sabato, 20 Dicembre 2025

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Arriva il software salva relazioni: ecco tutti i dettagli

credits photo: it.lifestyle.yahoo.com

Tra pigrizia e genialità c’è un confine sottile. Anzi, si può affermare senza troppi problemi che a volte è proprio la prima a stimolare la seconda. Ce lo dimostra un progetto che è possibile trovare sul sito web GitHub, che ospita tutti i software che programmatori da ogni parte del mondo vogliono condividere con gli altri.

Tra questi software ce n’è uno inventato da Nihad Abbasov, noto sul sito come ‘Narkoz’. Il programma in questione è considerato geniale da molti fidanzati-mariti: invia messaggi in automatico alle proprie fidanzate-mogli.

Nihad Abbasov ha raccontato che l’idea è stata ispirata da un altro programmatore. Quest’ultimo era il tipo di ragazzo che ‘se un’attività richiede più di 90 secondi del mio tempo allora va automatizzata’. I suoi geniali segreti sono stati scoperti dopo che si era licenziato dalla società per cui lavorava. I suoi colleghi, sbirciando i suoi lavori, hanno scoperto che aveva automatizzato qualsiasi cosa.

Ma detto così ancora non è chiaro il vero livello di genio presente in questa invenzione. Solo esempi concreti possono spiegarlo. Se il computer del programmatore risultava ancora attivo dopo le 21, partiva in automatico un messaggio diretto alla moglie che annunciava il ritardo per un qualsiasi motivo pescato da un’apposita lista di ‘ragioni’. Se per le 8.45 non era ancora sul posto di lavoro, un’e-mail automatica veniva spedita e il contenuto spiegava che, per motivi di salute, avrebbe lavorato da casa. Aveva addirittura collegato la sua postazione alla macchina del caffè. Bastava premesse un pulsante e in 24 secondi, il tempo che ci metteva per arrivare alla macchinetta, la sua tazza era pronta.

Insomma un vero genio. Pigro certo, ma senza ombra di dubbio geniale e d’ispirazione per tutti quei mariti e fidanzati che, ingenuamente, si dimenticano di inviare messaggi alle proprie donne e che, al loro ritorno, subiscono rimproveri, ire e litigi che ogni giorno mettono a rischio la relazione. Se siete tra coloro che non hanno una memoria di ferro quando si tratta di sms, allora correte sul sito a cercare questo software salva relazioni.

I personaggi Disney nella vita reale (FOTO)

Credits: Doctor ASKY

Finora abbiamo immaginato i personaggi Disney, sopratutto le principesse, in diverse vesti: a Hogwarts a fianco di Harry Potter, super sexy per Halloween, fino a immaginarle come al cantante Britney Spears. L’illustratore finlandese Jirka Väätäinen ormai ci ha abituati ai suoi disegni sui personaggi Disney, immaginandoli nella vita reale. Jirka, che è anche graphic designer e ama giocare con l’arte creando sculture originali con pochi oggetti (sul suo sito ufficiale, che è un vero curriculum virtuale, potete trovare di tutto), e ha trasformato la sua passione in un vero e proprio lavoro, specializzandosi però nei disegni ‘vivi’ dei personaggi Disney.

Neanche stavolta ci ha delusi offrendoci una vasta gamma foto di buoni e cattivi dai cartoni animati Disney. Dalle classiche Biancaneve e Aurora alle più moderne eroine Merida e Elsa, passando per Aladdin, Tarzan e Christoff. Chissà se anche per loro vale il “e vissero per sempre felici e contenti”? Riuscite a indovinarli tutti? Fateci sapere.

Cominciamo dalle classiche principesse Disney: quante di loro riuscite a riconoscere?

Queste sono le principesse Disney più recenti che, come Jirka ha riportato sul suo sito, rappresentano le sue ultime creazioni:

Le due sorelle Elsa e Anna di “Frozen” non sono mai sembrate così vere:

Passiamo ai principi Disney: tutti affascinanti e carismatici, ma li preferite in versione cartone animato o nella ‘vita reale’?

E ora è il turno dei villains Disney: quanti ne riconoscete? Vi fanno paura anche in questa versione?

Infine le cattive Disney, sempre carismatiche anche disegnate così reali: quali preferite? E sopratutto, le avete riconosciute?

Vi sono piaciute queste illustrazioni?

Credits photos: Jirkavinse.com

Donne: la campagna che dice no alla violenza (FOTO)

credits: http://www.tgcom24.mediaset.it/s

Oggi, 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, è una giornata importante non solo per tutte le donne, ma per il mondo intero.
L’artista contemporaneo, Alexsandro Palombo, ha scelto di utilizzare il suo lavoro per sensibilizzare le persone al tema. Sceglie così di lanciare la campagna intitolata: “Celebrità vittime di violenza domestica“, in cui sceglie come soggetti i volti delle star più famose, da Madonna ad Angelina Jolie.

