martedì, 16 Dicembre 2025

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Essere single fa male, anche la scienza lo conferma

essere single fa male

Arriva anche la scienza a confermare una cosa che può sembrare ovvia, essere single fa male. La verità è che stare da soli per troppo tempo può essere la causa di tanti disturbi anche di salute. Ci sono momenti in cui essere single può sembrare perfetto. Soprattutto a chi è sposato o semplicemente ha una relazione stabile, guarda con invidia le libertà che il single vive, semplicemente perché la sua stessa condizione gliela concede.

Chi single lo è realmente sa apprezzare comunque i tanti aspetti positivi. Ad esempio si può chattare con più ragazzi contemporaneamente senza per questo avere dei rimorsi, tornare tardi la sera dall’ufficio senza sentirsi troppo in colpa, decidere di andare via per un week end senza doversi confrontare con nessuno. O anche più semplicemente sentirsi liberi di flirtare quando e con chi si vuole. Ma la vita di tutti i giorni è fatta di momenti di profonda solitudine in cui non si ha nessuno con cui condividere non solo i propri pensieri ma anche le piccole gioie e difficoltà quotidiane. La conclusione è che essere single fa male e può causare diversi problemi, ecco quali.

1.I single hanno più problemi di salute

Uno studio del 2010 non ha dubbi, i single hanno più probabilità di ammalarsi di depressione, ansia, disturbi dell’umore, problemi di adattamento, tendenze suicide e altre forme di disagio psicologico. Ora c’è da chiedersi se con tutta questa serie disturbi mentali sia mai possibile cambiare il proprio status.

2.Le persone single sono infelici

Possono esserci eccezioni è vero. E poi la qualità della vita si misura anche dalla soddisfazione sul lavoro, dagli amici, la famiglia non solo dal fatto di avere una relazione. Ma la maggior parte dei single si dichiara infelice. Si può avere tutto dalla vita ma quando non si può amare qualcuno e sentirsi ricambiati avremo sempre una sensazione di vuoto.

3.I single incalliti una volta sposati divorziano prima

La società ci dice che la vita si è notevolmente allungata e che abbiamo tutto il tempo per sposarci. E poi si sa prima ci si sposa, prima si divorzia. Invece sembra proprio il contrario. Chi si sposa dopo essere stato single per molto tempo ha ormai un proprio stile di vita che poco si adatta a quello del partner, e il matrimonio è destinato a naufragare.

4.Chi è single la notte non dorme bene

Certo la notte non è nemmeno tranquilla per chi ha un marito che russa, ma dormire da soli non consente di riposare bene. Ci si mette tanto tempo ad addormentarsi perché la solitudine fa aumentare i problemi e il sonno è spesso disturbato.

Tutti pazzi per il mare della Puglia (FOTO)

La Puglia domina le classifiche di tutta Italia, spopola sul web e manda in tilt le agenzie viaggi. Amata per i suoi colori, il suo mare e le spiagge, il paesaggio e il cibo, la Puglia è la regina dell’estate, anche sui social.

Già a fine giugno, Trivago aveva lanciato su Twitter la sfida #ReginaDellEstate e la Puglia si era aggiudicata il primo posto con 6mila tweet. Tantissime, infatti, le immagini postate sul social. Ma la Puglia già nel 2014 era stata incoronata come la “regione più bella del mondo” dal National Geographic, e nello stesso anno “California del sud” da Tripadvisor. Tra le città e i luoghi turistici più postati ci sono Vieste, Peschici e Rodi Garganico, nel nord del tacco; nel centro Trani, Bari, Monopoli e Polignano, che ha ottenuto il massimo riconoscimento nella “Guida blu” redatta da Legambiente e Touring club per aver “il mare più bello d’Italia” e viene ricordata per la sua conformazione originale e mozzafiato, con rocce, strapiombi e altezze vertiginose, da cui ogni anno migliaia di atleti di tutto il mondo si lanciano, toccando anche altezze di 26 metri. E come dimenticare il bellissimo Salento? Sia nella costa occidentale che sull’Adriatico, la terra de “lu sule, lu mare e lu ientu” regala panorami da cartolina.

Tutte le forme della bellezza (FOTO)

Credits photo: decider.com

Erano gli ultimi mesi del 1999, quando nelle sale cinematografiche tutti volevano guardare American Beauty. Di questo film statunitense, drammatico e dalla trama complessa seppur difficile da digerire, molti ricorderanno solo la locandina e una particolare scena.
Mena Suvari-meglio conosciuta come Heather in American Pie-era distesa su un tappeto di petali di rose rosse che la coprivano succintamente.
La locandina ritraeva un corpo considerato al tempo, ed ancora oggi, perfetto e che rappresenta l’ideale di bellezza.

