martedì, 16 Dicembre 2025

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Gli uomini pieni di sé, restano pieni di sé (LETTERA APERTA)

Credit Photo: cellarfella.com

Cari uomini

Ho qualcosa di molto importante da dirvi.
E non voglio cadere nel cliché di chi riversa tutto sull’amore. Ne tanto meno di chi se l’amore non va, dà la colpa solo ed esclusivamente all’uomo. Sebbene io sia – palesemente – donna, e quindi non potrebbe mai essere colpa mia.

Ma qui il punto è un altro: non siamo fatti per stare da soli.
E quanto prima lo ammettete, tanto prima rendete più semplice la vostra vita. E, forse, un po’ anche la nostra. Dove per nostra intendo noi, l’insieme, l’essere in due. Perché se è vero che non siamo fatti per stare da soli, è altrettanto vero che non siamo fatti nemmeno per stare con tutti. E qui nasce l’errore.
Quando una donna vi sceglie vi sentite autorizzati a darne per scontata la presenza. E così, laddove ai vostri occhi è tutto chiaro e semplice, complicate le cose.

Un po’ come accade per la matematica.
1 + 1 = 2. E nessuno può dire il contrario. Ma rendetevi conto, quindi, che tutto ciò che non fa 2, non è amore.
Il fatto di avere una donna tutta per voi vi fa peccare di presunzione. Il vostro ego si moltiplica. La virilità sprizza da tutti i pori.
Ehi tu! Ok, ma adesso guardami: ci sono anche io.
Non è difficile. È difficilissimo. Quasi impossibile. E qui sta il bello.

Basterebbe guardarsi prima. E procedere nella stessa direzione.
Tornando alla matematica, paragone che adoro perché non l’ho mai capita io la matematica, quando sei di fronte ad un equazione e la sbagli, ci torni su. E poi ancora. Ancora. Finché non trovi l’errore. Ma è sempre stato lì, solo che tu – uomo – non lo vedevi. Te ne accorgi solo dopo, quando il risultato finale non è quello che ti aspettavi. Quando alzi il telefono – tornando a noi adesso – e quella chiamata la perdi. Lei non risponde. E allora no, l’orgoglio non lo accetta.

Adesso domandati: quante volte hai ferito il suo di orgoglio?
Quante volte potevi chiamarla e non lo hai fatto perché tanto lei era lì. E a quel punto siete in grado di fare in un minuto le telefonate che non avete fatto in una vita intera.
Dopo. Sempre dopo. Perché, poi, alla fine, il dolore di quando si perde qualcosa ci pone tutti sullo stesso piano. Ci rende fragili, bisognosi d’affetto. E anche un po’ paurosi: la paura di stare da soli torna a bussare alla porta.

Puoi essere un grande uomo

E io non sono qui a mettere in dubbio questo. Un uomo in carriera, un uomo d’affari, uno la cui giornata è piena di tarli e soddisfazioni. Ma sei fatto di carne e ossa esattamente come me. E allora non è necessario che tu me lo dica, lo so per certo: alla sera, quando tutto è spento, quando hai salutato amici e colleghi, quando è finita la cena – perché ci si abitua anche a cenare da soli – la cerchi. Perché tu da solo non basti più.
Inutile provare a pensare a quanto ti faccia sentire forte la camicia di lino – stirata dalla mamma – con la cravatta in coordinato e le scarpe sportive, perché ormai lo avete imparato tutti come si fa a darvi l’aria di chi ha il mondo ai suoi piedi. Oggi ti basta, domani no.

Quell’immagine di uomo che ti rende pieno di te, ti lascia esattamente così: pieno di te.

Stessa spiaggia stesso mare. Le preferenze degli italiani

Credit: amalfimarine.com

Stessa spiaggia stesso mare? Pare proprio di sì.

L’Osservatorio Trivago – il più importante motore di ricerca in ambito turistico – ha analizzato le ricerche fatte dagli utenti per i mesi di luglio e agosto nel nostro Paese, e i risultati riconfermano le mete che da sempre sono le più richieste.
Rimini come prima scelta assoluta per ben 10 regioni su 17, subito dietro c’è il famoso Lido di Jesolo, ricercata in particolare da concittadini veneti e da trentini. Gli uomini del sud puntano tutto su Taormina, la città più cercata da siciliani e calabresi.

Tra le mete più gettonante rimangono comunque Ischia per i campani, Vieste per i pugliesi. I sardi sono fedeli alla loro isola, con Alghero al vertice; mentre per Molise, Basilicata e Valle d’Aosta i dati cercati su Trivago non erano sufficienti per realizzare stime attendibili.

