sabato, 4 Maggio 2024

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Tramezzini ricette con il salmone

Tramezzini ricette con il salmone: freschi e sfiziosi, adatti all’estate.

Che siate al mare o in montagna non scordatevi di portar con voi uno spuntino. Il salmone è perfetto per l’estate: sapido, ricco di omega 3 e proteine.

Ecco le nostre idee.

Tramezzini ricette con il salmone: il classico

Per questo tramezzino potete optare per il pane bianco a fette, il pan carrè ed il pane integrale.

  • Salmone e maionese

Ingredienti: salmone a fette, pane per tramezzino, maionese

Spalmate le fette di pane con la maionese, poggiateci sopra il salmone, chiudete e mettete in frigo.

  • Rucola e salmone

Ingredienti: rucola, salmone, maionese, pane integrale, olive verdi snocciolate

Spalmate le fette di pane con la maionese, poggiateci sopra il salmone, la rucola, le olive senza nocciolo schiacciate, chiudete e mettete in frigo.

  • Uova e salmone

Ingredienti: uova sode, uova di lompo, pomodori, maionese, pan carrè

Spalmate le fette di pane con la maionese, poggiateci sopra il salmone, le uova sode a fette, il pomodoro a fette e concludete con un cucchiaino di uova di lompo, chiudete e mettete in frigo.

Salmone e Philadelphia

Ingredienti: salmone a fette, pan carrè, Philadelphia e lattuga

Spalmate le fette di pane con il Philadelphia, aggiungere le fette di salmone e le foglie di lattuga ben lavate ed asciugate. Chiudete e mettete in frigo.

Tramezzini ricette con salmone arrotolato

Per fare queste due ricette avete bisogno di fette di pane morbido bianco, carta da forno e un mattarello.

Per prima cosa occorre stendere un foglio di carta da forno, poi ci si adagia sopra la fetta di pane, quindi un altro foglio. Si passa il mattarello avanti e indietro per appiattire bene il pane.

A questo punto rimossa la carta si spalma e si aggiunge il condimento. Si arrotola il pane su se stesso e si taglia a fette in modo da ottenere delle girelle.

Le farciture da accompagnare al salmone sono: mousse di tonno, mousse di polpa di granchio, fettine di avocado e di cetriolo tagliato sottilissimo con la mandolina.

È nato il sushiburger, e fa già tendenza (FOTO)

credits: dailybest.it

Beati quelli che sanno dire di no e che le scelte le sanno fare sul serio. Perché se una sera ci invitano a cena fuori e lasciano a noi la scelta su dove andare, ditemi, se questo non è un grande, a tratti anche grandissimo, problema. E alla fine riusciamo pure a decidere, solo che lo facciamo dopo dubbi esistenziali e attimi struggenti, con le papille gustative contese tra un piatto e un altro.

Se vi lasciano la possibilità di decidere dove andare a mangiare, voi rifiutatevi. Siate ignavi, non prendete decisioni, siate pronti alle pene del limbo. Dovranno essere gli altri ad avere il coraggio di scartare un piatto di pasta, una fiorentina al sangue o, ancora peggio, l’all you can eat del giapponese buonissimo, ancora di salvezza per tutte le cene.

Insomma, scegliere non è mai stato facile, la verità è tutta questa. Perché, diciamolo chiaramente, scegliere di dire di no al sushi è proprio una coltellata al cuore. Ancora di più se un amico di un amico invitato a cena insieme a voi preferisce un grosso e grasso hamburger alla tempura di gamberi, se preferisce la carne macinata al sashimi di tonno.

Per gli amanti della carne, dirle di no è un’impresa ardua; per gli amanti del sushi, rifiutarlo, è assolutamente, categoricamente, imprescindibilmente impossibile. E quante volte abbiamo cercato di convincere il nostro amico a mettere da parte per una sera la carne per lasciare spazio alla cucina giapponese? Così tante che non possiamo nemmeno contarle. Perché un hamburger, una scaloppina, una fiorentina, una tagliata, saranno sempre più belle ai suoi occhi.

Nell’era delle invenzioni 2.0 non tutto è dato per scontato. Se fino ad ora abbiamo sempre dovuto accettare le facce scontente dei nostri amici alla nostra proposta di cenare al ristorante giapponese, piuttosto che davanti ad un bel panino con l’hamburger, e puntualmente ci ritrovavamo a fissare la carne nel piatto sentendoci un po’ come Carlo Cracco nella pubblicità “vi chiederete cosa ci faccia io qua?”; ora le cose potrebbero essere differenti.

credits: www.newnotizie.it
credits: www.newnotizie.it

È proprio il caso di dirlo, per i fanatici della carne, che qualche volta hanno detto sì al sushi, è arrivato il momento di arrendersi alla cucina orientale. È nato il “sushiburger”, un po’ sushi, un po’ (ham)burger. Tutti quelli che a mangiare con le bacchette giapponesi preferiscono addentare, dovranno ora fare i conti con la fantasia che è in circolo nelle menti da cucina.

