venerdì, 5 Dicembre 2025

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Expo, oggi la pizza più lunga del mondo (FOTO)

fonte photo: www.citynow.it

2 tonnellate di farina, 1 tonnellata di salsa di pomodoro, 150 chili di olio extravergine di oliva e 1,5 tonnellate di mozzarella per un totale di 5 tonnellate. Questi gli ingredienti che saranno utilizzati per preparare la pizza più lunga del mondo, domani all’Expo. Tutti rigorosamente made in Italy, ovviamente, per un prodotto che verrà cotto in 5 forni speciali e assemblato su una gigantesca teglia, lunga quanto la pizza stessa.
Più o meno le quantità sono quelle che uso io, da buona meridionale, per fare la pizza del sabato sera, quindi direi, ad occhio e croce che dovrebbero essere sufficienti per servire poi le 35000 persone trepidanti e affamate.
L’obiettivo è quello di entrare nel guinness dei primati. Il record da battere è quello stabilito nemmeno una settimana fa in Calabria, dove 200 pizzaioli di Rende, in provincia di Cosenza, hanno creato una margherita da 10 quintali di farina, 8 di pomodoro, 7 di mozzarella per un totale di 1.299 metri di margherita. La precedente pizza più lunga del mondo era stata iscritta nel Guinness dei primati dalla Spagna: 1.141 metri.

fonte photo: vesuviolive.it
fonte photo: vesuviolive.it

La pizza di oggi sarà di circa 1 chilometro e 300 metro, la sua preparazione ha coinvolto più di 60 pizzaioli e sarà disposta lungo tutto il Decumano dell’Esposizione Universale. I pizzaioli in Expo hanno avuto a disposizione solo 18 ore, che scadranno alle 13.00 di oggi, sabato 20 giugno. Al termine delle loro fatiche, la mega Margherita da record verrà tagliata in circa 35.000 porzioni che saranno distribuite gratuitamente tra il pubblico da 200 persone volontarie.

Vi starete certamente interrogando sulla modalità di cottura di questa pizza gigante. Per cuocerla sono state approntati cinque forni elettrici speciali, dotati di ruote, che scorreranno lungo il chilometro e mezzo di tavolo per fare in modo che la pizza risulti pronta allo stesso momento, dall’inizio alla fine. I forni sono dotati di cavi elettrici lunghi 200 metri, per poter percorrere tutta la lunghezza della Margherita più lunga del mondo. “Solo dei matti potevano lanciarsi in un’impresa simile – spiega il portavoce della Nazionale Pizzaioli, Marzio Matteucci a Leggo. Ma se non lo facevamo ora, per l’Expo italiana, ci chiediamo quando avremmo avuto un’occasione migliore”.

Tutti all’Expo, oggi si pranza con la pizza.

Due ricette cinesi molto semplici: ravioli e spaghetti di riso


Non avete mai cucinato cinese? Ecco due ricette cinesi molto semplici e veloci. Adoro la cucina cinese, ma ammetto che all’inizio credevo fosse molto difficile. In realtà la difficoltà è piuttosto rappresentata dalla reperibilità di alcuni ingredienti, per cui dovrete cercare un market cinese nelle vicinanze oppure acquistare online.

Ricette cinesi: ravioli cinesi al vapore


La prima delle due ricette cinesi è quella dei ravioli cinesi al vapore, che sono un piatto classico della cucina cinese. Sono facili da preparare e possono essere farciti con una varietà di ingredienti, come carne, verdure o tofu.

