martedì, 7 Gennaio 2025

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Salmone: ecco perché è meglio evitarlo

Credit: passionepesce.it

Troppi falsi miti nel campo del food. Il salmone – da molti decantato come un toccasana per le diete ipocaloriche, perfetto per chi soffre di colesterolo alto e ottimo per combattere l’osteoporosi e il cattivo umore – è sconsigliato in una dieta abituale, soprattutto se proviene da allevamenti intensivi, proprio come la maggior parte di quella che mangiamo.

Per oltre 25 anni ricercatori ed esperti di tutto il mondo hanno denunciato i danni che procurano gli allevamenti intensivi di salmone, all’ambiente, all’acqua, alle risorse ittiche e all’ecosistema dei fondali marini.
Decine di migliaia di salmoni d’allevamento confinati nelle reti producono una quantità enorme di rifiuti: chimici, biologici, organici e inorganici.

Il problema principale è che i reflui degli allevamenti intensivi non vengono mai lavati via, ma si lasciano cadere attraverso le reti; si depositano così nel fondale tonnellate di escrementi e rifiuti.
Il risultato è che i salmoni che dal supermercato finiscono sulla nostra tavola hanno prima sguazzato in una zuppa di muco ed escrementi, alimentando così le mutazioni di agenti patogeni.

“Si dovrebbe evitare il salmone di allevamento come la peste”. Questo è quanto afferma uno scienziato statunitense dopo un studio sugli allevamenti intensivi. I risultati dello studio rivelano che il 95% dei salmoni che compriamo e poi mangiamo proviene da allevamenti intensivi dove verrebbe sottoposto ad una colorazione artificiale – inserita direttamente nel mangime dei pesci – per renderlo più simile nell’aspetto al salmone selvaggio.

Il Render Magazine ha riportato che in alcuni casi i mangimi per i salmoni da allevamento potrebbero contenere proteine derivate da sottoprodotti di origine animale, soprattutto provenienti da suini.
Inoltre, la sostenibilità di questi allevamenti è parecchio inefficiente: per ottenere un kg di salmone ne servono almeno 5 di altri pesci – il che sta portando all’estinzione di molte specie. Proprio dove ci sono allevamenti di salmoni intensivi si è, infatti, registrato un drastico calo di salmoni selvatici.

I medici norvegesi hanno anche sconsigliato alle donne incinte di evitare di mangiare salmone a causa delle tossine contenute in quelli da allevamento intensivo. Sostanze conosciute per provocare danni allo sviluppo del cervello nei bambini.

Migliaia di persone mangiano il salmone sicuri che faccia bene alla salute, che sia ricco di Omega 3, vitamine e sali minerali, e che sia povero di calorie. Non è così, ed è bene saperlo.

[Credit: ciboecibo.it]

Energia, gli alimenti che aiutano a ritrovarla e mantenerla

hnonline.sk

Avere un calo di energie sul posto di lavoro è una costante più che normale per qualsiasi persona. Una riunione interminabile e noiosa oppure intere giornate passate davanti ad un monitor o a centinaia di fogli possono naturalmente minare la propria riserva di energia e dare quel senso di affaticamento e spossatezza tipico di ogni lavoratore.

E quando il caffè non basta più a riattivare il normale funzionamento del nostro cervello, si può sempre fare ricorso ad una serie di alimenti che ne sono i degni sostituti. Per avere un’energia istantanea i cibi consigliati sono l’olio di cocco, i cornflakes, la zuppa di miso, l’ananas e l’uvetta.

L’olio di cocco, grazie ai suoi alti livelli di acidi grassi, consente di accelerare istantaneamente il metabolismo e di fornire un buon quantitativo di energia in più. Ottimo come sostituto dell’olio d’oliva in cucina, può essere usato anche da spalmare su una fetta di pane tostato.

I cornflakes, con il loro alto indice glicemico, sono l’ideale per uno spuntino pomeridiano. La mattina infatti, per la colazione, sono consigliati alimenti a lenta combustione, che sostengano più a lungo il livello di energia. Una ciotola di cornflakes al pomeriggio invece, è l’ideale per dare una “sferzata” di energia che duri una o due ore.

Il famoso piatto giapponese di zuppa di miso aiuta a rendere migliore il rendimento della dopamina – un neurotrasmettitore del cervello – fornendo un aumento di energia nel metabolismo.

Se mangiata come dolce a fine pranzo, l’uvetta sarà un ottimo sostituto del caffè. Il suo apporto di carboidrati complessi e il suo alto contenuto di ferro infatti è in grado di garantire una immediata sensazione di ritrovata energia.

Ci sono però anche altri alimenti che possono aiutare il nostro organismo a mantenere un buon livello di attenzione e di concentrazione, non per qualche ora bensì per l’intera giornata.

Un sandwich integrale di pollo ad esempio, è un alimento con un alto contenuto di vitamina B e, combinato con le proteine magre contenute nel pollo, diventa un pasto in grado di rilasciare l’energia a poco a poco, in modo da poter essere attivi tutta la giornata.