Questo è il quadro delle ferie estive per gli italiani, che si mobilitano per le ricerche con un certo anticipo – circa 102 giorni prima – per un soggiorno che dura in media sette notti.

Ma la cosa interessante da notare è come s’incrocino gusti e spiagge, litorali e dialetti su tutto il territorio italiano.
“Negli ultimi anni i vacanzieri italiani stanno cambiando le loro abitudini di viaggio, andando sempre più alla scoperta di nuove località, tenendo però conto di due fattori fondamentali che sono la prossimità e il risparmio – ha dichiarato Giulia Eremita, marketing manager di Trivago Italia – rimangono al top le mete classiche della riviera romagnola ma prosegue comunque il trend del Salento, con Gallipoli in testa, e la Sicilia con San Vito Lo Capo”.

Come si diceva, Rimini è al primo posto per abruzzesi, marchigiani, laziali, liguri, piemontesi e toscani, ma scorrendo tra le preferenze per regioni vengono alla luce note e meno note località del territorio: si tratta di ricchezze, a poca distanza da casa, che consentono di salvare il portafoglio senza rinunciare a piacere e relax.

[Credit: repubblica.it]

L’amore ai tempi di Facebook

Dopo l’amore ai tempi delle chat, come dimenticarsi del social network più in voga e colpevole di aver fatto breccia in più cuori?
Facebook è diventato il cupido dei tempi moderni: senza arco nè freccia, senza ricci nè intimo bianco; accoppia – e scoppia- più coppie del piccolo e buffo deo dell’amore.

Amarsi on-line

L’amore ai tempi della rete è caratterizzato da infiniti mondi da esplorare, da vite da rifare e da situazioni passate da cancellare.
E allora quale rimedio migliore di Facebook? Adesivi, trilli, like, commenti, condivisioni e “webbate” a non finire.
Non si sa mai che tra un’emoticon e l’altra non scappi una scintilla d’amore.

É soprattutto il genere femminile ad iniziare questa nuova avventura on line, sperando di non chattare con persone poco raccomandabili.
Infatti le donne, dopo mille delusioni e pedate nel di dietro, sono stufe di attendere che il principe azzurro si palesi e bussi alla propria porta di casa, decidendo così di emigrare, ma non in Brasile, dove in ogni angolo i fusti crescono come funghi, ma in rete.

Poco romanticismo ma tanta emozione

Nell’era del dating online, dei social network aumentano le occasioni di flirtare, di creare relazioni.
Ma il corteggiamento? Che fine ha fatto?
Forse si è persa quella magia che c’era ai tempi del telefono , quando ancora per strada non si stava col naso sempre puntato verso lo smartphone per chattare, non si cercava di sfuggire dal sole per paura di un riflesso di troppo che impedisce di visualizzare la notifica che tanto si aspetta.

Si è passati dagli “amanti di penna“, in cui anche il colore della carta da lettere era essenziale e rivelatore, agli “amanti di chat“.

L’eros che nasce e si sviluppa in rete, in quel misterioso social chiamato Facebook, porta con sè un velo di intrigo e misteriosità che forse alletta di più che “scendi sono qui“.

L’amore ai tempi di Facebook si manifesta soprattutto nei “nativi digitali“, quelli nati con col cellulare di ultima generazione in mano e un tablet in tasca, caratterizzati dal voler vivere in un mondo virtuale nel quale poter affermare un nuovo sè, e dalla voglia di condividere la propria vita a più non posso.
E cosa c’è di meglio di un bel “#AAACERCASIPRINCIPEAZZURRO” condiviso con un milione e mezzo di amici?
Magari l’uomo dei sogni è pochi click da casa.

Capitolo a parte nell’era della comunicazione in Facebook, o nei nuovi social come instagram, è il poter dell’hashtag.
Il simbolo “#” ha conquistato tutti, grandi e piccini. Si divertono a creare frasi piene di cancelletti per creare più enfasi e coinvolgimento.

Stati romantici, like e condivisioni

La gente vive in un’epoca in cui “condividere” è sinonimo di essere vivi. Più si condivide, più si fanno sapere i fatti propri, più si ricevono like e apprezzamenti.
E cosa c’è di meglio di sventolare una relazione? Nulla, a parte condividere 300mila post romantici al giorno taggando il proprio partner.
Ma è quando devi troncare on line che il gioco si fa duro: è una guerra a suono di hashtag, stati ironici -ed offensivi-, post con “riferimenti casuali” e foto super sexy che faranno mordere le mani all’ex partner per avervi mollato.
Chi riceverà più like? Chi avrà più successo?

