giovedì, 2 Maggio 2024

Costume & Società

Home Costume & Società Pagina 757
Notizie e tendenze sulla società, sul costume, sull’opinione pubblica e sul cambiamento generazionale

Una risata vi accoppierà

La risata: forse, dopo la parola, è il vero tratto distintivo degli esseri umani, soprattutto di quelli felicemente in coppia. Ad affermarlo è la psicologa americana Laura Kurtz, che proprio di recente ha condotto uno studio per l’Università del North Carolina, da sempre affascinata dal fenomeno del ‘ridere insieme’: “Tutti noi ricordiamo perfettamente il momento imbarazzante in cui siamo scoppiati a ridere accanto a un’altra persona che però se n’è rimasta muta come un pesceha spiegato la dottoressa al Time – ed è là che scatta il collasso. Cominciamo a domandarci perché l’altro non sta ridendo, cosa abbia che non va, o cosa abbiamo noi di strano, e che cosa significhi ciò per la nostra relazione“.

Durante lo studio, la Kurtz ha monitorato 77 coppie eterosessuali che stavano insieme da almeno 4 anni: a ciascuna di esse è stato chiesto di descrivere il proprio primo appuntamento. Nel registrare le loro dichiarazioni, la Kurtz e il suo team cercavano di individuare le risate spontanee degli intervistati, prendendo nota su quante volte ridessero insieme.

In seguito, ciascuna coppia ha compilato un sondaggio sulla propria soddisfazione e complicità di coppia: “In generale, le coppie che ridevano di più insieme tendevano ad avere rapporti più stretti. Possiamo asserire con certezza che la risata condivisa è indice di un rapporto di gran qualità”.

Eppure – continua la psicologa – per quanto scontato possa apparire questo dato, c’è davvero poca letteratura scientifica dedicata all’influenza della risata al livello sociale. Nella maggior parte degli studi esistenti ridere è considerato come un atteggiamento esclusivamente individuale, slegato tutto l’ambiente sociale circostante“. I momenti di divertimento condiviso in una coppia, invece, rafforzano il legame tra quelle due persone in maniera inimmaginabile: persino in culture dove non ci si scompiscia, come possono essere quelle orientali ad esempio, il riso è la chiave di tutto.

E non si tratta neanche della prima ricerca effettuata in questo campo: nel 2009, uno studio condotto dall’Università del Maryland dimostrò che ridere può ridurre il rischio di patologie cardiache. Mentre nel 2008, l’American Physiological Society Press Release scoprì che ridere porta a un significativo abbassamento dei livelli di stress. Perciò, è proprio il caso di prendersi più in giro e meno sul serio.

Trucchi per imparare una lingua divertendosi

Trucchi per imparare le lingue divertendosi
bergamopost.it

The pen is on the table.
È questa la frase più lunga che sapete dire in inglese? Se avete risposto sì allora conviene allenarsi un po’ di più. Il problema ai giorni nostri è che abbiamo troppo da fare, e se siete iperattive come me vi annoiereste a morte a seguire un corso in aula. Seguendo questi semplici trucchi è possibile imparare una lingua divertendosi e senza rinunciare a qualcosa – delle mille cose che fate.

Leggere libri in lingua

Leggere aiuta la mente a focalizzare la grammatica in maniera automatica. Anche se inizialmente non si riuscirà a capire ogni singola frase è un bene aiutarsi con il contesto generale. Poi se si vuole fare uno sforzo in più converrebbe sottolineare e ricercare le parole più difficili in modo da ampliare il vocabolario personale.

Trovare un amico di penna

Mai sentito parlare dell’amico di penna? Durate le scuole elementari è stato un esperimento molto utile che non bisogna sottovalutare. Oggi i ragazzi sono molto più avvantaggiati perché grazie ai vari social è possibile risparmiare anche il costo del francobollo. Aiuta molto in questo senso anche Skype, che permette di allenarsi anche sulla pronuncia.

tumblr
tumblr

Guardare film in lingua

Questo è un consiglio che do’ a tutti quelli che come me amano le serie TV; se si ha la possibilità, guardatele in lingua originale. Inizialmente i sottotitoli saranno i vostri migliori amici ma pian piano riuscirete pure a farne a meno fin quando un giorno inizierete pure a capire le battute di Doctor Who. Allora lì sarà una vostra vittoria personale.

Mangiare aiuta sempre

Un argomento per me molto interessante è il cibo. Il cibo unisce e insegna. La prima volta che sono uscita dall’Italia il mio terrore era come farmi capire per ordinare il cibo, allora ho iniziato a cercare termini a me cari come pane, prosciutto e formaggio, ancora oggi li ricordo in spagnolo: pan, jamón y queso. Così ero sicura di non morir di fame. Con questo non vi dico di partire ogni mese per provare una cucina internazionale ma ormai facilmente è possibile trovare dei ristoranti che propongono cibi esteri che sarebbe interessante provare.

carlitosmessicano.com
carlitosmessicano.com

Never back down

Mai arrendersi. È difficile prendere dimestichezza con una lingua straniera, e certe volte il fatto di parlare con un altro accento blocca un po’. Per questo motivo è importante continuare nonostante le difficoltà che si possono riscontrare durante il tragitto. Con impegno e divertendosi si possono raggiungere risultati inattesi.

