venerdì, 17 Maggio 2024

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News Berlusconi: Severino annullata, non è più incandidabile

News Berlusconi

News Berlusconi: Silvio è stato riabilitato, perciò è di nuovo candidabile. Questa nuova sentenza cancella a tutti gli effetti della condanna subita nell’ambito del processo sui diritti Mediaset nel 2013.

Il tribunale di sorveglianza di Milano ha riabilitato Berlusconi che ora si può nuovamente candidare.

News Berlusconi: un’ottantunenne alla riscossa.

Silvio Berlusconi ce l’ha fatta. 81 anni, processi, condanne, sospetti e affari sospetti non sono bastati. La Severino è stata annullata e lui è libero di ripresentarsi per l’ennesima volta alle elezioni.

Se quindi si dovesse andare a votare Berlusconi avrebbe il diritto di presentarsi alla Camera dei deputati o al Senato della Repubblica.

E’ un ipotesi non troppo lontana: ora Silvio non ha più bisogno di Salvini, quindi lasciato lui cade il governo e si torna alle elezioni.

News Berlusconi: l’istanza riuscita

Gli avvocati Franco Coppi e Niccolò Ghedini, avevano depositato nella cancelleria al settimo piano del palazzo di giustizia l’istanza con la richiesta firmata dal loro assistito.

Ne aveva diritto visto quattro giorni dalla scadenza dei tre anni che la legge prevede che debbano trascorrere dalla espiazione completa della pena prima che si possa presentare la domanda, termine appunto che cadeva l’ 8 marzo scorso.

Silvio era stato condannato definitivamente per frode fiscale il primo agosto 2013 dalla Corte di cassazione che ha confermato la sentenza emessa dalla Corte d’appello di Milano nel processo relativo ai diritti tv Mediaset.

News Berlusconi

La legge Severino stabilisce  che un condannato nelle condizioni in cui lui si trovava non è candidabile per i sei anni successivi a una sentenza di condanna superiore ai due anni passata in giudicato. m

Ma il codice penale prevede che si ottenga la riabilitazione qualora abbia «adempiuto le obbligazioni civili derivanti dal reato», ad esempio aver risarcito il danno, come è avvenuto.

Sfortunatamente tutti conosciamo il soggetto, tutti lo abbiamo visto a più riprese: candidato e condannato.

E tutti sappiamo per quali motivi Berlusconi è tanto temuto.

Si ricandiderà? Certo che sì, ma gli anni sono passati, il popolo sta cambiando e Silvio non sta certo ringiovanendo.

Norvegia: bambina di 12 anni sposa un uomo di 37

Normalità all’ordine del giorno in Medio Oriente, ma se succede in “casa nostra” allora è scandalo.
La storia di Thea, una bambina di 12 anni che annuncia sul suo sito web il suo matrimonio con un uomo di 37 anni, il prossimo 11 ottobre. Preparativi, foto dell’abito, della torta, sotto gli occhi di tutti.
In men che non si dica in Norvegia si scatenano polemiche di ogni tipo comprese segnalazioni alle forze dell’ordine.

L’obiettivo di questa campagna pubblicitaria, diventata ormai virale, è quello di aprire gli occhi e le menti su quello che succede nei Paesi culturalmente lontani del nostro. Perchè sono bambine anche loro. Perchè la vita di una bambina dello Yemen non vale meno di quella di una francese, inglese o italiana. Perchè non è giusto, e mai lo sarà, strappare violentemente l’infanzia ad una bambina.

La campagna, ideata per la Giornata Internazionale delle Bambine che cade proprio l’11 ottobre prossimo, scuote gli animi e pone l’attenzione su un tema tanto delicato ma a volte dimenticato da chi, come noi, vive di problemi futili quotidiani.

In Yemen, una bambina di 12 anni muore per un’emorragia interna dopo aver sposato un uomo di quasi trent’anni. La bambina è morta dissanguata dopo “una brutale aggressione sessuale”.

Sempre nello Yemen, Rawan di appena 8 anni muore durante la prima notte di nozze. Ripeto, 8 anni. Ad 8 anni le bambine dovrebbero giocare con le bambole e andare a scuola. Il loro compito, la loro vita dovrebbe essere quella. I problemi più grandi dei bambini di 8 anni devono essere i bisticci con le amichette a scuola e il rimprovero dei genitori per una marachella. Le violenze sessuali, un marito burbero e maschilista non dovrebbero neanche sapere cosa sono.