Non la pensa allo stesso modo Carey Fruth, fotografa statunitense che ha un’ideale diverso di bellezza e che sostiene che essa si può cogliere in svariati corpi e non può essere incatenata in uno solo.
Per questo motivo Carey, ha scelto 14 ragazze molto diverse tra loro fisicamente e le ha immortalate ricreando la scena del film American Beauty in maniera molto simile.
Le modelle scelte dalla fotografa sono l’emblema della moltitudine di visi, corpi e tipi di sensualità che esistono nel mondo.

Alcune modelle sono curvy, altre hanno fisici più muscolosi, altre ancora sono magrissime. Dietro il grande obiettivo di questo servizio fotografico si cela dietro quelle che molto comunemente vengono chiamate forme corporee.
Ci viene presentato e somministrato un modello di donna identico in tutto il mondo, un fisico esattamente proporzionato che nella grande maggioranza dei casi non esiste- tranne che per qualche fortunato caso-. I capelli vengono tinti, acconciati e tagliati allo stesso modo, lo stesso discorso vale per il make-up.
Se osservate per un attimo queste modelle vi renderete conto di quanto Carey Fruth abbia fotografato bellezza e verità insieme.

Notiamo che spesso un seno prosperoso si accompagna ad un fondo schiena non particolarmente da urlo e viceversa, che anche i capelli corti possono contenere una forte dose di sensualità e che una pelle diafana può comunicare infinita bellezza.
La bellezza vera, quindi, sta nell’abbattere gli stereotipi e nel mostrarsi come si è davvero.
Grazie a Carey, adesso, la bellezza è multiforme, multicolore e senza età perché bellezza è anche unicità. Come ogni donna.

Tutti i pro dell’avere una sorella

Fino all’età di circa 10 anni la presenza di una sorella più grande era qualcosa di piuttosto spaventoso. “Smettila di prendertela con lui/lei, perché un giorno crescerà e diventerà più grande di te” era il consiglio che spesso le davano i nonni, ma a dirla tutta la giustizia personale che un tempo si faceva non era del tutto immotivata: abbiamo una minima idea delle piccole pesti che potevamo essere all’epoca?

Eppure, a un tratto, le angherie sono finite e, sotterrata l’ascia di guerra, si è sviluppato un rapporto fantastico: quei primi anni di litigi infiniti hanno aiutato molti, soprattutto quelli di sesso maschile, a nutrire del sano rispetto nei confronti delle donne. Per quanto non le apprezzassimo quand’eravamo bambini, le sorelle ci hanno portato a formarci nello spirito e nel carattere, insegnandoci tutto quello che sapevano e influenzandoci positivamente nel corso della nostra vita.

Ma, più di ogni altra cosa, una sorella ci insegna che non siamo soli. Un buon numero di ricerche in merito hanno dimostrato quanti benefici una compagnia del genere possa generare: per esempio, gli uomini cresciuti con le proprie sorelle hanno una consapevolezza emozionale decisamente maggiore rispetto ai figli unici. Ma anche le donne con sorelle si mostrano più sicure di sé al livello sociale.

Per entrambi i sessi, dunque, avere una sorella apporta grande giovamento dal punto di vista psicologico e aiuta a sviluppare maggiore gentilezza nel tempo: gli psicologi dell’Università di Ulster, nell’esaminare il benessere emozionale di 571 persone di età compresa tra i 17 e i 25 anni, hanno scoperto che chi è cresciuto con almeno una sorella risulta adesso più felice, propenso alle sfide della vita e meno ansioso. Pare che tutto ciò sia diretta conseguenza del fatto che le sorelle stimolano la comunicazione e mettono generalmente a proprio agio i propri parenti. E, così, le persone che hanno sorelle sono attualmente più indipendenti e raggiungono facilmente i propri obiettivi.

Stando al parere di Tony Cassidy, uno dei ricercatori che ha preso parte allo studio, la spiegazione risiederebbe nel fatto che la presenza delle ragazze apre più canali di comunicazione, facendo sì che la situazione diventi più adatta all’espressione del sé e della propria emotività – qualcosa di indispensabile per la salute mentale. La ricerca, peraltro, ha mostrato anche come gli uomini con sorelle se la cavino meglio a parlare con le donne e tendano meno a divorziare.

L’affetto nei confronti di una sorella, inoltre, rende le persone decisamente più generose e altruiste: Laura Padilla-Walker, a capo della ricerca, ha infatti evidenziato come avere una sorella porti a sviluppare una percentuale di depressione minima. Sarà forse perché le sorelle, in genere, tendono a ricoprire un po’ il ruolo delle terapiste? Confidarsi con loro viene spontaneo e hanno sempre buoni consigli da elargire, dall’adolescenza all’età adulta.

Perciò, se avete una sorella, chiamatela, ditele che le volete bene, abbracciatela forte la prossima volta che la incontrate perché, dovete proprio ammetterlo, molte tra le vostre migliori qualità sono merito suo.