mercoledì, 17 Dicembre 2025

Costume & Società

Home Costume & Società Pagina 173
Notizie e tendenze sulla società, sul costume, sull’opinione pubblica e sul cambiamento generazionale

Buon compleanno Sarah Jessica Parker (FOTO)

Sarah Jessica Parker
Credits: Facebook

La bellissima Sarah Jessica Parker quest’oggi compie 51 anni: anche Carrie, dopo mille peripezie, ha superato la “metà di secolo”, e probabilmente festeggerà con le sue storiche amiche. 51 è un’età che “fa paura”, confermano in molti. Ma quando si tratta della Parker niente è perduto. La sua eleganza e la grande ironia la porteranno ancora, e ancora, molto lontano. L’attrice – statunitense – più fashion di sempre è stata protagonista di numerose pellicole, look mozzafiato, campagne pubblicitarie, pallino e desiderio di registi, aziende e importanti stilisti. Traguardo importante raggiunto quest’oggi, splendida e in perfetta forma.

La magnifica Carrie che tutti conosciamo, brillante e alla moda, originale, riflessiva e mondana, l’ha portata al successo internazionale. Prima la serie tv, poi i film: Sarah Jessica Parker ha calcato i migliori red carpet, arrivando a spegnere 51 candeline senza cedere mai al ritocchino del chirurgo, conservando le sue piccole perfette imperfezioni, e diventando, per questo, un’icona per tutte. Unica, questo sì.

L’attrice, inoltre, ha nel suo CV alcuni punti probabilmente non conosciuti ai più: oggi è membro della Hollywood’s Women’s Political Committee ed è ambasciatrice dell’UNICEF; ha lanciato una linea di abiti low cost dal nome Bitten e ha dato vita, nel 2014, ad una linea di scarpe SJP.

Attentati Bruxelles: quando il destino divide la tua famiglia (FOTO)

Credits: Olycom

Ci sono attimi che cambiano la vita di una persona per sempre. Quando poi il destino ci mette lo zampino, non c’è nessuna via di scampo. Aeroporto Zaventem, Bruxelles, 22 marzo. Adelma Marina Tapie Ruiz, 36enne peruviana,è in fila con la sua famiglia al check-in dell’American Airlines, mentre aspetta di imbarcarsi verso New York. L’attesa è snervante e suo marito belga, Christophe Delcambe, va a inseguire le figliolette di 4 anni, Maureen e Alondra, che, giocando, si sono allontanate dal banco. È più o meno in quell’istante che scoppia la bomba. Il primo kamikaze decide di farsi esplodere. E il corpo di Adelma è il primo che verrà ritrovato tra le macerie.

Christophe è salvo “grazie” alle bambine, e i tre rimangono lievemente feriti dall’esplosione. Almeno al di fuori, poiché le ferite interne sono quelle che difficilmente verranno rimarginate. Mamma Adelma non c’è più e il dolore più grande spetta a Christophe: come spiegare alle proprie figlie che non vedranno più la donna che le ha messe al mondo? Adelma era originaria di Iquitos, Peru, e aveva raggiunto suo marito a Bruxelles solo qualche anno fa. Appassionata di cucina, il suo sogno era aprire un ristorante proprio nella città belga. Uno dei fratelli della donna ha cercato di esprimere su Facebook la sofferenza provata, non riuscendo a trovare le parole giuste: “È impossibile descrivere il dolore che stiamo provando in questo momento ma so che devo farlo”.

La storia di Adelma è una delle tante, troppe, vittime dell’attentato che ha colpito Bruxelles il 22 marzo. Ognuno aveva una propria storia e così tanto da raccontare al mondo, ma è bastato un solo momento per mandare tutte le loro speranze in frantumi. Quando il destino e il caso si mettono in mezzo, non c’è modo di fermarli. Basta veramente un attimo e la tua vita cambia per sempre.

Photo credits: Olycom

Perché il bugiardo mente in continuazione?

www.deabyday.tv

Ho sempre avuto molta simpatia per Pinocchio e la sua allegra combriccola; quando sei bambino la sua simpatica storia fatta di bugie immotivate diverte davvero un sacco. Peccato, però, che una volta cresciuti incontrare sulla propria strada un bugiardo cronico possa essere davvero spiacevole. A voi è mai capitato? A me si, anche se fortunatamente non in amore. Oddio, il mio ex mi raccontava qualche piccola menzogna di tanto in tanto, talvolta su argomenti e situazioni che non avrei potuto capire (come le corna), ma non era un vero bugiardo. Il menzognere, quello professionista, è tutt’altra cosa.

