venerdì, 11 Aprile 2025

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Il mondo del beauty tra tendenze, novità e consigli su come prendersi cura di se stessi

Lato B, come Kim con la Vacuum Therapy

Se durante il secolo scorso il chiodo fisso di ogni uomo era il seno femminile, che doveva essere rigorosamente prosperoso e imponente come quello di Sophia Loren, con il passare del tempo il gusto maschile si è evoluto fino a spostare la sua attenzione sul fondoschiena.
Proprio per questa ragione oggi l’attenzione delle signore verso il proprio backside è altissima: squat, alimentazione sana e cosmetici mirati sono diventate una moda, oltre a uno step indispensabile per fare colpo sui maschietti.

La colpa di questa nuova ossessione è dovuta proprio a questi ultimi i quali guardano JLo, Kim Kardashian e Belen come delle vere e proprie divinità, facendo sentire noi altre, magari carine e simpatiche, più brutte della signorina Silvani.

Se prima vivere facendo squat era l’unica regola da osservare per avere un sedere come Shakira, oggi dedizione e sacrifici sono acqua passata: il salone di bellezza Sculpting Goddess di Miami sembrerebbe aver trovato una soluzione indolore per chiunque non ami palestra e sudore, e sia troppo scettica verso il ricorso a un intervento chirurgico: la ‘Vacuum therapy‘.

Essa altro non è che una ‘terapia’ basata sull’utilizzo di un macchinario di ultima generazione che agisce con delle particolari ventose capaci di modellare il gluteo in modo permanente. Il ‘grasso’ verrebbe così ‘smosso’ dalla sua posizione originale e distribuito a piacimento sulla superficie del lato B in modo da ottenere il risultato sperato.

La buona notizia è che ogni seduta ha un costo che si aggira intorno ai 60 dollari e l’unico effetto collaterale è un rassodamento della pelle del gluteo, che oltre ad apparire più ‘alto’ diventerebbe anche più sodo.
Si apre dunque un nuovo scenario per chi alla palestra preferisce divano e popcorn: diventare come Belen è possibile, anche se non per tutte così necessario.

Acquago, il primo spazio individuale dedicato all’acquabiking

Credit photo: www.acquago.it

A Londra e a Parigi ha già spopolato, mentre a Milano ha da poco aperto il primo centro: si tratta di “acquago“, il primo spazio dedicato all’acquabiking in cabine individuali, che – all’occorrenza e per chi lo desidera – possono anche avere porte comunicanti.

Acquago è considerata un’alternativa più valida e più intima alla piscina: infatti ci si allena in una cabina singola – piena d’acqua – che al suo interno ha anche una comoda bicicletta, che permette di fare movimento fisico in uno spazio riservato, molto gradevole – c’è anche la possibilità di guardare la tv – e soprattutto in maniera divertente.

Una sessione di allenamento dura – all’incirca – dai 30 ai 45 minuti: si inizia con il riempimento d’acqua della cabina e si conclude con il suo svuotamento, programmato con uno specifico sistema igienico. Nella sessione, infatti, vengono attivati ben 22 getti d’acqua, che intervengono dai polpacci fin su all’addome.

Durante il tempo dell’allenamento si pedala sulla bicicletta – con l’acqua fino alla vita -, godendo dei benefici della cromoterapia – una medicina alternativa che fa uso dei colori come terapia per curare le malattie – e, volendo, guardando la televisione.

Un allenamento può essere effettuato attraverso programmi specializzati e differenti livelli di difficoltà, anche perché acquago è adatto per persone di qualsiasi età, anche per chi non deve far fare eccessivi sforzi ad articolazioni e muscoli.

E, se in un primo momento, sarete tentati di abbandonare il nuovo sport a causa dell’acqua fredda – ma che naturalmente si scalda quando iniziate a pedalare – non fatelo perché i vantaggi dell’acquago sono innumerevoli.
Prima di tutto, ne risente il corpo, che è sempre più in forma: la circolazione migliora, la cellulite diminuisce, le gambe sono più leggere e il girovita si assottiglia.
E poi, anche la pelle diventa più liscia. Questo perché l’acqua che viene usata contiene l’ozono, che aiuta a stimolare il rinnovamento delle cellule, in modo non aggressivo per la cute.

Barba vs baffi, i modelli più pazzi sul web (FOTO)

Ha monopolizzato le vite degli uomini per tutto il 2014. Vuole l’articolo determinativo femminile, ma non è una donna, nonostante gli uomini le riservino più attenzioni che all’altro sesso. Parliamo della barba, l’emblema della mascolinità, la giustificazione per le indicibili prodezze dei maschietti. Ma come tra mora o bionda, la scelta non è così semplice: oltre a svariati modelli, ci sono anche loro: i baffi.

Alla Dalì, Anchor o in altre variabili impronunciabile, i baffi stuzzicano le fantasie delle donne, ma soprattutto degli uomini, che sono lì a scotennare margherite per la scelta.

Blog di Lifestyle ha raccolto per voi i modelli più pazzi sul web. Lasciatevi ispirare.

Barba

Capitan Findus o Capitan Sparrow? Le possibilità sono infinite, così come gli styling. La forma del viso è un parametro da tenere in conto nella scelta, così come la personale fantasia.
Qui di seguito alcune irriverenti e originali proposte per consentire alla gente di evitarvi, fotografarvi o ridere di voi.

Baffi

Molti sono i “famosi” a cui ispirarsi nella scelta. Dai baffi ottocenteschi arricciati sulle punte, fino ai baffi hipster di ultima generazione, rappresentano una variante chic e di classe alla barba. Nel caso in cui sceglieste la bionda, ecco qualche simpatica proposta.

Tecnologia 2.0: il software del seno perfetto

In Italia ogni anno migliaia di donne si sottopongono a un’operazione di mastoplastica additiva. In quante, però, sono veramente soddisfatte del risultato finale? L’intervento non sempre garantisce l’effetto immaginato, sia per la paziente che per il chirurgo. Infatti, la vera difficoltà sta nella scelta della protesi più idonea alla silhouette della paziente. Per avere un’idea più verosimile, la tecnologia oggi viene in aiuto: grazie a un nuovo software in 3D sarà possibile simulare il seno ed, eventualmente, modificarlo prima dell’operazione.

Come funziona il nuovo software? Il Professor Francesco Alia, chirurgo plastico con studi a Milano e Cagliari, spiega che ‘il software permette, attraverso l’elaborazione di tre fotografie, di proiettare tridimensionalmente l’immagine della paziente a seguito di un intervento al seno’. Lo scopo è sia di evitare brutte sorprese nel post intervento, ma anche di sperimentare diverse misure e tipologie di protesi, per preparare psicologicamente la paziente al cambiamento e metterla davanti a quella che sarà la sua nuova immagine.

Il chirurgo plastico aggiunge anche che ‘l’idea di bellezza che abbiamo non sempre è la soluzione migliore per noi e non sempre è ciò che la paziente crede le possa essere più adatto e starle veramente bene’. Avere la possibilità di mostrare il risultato, quindi, è senza dubbio un passo importante verso la ricerca della perfezione perchè permette di non creare false aspettative: ogni donna ha una propria linea del corpo e una propria fisicità che deve essere assolutamente rispettata.