sabato, 20 Dicembre 2025

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Peter Rabbit addolcisce la sterlina inglese per omaggiare Beatrix Potter (FOTO)

photo credits: Mashable

Saranno felici le mamme e tutti coloro che amano quei libri di fiabe un po’ vintage. Quei libri dai colori pastello ed i disegni raffiguranti animali tenerissimi.
Quei libri che resistono al tempo e all’era digitale perché dotati di valore e fascino inestimabili.

Quante volte, da bambini o da adulti, tra gli scaffali di qualche libreria, ci hanno colpito e fatto innamorare. L’autrice di questi capolavori senza tempo è stata una scrittrice ed illustratrice inglese: Beatrix Potter.
Nata nel 1866 a Londra, Beatrix Potter comincia a ritrarre conigli ed altri animali domestici sin da piccola e adora scrivere.
Solo nel 1901, però, riesce a pubblicare a sue spese La storia del coniglio Peter– un libro illustrato per ragazzi-.

Seguiranno poi altre pubblicazioni ed un successo che sopravviverà alla sua scomparsa. Nel 2006 Renée Zellweger la interpreta magistralmente nel film Miss Potter, in cui viene narrata la sua vita.
Beatrix Potter ha lasciato un segno indelebile nel Regno Unito ed in tutto il mondo, sottolineando sempre l’importanza del rispetto per la natura nelle sue opere.

Per il centocinquantesimo anniversario della nascita di questa grande illustratrice: Peter Rabbit, il suo primo personaggio, è stato riportato su quindicimila monete da cinquanta pence.
Si tratta di una collezione speciale, creata dalla Royal Mint e disegnata da Emma Noble, il prezzo di vendita di questi pezzi unici varia tra le dieci e le cinquantacinque sterline.

Nella moneta che rende omaggio a Beatrix Potter, Peter Rabbit appare in tutta la sua dolcezza e indossa il suo classico giacchetto blu.
Un omaggio più che dovuto ad una figura così importante per l’Inghilterra, il mondo intero e tutti i bambini che vivono ancora in noi.

Buon compleanno Stefano Accorsi (FOTO)

Credits: www.advertiser.it

Attore dalle doti attoriali impeccabili, capace di interpretare ruoli anche difficili con trasporto ed enfasi, il bellissimo Stefano Accorsi nato nel 1971, oggi compie 45 anni.

L’attore, conosciuto sia al pubblico cinematografico che televisivo, è legato dal novembre 2015 all’attrice Bianca Vitali e precedentemente all’ex-modella ed attrice francese Laetitia Casta dalla quale ha avuto due figli.
Stefano Accorsi è diventato noto al pubblico nel 1996 con il film Jack Frusciante è uscito dal gruppo, tratto dall’omonimo romanzo di Enrico Brizzi.
Importante anche il 2001, anno in cui recita nel film di Gabriele Muccino L’ultimo bacio, a fianco di Giovanna Mezzogiorno e di Stefania Sandrelli; nel 2005 partecipa come attore al film Romanzo Criminale.
Oltre che a Gabriele Muccino e a Michele Placido, Accorsi è molto legato professionalmente al regista Ferzan Özpetek con cui gira, Le fate ignoranti nel 2001 dove interpreta il ruolo di un omosessuale che si confronta con la vedova del suo amante, e Saturno contro del 2007, sempre una storia dai colori arcobaleno.
Nel 2015 torna in televisione con la serie 1992, da lui ideata, nella quale interpreta un pubblicitario senza scrupoli nella cornice del periodo di Tangentopoli. Infine è protagonista dello spettacolo teatrale Decamerone, in scena questa settimana al teatro Donizetti di Bergamo.

Accorsi è considerato oltre che un bravo attore, anche un sex simbol, con migliaia di fans e sostenitrici in tutta Italia. Proprio per questo noi di Blog di LifeStyle siamo sicure che in molte oggi faranno avere all’attore i loro migliori auguri attraverso i canali social, anche se l’attore si dimostra schivo e riservato solitamente. Ci uniamo alle sue numerose fan nel fare ad uno degli attori più talentuosi e sexy d’Italia tanti auguri.

Pollice verde per adorabili creazioni di Star Wars (FOTO)

Credit: Brittany Herbert

Decorare angoli della vostra casa con i terrari può essere un’idea piuttosto originale, soprattutto se siete capaci di ricrearli in maniera del tutto inusuale. L’ultima tendenza è quella di realizzare terrari homemade, riproducendo i tre pianeti del Star Wars Galaxy: Endor, Hoth e Jakku.

1. Ppianeta Endor

Credit: Brittany Herbert
Credit: Brittany Herbert

Occorrente:
-Un vaso di vetro o una ciotola
-Terriccio
-Pietre di fiume: assortite, piccole e grandi
-Muschio
-piante assortite
-Una figurina di Star Wars

Quello che dovete fare è versare uno strato di pietre di fiume nella vostra ciotola, aggiungere il terriccio e il muschio e infine le vostre piante. Per Endor, Brittany Herbert, ideatrice della creazione, ha pensato di introdurre le piante di felce.
Infine, aggiungete il muschio decorativo, metaforico suolo della foresta di Endor e le rocce.