Le foto ci mostrano i volti di Emma Watson, Miley Cyrus e molte altre, con gli occhi e il mento pieni di lividi, ferite alla fronte, guance e labbra tagliate.
In alto spicca la scritta:”Life Can Be A Fairytale, If You Break The Silence“, che significa, “La vita può essere una favola, se rompi il silenzio”.
L’obiettivo del fotografo è proprio questo: convincere ed esortare tutte le donne, vittime di violenza, a parlare e a denunciare la loro situazione.

credits: http://elpais.com/elpais/
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credits: http://elpais.com/elpais/
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Un’altra sua campagna, sempre su questo tema, ritrae invece i personaggi femminili dei cartoni animati, da Marge Simpson a Wilma Flintstone.
Anche loro sfigurate da lividi e ferite, mostrano la foto del rispettivo compagno, accompagnata dalla scritta “Coward“, cioè codardo.

credits: http://elpais.com/elpais/
credits: http://elpais.com/elpais/

Già in altre occasioni Palombo ha scelto l’arte per denunciare problemi gravi come il terrorismo o il tumore al seno.
L’artista lancia un messaggio ricco di speranza, con il quale ci invita caldamente a non farci prendere dalla paura e non lasciare che niente ci faccia smettere di amare la vita.

Violenza sulle donne e montature mediatiche

Credits: www.thejournal.ie

Cade oggi, 25 Novembre, la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne: un giorno, una data, una ricorrenza – quasi. Come se bastasse un giorno per dirsi contrari alla violenza sulle donne, come se chiamarla ‘violenza sulle donne’ fosse, a sua volta, sufficiente. Come se la violenza sulle donne fosse diversa dalla violenza in generale, come se incarnasse una specie di sottotipo, una sorta di sottoinsieme che partecipa solo in misura marginale all’idea di violenza tutta. Quanti tranelli mediatici si nascondono dietro l’ufficializzazione di certe istanze, che magari partono come buone e finiscono col diventare, tutto sommato, dei mostri?

I media, si sa, da sempre fanno del facile sensazionalismo sulle violenze domestiche perpetrate ai danni delle donne e, in maniera del tutto impari, ben poco mettono in luce le violenze compiute da donne. Non vi è mai balzata in testa l’idea che forse non è l’uomo, ma l’intero genere umano a essere marcio (e in questo senso le riprove dovrebbero essere davvero tante, soprattutto negli ultimi tempi)?

Questa disparità è stata appunto messa in luce da uno studio proprio a proposito delle notizie internazionali sulla violenza sulle donne: “I media che mettono in luce gli aspetti più osceni della violenza sulle donne forniscono al pubblico di lettori e di spettatori una prospettiva che ha del provocatorio e non del rappresentativo – ha detto il portavoce dell’organizzazione ‘Media Representations of Violence Against Women and Their Children’ – Più e più studi hanno peraltro mostrato che le donne perpetratrici di violenze, fisiche come sessuali, così come le assassine donne, possono essere riscontrate in una percentuale comunque alta rispetto al totale delle notizie in fatto di violenze“.

La relazione, pubblicata a nome di Our Watch e di Australia’s National Research Organisation for Women’s Safety (Anrows), ha evidenziato come le modalità per riportare questo genere di notizie siano essenzialmente standardizzate al livello internazionale: si tratta il più delle volte di notizie oltremodo semplicistiche, distorte e inadeguate, che vanno a contribuire alla confusione e non alla chiarezza di idee che un lettore o uno spettatore può farsi.

Molti di questi servizi giornalistici, peraltro, attribuiscono spesso la sostanziale criticità non al perpetratore di sesso maschile ma alla vittima di sesso femminile: “Sfortunatamente, le notizie sulla violenza sulla donne che vanno a distruggere piuttosto che a rafforzare le norme culturali e sociali legate al gender sono ancora in netta minoranza. Anche la rappresentazione eccessiva che viene fatta delle perpetratrici donne potrebbe riflettere ‘l’originalità’ che vi vedono i media, per i quali una violenza commessa da una donna è sempre in qualche modo più deviata, più carica di angoscia, più trasgressiva di una commessa da un uomo e, pertanto, qualcosa che insomma ha necessariamente bisogno di più di una spiegazione..

Storie di donne molestate da sconosciuti sono altrettanto sovra-rappresentate: non si può, in esse, intravedere la paura della comunità societaria che i media amano coltivare, il dubbio che insinuano sul chi sia davvero in pericolo?.
I media, secondo la relazione, “molto di frequente rispecchiano la confusione della società e l’ambivalenza che esiste a proposito della violenza sulle donne“.

Una società, occorre ricordarlo, in cui la donna non è così lontana dal voler tornare volontariamente ad essere oggetto. Basta guardarsi un po’ intorno per rendersi conto che le cose sono ben più contorte della banale polarizzazione che vorrebbero darci in pasto, del contrasto donne vittime vs. uomini aguzzini che vorrebbero continuare a farci vivere per poterci tenere eternamente in scacco, gli uni contro le altre nelle nostre minuscole, miserrime e sterili beghe da quattro soldi.