Rubina, sposa-bambina del Bangladesh, ha preferito la morte ad una vita condannata. Suicida a 12 anni per sfuggire a quel marito “ricco”, questa estate ha deciso di impiccarsi con la sua sciarpa nel bagno della casa dei genitori che l’avevano consegnata a quell’uomo solo un mese e mezzo prima.

I problemi che si nascondono dietro queste vicende sono molteplici. I genitori pensavano che il matrimonio fosse per lei un riparo, una protezione. Sì perché mentre lei sbocciava, gli uomini e i ragazzi nel villaggio del Nord del Paese dove viveva, avevano cominciato a molestarla.

Nonostante la lotta del maestro di Rubina che ha tentato in tutti i modi di evitare quel matrimonio, così ingiusto, così precoce, la piccola non ha avuto scelte.

Il suicidio di Rubina è stata una sconfitta per tutti. Per la famiglia che cercava di proteggerla e che l’ha costretta ad appena 12 anni alle nozze. Per le donne che in Bangladesh, e purtroppo non solo lì, devono nascondere la loro femminilità appena abbozzata. Per quel professore testardo, e per la scuola intera che non è riuscita a salvare la bambina nonostante i progetti contro l’abbandono. Per le associazioni (come Terre des Hommes) che portano avanti campagne di informazione sulla tratta delle spose bambine che finiscono nei bordelli delle città, oppure sfruttate nelle fabbriche della capitale.

Bambini non protetti dai genitori, non protetti dallo Stato, non protetti dalle Leggi.
Bambine costrette a crescere troppo in fretta, a non vedere l’infanzia, a vivere nella paura di crescere e di arrivare a quel giorno in cui per pochi soldi verranno VENDUTE a mariti ricchi, che non si prenderanno cura di loro, ma che pretenderanno solo sottomissione.

Nel mondo si stima che siano celebrati ogni anno 14 milioni di matrimoni con ragazze al di sotto dei 18 anni e ogni giorno 20 mila ragazze sotto i 20 anni danno alla luce un bambino diventando baby mamme. Al di sotto dei 15 anni il rischio di complicazioni per la gravidanza e il parto è cinque volte di quello di una donna di 20 anni.

Non possiamo più permettere che questo accada ancora. Non possiamo permettere che bambine di 8, 9, 15 anni conoscano la violenza, conoscano il dolore, fisico e non, conoscano l’umiliazione. Non possiamo permettere che le nostre figlie crescano nella paura di diventare donne. I bambini devono sentirsi protetti. E spetta a noi proteggerli.

Alla scoperta di Berlino venticinque anni dopo la caduta del Muro

Credit photo trendonline.com

Il 9 novembre 2014 sarà il venticinquesimo anniversario dalla caduta del Muro di Berlino. Eventi d’eccezione e innumerevoli esibizioni per l’importante ricorrenza storica animeranno l’intera città, ripercorrendone la divisione, gli anni della Guerra Fredda e le vicende che portarono, infine, alla sua riunificazione.

I visitatori della capitale tedesca avranno, così, l’irripetibile opportunità di comprendere a fondo la storia della Berlino dell’epoca e il significato attribuito al Muro da quelli che furono i suoi abitanti. Le iniziative includeranno tour in bici lungo il tracciato del Muro, giri in Trabant – la famosa automobile della Repubblica Democratica Tedesca – nella parte orientale della città, visite alle vecchie torrette di vedetta così come all’East Side Gallery, la sezione di Muro divenuta la più lunga galleria d’arte en plein air del mondo (1316 metri).

Momento topico sarà, naturalmente, il weekend che include la stessa data dell’anniversario: tra il 7 e il 9 novembre verranno, infatti, predisposte delle particolari installazioni luminose lungo tutto il percorso su cui si ergeva il Muro, simbolico augurio per un “mondo senza muri”. Una fila di centinaia di palloncini a elio illuminerà la città di Berlino per ben 12 chilometri: dall’ex-confine a Bornholmer Straße, passando per il Mauerpark lungo Bernauer Straße, oltre il Memoriale del Muro di Berlino, per arrivare al Reichstag, alla Porta di Brandeburgo, a Potsdamer Platz, al Checkpoint Charlie (l’ex posto di blocco tra il settore sovietico e quello americano), a Kreuzberg e, seguendo la Sprea, al ponte Oberbaumbrücke.

