mercoledì, 17 Dicembre 2025

Costume & Società

Home Costume & Società Pagina 327
Notizie e tendenze sulla società, sul costume, sull’opinione pubblica e sul cambiamento generazionale

Ecco perché non ricordiamo i nomi delle persone appena conosciute

Credit photo: it.notizie.yahoo.com

State per conoscere una nuova persona e, proprio nel momento in cui vi presentate e soprattutto l’altro pronuncia il suo nome, il vostro cervello sembra sconnettersi per quel millesimo di secondo. Vi ricordate tutto – compleanni, feste, anniversari e ricorrenze varie – ma il nome delle persone appena conosciute non vi entra in testa a nessun compromesso. Ma come mai?

Tranquilli, non siete strani. C’è una vera e propria spiegazione scientifica, almeno secondo ciò che Victoria Woollaston spiega sul Daily Mail: “Poiché i nomi sono casuali e non reggono informazioni specifiche, il cervello fa fatica a trattenerli nella memoria. E se il cervello non può effettuare le connessioni tra più parti di informazioni, in particolare le cose che già si conoscono dell’individuo, è più probabile che dimentichi“.

Secondo la studiosa, infatti, il cervello è in grado di riconoscere i dettagli del viso ma non i nomi in quanto sono arbitrari: se non si possono fare collegamenti tra delle informazioni familiari si fa molto più fatica.
Inoltre, contribuisce anche l’effetto cosiddetto “next-in-line” che spiega come il cervello non sia in grado di apprendere nuove informazioni nello stesso momento in cui le fornisce.

E quando ci si presenta ad un estraneo ci si concentra così tanto su ciò che si deve dire che le parole – ed il nome – dell’altro non si sentono nemmeno. “Invece di guardare e ascoltare gli altri, il cervello inizia a concentrarsi sulla sua propria routine. Su cosa diranno le persone che abbiamo davanti e cosa dovremo dire noi” afferma la Woollaston.

Un ruolo importante, poi, è giocato anche dalla memoria: infatti se un’informazione non viene ripetuta più volte, nel corso del tempo tende ad essere persa.

Il nuovo tappo per chiudere il Barolo

Un nuovo tappo per chiudere il Barolo. Ecco la novità portata direttamente dall’Agricola Brandini, l’unica azienda certificata biologica partner dell’Associazione Vino Libero, che ha scelto Select Bio di Nomacorc per tappare il suo Barolo Docg 2011.

Una novità importantissima per gli amanti del buon vino: questo perché è la prima volta che, su questo prodotto, viene utilizzata una chiusura alternativa al classico sughero, dopo quella riforma del 2014 che la consente anche sui vini Docg. Il nuovo tappo Select Bio porta una ventata di originalità e ricerca: è il primo tappo al mondo a zero emissioni di Co2, perché usa una materia prima derivante dalla canna da zucchero, ed è anche attento a quella serie di accortezze in merito alla gestione dell’ossigeno, e quindi elimina quello che è sempre stato considerato il grande problema nell’utilizzo di tappi alternativi al sughero nei vini (soprattutto rossi), appunto lo scambio di aria tra esterno e interno della bottiglia che serve ad esaltare le caratteristiche della bevanda nelle lunghe attese in cantina. Al Barolo Docg Brandini, infatti, verrà garantito un passaggio costante di ossigeno, in grado di favorirne l’evoluzione negli anni.

“Siamo orgogliosi di proteggere la qualità di un vino di eccezionale qualità come il Barolo Brandini con il nostro Select Bio. Le nostre chiusure garantiscono affidabilità, prestazioni omogenee e un passaggio costante di ossigeno che accompagnerà l’evoluzione del vino in maniera ottimale”, ha dichiarato Filippo Peroni, direttore commerciale Italia e Sud est Europa di Nomacorc. “Una soluzione sostenibileche è frutto di anni di ricerca Nomacorc, in collaborazione con i più grandi istituti internazionali. Una chiusura che rispetta l’ambiente e aiuta gli enologi a dare ai consumatori i vini esattamente come li hanno pensati. Per questo il gruppo di aziende Vino Libero ha scelto Nomacorc, con una partnership che sta dando ottimi risultati. Se oggi un Barolo sceglie di affidarsi alla nostra qualità è proprio perché abbiamo saputo fare dell’innovazione un tratto distintivo e qualificante della nostra azienda”.

