lunedì, 20 Maggio 2024

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Tutto sul Burj Khalifa, l’edificio più alto del mondo

Sapete già che non esiste una struttura creata dall’uomo capace di superarlo in altezza, ma del Burj Khalifa, inaugurato nel 2010 e simbolo dell’espansione di Dubai, si potrebbe parlare per ore senza annoiare. Noi ci limiteremo a raccontarvi qualche curiosità che probabilmente non conoscete.

Costato un miliardo e mezzo di dollari, prende il nome dall’emiro all’emiro di Abu Dhabi Khalifa bin Zayed Al Nahayan, a cui è stato dedicato. Dentro possono “abitare”, senza pestarsi i piedi, circa 35.000 persone: praticamente una piccola città. Ufficialmente la pianta dell’edificio è ispirato al fiore di hymenocallis, una pianta molto popolare a Dubai, ma ricorda molto anche il più importante tra i progetti incompiuti dell’architetto statunitense Frank Lloyd Wright (il grattacielo Illinois). I piani sono 161, a uso commerciale e residenziale; nello specifico, i primi 37 piani del podium – il basamento che consente l’accesso alla torre – sono occupati da uffici, mentre gli appartamenti privati iniziano al 19° piano del grattacielo vero e proprio, e finiscono al 108°.

Non mancano una palestra, una piscina, un ristorante panoramico, terrazze e la moschea più alta del mondo, oltre che sedi per emittenti radiotelevisive – questo perché il Burj ospita anche antenne. Quel che è altrettanto certo è che un giorno, forse non troppo lontano, il suo record sarà battuto: tra i grattacieli in lizza per il primato ci sono l’Al Burj (sempre a Dubai), la Jeddah Tower (Arabia Saudita), la Murjan Tower (Bahrain) e la Mubarak al-Kabir Tower (Al Kuwait). Tutti questi edifici dovrebbero superare il chilometro di altezza, ma è bene specificare che per tutti parliamo di ipotesi non confermate o di progetti sulla carta.

Dal suolo alla cima, che è posta a 830 metri di altezza, ci sono ben sei gradi centigradi di differenza. Tenete presente però che i turisti possono arrivare “solo” a 636 metri. Se avete voglia di arrivare ancora più in alto potete cliccare su questo link e godere del collage digitale realizzato dal fotografo Gerald Donovan. Se invece volete saperne di più sulla città del Burj Khalifa, scoprite subito cosa fare a Dubai!

Le domande da non fare prima e durante una vacanza

I receptionist d’hotel si sono abituati, ma forse gli agenti di viaggio dell’American Society sono ancora troppo perplessi per capacitarsi delle domande più assurde che i loro clienti riescono a fare prima di una vacanza. Se vi riconoscete, forse sarebbe il caso di ridimensionare alcune delle vostre richieste. Continuate a leggere per scoprire quali.

Quante volte avrete deciso di affidarvi ad un’agenzia per prenotare la vostra vacanza, ma una soltanto (o poco più d’una) era quella del vostro viaggio di nozze. Non importa se fosse il primo, il secondo ma si trattava comunque di un’occasione speciale e quindi unica. Ma non tutti capiscono questo concetto.

C’è chi anche in questo momento vorrebbe portare con sé la sua coppia di amici, o ancor peggio la damigella e la mamma.
C’è persino chi si è recato presso un’agenzia di viaggio per effettuare l’ordine seguente: ‘posso prenotare due stanze in due resort differenti, uno per me e mia moglie, l’altro per me è la mia ragazza?’ oppure ha richiesto la massima riservatezza, in caso di lapsus da parte degli agenti: ‘Non ditelo a mia moglie, ma qui è dove ho portato la mia prima donna per la luna di miele’.
Domande semplicemente assurde o presagi di un matrimonio che non è destinato a decollare?

Le ipotesi sono tante, ma una cosa sulla quale non si può proprio discutere è la geografia. Eppure alcuni viaggiatori hanno avuto la prontezza di chiedere se si parli l’inglese in Inghilterra e di sorprendersi quando gli hanno fatto presente che non avrebbero potuto visitare la Scozia e la Danimarca in pochi giorni. Ma in questo caso la mappa era troppo piccola per accorgersi della distanza.

E forse si potrebbe utilizzare la stessa scusa per una coppia anticonformista che, in mancanza di domande da fare, ha chiesto se per la loro vacanza fosse possibile raggiungere l’Europa, attraversando l’Oceano con un altro mezzo che non fosse né l’aereo, né la nave.
A seguire ci sono persone che vorrebbero pescare stando a bordo della nave da crociera e altre ancora che scambiano gli impiegati di bordo per dogsitters.

Ma non è finita qui. I migliori, come sempre, arrivano alla fine con una richiesta che vi farà sentire le turbolenze anche fuori dall’aereo: ‘Non voglio un sedile accanto alla finestra sull’aereo, ho appena rifatto la piega’.
Ma se i viaggiatori, a volte, si limitassero a non chiedere?

In Norvegia un ristorante sott’acqua

Si chiamerà Under, in norvegese significa “meraviglia”, il ristorante sott’ acqua che aprirà nel 2019 a Baly. Si tratta di un locale perfettamente integrato con l’ambiente sottomarino e avrà la doppia funzione di essere un ristorante per accogliere clienti desiderosi di venire a contatto con una situazione unica ma anche un centro di ricerca in biologia marina.

A Dubai e alle Maldive esiste già un ambiente simili, in Europa invece si tratta del primo ristorante sottomarino in assoluto. Il contesto è altamente scenografico ma nulla è ricostruito dall’uomo, si tratta del mondo reale del mare del Nord.

