, il fritto, il sale, la carne rossa e i dolci come se non ci fosse un domani. Preferite verdure, legumi e cereali.

Stop agli alcolici

Non c’è bisogno di ripetere quanto gli alcolici facciano male al fisico e quanto sia nocivo un abuso di alcol, soprattutto se frequente. Prediligere succhi di frutta o semplicemente acqua.

Evitare lunghe esposizioni al sole

I danni dei raggi UV possono provocare tumore e altri problemi fisici; per questa ragione non bisogna mai esporsi senza la crema protettiva e per troppe ore consecutive. Sarebbe buona abitudine evitare la fascia oraria che va dalle 12 alle 16, ma per i ragazzi è quasi impossibile.

Seguire le norme di sicurezza

Sul posto di lavoro e in qualunque altro luogo bisogna rispettare le norme di sicurezza per non incappare in infortuni e malattie eventuali, che diversamente potrebbero essere scongiurate.

Evita l’esposizione al radon

In casa, a lavoro, in tutti i luoghi nei quali si trascorre molto tempo.

Allattare

Diversi studi hanno confermato che l’allattamento riduce la possibilità che il bambino possa ammalarsi. Per scongiurare malattie è preferibile farlo fino al sesto mese di vita.

Vaccina i bimbi

Bisogna vaccinare le bambine per il papilloma e i maschietti per l’epatite B in modo da scongiurare malattie degenerative in futuro.

Partecipa a programmi di screening

Bisogna fare regolarmente gli esami di controllo per la cervice e il seno nel caso della donna e per l’intestino nel caso di entrambi i sessi.