Ingredienti:
• 1 confezione di pasta per ravioli cinesi
• 1 tazza di carne macinata (manzo, maiale o pollo)
• 1/2 tazza di verdure tritate (carote, cipolle, funghi, ecc.)
• 1/4 tazza di cipolla verde tritata
• 1 cucchiaio di salsa di soia
• 1 cucchiaino di olio di sesamo
• 1/2 cucchiaino di sale
• 1/4 cucchiaino di pepe nero

Istruzioni:
In una ciotola, combinare la carne macinata, le verdure, la cipolla verde, la salsa di soia, l’olio di sesamo, il sale e il pepe. Mescolare bene per amalgamare. Rivestire un piano di lavoro con un po’ di farina.
Prendere un foglio di pasta per ravioli e posizionarlo sul piano di lavoro. Con un cucchiaio, mettere un po’ del composto di carne al centro del foglio di pasta.
Ripiegare la pasta a metà, sigillando i bordi con le dita. Continuare a formare i ravioli fino a terminare tutti gli ingredienti.
Posizionare i ravioli su una griglia per vaporiera. Cuocere al vapore per 10-12 minuti, o fino a quando i ravioli non saranno ben cotti.
Servire caldi con la salsa di soia.

Spaghetti di riso con verdure


Gli spaghetti di riso con verdure sono un altro piatto semplice e gustoso della cucina cinese. Possono essere preparati con una varietà di verdure, come carote, cipolle, peperoni, broccoli, ecc.

Ingredienti:
• 200 g di spaghetti di riso
• 1 carota, tagliata a julienne
• 1 cipolla, tagliata a julienne
• 1 peperone, tagliato a julienne
• 1/2 cespuglio di broccoli, tagliati a cimette
• 2 cucchiai di olio di sesamo
• 1 cucchiaio di salsa di soia
• 1/2 cucchiaino di sale
• 1/4 cucchiaino di pepe nero

Istruzioni:
Cuocere gli spaghetti di riso secondo le istruzioni sulla confezione. Nel frattempo, in una grande padella, scaldare l’olio di sesamo.
Aggiungere la carota, la cipolla e il peperone. Cuocere a fuoco medio per 5-7 minuti, o fino a quando le verdure saranno morbide. Aggiungere i broccoli e cuocere per altri 2-3 minuti.
Scolare gli spaghetti di riso e aggiungerli alla padella con le verdure. Condire con la salsa di soia, il sale e il pepe. Mescolare bene e servire caldo.

La pastiera napoletana, i segreti per farla in casa (RICETTA)

Sulle tavole dei Napoletani a Pasqua non mancherà mai il dolce tipico per eccellenza: la pastiera.
Vi siete mai chiesti però qual è l’origine di questo dolce?
La pastiera è uno dei dolci simbolo della tradizione napoletana in cui si incrociano le tradizioni familiari e la scuola pasticcera classica. Secondo un’antica leggenda, nasce quando una volta sulla spiaggia le mogli dei pescatori lasciarono nella notte delle ceste con ricotta, frutta candita, grano e uova e fiori d’arancio come offerte per il “mare”, affinché questo lasciasse tornare i loro mariti sani e salvi a terra.
Al mattino ritornate in spiaggia per accogliere i loro consorti notarono che durante la notte i flutti avevano mischiato gli ingredienti ed insieme agli uomini di ritorno, nelle loro ceste c’era una torta: la Pastiera.

Vi è venuta voglia di farla in casa? Niente paura Blog di Lifestyle vi aiuta lasciandovi ricetta e procedimento.

Ingredienti:

Per la pasta frolla:

3 uova intere
500 g di farina
200 g di zucchero
200 g di strutto

Per il ripieno:

700 g di ricotta di capra
600 g di zucchero
400 g di grano cotto
80 g di cedro candito
80 g di arancia candita
50 g di zucca candita oppure altri canditi misti
un pizzico di cannella
100 g di latte
30 g di burro o strutto
7 uova intere
1 bustina di vaniglia
1 cucchiaio d’acqua di mille fiori
1 limone

Procedimento:

Prima di tutto procuratevi del grano a chicchi, preferibilmente tenero, va bene anche quello duro. Lasciatelo in una terrina per 3 giorni e ricordatevi di cambiare l’acqua al mattino e alla sera. Poi scolatelo e sciacquatelo con acqua corrente e, quando è ben pulito, mettetelo a cuocere. Per 500 gr. di grano è sufficiente una pentola con 5 litri d’acqua, a fiamma alta fino alla bollitura. Abbassate quindi la fiamma e continuate la cottura per circa un’ora e mezza senza mai girarlo. A cottura ultimata salarlo a piacere e scolarlo.
Per preparare i dolci di grano, ovviamente, il sale non va aggiunto. Questa cottura è valida per la preparazione di tutte le ricette a base di grano. Il grano cotto può essere conservato in frigorifero per una settimana circa. Al momento di utilizzarlo, per preparare la ricetta desiderata, portate l’acqua in ebollizione, immergetevi il grano e fatelo bollire per circa 5 minuti.
Preparate la pasta frolla mescolando tutti gli ingredienti, formate una palla e lasciatela riposare. Versate in una casseruola il grano cotto, il latte, il burro e la scorza grattugiata di 1 limone; lasciate cuocere per 10 minuti mescolando spesso finchè diventi crema.

Frullate a parte la ricotta, lo zucchero, 5 uova intere più 2 tuorli, una bustina di vaniglia, un cucchiaio di acqua di fiori d’arancio e un pizzico di cannella. Lavorate il tutto fino a rendere l’impasto molto sottile. Aggiungete una grattata di buccia di un limone e i canditi tagliati a dadini. Amalgamate il tutto con il grano. Prendete la pasta frolla e distendete l’impasto allo spessore di circa 1/2 cm con il mattarello e rivestite la teglia (circa 30 cm. di diametro) precedentemente imburrata, ritagliate la parte eccedente, ristendetela e ricavatene delle strisce.

Versate il composto di ricotta nella teglia, livellatelo, e decorate con strisce formando una grata che pennellerete con un tuorlo sbattuto. Infornate a 180 gradi per un’ora e mezzo finchè la pastiera non avrà preso un colore ambrato.

Consigli: la pastiera è ancora più buona se mangiata qualche giorno dopo. Per questo motivo nella tradizione napoletana in genere si prepara già il venerdì santo o anche il giovedì , così da essere buonissima per Pasqua, con tutti i sapori ben amalgamati.

Può esser ancora conservata altri giorni (almeno 4) rigorosamente fuori dal frigorifero, coperta da un panno bianco di lino (non dalla pellicola), successivamente può essere conservata in frigo per altri giorni.

La pastiera viene infornata nel classico “ruoto” di ferro stagnato o di alluminio,e una volta cotta, essendo fragile e friabile, per conservarla è meglio lasciarla nello stampo.

Alcune persone non gradiscono la consistenza del grano cotto troppo granuloso, quindi lo frullano appena finito di cuocere nel latte con un frullino a immersione perché diventi liscio e omogeneo.

Buona Pasqua con la nostra pastiera napoletana.

Gli 11 food trend nella ristorazione 2016

credits: millionaire.it

Nel 2016 sono 11 i food trend che sono stati individuati dalla consulting firm newyorkese Baum+Whiteman.
Baum+Whiteman ha condotto un’analisi previsionale riguardo le novità del food and beverage che avranno successo nel 2016; le tendenze scoperte secondo questo rapporto vanno dall’ingresso di nuovi player nel settore f&b, alle analisi di come si evolvono i gusti dei consumatori.
Scopriamo quindi quali sono gli 11 food trend statunitensi del 2016 confrontandoli con l’Italia.

1. Le nuove frontiere del Food Delivery

credits: www.digitaltrends.com
credits: www.digitaltrends.com

Google, Amazon, Uber, altri giganti digitali, così come un gran numero di start-up anche italiane, pur non producendo cibo si pongono come anello di connessione tra il consumatore pigro e i servizi di ristorazione a domicilio.
Nel 2016, quindi, il motore del cambiamento è rappresentato da questi grandi player che sono entrati nel mondo del food delivery, ponendosi come nuovo obiettivo quello di consegnare pasti e cibo fresco a casa, in ufficio e anche nelle camere d’albergo.