É davvero una lotta senza esclusioni di colpi facebook, dove il “se vuoi, rimaniamo amici” non esiste -soprattutto perchè dopo aver fatto rosicare per bene l’ex lo si elimina dalle amicizie.

Ma Facebook oltre ad essere un potente attrattore e grande social network, ha permesso a molte coppie di incontrarsi.
L’emozione del “mi ha accettato” è una traccia indelebile sino poi arrivare alla prima chat. Ah un momento che non si scorda facilmente.

I cuori, le emoticon romantiche e i primi stati tutti panna e miele sono i tratti distintivi di un’amore che nasce attraverso il social bianco e blu.

Conclusioni

Con tutte le innovazioni tecnologiche non solo la vita è cambiata, ma anche il modo di approcciarsi e relazionarsi con gli altri.
Più di tutto, forse, è cambiato il modo di creare legami.
Facebook, o i social in generale, racchiudono un alone di mistero che riesce a farti provare emozioni mai vissute prima, riesce a farti vibrare il cuore anche solo con una notifica o a scandire ogni singolo secondo aspettando quel “mi piace” tanto atteso.
L’amore può adoperare la tecnologia per nascere, crescere e sintonizzarsi ma di certo un utilizzo esclusivo dell’etere non aiuta l’amore in tutte le sue declinazioni, quindi va adoperato con cautela.

Così, in una società perennemente in rete, si capisce che l’amore non è più “l’apostrofo rosa tra le parole t’amo” ma il punto di domanda alla fine di “Ehi sei connesso?

Eileen e Wilfred: quando una storia d’amore vince su tutto

psicomamme.it

Wilfred Willett e Eileen Stenhouse sono due giovani inglesi con tanti sogni e tante speranze. Di estrazione nobile lei, figlio di una famiglia borghese lui, i due si innamorano nel maggio del 1913 e solo 7 mesi più tardi decidono di coronare il loro sogno d’amore. Il loro matrimonio è però ostacolato dalla famiglia di Eileen che non vede di buon occhio l’estrazione borghese di Wilfred.

Così i due per potersi incontrare decidono di affittare in gran segreto una stanza vicina all’ospedale dove Wilfred lavora. Nonostante le difficoltà la loro sembra una relazione felice. Finchè il 4 agosto 1914 – giorno del ventiduesimo compleanno di Eileen – arriva una notizia che sconvolge non solo la tranquillità dei due coniugi ma anche quella del mondo intero: la Gran Bretagna dichiara guerra alla Germania.

Il primo conflitto mondiale porta Wilfred lontano dalla sua Eileen: il 4 novembre di quello stesso anno il giovane medico viene costretto ad imbarcarsi per la Francia. Cinque settimane più tardi, mentre sta cercando di aiutare un sergente ferito ad una gamba, Wilfred viene colpito alla testa dal proiettile di un cecchino.

Ricoverato all’ospedale di Boulogne le sue condizioni sono critiche. La moglie Eileen, ricevuta la notizia, non ci pensa su due volte: determinata a riportare il marito a casa, riesce ad ottenere il permesso dal Ministro degli Esteri per imbarcarsi alla volta della Francia. Un viaggio pieno di rischi e insidie per una donna sola ma che la giovane non ha paura di affrontare pur di rivedere il suo innamorato.

Nonostante le gravissime condizioni di Wilfred, Eileen riesce a riportarlo a Londra dove viene operato e curato. La carriera di medico del giovane è però stroncata: la rimozione del proiettile non è riuscita ad evitare la paralisi completa della parte destra del corpo.

Colpito dalla depressione e da istantanei attacchi di rabbia, una fredda notte d’inverno del 1931 Wilfred sembra voler porre fine alla sua vita. Ma una mano lo ferma: è quella di Eileen, che, stringendolo a se, gli ricorda tutto l’amore e il calore che la sua famiglia può ancora dargli.

Wilfred e Eileen sono morti nel 1961, a 6 settimane di distanza l’uno dall’altra. La loro storia d’amore – durata 48 anni – è diventata oggetto di un romanzo di Jonathan Smith.

A sottolineare come l’amore, quando è vero e sincero, vince su tutto: sulla guerra, sulla malattia e persino sulla morte.