Le sardine poi sono un alimento che all’apparenza potrà sembrare piccolo ed inutile, ma che in realtà nasconde molte sostanze utili al nostro organismo. Gli Omega 3 di cui è ricco questo pesce sono infatti necessari per l’efficiente funzionamento del cervello e del corpo a livello cellulare. Inoltre il ferro, contenuto in abbondanza in questo alimento, è un ottimo alleato per mantenere alti i propri livelli di energia.

Un formaggio come il crescione presenta anch’esso un alto quantitativo di ferro al proprio interno e la presenza della vitamina C aiuta a migliorarne l’assorbimento, favorendo un miglior trasporto dell’ossigeno nel sangue.

I semi – siano essi di girasole, di lino o di chia – sono un alimento sano ed energetico: il loro basso indice glicemico infatti è importante per mantenere un livello costante di energia nel proprio corpo.

Le patate poi – si sa – sono alimenti ricchi di carboidrati, il miglior alleato per avere carburante energetico sufficiente per un’intera giornata. Mangiarne un certo quantitativo durante la settimana non può fare altro che aiutare il nostro cervello a mantenere alti livelli di concentrazione e di energia.

Dimagrire senza dieta: ecco le 18 regole

Per essere in forma perfetta per la prova costume, a volte, neanche una dieta ferrea e un’attività fisica stremante possono fare la differenza. Ovvio che stare attenti a ciò che si mangia e una corsetta d’abitudine unita ad un po’ di palestra sono le basi per una linea da invidiare, ma molto spesso ci sono consigli e regole da seguire per vivere sani e belli aggiungendo qualche accortezza in più alla nostra quotidianità.
L’obiettivo, secondo moltissimi esperti, è quello di apportare giorno per giorno dei piccoli cambiamenti nel nostro stile di vita e nel nostro rapporto con il cibo. Importantissimo anche consumare ingredienti con proprietà anti-infiammatorie. con Senza rinunce estreme, cambi di abitudini, spese folli e ingredienti strani, ecco le 18 regole più sensate per dimagrire senza sottoporsi a una dieta ipocalorica.

Cronometrare i pasti

L’obiettivo è quello di impiegare minimo 20 minuti per terminare il pasto. Un piccolo trucco per aiutare la digestione: i pasti lenti, infatti, saziano di più, poiché danno il tempo al nostro cervello di recepire la sensazione di sazietà stimolata dagli ormoni messi in circolo dal cibo. Mangiare troppo velocemente non fa altro che apportare un numero maggiore di calorie, poiché nell’arco di tempo – 20 minuti circa – che serve al tuo cervello per provare sazietà, si mangerà un quantitativo di alimenti maggiore.

Non dormire troppo poco

Se non si dorme molto, l’organismo produrrà un quantitativo maggiore di cortisolo, l’ormone dello stress, maggiore appetito. Dormire per 7 ore di fila, la notte, può portare a perdere fino 6 chili in un anno.

Cucinare tre tipi diversi di verdure

Preparare tre tipi diversi di verdure a cena. Avere a disposizione più di tre alternative funziona come stimolo per mangiare di più. Avete presente i buffet delle feste in cui si fanno sempre più “viaggi” del previsto, per rubare tutto quello che si può? Bene, limitiamoci a 3 tipi di verdure: aiuteranno intestino, organismo, cervello.

Cominciare con una minestra

Cominciare i pasti con un brodo, una minestra o una zuppa di verdure farà mangiare più lentamente e calmerà l’appetito. Evitare le zuppe cremose che possono avere un alto contenuto di grassi e di calorie.

Utilizzare alimenti integrali

Cereali come il riso integrale, l’orzo, l’avena, il grano saraceno e la pasta integrale sono ottimi per perdere peso senza mettersi a dieta. Gli alimenti integrali sostano maggiormente nell’intestino e favoriscono il senso di sazietà.

Porsi piccoli obiettivi di volta in volta

Raggiungere una determinata taglia, indossare un vestito lasciato nell’armadio da troppo tempo, fare 5 km in più di corsa. Piccoli obiettivi e premi che possono invogliare ancor di più a perdere peso in maniera seria e continua.

Mangiare una pizza con le verdure

Come rinunciare alla pizza quando si vuole perder peso? Scegliendone una con le verdure! È saporita e saziante e si potranno risparmiare fino a 100 KCal rispetto ad un altro tipo di pizza. Niente condimenti troppo pesanti, sottile e “light”. Un piccolo “trucchetto” per non dire sempre “no” alla pizza.

Usare un bicchiere alto e stretto

Quando non si beve acqua, usare un bicchiere alto e sottile invece di uno basso e largo. Con la vista si ingannerà il cervello e si berrà circa il 25-30% in meno di succhi di frutta zuccherati, vino, birra, cocktail o altre bevande ipercaloriche.

Alternare un cocktail con dell’acqua

Quando si beve dell’alcol, meglio far seguire al primo drink un grande bicchiere di acqua minerale invece di passare direttamente al cocktail successivo.

