martedì, 30 Aprile 2024

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La pizza più buona del mondo? Non si trova a Napoli (FOTO)

Credit: groupon.it

Come ben sappiamo, la pizza è uno – forse l’unico – dei cibi più tradizionali dell’Italia: essa nasce specificatamente a Napoli, nel 1889, grazie al cuoco Raffaele Esposito che, in onore della Regina d’Italia Margherita di Savoia, decise di preparare un impasto, appunto pizza, e condirlo con pomodoro, mozzarella e basilico. Da quel momento in poi, tutti – pizzaioli, cuochi e non solo – si sono sbizzarriti a condire la pizza con qualsiasi ingrediente, seguendo ovviamente i propri gusti culinari.

I napoletani e, più in generale, gli italiani sono fieri di questo cibo che non solo è diventato un vero patrimonio per tutta la penisola – anzi, è stato anche proposto come patrimonio internazionale dell’Unesco – ma è stato copiato dalla maggior parte del mondo, America compresa. Ed è proprio un americano, Daniel Young, il quale lavora presso il sito Condé Nast Traveler, che ha redatto una classifica nella quale sono presenti le città di tutto il mondo dove si mangia meglio la pizza. La cosa che ha scosso molti è che in testa alla classifica non è presente la famosa pizza napoletana o, comunque italiana, bensì quella di Chicago.

Una vera accusa nei confronti dell’italia e molto sdegno per noi italiani, legati fortemente a ciò che ci appartiene e a tutto quello che è tradizione. Ovviamente le reazioni sono state molto dure.
Ricordiamo che, come dice il proverbio latino de gustibus non disputandum est, i gusti sono personali e magari Daniel Young ha messo al primo posto una città americana per un forte spirito patriottico.

Ecco la classifica:

1. Chicago
Credit: giordanos.com
Credit: giordanos.com

2. New York City
Credit: dobianchi.com
Credit: dobianchi.com

3. Roma
Credit: romadpizza.com
Credit: romadpizza.com

4. Orlando
credit: dailybest.it
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5. Napoli
Credit: italianlessons.co.uk
Credit: italianlessons.co.uk

6. New Haven (Connecticut)
Credit: dailybest.it
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7. Venezia
Credit: dailybest.it
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8. Edmonton (Canada)
Credit: eater.com
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9. Firenze
Credit: puntarellarossa.com
Credit: puntarellarossa.com

10. Palermo
Credit: dailybest.it
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11. Milano
Credit: tripadvisor.com
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12. Philadelphia
Credit: sithtech.net
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13. Los Angeles
Credit: seriouseats.com
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14. Las Vegas
Creit: dailybest.it
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Lo spot sulla carbonara che ha fatto infuriare gli italiani (VIDEO)

credits: http://cucina.corriere.it

La pasta alla carbonara costituisce, senza ombra di dubbio, uno dei piatti classici e tradizionali della nostra cucina. Esistono diversi pareri sul modo di prepararla e ancora si discute se sia meglio utilizzare la pancetta o il guanciale. Ma su una cosa siamo tutti d’accordo: è uno dei cibi più amati di sempre.

In questi giorni sta girando sul web un brevissimo spot, realizzato dal sito francese Demotivateur Food, che ci propone una versione tanto alternativa, quanto disgustosa, per preparare la carbonara.

Il video consiste in 37 secondi di vera follia, dove ci viene mostrato come preparare questo piatto in soli 15 minuti. Al posto dei tradizionali spaghetti, si utilizzano le farfalle Barilla, che vengono messe insieme a tutti gli altri ingredienti (cipolla, pancetta e acqua) nella stessa pentola. Dopo di che, viene aggiunta la crème fraîche e un po’ di pepe, per poi mescolare tutto insieme.

Ma il peggio arriva alla fine: un bel tuorlo d’uovo crudo viene aggiunto, insieme a scaglie di parmigiano e prezzemolo, come guarnizione.
Il video termina con la scritta “Bon Appetit“, ma chi mangerebbe mai una cosa simile?

Di fronte alla ricetta francese, gli italiani sono rimasti naturalmente inorriditi e si sono scatenati sul web con commenti negativi e con pesanti insulti nei confronti dell’azienda italiana, accusandola di aver “messo a morte” la carbonara.
Nello spot infatti compare il nome della Barilla che però ha subito smentito scrivendo questo commento sotto il video pubblicato dalla pagina Facebook “Sai cosa mangi?“: “Mon dieu! Siamo aperti a tutte le interpretazioni creative della mitica Carbonara, ma questa va decisamente oltre… désolé! Provate a cancellare l’immagine della pancetta bollita con questa ricetta canonica dei nostri Chef“.

Di fronte a questo orrore non si può fare a meno che ricordare il modo corretto per preparare questa prelibata e gustosissima ricetta romana.
Per prima cosa bisogna mettere a bollire, in una padella, l’acqua per la pasta, tagliare il guanciale o la pancetta a listarelle e metterlo a rosolare in un’altra padella, per circa tre minuti. In una ciotola si mettono poi i quattro tuorli d’uovo, l’uovo intero, il pecorino grattugiato, il sale e il pepe. Dopo aver sbattuto energicamente per almeno 5 minuti, si aggiunge il guanciale.
Gli spaghetti devono poi essere buttati nell’acqua bollente fino alla cottura e, solo dopo averli scolati, si potrà unire la pasta al condimento. Dopo aver mescolato bene e aver messo, come guarnizione, pecorino fresco e pepe, il piatto è pronto per essere servito.

