venerdì, 10 Gennaio 2025

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Healty hour: l’aperitivo che non rovina la linea

Una volta esisteva il pranzo di lavoro oppure la cena romantica. Oggi, questo momento di convivialità e puro relax prende il nome di happy hour o aperitivo che dir si voglia: bastano un locale carino, un po’ di musica, qualche cocktail e un ricco buffet. Attenzione però: tutto questo ha un rovescio della medaglia perchè tra bevande e stuzzichini si accumula un alto numero di calorie. Meglio evitare, allora? No, non c’è bisogno di rinunciare a questo piacere, l’importante è prestare attenzione a ciò che si mangia e si beve.

Da qualche anno, infatti, la moda di fare un happy hour è davvero un rito irrinunciabile ma è anche il nemico numero uno di una sana ed equilibrata alimentazione: il suo apporto calorico è maggiore di un pranzo completo. Gli aperitivi infatti, sia alcolici che analcolici, contengono un valore energetico molto alto che proviene esclusivamente dall’alcool o dallo zucchero. Si tratta di calorie molto dannose perchè sono vuote, cioè senza valori nutrizionali. Il rischio, quindi, è quello di perdere il controllo delle calorie e sbilanciare l’apporto dei principi nutritivi necessari all’organismo. A un ricco aperitivo, molto spesso, segue un vero e proprio pasto completo e questa abitudine, se praticata di frequente, è la chiave che apre la porta al sovrappeso (33% degli Italiani) e all’obesità (9,7%).
Per combattere questo allarmante fenomeno a Milano, lo scorso maggio, è partita l’iniziativa dell’Healty hour – Aperitivo contro l’obesità- organizzato dall’Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia, in collaborazione con Fipe – ConfCommercio, iniziativa promossa per sensibilizzare i giovani al mangiare sano, soprattutto durante l’aperitivo.

Il menù dell’healthy hour prevede bontà e prelibatezze light tutte da gustare tra una chiacchiera e l’altra. È consigliato mangiare del pinzimonio abbinato a bruschettine con doppio condimento, sushi variegato, carpaccio di salmone avvolto in bastoncini di sedano e papavero, spiedini di verdura e verdure grugliate su pane nero di segale. Ma anche insalatina di pollo al vapore con julienne di verdure, insalatina di lenticchie e gamberetti, tazzina di rapanelli con mousse di verdure, maionese vegetariana e farro con piselli, mais e concassè di pomodoro. E da bere? Il tutto è da accompagnare a uno Spicy Coole, cocktail analcolico a base di sciroppo di cannella e succo di mela cloudy biologica.

Da evitare, quindi, i grandi classici che si trovano su tutti i banconi dei locali, ossia patatine, noccioline e salatini. Basta pensare che 30 grammi di chips, una porzione che si mangia in un battibaleno, contiene circa 160 kcal, e una buona dose di grassi e sale. Valori simili anche per salatini, taralli e tarallini, mentre le arachidi tostate salate ne contengono ancora di più. Altro alimento su cui sarebbe meglio non buttarsi sono le tortillas – patatine di mais giallo – magari accompagnate da formaggio fuso, o tantine e vol-au-vent contenenti maionesi e salsa rosa.

Riguardo le bevande: inutile ricordare che sarebbero da prediligere i cocktail analcolici, migliore tra tutti il succo di pomodoro, che ha pochissime calorie. Per gli amanti della birra, invece, l’ideale sarebbe una chiara piccola (33 cl), che ha poco più di 100 Kcal. Un bicchiere di vino bianco secco ha dalle 80 alle 120 kcal circa, un rosso secco poco di più.

L’importante? Bere e mangiare con moderazione e scegliere sicuramente del buon vino.

Mangiare sano: i dodici cibi da ordinare in giro per l’Italia

Mangiare bene, in Italia questa è una certezza. Tanti i sapori della tradizione che attraversano il Bel Paese da nord a sud. Da Milano a Roma, da Torino a Napoli, il cibo italiano racchiude tante specialità tutte buonissime. Per questo motivo, gli stranieri che si godono una vacanza tutta italiana finiscono sempre per mettere su qualche chilo di troppo.

Come fare, quindi, per restare in forma e al contempo assaporare i meravigliosi sapori che ci offre la nostra Italia?

