domenica, 5 Maggio 2024

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10 cose da fare a Londra in un weekend (FOTO)

Allora, immaginatevi di svegliarvi una mattina, prima di aver bevuto il caffè – e lo giuro, parlare prima di bere caffè è peggio delle fatiche di Ercole – con i capelli ancora spettinati, con gli occhietti stanchi, pensate a tutto questo. Vi alzate e dite “Mamma, papà, amici, tra tre settimane parto per Londra”. Niente panico, non per molto, solo per quattro giorni. L’off topic del mese. Scappate da chi? No, lo sapete bene, non si parte per scappare, si parte per vivere meglio. E quindi sì, se vi volete regalare questa gioia tascabile, eccole qui, le 10 cose da fare a Londra in quattro giorni se una mattina decidete di partire.

1. National Gallery

Ok, siete a Londra. Bella, lo so. Correre con la mente per le strade, per i musei. Però, pure con le gambe. Siete a Trafalgar Square, guardatevi intorno, sentite i leoni ruggire, alzate la testa. È la National Gallery. La Galleria aprì ufficialmente i battenti il 10 maggio del 1824. In sei mesi, nonostante le critiche della stampa per le ridotte dimensioni, attirò 24mila visitatori, giunti per ammirare solo 38 quadri. Oggi, a distanza di quasi due secoli, la National Gallery si estende su una superficie di 46.396 metri quadri e ospita circa 5 milioni di visitatori all’anno. L’entrata è libera: che aspettate? Emozionatevi pure qua. Girate sotto braccio a Van Gogh, Botticelli, Rubens, Velazquez. Prendetevi il tempo che vi serve, fate respiri profondi e uscite.

NAT-GALLERY

2- Piccadilly Circus

Eccoci a Piccadilly Circus, forse, la piazza più famosa del mondo. I cartelloni pubblicitari a neon che vi abbagliano proprio quando dal buio della metropolitana risalite alle luci della città, vi fanno capire che sì, siete a Londra. Felici voi e felice pure la posizione in cui si trova: da Piccadilly (da ‘picadil’, colletti rigidi molto di moda nel XVII secolo), infatti, potete facilmente raggiungere Chinatown e Leicester Square. Una delle piazze più “dolci” al mondo, Leicester Square ospita uno dei più grandi negozi di M&M’s: entrate e mangiate.

10 cose da fare a londra in un weekend (o poco più)

3- Covent Garden (e musical sia)

Se vivessi a Londra vorrei la casa a Covent Garden. Considerato uno dei quartieri più belli di Londra, deve il suo nome ad una popolare storpiatura di “Convent Garden”: era questa infatti la zona dove si estendeva un mercato di un convento agli inizi del XII secolo. Andate lì e, nella piazza principale, girate per il mercato coperto più lucente che ci sia. Un po’ come la Broadway dei film, Covent Garden è il quartiere dei teatri. Fermatevi, informatevi su uno spettacolo, comprate il biglietto e vedete un musical che vi farà impazzire. Se volete ridere e cantare a squarciagola, vi consiglio Mamma Mia! classico intramontabile. Se volete piangere e prosciugarvi l’anima, allora Il Re Leone fa per voi.

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4. British Museum

Come tornare indietro nel tempo. No, non siamo nell’antica Grecia, o forse sì. All’interno di uno dei musei più importanti del mondo, troverete racchiusa la storia dell’umanità divisa per sezioni denominate in base alle diverse aeree del pianeta. Se non siete mai andati in Grecia, beh, qui ci siete quasi. Il British Museum possiede, infatti, come tesoro più prezioso, i fregi del Partenone dell’acropoli di Atene. Ma non solo. Il museo più inglese che ci sia vanta 70.000 reperti storici, 13 milioni di disegni antichi, 5 milioni di turisti all’anno. Ma poi, intorno alla storia del museo ruotano delle storie mistiche, sensazionali, da lasciare a bocca aperta – forse un troppo. Alcuni dicono che il museo, con i suoi millenni di storia, sia addirittura dotato di un’anima propria che permette al visitatore di vedere anche quello che non è visibili agli occhi. Noi, a dire la verità, non sappiamo se queste leggende siano fondate, ma una cosa è certa: esci dal British Museum diverso da come sei entrato!

