lunedì, 25 Novembre 2024

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Il Sakura: com’è la primavera in Giappone (FOTO)

credits: www.tpi.it

Se in Italia la primavera si festeggia con magliette a maniche corte, gelati che sostituiscono imparagonabili lasagne del cenone di Capodanno, vento non freddo tra i capelli, stivali accuratamente messi a riposare nella scarpiera -anche se l’anno prossimo non ci piaceranno più e li butteremo. Se in Italia la primavera è aspettata più o meno con la stessa ansia con cui Leonardo DiCaprio ha aspettato di vincere l’Oscar, se succede tutto questo con la stagione dei fiori, un po’ più a Est, nell’Estremo Oriente e più precisamente in Giappone, l’arrivo primavera si festeggia ammirando la bellezza senza età degli alberi di ciliegio.

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Il “Sakura”, che in italiano vuol dire “fiore di ciliegio”, è uno dei più importanti simboli del Giappone. Con l’arrivo della bella stagione, rispettando una trazione millenaria, i Giapponesi festeggiano con rilassanti picnic l’“hanami”, la festa dei fiori. E no, non siamo ritornati agli anni degli hippie e delle fascette sulla fronte, ma la storia parla chiaro: i fiori di ciliegio in terra nipponica sono proprio un segno di buon auspicio e di eccelsi valori come la purezza e l’onestà.

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In primavera, e questo accade proprio in ogni parte del Pianeta, senza limiti geografici, lungo ogni meridiano e attraverso tutti i paralleli, la natura torna a vivere. Il verde torna a essere verde, i fiori diventano di nuovo colorati e gli uccellini tornano a cinguettare. Gli alberi di ciliegio con i loro fiori tanto chiari quanto belli, sono così amati in Giappone, che, non appena sono tutti fioriti, riunirsi nei numerosi parchi del Paese e fare picnic che possono anche durare fino alla notte, è un obbligo. Quest’ultima tradizione, di prolungare eccessivamente i picnic all’ombra dei ciliegi, prende il nome di “Yozakura”, che in italiano vuole significare “notte del ciliegio”.

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Se è vero che tutto il Mondo è paese, il fatto che anche in Italia si festeggi l’hanami ne è una chiara dimostrazione. A Roma, infatti, al laghetto dell’EUR esiste un parco con numerosi ciliegi giapponesi che non attendono altro che essere contemplati.

La città dipinta di blu (FOTO)

città dipinta di blu
Credit: theworldpursuit.com

Si dice che le tonalità di azzurro siano molto rilassanti e inducano ad una sensazione di pace e rilassatezza. E’quanto accade a Chefchaouen una piccola località del Marocco, famosa per essere la città dipinta di blu.

Si trova nel Nord-Ovest del Paese ed è una destinazione turistica che inizia ad essere abbastanza conosciuta anche all’estero per due motivi: le coltivazioni di hashish e per essere completamente dipinta di blu. Andare a Chefchaouen significa allontanarsi dal caos delle grandi città marocchine e godersi pace e relax grazie anche al colore azzurro che domina qualsiasi luogo.

città dipinta di blu

Ma perché è tutto blu in questa cittadina del Marocco? Le ragioni potrebbero essere principalmente due, una è legata all’esodo degli ebrei che si stabilirono in questo luogo, dipingendo tutto di blu, il colore del giudaismo. Una seconda versione invece, vuole la città azzurra perché questo colore allontana gli insetti ricordando loro l’acqua.

Un’altra ipotesi, anche abbastanza probabile, è che tutto sia dipinto di blu perché questo colore respinge il calore che durante i periodi estivi può essere veramente insopportabile.
Oltre ad inseguire i gatti nelle stradine azzurre, a Chefchaouen non c’è molto altro da fare. Il luogo è la base eccellente però per diverse escursioni che si possano fare sui monti Rif.

città dipinta di blu

Parigi, le differenze tra ieri ed oggi (FOTO)

Parigi. La città dell’amore, della cultura, dell’arte, della letteratura e della filosofia. Una città nella quale perdersi tra monumenti storici e posti insoliti, una città che permette di sognare e di cambiare la propria vita una volta visitata e vissuta. Una città che ne ha passate tante, che è cambiata e si è evoluta, senza mai perdere il suo fascino.