2. Pianeta hoth

Credit: Brittany Herbert
Credit: Brittany Herbert

Occorrente:
-Un vaso di vetro o ciotola
-Pietre di fiume assortite, piccole e grandi
– Sabbia bianca (per la neve)
-Una figurina di Star Wars

Versate le pietre di fiume nella vostra ciotola, aggiungete la sabbia bianca e le pietre meno lisce (Hoth è un pianeta in parte roccioso). Aggiungete altra ‘neve’ sulle vostre ‘rocce’ in modo da ricreare una sorta di scogliera, posizionate la figurina e il gioco è fatto!

3. Pianeta Jakku

Credit: Brittany Herbert
Credit: Brittany Herbert

Occorrente:
-Un vaso di vetro o una ciotola
-Pietre di fiume assortite (di qualsiasi dimensione)
-Sabbia rossastra
-Una figurina di Star Wars

Versate le pietre e poi la sabbia. Infine aggiungete la vostra figurina attaccandole i piedi alla sabbia.

Le uniformi scolastiche australiane abbracciano la teoria gender

Credit: divisescolastiche.com

Le donne sì, si sentono belle col trucco e i vestiti, lunghi o corti, meglio se minigonne; con i top scollati, dietro ma anche davanti; con le scarpe con il tacco, però, anche le ballerine. Alle donne piace anche, molto spesso, essere donne con i pantaloni e con i maglioni intrecciati, con le camicia accollata. Le donne sono donne con i bikini a fiori, a cuori, lisci, con i merletti; con i costumi interi, quelli un po’ old fashion che ora sono tornati di moda. Gli uomini sì, si sentono belli con i pantaloni e i maglioni, con le magliette trasandate, con le scarpe stringate. Ma non sempre.

A volte, tutte le mattine, specialmente se in ritardo, accade che nella storia di una donna si possa avvertire una certa forma di strana indecisione, di un non so che di impreciso; che si possa ascoltare la melodia del guardaroba, cercando un completo adatto, una maglietta colorata per una grigia giornata. Nella storia di un uomo no, non accade niente di tutto questo, gli uomini prendono un pantalone, un maglione, un vestito quando hanno un impegno. E basta così.

Nella storia di una donna, ma anche in quella di un uomo, è accaduto che, almeno una volta, l’aria fresca dei college americani, con i giardini, le camere, le uniformi e tutta la gioventù che ci gira intorno, abbia fatto sognare e innamorare. Sì, soprattutto le uniformi.
Insomma, almeno una volta nella vita l’abbiamo detto: “sì, nella mia scuola voglio l’uniforme. Ahimè, la campagna non è quasi mai andata a buon fine e con le gonnelline scozzesi e un piccolo esercito di alunne e alunni uguali che affollavano i corridoi tra i nostri neuroni, a malincuore, siamo tornati a casa.
uniformi scolastiche

Eppure magari, nelle scuole che vestono alla maniere in cui noi sogniamo, i sogni, invece, sono fatti della stessa sostanza delle nostre tradizioni, perché per noi andare vestiti a scuola come si vuole è un diritto. E se pure noi abbiamo sognato, quell’unica volta nella vita, di avere un’informe, la verità è che la pazienza infinita e tutta l’indecisione di ogni mattina quando apriamo l’armadio a noi piace.

Gli alunni australiani dovranno soffrire nelle uniformi ancora per un po’, o ancora per molto, chi lo sa. C’è una scuola, però, la Sydney’s Newtown High School of the Performing Arts che ha cambiato rotta in materia di uniformi. Ebbene sì, non ci sarà più l’uniforme per ragazze e l’uniforme per ragazzi, ci saranno uniformi da ragazze che andranno bene anche per i ragazzi e viceversa. È la teoria gender che approda nel modo di vestire: i ragazzi potranno indossare le uniformi che prevedono le gonne e le ragazze potranno essere libere di manifestare il loro lato mascolino indossando, semplicemente, dei pantaloni. È tutto molto semplice, è tutto molto egualitario.

Jo Dwyer with friends outside Newtown High School of Performing Arts. Photo: Peter Rae
Jo Dwyer with friends outside Newtown High School of Performing Arts. Photo: Peter Rae

La scuola in questione, a cui noi facciamo tanti applausi, è una scuola assai progressista e fortemente criticata. Criticata dalla Lobby Cristiana Australiana che quasi teme questa salvaguardia del sentimento primo e più puro, la felicità di essere e vestire come si vuole. Infatti, tutta questa storia di sentirsi uomo o donna non ha importanza perché ora tutti possono indossare gonne e tutti possono indossare pantaloni; e questo non è altro che una radicalizzazione della teoria gender.

Maya Saric, madre di due studenti della scuola, è contenta che gli alunni possano sentirsi liberi di fare le scelte che vogliono. “Se i ragazzi stanno davvero combattendo contro questo problema, allora loro non dovrebbero essere ulteriormente messi alle strette dalla scuola – ha dichiarato al telegiornale della ABC – Stanno già affrontando parecchie crisi. Davvero non è importante di che colore sia il loro pantalone o se vogliono indossare gonne o pantaloncini.”

La felicità, a volte, ha anche le forme di una gonna da uniforme e di una camicia maschile.