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5. Harrods

Immaginatevi miliardarie, tanto meglio se lo siete, e salite le scale di Harrods come se foste le regine del mondo. Immaginatevi provare i diamanti più “sbrilluccicosi” e i migliori foulards di Hermes, girovagando nelle sale ispirate all’antico Egitto. Harrods è il grande magazzino più di lusso mai inventato prima (e forse anche dopo). Con i suoi 7 piani e i 300 reparti, è diventato simbolo iconico di Londra. Fondato da Charles Henry Harrod, fu rilevato nel 1985 da Mohammed Al-Fayed, padre di Dody Al-Fayed, ultimo compagno dell’amatissima Lady D. All’ingresso, infatti, si erge una statua in memoria dei due amanti scomparsi tragicamente nel 1997. “Everything for everybody everywhere!” E voi che aspettate ad entrare?!

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6. London Eye

La ruota panoramica che ha conquistato il mondo, ha proprio il potere delle frecce di Cupido. Perché ditemelo se c’è qualcosa che faccia più innamorare, piangere, restare senza fiato, che una vista su Londra a 360 gradi. Voi e Londra a 135 metri sopra il cielo, (solo) per trenta minuti. I lavori per la sua costruzione iniziarono nel 1998 e dopo due anni era già diventato il simbolo della Londra moderna. Saliteci, anche se soffrite di vertigini, meglio se di notte (ma anche di giorno) e vedrete la capitale distendersi in tutta la sua grandiosità di fronte ai vostri occhietti increduli. Relax, take it easy. È bello, giuro.

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7. Hamleys

Questa tappa qui è obbligatoria: tornare bambini nel negozio di giocattoli più grande del mondo. È Hamleys (188-196 Regent St, London W1B 5BT, Regno Unito). Aperto nel 1881, prende il nome dal suo proprietario William Hamley. Divenne ben presento il paradiso in terra di ogni bambino (ma anche di ogni adulto) di ogni parte del mondo, sette piani tutti pieni, davvero, di giocattoli. È situato in una delle strade più famose della capitale, Regent St. Non esistono scuse, andateci e basta.

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8. Notthing Hill e Portobello Road

Parlare di uno dei quartieri più eleganti e romantici al mondo senza parlare di Julia Roberts e Hugh Grant, è come parlare della Muraglia Cinese senza parlare della Cina. Ed è uno dei posti più belli della capitale inglese; non per altro, il set e la storia d’amore più belli di sempre non sono nati a Notthing Hill per caso. Aperta campagna prima e quartiere periferico e degradato poco dopo, Notthing Hill è poi diventato, contro ogni aspettativa, uno dei quartieri più ambiti di Londra. Famoso in tutto il mondo per le sue strade alberate e per le case colorate. La sua più celebre strada è Portobello Road che più che strada io la chiamerei “museo”. Qui si svolge il celebre mercato di Portobello con decine e decine di negozi vintage e di stand e di librerie. La vostra passeggiata sarà allietata dai numerosi artisti di strada. Siate Anna Scott o William Thacker una volta nella vita.

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9. Tea Time

Se amate Londra, ma anche se non lo fate, avrete sicuramente sentito parlare del Tè delle 5pm. E’ l’ora x, si ferma tutto,il vento non soffia, il mondo smette di girare per un po’. Loro devono prendere il the, è un rito. E i riti e le tradizioni vanno rispettati. Vi va un tè? Direi a Claridge’s (Brook St, London W1K 4HR, Regno Unito), accompagnato dai super famosi scones – che vi dirò, sono tanto buoni quando grandi. Se siete amanti della moda, però, il tè prendetelo nella Caramel Room del Berkeley (Wilton Place | Knightsbridge, London SW1X 7RL, Regno Unito) dove le torte e i pasticcini si ispirano alle ultime collezioni.


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10. Fish&Chips

Anche se non siete amanti della birra e del fish&chips, mi dispiace, ma i pub a Londra fanno rima con tradizione. Ecco a voi una mini-lista dei 3 pub che secondo me vale la pena visitare:
The Mayflower è il pub più british che ci sia. Lontano dai luoghi più turistici, ti riporta ai tempi passati dei Padri Pellgrini. Il nome del pub deriva, infatti, dalla nave con cui fu raggiunta l’America. Lo trovate a 117 Rotherhithe Street. La vista del Tamigi vi lascerà senza fiato.
The Swan è un pub molto inglese, vasta selezione di birre e piatti classici serviti benissimo!e poi, vi dico solo: musica live. Lo trovate a 66 Bayswater Road | Lancaster Gate, London W2 3PH
Ye olde London è il mio preferito. Fu costruito nel 1794 in una delle aree più storiche di Londra. Il suo stile antico e datato si abbina benissimo al contesto. Lo trovate a 145 Fleet Street, fermata della metro Chancery Lane 10.