‘Mangiare cibo italiano e perdere peso’ non deve suonare come una grande trappola. Saziarsi senza troppe rinunce, infatti, dipende da voi, dalle vostre scelte alimentari e soprattutto dalle porzioni. Nulla contro pane, pasta, pizza e i deliziosi piatti a base di calamari fritti, ma se si vuole stare attenti alla linea, bisogna concentrarsi maggiormente sui piatti a base di proteine magre e verdure. Dal punto di vista nutrizionale, il cibo italiano è ricco di vitamine. I pomodori cotti, per esempio, usati in molti piatti della nostra cucina, preverrebbero il tumore alla prostata. L’olio d’oliva, fonte di grassi monoinsaturi, è riduce le malattie cardiovascolari. Le melanzane, alimento tradizionale del sud d’Italia, contengono potassio e acido folico.

E anche se è molto complicato stare attenti all’alimentazione, specialmente durante una vacanza, ecco i dodici piatti più sani da ordinare in un ristorante italiano.

Minestrone

Tipica zuppa di verdure, ideale da gustare nelle giornate fredde.

Insalata caprese

Un mix di pomodorini freschi e mozzarella, perfetta per le calde giornate estive.

Zuppa di pesce

Piatto a base di pesce e frutti di mare.

Calamari grigliati

Semplici e leggeri: buonissimi se conditi con un po’ di olio di oliva crudo.

Bresaola

Salume dal basso contenuto di grassi, ricca di proteine, vitamine e minerali, è spesso raccomandata dai nutrizionisti italiani.

Pollo alla diavola

Pollo al forno, reso gustoso dal sapore del peperoncino.

Insalata di riso

Tipico piatto estivo a base di riso e verdurine fresche.

Cous Cous

Tipico piatto del Nord Africa a base di verdure (come carote, sedano e peperoncino) e spezie meno forti, che lo rendono una scelta sana e leggera.

Bistecca di carpaccio

Il tipico carpaccio piemontese è fatto con fettine molto sottili di carne di manzo crude e disposte su un piatto con limone, sale, olio d’oliva, rucola e con scaglie di Parmigiano-Reggiano. Non ci sono carboidrati, pochi grassi e gustosissimo.

Spaghetti al pomodoro

Piatto da consumare preferibilmente a pranzo. Da usare con moderazione il formaggio e l’olio nel condimento.

Cime di rapa

Verdura tipica del sud Italia, dal sapore leggermente amarognolo e ricca di vitamine come potassio, calcio e ferro.

Macedonia

Perfetta da gustare per colazione o dessert durante tutto l’anno con la frutta che ci regala la stagione.

Kimchi: il piatto coreano che sarà un successo

Chi lo conosce non lo evita, anzi, non ne può fare a meno. Il Kimchi non è ancora conosciuto in Italia, cosa molto strana, perché è uno dei piatti della tradizione asiatica più saporito, tralasciando il conosciutissimo sushi, privo di salse coprenti e pure salutare.

C’è proprio un’arte per preparare il Kimchi, chiamata kimjang, la tradizione di preparare e consumare questo piatto, che inizia con l’inverno in tutta la penisola coreana. Ma che cosa è il Kimchi? Non è nient’altro che, una combinazione di foglie di cavolo cinese fermentate in salamoia, ravanelli, verdure, frutti di mare salati, pasta di peperoncino, aglio, salsa di acciughe, zenzero e scalogno.

Il vero Kimchi non è quello dei ristoranti o delle confezioni pronte, bensì quello casereccio, preparato con cura e devozione, assecondando i gusti del palato più esigente e dedicandovi ore per cucinarlo. Il periodo migliore per prepararlo è l’autunno perché a novembre in Corea è il mese della raccolta del cavolo cinese e il mese del Baechu Kimchi, probabilmente il Kimchi più popolare, poiché ne esistono infinite varietà.

Questa tradizione autunnale ormai lunga decenni, viene chiamata appunto kimjang. Si tratta di tagliare enormi quantità di cavolo e altre verdure, speziate e fermentate, che poi andranno interrate in vasi di coccio oppure in barattoli e lasciate lì per concludere il processo di macerazione. Più lunga è la fermentazione, più forte diventa il suo sapore: quel gusto pungente, la croccantezza del cavolo accompagnata dalla maliziosa forza della pasta di peperoncino che ci bruciacchia la lingua, il vigoroso sapore dell’aglio, dello zenzero, dell’eco del mare.