È nato il sushiburger, e fa già tendenza (FOTO)

credits: dailybest.it

Beati quelli che sanno dire di no e che le scelte le sanno fare sul serio. Perché se una sera ci invitano a cena fuori e lasciano a noi la scelta su dove andare, ditemi, se questo non è un grande, a tratti anche grandissimo, problema. E alla fine riusciamo pure a decidere, solo che lo facciamo dopo dubbi esistenziali e attimi struggenti, con le papille gustative contese tra un piatto e un altro.

Se vi lasciano la possibilità di decidere dove andare a mangiare, voi rifiutatevi. Siate ignavi, non prendete decisioni, siate pronti alle pene del limbo. Dovranno essere gli altri ad avere il coraggio di scartare un piatto di pasta, una fiorentina al sangue o, ancora peggio, l’all you can eat del giapponese buonissimo, ancora di salvezza per tutte le cene.

Insomma, scegliere non è mai stato facile, la verità è tutta questa. Perché, diciamolo chiaramente, scegliere di dire di no al sushi è proprio una coltellata al cuore. Ancora di più se un amico di un amico invitato a cena insieme a voi preferisce un grosso e grasso hamburger alla tempura di gamberi, se preferisce la carne macinata al sashimi di tonno.

Per gli amanti della carne, dirle di no è un’impresa ardua; per gli amanti del sushi, rifiutarlo, è assolutamente, categoricamente, imprescindibilmente impossibile. E quante volte abbiamo cercato di convincere il nostro amico a mettere da parte per una sera la carne per lasciare spazio alla cucina giapponese? Così tante che non possiamo nemmeno contarle. Perché un hamburger, una scaloppina, una fiorentina, una tagliata, saranno sempre più belle ai suoi occhi.

Nell’era delle invenzioni 2.0 non tutto è dato per scontato. Se fino ad ora abbiamo sempre dovuto accettare le facce scontente dei nostri amici alla nostra proposta di cenare al ristorante giapponese, piuttosto che davanti ad un bel panino con l’hamburger, e puntualmente ci ritrovavamo a fissare la carne nel piatto sentendoci un po’ come Carlo Cracco nella pubblicità “vi chiederete cosa ci faccia io qua?”; ora le cose potrebbero essere differenti.

credits: www.newnotizie.it
credits: www.newnotizie.it

È proprio il caso di dirlo, per i fanatici della carne, che qualche volta hanno detto sì al sushi, è arrivato il momento di arrendersi alla cucina orientale. È nato il “sushiburger”, un po’ sushi, un po’ (ham)burger. Tutti quelli che a mangiare con le bacchette giapponesi preferiscono addentare, dovranno ora fare i conti con la fantasia che è in circolo nelle menti da cucina.

Al posto del panino, due polpette compatte di riso e al suo interno milioni di combinazioni. Perché è vero che il cibo giapponese sta spopolando in ogni area della Terra, ma c’è anche a chi proprio non piace. E allora, il riso da sushi c’è, ma potrebbe anche racchiudere il classico manzo abbinato a qualche salsa. Ma non finisce qui, la parola “sushiburger” lo dice sola. Le polpette di riso possono anche racchiudere tonno e wasabi, salmone e avocado.

credits: donna.fanpage.it
credits: donna.fanpage.it

E proprio perchè la cucina cambia con i tempi e nessuno si fa mai mancare nulla, su Instagram, sotto l’hashtag #sushiburger , troviamo anche ottime varianti di burger vegani. Insomma, cosa aspettate ad ordinarne uno?

Novità dal mondo dei dolci: arriva il gelato con cono waffle

Dimenticatevi del classico gelato formato dal cono o dalla coppetta; il social network Instagram è già pieno di foto che ritraggono un nuovo dolce esperimento e sicuramente (o almeno si spera) presto saranno piene anche le nostre gelaterie. Il cono gelato fatto della deliziosa pasta dei waffle, che avvolge e contiene qualsiasi gusto di gelato, è la nuova moda che sta facendo impazzire le papille gustative di tutti coloro che lo assaggiano.

Questa fantastica idea nasce a New York, più precisamente nel quartiere Chinatown presso il locale Eggloo. La forma del cono-waffle è quella di tante piccole uova messe una accanto all’altra, ed è tipica di uno street-snack che si mangia ad Hong Kong.

Ottimo per la colazione, per merenda, oppure semplicemente come dessert, ce n’è davvero per tutti i gusti: il gelato può essere alla frutta, alla crema, alla nocciola, al cioccolato e così via, ma anche il cono waffle può essere fatto con l’aggiunta di altri ingredienti come, per esempio, il cacao o il matcha (che dà un colore verdino). La stessa varietà esiste anche per le decorazioni. Infatti, il dolce può essere abbellito con glasse, frutta fresca o secca, cereali, M&M’s e anche con i tipici bastoncini che i giapponesi usano per mangiare.

Non solo New York dispone di questa novità; anche in California, in particolare a Sant’Anna, si è cercato di riproporre il gelato-waffle, con la sola differenza che i gusti del gelato sono a forma di rosa, abbelliti anche qui con qualsiasi delizia del palato si voglia.

La cosa certa è che, in qualsiasi Stato o paese è presente il nuovo dolce, esso ha un successo formidabile grazie sia alla sua bontà, sia al suo aspetto (un mix di colori), sia al prezzo che non è troppo eccessivo (8 dollari).
Non ci resta allora che sperare che questa nuova moda culinaria emigri anche qui da noi – per la gioia degli amanti del dolce, e non solo.