Vi siete mai immaginati com’era Parigi a fine ottocento o nei primi anni novanta? E dopo i conflitti mondiali? Una ragazza di Parigi, Julien Knez ha trovato delle foto scattate nella capitale francese tra fine ottocento e seconda metà del novecento, in particolare tra il 1871 e il 1968. Per confrontare la città passata con quella di oggi, Julien ha deciso di fotografare i monumenti e i punti di Parigi proprio dalla stessa prospettiva delle foto più vecchie.

In un secondo momento, le foto di un tempo sono state sovrapposte a quelle recenti, creando dei collage veramente magnifici. Tutte le immagini sono andate a formare il libro “Paris, Fenêtres sur l’Histoire“, pubblicato da Parigramme. Le foto fanno da finestra sul tempo, partendo dal lontano 1871 fino ad arrivare al più vicino 1968: grazie a questo “esperimento” si può osservare Parigi da differenti punti di vista storici, cercando di capire come si viveva un tempo e come tutto è cambiato.

Place Vendôme, 1871

4

Rue du Faubourg-du-Temple, 1871

13

Jardin du Luxembourg, 1895

5

Tour Eiffel, 1900

1

Le Moulin Rouge, 1900

11

Place de l’Opéra, 1900

6

Quai de Conti, 1900

15

Arc de Triomphe, 1909

8

Boulevard Saint-Denis, 1910

16

“Odéon” Station (Métro), 1910

9

La Seine. Notre-Dame, 1930

7

Le Printemps. Boulevard Haussmann, 1930

10

Place de l’Opéra, 1940

2

Hôtel-de-Ville, 1944

3

Le Grand Palais, 1944

12

Rue Gay-Lussac, 1968

14

Varsavia, la città più economica per un week end

città più economica
Credit: mirror.co.uk

La primavera è arrivata e come sempre torna anche la voglia di viaggiare e scoprire posti nuovi. Ma se volete concedervi qualche giorno di relax senza spendere troppo ecco il consiglio giusto per voi. Quest’anno la città più economica da visitare per un week end primaverile è Varsavia. Secondo una speciale classifica, stilata dal Post Office Travel, la capitale polacca è in testa alla classifica dei posti che conviene visitare quest’anno.

Lo studio pubblicato dal Post Office Travel ha considerato diversi aspetti e piccole spese che ci troviamo ad affrontare quando trascorriamo un week end fuori. Ad esempio il caffè al bar, una birra come aperitivo, una cena di tre portate con una buona bottiglia di vino locale incluso, i trasferimenti aeroportuali, l’alloggio per la notte e naturalmente le tariffe aeree.

Mettendo insieme tutti questi elementi è emerso che il prezzo per un week end a Varsavia si aggira intorno alle 113 sterline. Quasi un terzo di quanto potrebbe costare lo stesso soggiorno a Stoccolma, la città più cara in assoluto secondo questa ricerca.

città più economica

Al secondo posto di questa speciale classifica troviamo Vilnius in Lituania, più costosa di sole due sterline. Sul podio si piazza anche Bucarest, la capitale dell’Ungheria.

Come può notare, non solo la città più economica, ma le prime tre posizioni sono di città dell’est europeo dove il costo della vita è ancora relativamente contenuto. Per incontrare una città dell’eurozona dobbiamo arrivare al sesto posto di Lisbona e al decimo di Atene. Anche la capitale russa Mosca è relativamente poco costosa, ma se volete andare in Russia non dimenticate che è necessario il visto che può pesare nel bilancio delle spese previste per il week end.