sabato, 11 Gennaio 2025

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Il caffè al burro: la rivincita dei grassi

Basta con le diete imposte e con i sensi di colpa. Basta con la paura di mangiare un po’ più grasso. È ora di sfatare il mito che dice: ‘sono i grassi a renderti grasso’. Negli ultimi tempi sempre più studiosi stanno giungendo alla stessa conclusione: i grassi non sono nostri nemici ma, al contrario, possono salvarci la vita. Anche la ricerca suggerisce che mangiare grassi saturi sani favorisce la perdita di peso e quando vengono consumati durante il pasto viene rallentato l’assorbimento del cibo e si resiste più a lungo senza avere fame.

Anche Dave Asprey, il guru del biohacking e creatore della dieta Bulletproof, la dieta brucia grassi a base di grasso è dello stesso parere. Il corpo, a detta sua, funzionerebbe meglio mangiando grassi, in particolare burro e olio di cocco. Lo stesso Asprey ha inventato una ricetta per un caffè, con due cucchiai di burro biologico e due cucchiai di olio di cocco vergine, che nonostante le alte calorie farebbe perdere peso. Infatti, mescolando ogni mattina un cucchiaino di burro al caffè, si riparte alla grande, con una carica di energià fino a sei ore consecutive. Inoltre, questo intruglio è ricco di grassi sani, migliora le nostre funzioni cognitive e aumenta il metabolismo.

‘Con il caffè normale si ottiene un desiderio immediato di cibo e si stanchi due ore più tardi. Caffè e burro, invece, danno una spinta enorme rispetto a un caffè normale’ dice Asprey. E continua dicendo che ‘il burro spegne alcune delle vostre voglie e fornisce le sostanze necessarie al cervello per carburare’. Il sapore? Come bere un cappuccino.

Tra i vari benefici dei cibi naturali ricchi di grassi, ricordiamo che proteggono la salute dei tessuti, degli organi interni e li mantengono tonici ed elastici. L’assunzione, però, deve avvenire con moderazione: il burro resta sempre e comunque il nemico numero uno di ictus e malattie cardiache.

Quinoa: un alimento per combattere la denutrizione

La quinoa è una pianta erbacea, i cui semi macinati forniscono una farina con molto amido, che le consente di essere classificata come un cereale, nonostante non appartenga alla famiglia botanica delle graminacee. Per millenni è stata l’elemento base di tutta la popolazione delle Ande e da cibo povero è diventata un ingrediente pregiato utilizzato dagli chef.

La quinoa ha la capacità di adattarsi a climi e ambienti ecologici differenti. Resistente alla siccità, può crescere in terreni poveri e con alto tasso di salinità. La sua coltivazione, oltre che in Bolivia, Perù, Ecuador, Cile, Colombia ed Argentina, è oggi diffusa anche negli Stati Uniti, in Canada, in Francia, nel Regno Unito, in Svezia e in Danimarca. Il Direttore generale della FAO ha dimostrato che in Kenya e in Mali la coltivazione sta dando notevoli frutti. Studi preliminari mostrano che la quinoa potrebbe essere coltivata anche sull’Himalaya, nelle pianure del nord dell’India, nel Sahel, nello Yemen ed in altre regioni aride del mondo.

La produzione di quinoa in Italia mostra dei limiti a causa delle elevate temperature estive, della maggiore piovosità e dell’elevata umidità atmosferica. Mentre si studia il genotipo che si adatta meglio ai nostri ambienti, stanno sorgendo dei piccoli appezzamenti tra Avellino, Latina e Pavia. L’unico produttore a pieno campo, con 20 ettari di terreno, si trova ad Ancona.

La quinoa è la sola pianta alimentare che contiene tutti gli amminoacidi essenziali, micronutrienti e vitamine, a partire da fibre e minerali, come fosforo, magnesio, ferro e zinco. Vanta inoltre un notevole apporto proteico, tanto da essere consumata anche da vegetariani e vegani. È ricca di antiossidanti, soprattutto di flavonoidi e di vitamina E. Contiene, inoltre, grassi insaturi ed essendo priva di glutine può essere consumata dai celiaci. Indicata nelle diete ipocaloriche, può essere mangiata anche da chi soffre di diabete.