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E se la grande bellezza è partire, la grande bruttezza è tornare. Il viaggio a Londra finisce qui. Ma noi, abbiamo deciso di essere sempre felici e di viaggiare, viaggiare, viaggiare.

Aeroporti da vivere (FOTO)

Credit: thenewtravel

Nei racconti di viaggio vengono citati raramente, sono considerati asettici e privi di qualsiasi funzionalità essenziale che non sia l’ampio spostamento da una parte all’altra del pianeta; eppure gli aeroporti sono molto di più.
Cancellate dalla vostra testa l’immagine del metal detector, del check-in all’ultimo minuto, della corsa sfrenata all’ultimo gate dell’edificio, dimenticatevi la valigia dispersa tra Parigi e Francoforte. Oppure no. Ricordatevi tutto e aggiungete dell’altro, perché dagli aeroporti incomincia ogni cosa, o forse finisce. E se pensate che nel vostro diario di viaggio non ci sia spazio per descriverne le particolarità, se siete convinti che la vostra permanenza nella departures hall sia irrilevante rispetto a quello che accadrà nelle ore successive, probabilmente dovete rimettere le carte in tavola e cambiare idea.

Gli aeroporti sono inevitabilmente lo specchio della città in cui si trovano. Questo fattore ne implica la grandezza, i sistemi di sicurezza più o meno fiscali, l’affluenza di passeggeri, la quantità di locali e negozi, la frequenza di voli intercontinentali. Alcuni poi, si trovano in punti strategici, atti a renderli ponti comunicativi tra mondi opposti e culture diverse.

È questo il caso del famoso Ataturk di Istanbul, una vera è propria porta d’accesso tra continenti, a metà tra Oriente ed Occidente, in cui passeggeri di ogni tipo e nazionalità s’incrociano costantemente, respirando l’aria cosmopolita di un aeroporto che pare essere il centro della terra. Ataturk sembra un mercato metropolitano in cui la folla non cessa di fluire, di giorno come di notte: business men, musulmane coperte da burka neri, sceicchi in mises griffatissime e orpelli tecnologici, accompagnati da un numero imprecisato di prole e talvolta di mogli; tutti che si affrettano a raggiungere il proprio gate in maniera del tutto confusa e caotica. Ad Ataturk regna infatti il caos, ogni terminal è disposto senza seguire un nesso logico, si incrociano talmente tante coincidenze, soprattutto di notte, che prendere la navetta per raggiungere il proprio aereo, significa immergersi in un traffico simile a quello per le strade cittadine nell’ora di punta la vigilia di Natale. Per non parlare delle code colossali in cui si è soliti incappare arrivando e andando via da Istanbul. Ma è proprio questa la bellezza di Ataturk, questo continuo incontro di civiltà che si mescolano e si distaccano, senza mai smettere, un ciclo infinito che nessun altro aeroporto mostra così evidentemente.

Tra quelli più particolari abbiamo invece il Barra Airport in Scozia, l’unico aeroporto al mondo in cui gli aerei decollano direttamente sulla spiaggia: un’esperienza davvero incredibile. Con solo quattro voli – a causa delle alte maree – è accessibile da Banbecula e Glasgow.

Credit: webcommunity.ilvolo.it
Credit: webcommunity.ilvolo.it

A seguire il Changi International Airport di Singapore: il più sfarzoso. Qui potrete godervi free Wi-Fi, film, nuotate sul tetto, massaggi gratuiti e se avete tempo c’è un autobus che vi porta direttamente nel cuore della città per un tour di due ore.

Credit: www.ternioggi.it
Credit: www.ternioggi.it

Infine, certamente caratteristico è il King Abdoulaziz International Airport di Jeddah. Jeddah è la seconda città del business dell’Arabia Saudita dopo Dubai e il suo è un aeroporto “prezioso”, visto che resta aperto solo sei settimane all’anno. Lo scopo? Accogliere i pellegrini musulmani. Non a caso il terminal sembra un accampamento di beduini, dove si può sostare prima di ripartire per La Mecca.

Credit: nouran.ae
Credit: nouran.ae

Turismo e borseggio: le città più a rischio

Credits: bnc Barcellona point

In inglese si chiamano pickpocket gangs e le loro prede principali sono i villeggianti spensierati, troppo occupati a godersi il meritato relax e il city tour, per badare con sufficiente attenzione ai propri averi. Tuttavia, quello dei borseggiatori, è un fenomeno in costante crescita, concernente le mete turistiche più gettonate, capace non solo di crearci degli scompensi, quanto di trasformare una bella vacanza in una brutta avventura.