2. Menù sostenibili e salutari

Le grandi catene della ristorazione fast, dopo aver subito gli attacchi da parte dei consumatori per l’uso di additivi chimici, gli OGM e altri ingredienti poco salutari, hanno scelto di rendere i propri menù sempre più green; ormai la maggior parte degli chef stanno sempre più attenti all’uso di prodotti locali, biologici e di stagione. Per fortuna in Italia sono presenti numerose restrizioni legislative che riguardano l’uso di antibiotici, additivi e altre sostanze del genere, ma anche qui si cerca di rendere più salutari e sostenibili i menù dei ristoranti.

3. L’uso della pasta è in calo

Negli ultimi cinque anni il consumo di pasta si è ridotto molto su scala globale; anche in Italia si è avuto un calo del 25% sull’uso della tipica pasta. Oggi si cercano numerose alternative quali il riso, l’orzo, il farro.

4. Verdura come pasto principale

L’attenzione alla dieta, alla salute, la diffusione dei regimi alimentari vegetariani, vegani, hanno fatto in modo che la verdura non fosse più considerata come contorno del piatto ma spesso come pasto principale. In Italia la maggior parte dei ristoranti anche se non sono specializzati nell’alimentazione vegetariana o vegana, offrono nel menù almeno un paio di opzioni veg.

5. Poke: il nuovo sushi

credits: millionaire.it
credits: millionaire.it

Dalle Hawaii arriva il nuovo sushi che si chiama Poke; si tratta di pesce crudo tagliato a cubetti su una base di riso condito con le alghe. Questo piatto spopola soprattutto a Los Angeles, lo stesso posto che, un po’ di tempo fa, ha reso il sushi una moda mondiale.

6. La cucina giudaica rivisitata

Guidata dagli chef statunitensi, la cucina giudaica sta vivendo un’evoluzione; gli chef riscoprono le loro radici dando vita ad una cucina kosher (cucina ebraica tipica) più moderna, ma che non cede alla tentazione fusion. Qualcosa di simile sta accadendo anche in Italia a Roma nel ghetto ebraico, dove accanto ai ristoranti più tradizionali ne vediamo alcuni che sperimentano, rielaborando la propria eredità.

7. Acai bowl

credits: www.timeout.com
credits: www.timeout.com

Acai è il frutto di una palma brasiliana, frullato insieme con latte, banane e ghiaccio, arricchita con topping al cioccolato, dà vita agli smoothies di acai che stanno spopolando negli States. Quest’anno il numero di ricerche di acai bowls su Google è raddoppiato.

8. Mania del pollo fritto

Il pollo fritto è il nuovo re della ristorazione fast e si consuma in tutte le sue forme più caloriche negli USA.

9. Mix di piccante

Sempre più di tendenza è la voglia di creare combinazioni di piccante. Per esempio: il piri-piri pepper, una miscela africana di peperoncino rosso, spezie ed erbe aromatiche; la schichimi-togarashi, anche detta sette-spezie giapponese, che contiene peperoncino rosso, nero, buccia di arancia, fiocchi di alghe.

10. La ristorazione nei negozi

Continuerà a crescere la tendenza di introdurre la ristorazione nei negozi, d’altronde convivialità e shopping si sposano benissimo; il colosso Ikea può esserne un esempio.

11. Il boom degli snack

Snack di tutti i tipi, dolci, salati, piccanti come gli snack etnici che ritroviamo anche in Italia con le patatine al gusto esotico di lime e pepe rosa, snack agli aromi composti e via dicendo. Spopolano al supermercato anche gli snack rispettosi dell’ambiente con costi più alti, ma il consumatore è disposto anche a pagare di più pur di sentirsi a posto con la coscienza.

Questi sono gli 11 food trend stimati per quanto riguarda i consumi statunitensi che, spesso rispecchiano le tendenze italiane in altri.
Aspettiamo allora la fine dell’anno per capire se veramente saranno questi i food trend che si rifaranno alle nuove abitudini dei consumatori di tutto il mondo.