Al posto del panino, due polpette compatte di riso e al suo interno milioni di combinazioni. Perché è vero che il cibo giapponese sta spopolando in ogni area della Terra, ma c’è anche a chi proprio non piace. E allora, il riso da sushi c’è, ma potrebbe anche racchiudere il classico manzo abbinato a qualche salsa. Ma non finisce qui, la parola “sushiburger” lo dice sola. Le polpette di riso possono anche racchiudere tonno e wasabi, salmone e avocado.

credits: donna.fanpage.it
credits: donna.fanpage.it

E proprio perchè la cucina cambia con i tempi e nessuno si fa mai mancare nulla, su Instagram, sotto l’hashtag #sushiburger , troviamo anche ottime varianti di burger vegani. Insomma, cosa aspettate ad ordinarne uno?

Ricette di mare: ragù di polpo

Ricette di mare: ecco il ragù di polpo.

Una domenica mattina, con mio marito, ci dedichiamo all’esplorazione del frezeer e ci ricordiamo che avevamo acquistato due bei polpi, un chilo in totale. Decidiamo quindi di fare un bel ragù per condirci la pasta.

Noi siamo dei fan dei primi piatti di mare e soprattutto del polpo che è il principe di questa ricetta.

Il ragù di polpo: le ricette di mare

Ecco che ingredienti ci servono per 4 persone:

  • 400 gr di pasta corta
  • 1 polpo da 1 kg
  • gambi di prezzemolo
  • aglio
  • 1 bicchiere di vino rosso
  • 1 bicchiere di passato di pomodoro
  • 1 costa di sedano
  • 1 carota
  • mezza cipolla
  • olio evo
  • sale

Le ricette di mare: come fare il ragù di polpo

Per prima cosa è importante che il polpo sia congelato da almeno 24 ore in questo modo sarà più tenero (mi raccomando prima di congelarlo va pulito). Va fatti scongelare diverse ore prima.

In una casseruola versare dell’olio evo a cui va aggiunto l’aglio e i gambi di prezzemolo.

Tagliare il polpo a pezzetti, non troppo piccoli, e farlo rosolare in padella. Deve rosolare prima a fiamma alta, e poi bassa, per almeno mezz’ora.

Togliere l’aglio e il prezzemolo.

Alzate la fiamma e sfumate con il vino rosso, lasciar evaporare l’alcol.

Aggiungere il trito di cipolla, sedano e carota. Aggiungere anche la passata, abbassare il fuoco e far cuocere per un’altra mezz’ora. Aggiustare di sale, aggiungere un trito di prezzemolo fresco.

Cuocere al dente la pasta, scolarla e farla saltare insieme al ragù.

Se volete potete aggiungere del peperoncino piccante.

Volendo potete usare anche il polpo fresco e non congelato ma ci vorrà di più per cucinarlo e quindi farlo diventare tenero.

MARMELLATE D’INVERNO

F1BM94 Orange jam on wooden table

In inverno, quando fuori piove o addirittura nevica, sarebbe bello poter stare davanti al camino con una tazza di tisana o the caldo in mano. Ancora più bello è poter avere nell’ altra mano una fetta di pane o fetta biscottata o di torta farcita con dell’ottima marmellata fatta in casa. Le marmellate, con la loro cremosità e con il loro gusto sano, perché dato dalla frutta, sono un dolce che sa infondere benessere al palato ma anche allo spirito. Come tutte le cose che vengono prodotte in maniera genuina.

Le marmellate non sono quindi possibili soltanto in estate, quando la natura fa abbondare gli orti di frutta e verdura, ma esse possono essere anche fatte con la frutta che regala la stagione fredda. Di seguito sono riportate alcune confetture che si possono realizzare proprio durante l’inverno:

  • Marmellata di clementine: si tratta di un frutto che offre molto succo utile per la confettura e, al contrario dei mandarini, è privo di semi. Occorre bollire le clementine intere per 5 minuti, poi si effettua un ricambio dell’acqua e si ripete l’operazione per tre volte in tutto. In questo modo si perde l’amaro del frutto. Avvenuto questo passaggio, le clementine vanno frullate con lo zucchero, prima di procedere alla cottura della marmellata;
  • Marmellata di cachi: il caco è molto polposo e molto dolce quando ha raggiunta la giusta maturazione. Per la marmellata di cachi, si aggiunge una quantità di mela pari al 50% dei cachi, oltre allo zucchero e al succo di limone. Il composto così ottenuto deve bollire per poi essere frullato. La marmellata di cachi si presta all’aggiunta di zenzero o di un liquore, al termine della cottura;
  • Marmellata di melagrana: anche in questo caso, come per i cachi, la marmellata prevede l’aggiunta di spicchi di mela al succo tratto dai semi della melagrana. La mela va aggiunta con al bucci, la quale contiene la pectina, in modo da fornire la giusta consistenza alla confettura, altrimenti potrebbe risultare troppo liquida;

Con delle marmellate appena fatte, la casa profuma di buono e il palato non potrà che gioirne.