In merito a questi episodi, sono state stilate più classifiche, poste ad indicare le città con un accentuato tasso di scippi e le conseguenti liste di consigli da seguire per evitare ad ogni possibile turista un’esperienza affine.

Al primo posto della top 10 di TripAdvisor PickPocket Index abbiamo Barcellona. La pratica del borseggio nella città catalana é stata paragonata ad un vero e proprio sport, come il calcio e il basket. Le mete predilette delle pickpocket gangs sono Las Ramblas e il mercatino delle pulci della Boqueria.

A seguire abbiamo la nostra capitale, Roma. La ricerca sostiene infatti che i turisti, ammaliati dalla bellezza dei monumenti antichi che caratterizzano la città eterna, diventino “polli facili da spennare” per borseggiatori all’agguato.

Medaglia di bronzo per Parigi. Nella Ville Lumière i luoghi esposti più a rischio sono Le Sacre Couer di Montmarte, i pressi della Tour Eiffel e la metrò.

Al quarto posto abbiamo Madrid, alla quale seguono Atene, Praga, Alicante, Lisbona, Tenerife e per finire Londra, la new entry a rischio borseggiatori, che con i suoi 26 mila visitatori l’anno, presenta un ottimo terreno di “raccolta”.

Ed ecco i consigli che gli esponenti di TripAdvisor riportano per trascorrere una piacevole vacanza senza il timore di essere derubati da un momento all’altro.
Innanzitutto occhi aperti. Riponete il portafoglio nella tasca anteriore, lo zaino non va assolutamente tenuto sulle spalle, specialmente se vi trovate in luoghi o mezzi affollati. Se siete al ristorante, fate in modo che l’impugnatura della vostra borsa sia bloccata sotto la gamba della sedia, in modo da accorgervi immediatamente se qualcuno sta tentando di portarvela via.
Infine, al momento di pagare qualcosa, siate discreti, non lasciate che altri vedano dove riponete il vostro portafoglio.

Katy Colins, lasciata sull’altare, viaggia per il mondo (FOTO)

Credits: thesun.co.uk

Lui le ha spezzato il cuore lasciandola il giorno delle nozze, ma Katy Colins non si è persa d’animo. Questa trentenne di Manchester, Inghilterra, ha deciso di non abbattersi e di prendersi la sua rivincita. Così ha venduto la casa e con il ricavato ha messo lo zaino in spalla ed è partita in solitaria, alla scoperta del mondo. Un biglietto di sola andata per un viaggio verso il Sud Est Asiatico, alla scoperta di se stessa. Katy Colins è una giornalista e insegnante d’inglese che lavora nelle pubbliche relazioni per l’aeroporto di Manchester. Per raccontare la sua esperienza si è aperta anche un blog dal titolo “Not Wed or Dead” (letteralmente “Non sposata o morta”) ed è diventata famosa e seguita, grazie al suo profilo Instagram dove posta immagini dei luoghi che visita.

“Ricevo lettere di persone che hanno trovato ispirazione nel mio blog – racconta in un’intervista al Daily Mail – non è perché si è stati lasciati che bisogna esclusivamente ascoltare canzoni tristi e divorare vaschette di gelato”. Tra i luoghi del sud est Asiatico che ha visitato, su Instagram si possono vedere il Taj Mahal, Ushuaia e i templi tailandesi. Attualmente, Katy si trova nel nord della Francia dove lavora come insegnante di inglese. Qui è stata contattata da un editor che le ha proposto di scrivere un libro sulla sua esperienza. E sono arrivati tre libri con Harper Collins per una serie dal titolo “Lonely Hearts Travel Club” (“Il club dei cuori solitari in viaggio”).

Sembra insomma che essere mollata sull’altare le abbia portato un sacco di fortuna, passando da una vita sicura, agiata, ma forse piatta, a una più avventurosa. Katy ha scalato un vulcano attivo in Cile, dormito nella giungla in Tailandia, si è ricoperta di polvere di colori in India, ha fatto paracadutismo in Francia e volato sull’Everest. “Penso che tutto accada per una ragione”, scrive la ragazza sul suo blog. “Invece di deprimermi per quello che non ho avuto ho preferito prendermi il mondo, cambiare vita ed essere felice”.

Chissà se l’ex sposo, leggendo dov’è Katy adesso, si starà rimangiando la sua decisione di abbandonarla?

Credits: Instagram / Katy Colins