[FONTE: ADNKronos]

A quale personaggio di Harry Potter assomigli? (FOTO)

credits photo: fanpop.com

Quante volte, guardando e leggendo ‘Harry Potter’, ci siamo immedesimati nella storia e ci siamo chiesti che ruolo avremmo avuto, a che casa saremmo appartenuti, quale sarebbe stato il nostro patronus e di chi saremmo stati amici fidati? Spesso, poi, abbiamo cercato di capire a quale personaggio assomigliamo di più e quali punti in comune abbiamo con i nostri beniamini. Ecco un modo per darci delle risposte.

Ronald Weasley

credits photo: astrologia911.com
credits photo: astrologia911.com

Ron è il migliore amico di Harry. Estremamente divertente, proviene da una famiglia molto numerosa e si distingue per il suo forte senso dell’umorismo. Non è però immune dal cattivo umore. Il suo punto debole è sicuramente l’insicurezza, ma se ci tiene a voi potrebbe affrontare un intero esercito di Mangiamorte per difendervi. Se anche voi amate fare battute, sapete far ridere gli amici e siete considerati un po’ immaturi e iperprotettivi, sicuramente quello di Ron è il personaggio che si avvicina di più a voi.

Hermione Granger

credits photo: it.harrypotter.wikia.com
credits photo: it.harrypotter.wikia.com

Estremamente intelligente, a volte può passare per una insopportabile ‘so tutto io’. In realtà, nonostante sia molto autoritaria, sa essere un’amica perfetta e leale. Ha una mente molto curiosa e per questo ama leggere ed apprendere il più possibile. Non si tira mai indietro davanti alle sfide e non abbandona mai gli amici in difficoltà. Se anche voi vi sentite un po’ secchioni, avete difficoltà a stringere amicizie ma quando poi lo fate sono per sempre, allora avete molto in comune con Hermione Granger.

Harry Potter

credits photo: efpfanfic.net
credits photo: efpfanfic.net

Harry Potter è, nonostante la sua fama lo preceda, molto timido, educato ed umile. Coraggioso fino a sfociare nella temerarietà, Harry non si lascia spaventare facilmente e si schiera sempre dalla parte del bene. A volte appare chiuso e taciturno e mostra atteggiamenti difficili da capire per chi gli è accanto. Insomma, un tipo misterioso. Se anche voi siete degli incorreggibili idealisti, probabilmente il personaggio di Harry è quello più vicino a voi.

Starbucks arriva in Italia nel 2016?

credits photo: bramptonist.com

Starbucks apre o non apre in Italia? La domanda ce la siamo posti milioni di volte nel corso degli ultimi tempi. Finalmente arriva una risposta: ci sono grandi possibilità che il primo Frappuccino in Italia venga servito a Milano già nel 2016.

Gli accordi con il gruppo dei centri commerciali di Antonio Percassi, che hanno aperto la porta anche ai negozi Victoria’s Secret, dovrebbero essere firmati entro natale. Insomma, una buona notizia per tutti gli amanti di questa famosa catena di caffetterie in puro stile americano.

La domanda che ora tutti si pongono e se il Frappuccino reggerà il confronto con il buon caffè all’italiana. In fondo, il fondatore di Starbucks, Howard Schultz, cerca da oltre vent’anni di trovare la formula giusta per ottenere successo anche nel Bel Paese.
Successo annunciato economicamente, o no?

Il punto di forza di Starbucks in Italia sarà l’hi-tech e l’offerta digitale, attirando clienti imponendosi come punto d’incontro e di aggregazione, soprattutto per avvocati, banchieri e uomini d’affari.