sabato, 6 Dicembre 2025

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La dieta di Belen Rodriguez: ecco i segreti per essere come lei

Belen Rodriguez, come fare per essere in forma come lei? La bella showgirl argentina sfoggia sempre un fisico perfetto, frutto di una sana e particolare alimentazione ed attività fisica dura e assidua. Moltissimi sono i video sui social che mostrano Belen tra addominali e squat, salti, pesi e attrezzi in palestra. Ma come fa? La Rodriguez non ha mai svelato i suoi segreti di bellezza, ma questi possono essere dei consigli preziosi per essere come lei.

La dieta

Non si tratta di una vera e propria dieta; meglio parlare di regime alimentare molto ferreo. In particolare, Belen Rodriguez in cucina preferisce il “bollito” e la cottura a vapore. Per limitare condimenti e contenere le calorie, meglio cuocere tutti gli alimenti, dalla carne alla verdura. Limitare il consumo di caffè, zuccheri, sale e grassi è un ottimo modo per delineare un fisico perfetto stando attente anche alla salute. Evitare solitamente i dolci, anche se un “cioccolatino” ogni tanto ci sta.
L’unica dieta vera e propria che Belen ha dichiarato di aver seguito in questi anni è quella tisanoreica: si basa sulla riduzione massima dei carboidrati e sull’aumento del consumo di proteine con uno scopo preciso, quello di favorire la chetosi, cioè l’utilizzo da parte dell’organismo del grasso di riserva per produrre energia.

L’allenamento

Accompagnato ad un regime alimentare molto ferreo, sicuramente importante l’allenamento, il movimento e gli esercizi. Belen Rodriguez, secondo i ben informati, va in palestra almeno due volte a settimana e dedica qualche ora ad un programma di allenamento impegnativo, che comprende attività fisica aerobica, come la corsa sul tapis roulant, ma anche potenziamento muscolare della maggior parte dei distretti corporei, dalle braccia ai glutei, con i pesi, gli squat e gli esercizi specifici per gli addominali con la gymball.

Vinoterapia, il nuovo trend per un trattamento anti-aging

L’autunno è certamente il periodo delle foglie che cadono, delle castagne e della vendemmia, ma non sempre quest’ultima viene fatta per realizzare il vino. Sin dai tempi degli antichi greci e romani si praticava un trattamento di bellezza fatto appunto con la vite, che venne poi riscoperto nel 1996 dall’esperta di vini Mathilde Cathiard- Thomas che lo ribattezzò con il nome di vinoterapia.

La vinoterapia, ormai diffusa in tutto il mondo soprattutto nei paesi maggiori produttori di vino come Italia, Spagna, Argentina e Francia, è un trattamento curativo anti-aging che sfrutta il potere antiossidante del vino. La cura anti età non è l’unica prodezza di questa terapia, infatti se il vino viene miscelato con altre sostanze, come succo di limone, miele ed erbe aromatiche, avrà degli effetti benèfici nella cura dei capelli e assumerà la funzione di calmante e snellente per il corpo.

Le Spa che hanno accolto la vinoterapia usano vini diversi per particolari trattamenti: sul Trentino del Lago di Garda si occupano dei trattamenti all’uva bianca con effetti anti-aging potenziati; al Romantik Hotel Turm di Fiè allo Sciliar, una Spa vicino Bolzano, si occupano del bagno sulle vinacce a pietra calda che serve per un peeling del corpo; la Romantik Hotel Jolanda Sport ad Aosta propone il trattamento allo Champagne e petali di rosa per un effetto calmante e rilassante; mentre la Sea & Spa dell’isola di Vulcano aggiunge ai benefici del vino dei prodotti naturali tipici dell’isola.

Come tutti i trattamenti curativi e di bellezza che si rispettino, anche la vinoterapia è molto gettonata tra le celebrities come la principessa Carolina di Monaco, l’attrice Catherine Zeta-Jones e la pop star Madonna.

Capelli style: la coda sarà l’acconciatura della primavera-estate 2015 (FOTO)

Alla Milano e alla New York Fashion Week primavera-estate 2015 gli stilisti hanno scelto acconciature semplici, come la coda.

Legare i capelli in una coda non è mai stato così cool. Nelle ultime stagioni, la tendenza si è accentuata, e accanto all’intramontabile treccia, si è fatta strada la classica coda di cavallo oppure in altre versione super chic, pensata non più per raccogliere i capelli non freschi di shampoo, ma per creare nuove acconciature.

Semplice, ordinata e chic, è la coda raccolta a metà nuca con la ciocca rigirata che copre l’elastico. La coda è classica, ma possiamo mettere un fermaglio per renderla particolare, oppure un nastro di raso, di pizzo. Perfettamente liscia e lucida, la coda proposta da Angelo Bratis è trattenuta dall’elastico lungo tutta la lunghezza, mentre per Gucci completa lo stile di una donna sensuale e un po’ Seventies. A palloncino, diventa creativa ed ironica, usando tanti elastici, creando tanti palloncini appunto. Grande raffinatezza l’insolita coda, che prevede un ripiegamento su se stessa della ciocca raccolta a coda.

Dona un’aria bon ton se tirata a lucido, oppure wild se viene proposta scompigliata ad opera d’arte. Code ultra lisce, effetto wet o morbide, tutte rigorosamente basse. Funzionano sempre, sono veloci, easy e risolvono qualsiasi problema in fatto di styling. La coda si reinventa per l’estate, diventando un’acconciatura dal mood chic ed elegante.

In passerella e sulla testa delle star, si sono viste code morbide o ultra lisce e dalla resa iper-definita. Basta impreziosirle con un piccolo dettaglio in più per trasformare queste acconciature tendenzialmente sporty in pettinature ideali per un red carpet.

La coda è banale? Lo era ieri forse! Oggi le nuove code sono tutt’altro che banali: estrose, raffinate e sofisticate, coniugano il glamour alla comodità della praticità.

Il segreto del successo? Un bell’ufficio

È stato ormai ampiamente dimostrato: un bell’ufficio aiuta a migliorare la salute, il benessere e la produttività di chi ci lavora. L’ultima parola in merito l’ha avuta il World Green Building Council, i cui esperti hanno appurato che dalla qualità dell’aria alla vista panoramica, esistono effettivamente delle circostanze che influiscono sulla soddisfazione e sulle prestazioni lavorative: morale della favola? Gli edifici dovrebbero essere progettati proprio in funzione delle persone che ci lavorano.

Mentre le strutture a ridotto consumo di carbonio non sono nell’immediato più salutari e più stimolatrici di produttività per chi si muove al loro interno, misure “green” come la luce o la ventilazione naturale possono creare un circolo virtuoso al livello di design, che offre soltanto aspetti positivi, sia per le persone che per il pianeta. Una migliore qualità dell’aria si è rivelata poter migliorare la produttività dall’8% all’11%, ma anche altri fattori hanno un notevole impatto: panorami naturali, illuminazione, rumorosità, acustica, accesso ad aree di svago come palestre, spazi verdi e così via.

Jane Henley, a capo del World Building Council, sostiene che “le prove che un design curato vada a migliorare la salute, il benessere e la produttività sono ormai più che evidenti. È giunto il momento di investire davvero in questo campo“. La priorità andrebbe perciò data alla costruzione di strutture a basso impatto ambientale, dotate di aria pulita, di luce naturale e di ambienti a misura d’uomo: l’unica strada per rendere le persone più sane, felici e motivate sul proprio posto di lavoro.