La cena è pronta, ma non in tavola: in metro

La chiamano The Tube, la metro di Londra: il mezzo pubblico più usato della capitale inglese, con più di tre milioni di passeggeri al giorno. Sulle carrozze della metro, però, ci si parla a stento, mentre si sgranocchia qualche schifezza aspettando di poter scendere quanto prima alla propria fermata.

A sconvolgere la prassi usuale ci ha pensato The Underground Supper Club, che ci propone cene gourmet in una carrozza della metro, dove è possibile prendersi tutto il tempo necessario per assaporare le cinque portate previste dal menù, sorseggiare vino e chiacchierare con gli sconosciuti al proprio fianco. Il merito dell’iniziativa va tutto allo chef Alex Cooper che insieme con l’amico avvocato e imprenditore Tom Fothergill, ha dato vita al club Basement Galley, per trovare location particolari in cui cenare, a partire da casa loro a Brixton.

E durante la ricerca, i due sono incappati nel museo-deposito di Walthamstow, zona a nord-est di Londra: qui hanno dato il via a cene pop-up in una carrozza inutilizzata della Victoria Line, tra bus a due piani e camion dei pompieri – tutto rigorosamente dismesso. Classe 1967 e ferma da soli tre anni, la carrozza è perfettamente integra: i sedili sono ancora quelli originali, alle pareti sono ancora affisse le pubblicità e nella cabina dell’autista ci sono tutte le leve e il pannello di controllo.

Cerchiamo di far sì che i commensali si conoscano – dice Cooper – Lo scopo é fare amicizia con gli sconosciuti che condividono la passione per il cibo di qualità”. Lo chef, dopo il diploma conseguito alla Cordon Bleu School di Parigi e aver lavorato in diversi ristoranti stellati londinesi, ha scelto mettersi in proprio in una maniera che ha davvero dell’originale: il menù di questi giorni offre vellutata di zucca e cumino, arancini ripieni di mozzarella e accompagnati da una salsa a base di maionese e aglio, controfiletto di manzo con puré di sedano, rape e salsa di soya. Un pasto a conclusione del quale non ci si può esimere dal mangiare un cubo di gelatina frizzante al gin&tonic, con contorno di cetriolini marinati nel gin e sorbetto di limone in polvere. Per dessert, crostata di ricotta alla vaniglia e crumble di meringhe con albicocche al vino dolce.

Il prezzo é di sole 41,65 sterline: un costo abbordabile trattandosi di Londra. Del resto, tutte le serate di marzo e aprile sono già prenotate, ma le richieste sono talmente tante che ne aggiungeranno altre. Nel frattempo Cooper e Fothergill ne stanno progettando un’altra delle loro: cene su una barca dismessa sul fiume di Barking, nella East End della capitale inglese.

Ecco perché non ricordiamo i nomi delle persone appena conosciute

Credit photo: it.notizie.yahoo.com

State per conoscere una nuova persona e, proprio nel momento in cui vi presentate e soprattutto l’altro pronuncia il suo nome, il vostro cervello sembra sconnettersi per quel millesimo di secondo. Vi ricordate tutto – compleanni, feste, anniversari e ricorrenze varie – ma il nome delle persone appena conosciute non vi entra in testa a nessun compromesso. Ma come mai?

Tranquilli, non siete strani. C’è una vera e propria spiegazione scientifica, almeno secondo ciò che Victoria Woollaston spiega sul Daily Mail: “Poiché i nomi sono casuali e non reggono informazioni specifiche, il cervello fa fatica a trattenerli nella memoria. E se il cervello non può effettuare le connessioni tra più parti di informazioni, in particolare le cose che già si conoscono dell’individuo, è più probabile che dimentichi“.

Secondo la studiosa, infatti, il cervello è in grado di riconoscere i dettagli del viso ma non i nomi in quanto sono arbitrari: se non si possono fare collegamenti tra delle informazioni familiari si fa molto più fatica.
Inoltre, contribuisce anche l’effetto cosiddetto “next-in-line” che spiega come il cervello non sia in grado di apprendere nuove informazioni nello stesso momento in cui le fornisce.

E quando ci si presenta ad un estraneo ci si concentra così tanto su ciò che si deve dire che le parole – ed il nome – dell’altro non si sentono nemmeno. “Invece di guardare e ascoltare gli altri, il cervello inizia a concentrarsi sulla sua propria routine. Su cosa diranno le persone che abbiamo davanti e cosa dovremo dire noi” afferma la Woollaston.

Un ruolo importante, poi, è giocato anche dalla memoria: infatti se un’informazione non viene ripetuta più volte, nel corso del tempo tende ad essere persa.