Purtroppo nonostante questo successo nel mondo, tra gli altipiani andini sta modificando paesaggi e abitudini alimentari. Dal 2000 a oggi le esportazioni di quinoa verso l’America del Nord e l’Europa sono più che triplicate. E anche i prezzi sono esplosi. Attratti dagli alti guadagni, i contadini vendono tutta la loro produzione, senza tenerne parte per il loro consumo e nutrendosi così di cereali con un più basso potere nutritivo. I casi di malnutrizione restano ancora molti, nonostante qui si produca uno dei cibi più nutrienti al mondo. Inoltre, intensificando la produzione, non si rispettano le rotazioni e i periodi di riposo dei terreni, alterando l’equilibrio tra agricoltura e pastorizia.

Lo scorso anno, l’ONU ha dichiarato il 2013 come anno internazionale della quinoa. “L’Anno Internazionale della Quinoa servirà non solo a stimolare lo sviluppo di questa coltivazione in tutto il mondo, ma anche a riconoscere che le sfide del mondo moderno possono essere affrontate facendo ricorso al sapere dei nostri antenati e dei piccoli coltivatori che attualmente ne sono i principali produttori”, ha affermato Graziano da Silva, direttore Generale della FAO.

La quinoa ha più di 200 varietà. Le più note sono quelle a semi neri, bianchi o rossi. I costi sono abbastanza elevati: nei negozi bio un pacchetto da 500 grammi costa dai cinque agli otto euro.
Anche in Italia si comincia a intuirne il potenziale economico e si spera che aumentando la produzione e di conseguenza l’offerta, il prezzo possa scendere e diventare accessibile anche alle fasce più povere della popolazione.

Arriva la ‘Nutellasagna’, un mix di Nutella e lasagne (FOTO)

Credit photo: inagist.com

Negli Stati Uniti, precisamente a New York, è stato creato un nuovo dolce perfetto per chi ama i gusti salati, ma non vuole rinunciare ad un tocco di dolcezza. Si tratta della “Nutellasagna“, una sorta di lasagna farcita con la famosa crema al cioccolato marcata Nutella.

La “Nutellasagna”, che unisce due prodotti italiani di successo, è stata creata da Allison Ribocelli, titolare e chef della Bakery House Ribocelli’s di New York. Il dolce nasce per partecipare ad un contest di cucina e di pasticceria che premia chi ha più fantasia ed originalità in cucina.

E non si può dire che non sia originale, proponendo un mix di Nutella e lasagne. E, osservandola meglio, noi italiani – che al cibo siamo affezionati – potremmo giudicare il nuovo dessert, almeno nella forma, un vero e proprio tiramisù, ma decisamente diverso da quello che siamo abituati a mangiare nel nostro bel paese. Il dolce è formato infatti da diversi strati di lasagne, in mezzo ai quali vengono spalmate ricotta e Nutella, e, per finire, viene ricoperto da delle noccioline – cosparse di cioccolato fuso – e dai dei marshmallows tostati.

Un piatto che può essere consumato sia caldo che freddo, in base al proprio gusto. Ma siamo davvero sicuri che si tratti di buon gusto? Gli americani apprezzeranno certamente il nuovo dolce e noi italiani non vediamo l’ora di assaggiarlo, ma solo per far capire – ancora una volta – chi comanda in fatto di cibo.

Come sono i cibi con 200 calorie? (FOTO)

Credit: mirror.co.uk

Si sa che a certi deliziosi cibi non si può mai e poi mai dire di no. Ma poi? Troppo spesso ci sentiamo in colpa per l’eccessivo apporto calorico dei nostri pranzi e delle nostre merende.

Da questo “senso di colpa” è nata una nuova applicazione inglese – per Iphone e Smartphone – che con semplici fotografie color pastello indica come sono svariate pietanze e svariati cibi con solo 200 calorie.
Ciambelle al cioccolato, avocado, bagel e lattuga: ovviamente tutti hanno dimensioni diverse che soddisfano appunto le 200 calorie richieste, ma le più strazianti sono una misera fetta di apple pie e un mini chocolate donut di soli 53 grammi.

Ma ecco altre foto:

In ogni caso non ci resta che goderci lo spuntino senza farci troppi problemi.

[Credit: theatlantic.com]