Bere del tè verde

Diverse ricerche in campo medico provano che bere giornalmente una o due tazze di tè verde possa accelerare il metabolismo attraverso l’azione di una sostanza fitochimica come la catechizza. Inoltre il tè verde ha un effetto diuretico, di soppressero dell’appetito, antiossidante, combatte il colesterolo e previene alcune forme di tumore.

Yoga

Le donne che fanno yoga tendono statisticamente a pesare meno delle altre. Come mai? Coloro che fanno yoga regolarmente hanno un approccio “mentale” al cibo diverso e più equilibrato.

Mangiare a casa 5 volte a settimana

Mangiando a casa si può programmare perfettamente l’alimentazione in modo corretto, si stabiliranno le tempistiche, il ritmo e si useranno sempre cibi freschi e controllati.

Fare delle pause

La maggior parte delle persone che non hanno problemi di peso mangia in modo del tutto naturale, facendo delle pause e socializzando maggiormente con gli altri commensali. Questo non farà altro che rallentare le tempistiche e favorire le nuove conoscenze.

Usare piatti più piccoli

Scegliere un piatto inferiore di 5 cm di diametro. Si tratta sempre dello stesso effetto ottico che condiziona il nostro cervello sempre attivo e capace di ricevere ed elaborare ogni impulso – anche, e soprattutto, quello visivo.
Così, invece, si può ridurre di 100-200 KCal al giorno e perdere 5 chili all’anno.

Porzioni giuste

L’abitudine principale per dimagrire in modo sano e naturale e senza diete rigide è quella di mangiare porzioni corrette. Niente esagerazione o “Oggi mangio un po’ di più perché ho troppa fame”.

Provare ricette vegetariane

Mangiare più spesso vegetariano è una buona regola per chi vuole dimagrire. Si consigliano fagioli, zuppa di lenticchie e altri gustosi cibi a base di legumi: sono ricchi di fibre e sono molto nutrienti.
Oltre alle classiche verdure si consigliano anche il seitan, la soia, il tofu, il kamut e altro.

Bruciare 100kCal in più al giorno

Provare non costa nulla:
• Camminare per un paio di chilometri, circa 20 minuti.
• Fare giardinaggio per circa 20 minuti.
• Fare jogging per 10/20 minuti.

Regalarsi un po’ di tempo per sé

Dedicarsi un po’ di tempo, qualche minuto di relax in compagnia, una telefonata ad un’amica o un parente, giocare e usare di più il telefonino, farsi una passeggiata sul mare: piccoli momenti di spazio dedicati soltanto al sè.

[FONTE: benesserevillage.it]

Curry: spezia dai mille profumi che fa dimagrire

Piccanti o profumate, le spezie non si limitano a dare un sapore deciso e particolare alle ricette salate e dolci, ma sono di grande aiuto per chi vuole dimagrire,perché favoriscono l’eliminazione di scorie e tossine, potenziano il metabolismo e consentono di limitare l’uso dei condimenti grassi ipercalorici (olio,burro etc).

Grazie al loro sapore intenso, le spezie consentono di ridurre, ma anche di eliminare, il sale e l’eccesso di condimenti grassi (contrastando così il gonfiore e la ritenzione idrica causata dal sodio) e l’adipe che si accumula per colpa dei grassi.
Poi c’è l’effetto depurativo dato da aromi come l’aneto e il pepe (che hanno un’azione diuretica e disintossicante) e il miglioramento delle funzioni digestive e dei processi metabolici dovuto a zafferano, zenzero, curcuma e peperoncino (che forniscono anche micronutrienti e antiossidanti preziosi che contrastano l’invecchiamento e numerose malattie).

Detto in India “garam masala“, il Curry è un mix di spezie che aumenta la termogenesi, fa bruciare i grassi e controlla la glicemia.

Il curry è sicuramente la miscela di spezie più amata in tutto il mondo. Il mix originale è quello indiano impiegato in particolare nelle ricette e nell’alimentazione vegetariana, infatti possiede un alto valore nutritivo, ma anche un basso apporto calorico idoneo per la nostra salute.

La miscela di spezie può variare da regione a regione, ma la ricetta base comprende pepe nero, cumino, coriandolo, cannella, curcuma, ma anche chiodi di garofano, zenzero, noce moscata, fieno greco, peperoncino.
Ma il mix di spezie che compongono il curry fa anche bene alla nostra salute grazie alle vitamine A, B, D, E, K e molti sali minerali ottimi per una corretta alimentazione.

Il curry possiede 325 kilocalorie ogni 100 gr; così composta la miscela risulta calorica, ma non fa ingrassare, soprattutto tenendo conto che la quantità che usiamo per preparare i piatti è sempre piccola.

Il Curry sembra essere un concentrato di benessere, anche perché il peperoncino e lo zenzero, contenuti all’interno, aiutano a ridurre l’assorbimento del colesterolo a livello intestinale e al contempo alzano la temperatura corporea favorendo il consumo delle calorie.

Basta pochissimo Curry e anche la verdura bollita assume tutto un altro sapore.