Siamo sinceri: anche noi raccontiamo qualche frottola innocente ogni tanto, nella maggior parte dei casi su questioni banali e assolutamente poco rilevanti. Quante volte facciamo un complimento a una persona che non vediamo da tempo solo per rompere il ghiaccio? In quante occasioni pronunciamo le frasi: ‘come sei bella’, ‘sei dimagrita’ e ‘ti vedo in forma’ senza una motivazione concreta? Si tratta, in questo caso, di bugie assolutamente innocue, che fanno parte della vita quotidiana.
Il bugiardo patologico si spinge decisamente oltre il candido limite tracciato dalle ‘bugie bianche’; egli racconta una serie di palle assurde solo per rendersi bello agli occhi altrui.

Si tratta di un soggetto pieno di Narcisismo, che tenta invano di sopravvalutare se stesso agli occhi del prossimo. Il Narciso dal naso lungo sa di essere un esemplare di Sapiens mediocre e proprio per questa ragione, cerca in tutti i modi di convincere il mondo del contrario. Il bugiardo patologico continua a mentire imperterrito anche se sa che l’interlocutore ha scoperto le sue menzogne; egli non riesce a fermarsi, anche se l’evidenza dei fatti gli rema contro.

Discorso diverso va fatto per il bugiardo compulsivo: egli non fa altro che alterare la realtà per renderla fantastica agli occhi altrui. L’alterazione del vero è la sua ginnastica preferita, di cui con il passare del tempo non riesce più a fare a meno. I pallisti compulsivi aggiungono dettagli ed esperienze di vita mai vissute per avere un impatto sul prossimo. Conosco personalmente soggetti capaci di fingere viaggi all’estero e consultare le mappe su Google Eart pur di potersi dare delle arie.

Ma ci sarebbe una spiegazione scientifica del fenomeno: i bugiardi patologici e compulsivi hanno più materia bianca nella corteccia prefrontale del cervello. Gli scienziati hanno addirittura ipotizzato che un eccesso di materia bianca in quella zona del cervello potrebbe trasformare una persona normale in un commediante della specie peggiore.

La predisposizione alla menzogna ha di sicuro delle radici lontane: forse da bambino il bugiardo patologico si sentiva spesso giudicato al punto da adottare la strategia della menzogna come mezzo funzionale per scappare via da situazioni scomode. Questa abitudine di vita finisce con il cronicizzarsi con l’avanzare dell’età fino a diventare parte integrante della personalità.

Il bugiardo compulsivo è invece cresciuto invece sentendosi libero di poter mentire e di utilizzare la bugia come protezione. In questi casi il soggetto in esame è quasi sempre una persona insicura e con poca autostima. Il mantello protettivo della menzogna, una volta integrato nella propria vita, si rimuove con difficoltà estrema: le persone fragili e incapaci di accettarsi (o coscienti della propria mediocrità) avranno sempre bisogno di proteggere se stessi dal mondo e di approcciarsi ad esso dissimulando la verità fattuale.

Educazione sessuale: le ragazze ne chiedono di più

credits photo: tentazionedonna.it

Uno studio condotto in Australia ha rivelato un dato che lascia molti sorpresi: oltre la metà delle ragazze adolescenti si sente sotto pressione perché crede di dover mandare foto esplicite ai propri ragazzi. Uno studio, insomma, che chiarisce come l’educazione sessuale non è mai abbastanza.

La ricerca, svolta da Plan International, ha coinvolto ragazze che vanno dai 15 ai 19 anni. L’81% di loro ha affermato che non trovano di buon gusto che i loro ragazzi chiedano loro delle foto spinte. Ma lo studio è andato oltre, indagando sulle abitudini sessuali dei giovanissimi e sul loro modo di vedere il sesso.

I risultati non sono stati del tutto positivi. Molti adolescenti, infatti, praticano sesso anale, ma questo è vissuto, sopratutto dalle donne, come un’esperienza negativa, dolorosa, fatta non per volontà propria ma perché convinte dal partner. Raramente viene visto come reciproca esplorazione del corpo e del piacere sessuale. Questo avviene probabilmente a causa del fatto che il sesso anale è ancora percepito come un tabù. Infatti, secondo una ricerca pubblicata su ‘BMJ Open‘, nelle forme tradizionali di educazione sessuale non si parla assolutamente di sesso anale.

Un altro dato preoccupante è che spesso i giovani non utilizzano il preservativo. Inoltre, su 600 ragazze, almeno 7 su 10 ha affermato di aver subito forme di molestie e bullismo sessuale online, ritenendolo ormai un fenomeno diffuso e comune.

Dopo aver raccolto dati così negativi, il dottor Cicely Marston, che ha condotto gli studi, spera che i risultati siano utili per incentivare l’educazione sessuale e la discussione sul consenso nella sessualità. Spera, inoltre, che possa convincere le coppie ad evitare pratiche e sfide rischiose.