Tanto i turisti quanto i berlinesi, passeggiando lungo il tracciato del Muro, potranno così constatare con i propri occhi l’entità della divisione tra la parte Est e la parte Ovest della città, divisione che durò ben 28 anni. In cinque punti del tragitto, i palloncini bianchi saranno liberati in volo per celebrare l’apertura della frontiera cui si risolse, infine, il governo tedesco-orientale in quel 9 novembre del 1981: un giorno passato alla storia che né il presente né il futuro possono dimenticare.

Eventi in evidenza:
• Dal 21 marzo al 28 settembre 2014
Matthias Koeppel in Heaven, Berlin! all’Ephraim-Palais
60 anni di Berlino su tela: tra gli altri, dipinti della demolizione nella Berlino Ovest e un grande trittico dedicato all’apertura della frontiera

• Dal 9 al 16 aprile 2014
achtung berlin – new berlin film award: retrospettiva cinematografica
In tutti i cinema di Berlino
I film girati a Berlino negli ultimi 25 anni e il cambiamento in ambito cinematografico dopo la Caduta del Muro

• Luglio 2014
Apertura dello Spy Museum Berlin
Prevista l’opening di un museo dedicato allo spionaggio e ai servizi segreti ai tempi della Guerra Fredda

• 16 e 17 agosto
100MeilenBerlin – The Berlin Wall Trail Run 2014
Maratona lungo i vecchi confini della città per commemorare le vittime del Muro

• 9 novembre 2014
Ben Wagin: Mauer – keine Dauer
presso la Biblioteca “Deutscher Bunderstag”
Installazione che simboleggerà la pianificazione e l’amministrazione dietro la costruzione del Muro attraverso una linea di confine astratta fatta con raccogli-documenti e raccoglitori ad anelli

Riapertura del Centro di Documentazione presso il Memoriale del Muro di Berlino in Bernauer Straße

Catena umana di 12 chilometri lungo l’intera installazione luminosa, che vedrà la partecipazione di tanti berlinesi e non, nel tentativo di dimostrare le effettive dimensioni del Muro

Cerimonia di chiusura presso Konzerthaus a Gendarmenmarkt

Allarme dell’Oms: la carne è cancerogena (FOTO)

credits photo: blog.edoapp.it

Dall’International Agency for Research on Cancer (IARC) dell’Organizzazione mondiale della sanità giunge la conferma di qualcosa di cui si parlava da tempo. La carne, soprattutto quella lavorata, è altamente cancerogena, quanto il fumo.

Si tratta quindi di salsicce, wurstel, hot dogs, carni in scatola, prosciutto e tutte quelle che hanno subito processi di salatura, polimerizzazione, fermentazione, affumicatura, o sottoposte ad altre trasformazioni. Da oggi rientrano tutte nel gruppo 1 delle sostanze che causano il cancro.

credits photo: ansa.it
credits photo: ansa.it

Il gruppo di lavoro ha classificato il consumo di carne lavorata nel gruppo 1 in base a una evidenza sufficiente per il tumore colorettale. Inoltre è stata trovata una associazione tra consumo e tumore allo stomaco. La possibilità di errore non può invece essere esclusa con lo stesso grado di confidenza per il consumo di carne rossa“. Questo è quanto si legge nel documento elaborato dall’Oms.

credits photo: ansa.it
credits photo: ansa.it

Meno pericolose, quindi, le carni rosse non lavorate come manzo, vitello, maiale, agnello, montone, cavallo e capra, che vengono considerate ‘probabilmente cancerogene‘.

Non si è fatto attendere il commento di Carmine Pinto, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM): “La decisione della International Agency for Research on Cancer (IARC) dell’Oms di inserire carni lavorate e carni rosse nella lista delle sostanze cancerogene è un invito a tornare alla dieta mediterranea. La Iarc conferma dati che conoscevamo da tempo, ovvero che la presenza di conservanti o di prodotti di combustione in questi alimenti è legata ad alcuni tipi di tumore. Per quanto riguarda le carni rosse è una questione di modalità e di quantità, non esiste una ‘soglia di esposizione’ oltre la quale ci si ammala sicuramente. Il messaggio che dobbiamo dare è che la carne rossa va consumata nella dovuta modalità, una o due volte a settimana al massimo.