mercoledì, 17 Dicembre 2025

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Attentati a Parigi: Valeria Solesin morta nell’attacco

Credits: ottopagine.it

Venerdì sera Valeria Solesin era andata al concerto rock al teatro Bataclan insieme al fidanzato. Quella che doveva essere una serata allegra e spensierata si è trasformata in tragedia con l’attentato che ha sconvolto la Francia e il mondo intero. Sui social network si sono diffuse rapidamente false notizie, che hanno creato panico, ma anche diversi appelli ai dispersi dell’attentato, mentre su Facebook è arrivata la foto con la bandiera francese per esprimere solidarietà. Al fine di ritrovare la giovane veneziana, sul web era stato lanciato un appello: “Non si trova Valeria, era al teatro Bataclan.” In un mondo in cui il web è sovrano, il popolo dei social networks si è unito per infondere un po’ di conforto ai parenti delle vittime, anche solo con un messaggio di 140 caratteri su Twitter.

La speranza per il ritrovamento della giovane 28enne borsista, a Parigi da quattro anni, si è spenta quando il padre del fidanzato della giovane, Andrea, ha rivelato in un comunicato stampa all’Agi che Valeria Solesin è morta. L’annuncio con la voce spezzata di Corrado Ravagnini è arrivato dopo ore estenuanti di ricerca della ragazza, compagna di suo figlio Andrea, 30 anni, di Dro, che è rimasto ferito a un orecchio. La mamma della ragazza, Luciana Milani, ha sperato fino all’ultimo di riabbracciare sua figlia, fino a quando la polizia francese ha identificato il corpo di Valeria Solesin tra le vittime.

E anche oggi, i social network sono più uniti per mai, pregando per i parenti di Valeria, ma anche per tutti gli altri dispersi che ancora non si trovano.

Attentati a Parigi: le false notizie diffuse sul web (FOTO)

Credits photo: www.servizisegreti.com

Dopo gli attentanti di Parigi nella notte tra il 13 ed il 14 novembre, sul web e sui social network sono circolate un numero indefinito di informazioni, alcune delle quali, però, si sono rivelate del tutto infondate. Tra notizie smentite e falsi allarmi, ecco quali sono le false informazioni che hanno fatto il giro del web.

Quattro poliziotti uccisi
Quattro poliziotti, secondo il web, sarebbero stati uccisi durante il blitz al Bataclan: la notizia, però, non è mai stata confermata dalla autorità. Ciò che veramente sappiamo è solo che un poliziotto – in borghese, perché stava seguendo il concerto – è stato ferito.

Sparatoria a Les Halles
Quelli riportati da “LesNews” sarebbero i luoghi in cui sono avvenuti gli attacchi. In realtà della sparatoria a Les Halles non è stata data nessuna conferma.

Manifestazione di solidarietà in Germania
Su Twitter è stata diffusa la foto di una manifestazione di solidarietà per le vittime degli attentati a Parigi, anche se in realtà la foto risale allo scorso dicembre ed è del movimento anti-immigrazione tedesco Pegida.

Foto al Bataclan
La foto al Bataclan prima degli attentati ha fatto il giro dei social, peccato che non fosse realmente di quella sera ma di un concerto all’Olympia di Dublino il 12 novembre.

Tweet di Donald Trump
Non è interessante che la tragedia di Parigi si sia verificata in una delle nazioni più sorvegliate al mondo?” cinguetta il politico Donald Trump, ricevendo numerosi retweet e una forte risposta da Luca Johnson, ambasciatore francese negli Stati Uniti: “La totale mancanza di dignità in questo messaggio è ripugnante“. Donald Trump, però, il tweet l’aveva scritto dopo l’attentato di Charlie Hebdo.

Raid a Strasburgo
Non è assolutamente vero che c’è stata un’azione anti-terrorismo a Strasburgo. Il tweet da cui tutto è partito è datato 31 ottobre.

Empire State Building con il tricolore francese
Ad illuminarsi con i colori francesi non è stato l’Empire State Building, bensì la Freedom Tower, costruita sul sito del World Trade Center. Le immagini delle prima risalgono ad altri periodi.

Torre Eiffel spenta
Hanno fatto il giro del web foto e video della torre Eiffel spenta in segno di lutto. In realtà il tutto risale a gennaio 2015, quando la torre si è spenta alle ore 20 dopo gli attentati di Charlie Hebdo. La notte del 13 novembre, come sempre, il simbolo di Parigi si è spento alla una.

Incendio a Calais
L’incendio a Calais, accampamento di migranti, c’è veramente stato, ma è avvenuto in maniera accidentale. Le foto del grosso incendio circolate sul web sono del 2 novembre, quando è scoppiata una bombola di gas.

Cattura del terrorista a Bagnolet
Le foto postate riguardo la notizia della cattura e uccisione di uno dei terroristi sono false in quanto fanno riferimento ad un’operazione di polizia svolta in Brasile a novembre. A diffonderle un nazionalista di nome Kevin su Twitter.

Manifestazione a Parigi
Su Twitter giravano foto di una manifestazione a Parigi: tra le gente spiccava la scritta “Not afraid”. Le immagini sono simili a quelle del corteo anti-terrorismo organizzato dopo gli attentati di gennaio.

[Credits: www.lemonde.fr e www.theatlantic.com]

#RechercheParis: su Twitter si cercano i dispersi degli attentati

credits: http://www.abbadianews.it

Gli attentati di Parigi hanno messo in mostra la parte peggiore dell’umanità, su questo non ci piove. Ma sui social sono state numerose le manifestazioni di solidarietà e le iniziative per aiutare. La più importante in queste ore è, probabilmente, quella che si presenta con l’hashtag #RechercheParis.

Lo scopo è quello di ritrovare i dispersi degli attentati. Si tratta dei ragazzi che si trovavano nelle zone del Bataclan e delle zone colpite dagli attentatori e dei quali non si hanno più notizie.

Twitter è così diventata una vera e propria bacheca dove i volti dei ragazzi compaiono insieme a richieste di informazioni da parte di amici e parenti alla ricerca di rassicurazione e che sperano, come noi, che qualcuno abbia visto i loro cari.

Sui social sono stati anche fatti girare i numeri degli ospedali dove si potrebbe trovare chi è ancora disperso. Nel frattempo il Ministero dell’Interno ha aperto una linea telefonica dedicata ai familiari in cerca di notizie e a chiunque possa dare testimonianze utili.

Facebook, arriva la foto profilo con la bandiera francese (FOTO)

Credits photo: www.adnkronos.com

È passato veramente poco dagli eventi che ieri hanno sconvolto la città di Parigi che già Facebook ha attivato una funzione per “sostenere la Francia e i cittadini di Parigi“: cambiare la propria immagine del profilo sovrapponendo alla nostra fotografia la bandiera della Francia.

Il famoso social network, che già aveva usato questa funzione – con la foto arcobaleno – per i matrimoni gay, annuncia questa novità proprio attraverso la pagina ufficiale, con un semplice e breve post: “We stand together. #JeSuisParis“, ovvero “Stiamo insieme. #JeSuisParis”.

We stand together. #JeSuisParis

Posted by Facebook on Sabato 14 novembre 2015

Una funzione questa della modifica dell’immagine del profilo molto semplice, ma che in un così grande social network ha una visibilità straordinaria, mostrando subito il supporto nei confronti di questa causa. In questo caso si vuole andare contro ogni atto di violenza e di terrorismo, che ha solo lo scopo di provocare danni all’intera umanità.