In cucina poi si avrà lo chef Nicolai Ellitsgaard Pedersen e tutti piatti previsti dal menu sono a base di pescato locale, si tratta quindi di merluzzo, cozze e alga tartufo, la specialità della zona, un’alga che, come dice il nome stesso, ha l’odore molto simile a quello del tartufo.

I fondali cambiano di continuo, quindi il paesaggio che si avrà intorno, mangiando comodamente al tavolo del ristorante, non sarà mai lo stesso. Anche l’arredamento interno del ristorante è stato scelto mantenendo altissimi standard di ecosostenibilità, con tinte tenui di beige, blu, verde, amalgamate con l’ambiente esterno che si può ammirare da enormi vetrate. Gli ospiti saranno sempre in sicurezza, il progetto prevede pareti di cemento larghe almeno un metro, per resistere a qualsiasi pressione marina e in tutte le condizioni.

Si tratta di un capolavoro architettonico, realizzato dallo studio norvegese Snohetta, che ha già firmato la biblioteca d’Alessandria d’Egitto, l’opera di Oslo e il padiglione commemorativo dell’11 settembre, sito presso il World Trade Center di New York.

Lo scopo è di creare una struttura per la ricerca e il piacere del cibo che possa convivere pienamente in armonia con il fondo marino, essa sarà posizionata a 5 metri di profondità, emergendo in parte per fondersi con il paesaggio della costa. Il ristorante sarà la parte sott’acqua e potrà ospitare un massimo di 100 clienti. Prenotare per credere.

 

Flying it forward: Jet Blue regala voli gratuiti (FOTO)

Il low cost non è più l’unica alternativa per chi ha costantemente il bisogno di spostarsi per amore, piacere o affari. La compagnia low cost statunitense Jet blue ha infatti ideato una nuova iniziativa per offrire ad un passeggero diverso ogni volta la possibilità di viaggiare gratuitamente. La condizione? Indicare un’altra persona che abbia la necessità di lasciare la città di destinazione del turista precedente e far partire così una vera e propria catena sui cieli degli Stati Uniti.

Il progetto è partito all’incirca 6 mesi fa con il nome di “Flying it forward”. Ad usufruirne per prima è stata Tameka, che ha potuto partecipare ad una conferenza a New York con la sola clausola di regalare il prossimo volo ad un’altra persona.

Così un mese dopo, Teena costretta a stare sulla sedie a rotelle per un handicap agli arti, ha potuto realizzare il suo sogno di vedere Seattle con il suo fidanzato. Per lei, come mostrano le foto pubblicate sul sito della compagnia, panoramica della città sul space needle e relax con una tazza di latte ghiacciato, distesa su una panchina.

La staffetta è passata così successivamente a Peter, genio creativo, che ha preso le sue valigie per andare a New York, precisamente a Brooklyn e realizzare murales. Le immagini che condivide sono davvero sorprendenti ed è lui stesso ad esplicitare l’utilità del flying it forward con Jet Blue in una sola frase: “A flight to Brooklin transforms a blank wall into a life-changing opportunity” (Un volo per Brooklin trasforma un muro nero in un’opportunità di scambio con la vita).

E se lo scopo è quello di valorizzare l’esperienza e l’arricchimento interiore, il successivo viaggio di Jet Blue non poteva che essere ad Haiti dove Louis è partito per portare libri di testo ai bambini delle scuole pubbliche a Lagonave.

Davvero un gesto ammirevole che ci riporta a New York. In questa grande metropoli Astrel corre per la grande maratona per la prima volta nella sua vita.

Si passa stavolta dallo sport al sociale. Jet Blue e Astrel consentono a Jill di partire nel sud della California per raccontare la sua storia. Lei ha un cancro alle ovaie che cerca di superare con forza e determinazione: il suo bisogno di condividere la consapevolezza della malattia diventa così cruciale per la compagnia area. Si spera che Astrel possa davvero arrivare a realizzare tutti i suoi sogni.

Boston è invece la città in cui James decide di andare per manifestare il suo rispetto nei confronti delle persone colpite dalle bombe durante la maratona del medesimo sito universitario.

Mentre Gayle Faber passa splendidi momenti con le sue due figlie a Portland. Finalmente possono festeggiare un capodanno insieme a Cannon Beach nell’Oregon e spegnere le candeline per un compleanno speciale.

Altra valigia, altro protagonista, altro desiderio realizzato. Jon lascia Portland e si reca a Medellin grazie a Jet Blue. Qui, aiuta i giovanissimi ciclisti e ne approfitta per visitare questa incantevole località, immersa nella natura.

E infine arriva il momento del romanticismo. Per il weekend di San Valentino Jet Blue decide di aiutare Johannes a rivedere sua moglie a Washington dopo ben due anni in cui il marito ha dovuto stare lontano da lei.

6 mesi, 10 persone, 8 destinazioni: è questo Flying it Forward. Un progetto di cui la stessa compagnia non ama vantarsi. È la stessa Morgan Johnston, manager della comunicazione di Jet Blue a rivelare ad Huffington Post che il loro fine non è quello di pubblicizzare. Sarebbe falso farlo – aggiunge. Il vero scopo di Jet Blue è infatti non quello di fare business o attirare l’attenzione ma di rendere felici le persone e, come si legge sul sito, dare loro la possibilità di rendere il mondo un posto migliore.

Se state nei pressi di Palm Beach e avete un particolare motivo per lasciare la città per qualche giorno, non esitate a proporvi e condividere la vostra esperienza. Stare bene con se stessi e arricchire gli altri: è questo il vero valore.