L’Unesco lo ha definito “bene culturale intangibile” che va preservato. Esiste un istituto di ricerca del Kimchi, il Kimchi Field Museum, dove sono conservate le 187 varietà di kimchi attualmente conosciute, e un festival nazionale del Kimchi. Oltre ad essere deliziosamente gustoso, fa anche bene: all’apparato digerente grazie alle sue fibre, al sistema immunitario grazie alle vitamine B e C, previene il cancro, mantiene giovani e pure belli. Un vero toccasana, insomma.

kimchi

Potete tritarlo finemente sul riso a vapore, in una zuppa di noodle di pollo o sulla bistecca. Ora sarete curiosi di sapere come si prepara questa fantastica prelibatezza coreana? Ecco la ricetta:

Ingredienti:
2 cavoli cinesi
65 gr di sale
2 cucchiai di salsa di soia
3 cucchiai di pasta d’acciughe
2 cucchiai di pasta di peperoncino
100 gr di peperoncino in polvere (se possibile, quello coreano chiamato gochugaru)
2 manciate di scalogno tagliato finemente
30 gr di aglio tritato finemente
30 gr di zenzero tritato finemente
500 gr di carote tagliate a julienne (opzionali)

Procedimento:
1. Tagliate i cavoli longitudinalmente in quarti, poi tagliateli a loro volta. Posizionateli quindi
in una grande ciotola e usate le mani per mescolarvi il sale. Versate dell’acqua fredda finché
non arriverete a coprirne il cavolo, che galleggerà. Appoggiate quindi un peso, per far sì che
il cavolo ormai tagliato rimanga al di sotto del livello dell’acqua, sempre immerso. Coprite
dunque la ciotola con un tovagliolo e lasciatelo fuori durante la notte.
2. Il giorno successivo, usate le mani per togliere il cavolo dalla salamoia e metterlo in una
grande ciotola pulita. In una piccola ciotola, nel frattempo, unite la pasta di peperoncino, la
salsa di soia, la pasta d’acciughe e il peperoncino in polvere.
3. Aggiungete quindi al cavolo lo scalogno, l’aglio, lo zenzero e, se volete, i bastoncini di
carote. Poi unite anche il composto piccante preparato nella piccola ciotola. Mescolate bene
il kimchi e posizionatelo in contenitori di plastica o di vetro. Coprite il tutto con la salamoia.
4. Lasciate a riposare il preparato a temperatura ambiente. Assaggiatelo dopo tre o quattro
giorni, e in seguito ogni giorno.
5. Quando pensate abbia raggiunto il sapore perfetto per voi, potete servirlo.

In questo caso i coreani dicono “Mat-itkae duseyo!“, cioè “Buon appetito!

kimchi

credits: www.vanityfair.it

I falsi miti della cucina italiana (FOTO)

Credit photo: blogs.rep-am.com

Il cibo migliore è in Italia: su questo non c’è dubbio. Nel nostro bel paese si mangia meglio che in qualunque altra parte del mondo.

Ci sono, però, tantissime leggende metropolitane riguardo la cucina italiana: infatti esistono dei piatti che fanno riferimento alla nostra tradizione, o nel nome o negli ingredienti, ma che non hanno niente a che fare con essa.

Spaghetti con polpette

Nella tradizione culinaria italiana esiste una salsa con le polpette, che possono trovarsi anche nelle lasagne. Ma – attenzione – chi mangia questa salsa di polpette o semplicemente le polpette insieme agli spaghetti non gusta un tipico piatto italiano: state certi che non lo troverete su nessuna tavola italiana legata alle proprie tradizioni.

Spaghetti alla bolognese

Si, è vero: in Italia facciamo il ragù alla bolognese. E non ci mettiamo neanche poco a prepararlo. Ma la regola è di mangiarlo solo con tagliatelle, pappardelle o cappelletti. Gli spaghetti proprio no, come con la salsa con le polpette.

Fettuccine Alfredo

Non troverete un menù estero in cui questo piatto – fatto con fettuccine all’uovo, burro e Parmigiano – non sia menzionato. Sulla versione inglese di Wikipedia le fettuccine hanno anche una propria voce, con storia ufficiale riguardo alla nascita di questo piatto, ma che nemmeno lo stesso Alfredo conosce.

Carbonara

Diffidate dalle imitazioni. All’estero ce ne sono vari tipi: carbonara a base di panna, yogurt, bacon e anche aglio.

“Pepperoni” e “Pineapple” Pizza

La “Pepperoni” è una pizza, preparata anche senza pomodoro, con il salame. Ma non è una diavola: del piccante nemmeno l’ombra.
La “Pineapple” invece è una pizza a base di ananas, a cui si aggiungono anche vari salumi. Qui di italiano
non c’è proprio niente.

Pesto

Il pesto, in Italia, è usato come condimento della pasta. All’estero non bastava: viene usato anche con il pollo, con l’insalata e sopra le bruschette.

Pasta al pollo

Da quando in Italia esiste questo tipo di pasta? Il pollo non è un condimento, ma solo un secondo piatto.

Parmigiano ovunque

Secondo la nostra trazione, il parmigiano va grattugiato sopra la pasta, ma non con il pesce. E non va messo sulla pizza, per carità.