martedì, 16 Dicembre 2025

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Se il capo è donna, ecco le reazioni degli uomini

Se siete uomini e il vostro capo è donna, non meravigliatevi se vi sentite minacciati, se avete “paura reverenziale” e se temete il rapporto con il boss. Tutto questo è assolutamente normale. È, infatti, il risultato di una nuova ricerca pubblicata sul “Personality and Social Psychology Bulletin”. “Il concetto di mascolinità è sempre più sfuggente in una società dove i ruoli di genere si confondono, con più donne che assumono incarichi dirigenziali o diventano le capofamiglia”, spiega Ekaterina Netchaeva dell’Università Bocconi di Milano.

Poi continua: “Anche quegli uomini che si dicono sostenitori della parità di genere possono in realtà interpretare questi progressi come una minaccia alla loro mascolinità, sia consapevolmente, che non”. Sono bastati 3 esperimenti per arrivare a queste conclusioni scientifiche: Netchaeva e i suoi colleghi hanno scoperto che gli uomini si sentono più minacciati e in dovere di farsi rispettare quando, sopra di loro, c’è un capo appartenente al “gentil sesso”. Ma se “tanto gentile e tanto onesta pare”, allora perché hanno paura? Sì, c’entra davvero la loro “virilità”. Come se venisse messa in gioco e sfidata da una donna in vesti prettamente “maschili”. E questa visione, naturalmente, è molto più evidente in una società più maschilista.

Come riporta ADNKronos, in una prima prova, che ha coinvolto 76 studenti universitari (52 maschi, 24 femmine) negli Stati Uniti, ai partecipanti è stato detto che avrebbero negoziato il loro stipendio per un lavoro al computer con un capo uomo o donna. Dopo la trattativa, i partecipanti hanno effettuato uno speciale test visivo per misurare il livello per il quale si sentivano minacciati. I risultati? I partecipanti maschi che hanno negoziato con una responsabile femminile si sono sentiti più minacciati e hanno insistito per uno stipendio più alto (49.400 dollari in media), rispetto agli uomini che hanno negoziato con un manager uomo (42.870 dollari). Nessuna differenza, invece, per le ragazze, che in generale hanno ottenuto uno stipendio più basso (41.346 media). Questo perché le donne tendono a essere meno aggressive rispetto agli uomini.

Ma come? Non sono gli uomini a reggere il mondo?

I luoghi comuni tra Nord e Sud (FOTO)

L’unità d’Italia in realtà è solo su carta. L’Italia, per sua costituzione, probabilmente rimarrà sempre una continua lotta nord vs sud. E forse è proprio questo che piace agli italiani, mica il Colosseo o il Duomo di Milano: la nostra diversità.

Ci sono infiniti luoghi comuni tra nord e sud, ma non sai quanto siano veri finché dopo essere nata e cresciuta nel cuore della Sicilia non ti ritrovi a vivere a Milano.

Probabilmente passerai i primi anni a piangere e a desiderare la tua Terra, ma poi va meglio, piano piano ti ci abitui, no va beh, abitui mai, ma insomma ci provi almeno.

I luoghi comuni tra Nord e Sud possono essere riassunti in due macro categorie, ma ce ne sono anche altre. Come insegna Teresa Mannino i diversi punti di vista tra meridionali e settentrionali sono il rapporto con il cibo e il rapporto con il tempo.

Giornata al mare

Nord: Mamma, papà, figlio, 3 panini e una bottiglietta d’acqua.

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Sud: Un meridionale al mare lo riconosci subito. Perché? Perché non è mai “uno”. I meridionali al mare vanno sempre in grandi carovane. Madre, padre, figli, cugini, 3 zie, 4 nonni, 27 fratelli. Un gazebo, perché sotto un ombrellone non ci stanno mica tutti, 4 borse frigo, 6 chili di parmigiana, 3 di peperoni ripieni, 5 casse di birra e 8 chili di anguria.

Pranzo della domenica

Nord: La domenica per i settentrionali è il giorno di riposo, dopo una settimana di lavoro ci si concede una giornata fuori, per visitare le città limitrofe e magari mangiare ad un ristorantino con la propria famiglia.

Sud: Al sud, la domenica è l’unico giorno della settimana dove non puoi muoverti da casa perché hai l’impegno fisso: il pranzo di famiglia, che in realtà dura due giorni, uno per mangiare e l’altro per digerire. Non è permesso mancare a questi pranzi, quindi se hai la febbre a 40 o del lavoro da sbrigare non interessa a nessuno. Le zie non perdonano.

Inviti a cena

Nord: A Milano al massimo si invitano a cena 3, 4 persone per volta. Una volta l’anno. Si tende ad essere un po’ riservati, chiusi, ognuno che si fa i fatti propri. Una pizza tutti insieme è più rara delle giornate di sole.

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Sud: al Sud, al sud ogni occasione è buona per mangiare tutti insieme. Grigliate, pasta al forno, arancini di riso, babà e chi più ne ha più ne metta. Invitati minimi? 60 persone. Cugini di cugini, amici di amici, tutti pronti a spettegolare sulla figlia di Mariuccia, che è scappata con quel motociclista tatuato. In realtà non sono cene, sono vere e proprie conferenze per aggiornarsi sui gossip dell’ultima settimana.

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Tempo

Nord: Una giornata di pioggia intensa è piuttosto all’ordine del giorno al nord, quindi tutto prosegue come nella norma. Giornata lavorativa, senza alcuna difficoltà, ritorno a casa, cena e letto.

Sud: Al sud la pioggia porta insieme a sè la disperazione. Bastano quattro goccioline per far salire il panico. Sono tutti meteoropatici, se piove stanno tutti nervosi. Qualcuno coglie al volo l’occasione per non andare a lavorare, mai sia ci si prenda un raffreddore.

Tutte le curiosità su Tania Cagnotto (FOTO)

Tutto è nato da un semplice gioco, che col tempo è diventato un sogno. È così che Tania Cagnotto con costanza e determinazione ma sempre col sorriso di chi ama davvero la sua professione è riuscita a conquistare l’oro alla sessione tuffi da un metro ai mondiali in Kazan, Russia, battendo finalmente le sue rivali cinesi. Ma dietro una delle migliori tuffatrici su scala mondiale c’è molto di più di una vasca da bagno. Scopriamo insieme tutte le curiosità su Tania Cagnotto.

È sempre stata sicura di quello che voleva fare: Tania Cagnotto, nata a Bolzano, classe 1985, giocava a tennis quando era ancora una bambina e secondo i suoi insegnanti era piuttosto portata, ma questo sport non era quello che la Cagnotto avrebbe voluto coltivare agonisticamente, così come non si vedeva nel mondo della danza, dello sci o ancora la miriade di sport che i genitori non hanno mancato di farle provare. Per lei c’era solo il nuoto e nient’altro.

Così Tania Cagnotto è passata dai campi da tennis alle piscine e una capriola dopo l’altra, dalla piccola Bolzano, ha iniziato a girare il mondo per le competizioni arrivando a conquistare il maggior numero di podi a livello europeo e a raggiungere per la prima volta l’oro ai mondiali di tuffo dalla pedana di 1m.

Sogni che diventano realtà e che ancora nel momento della consegna della medaglia per il primo posto, sembrano solo sogni, così come la stessa Cagnotto scrive su twitter, poco dopo la sua recente vittoria a Kazan.

Per arrivare così in alto, però, la Cagnotto ha dovuto fare diversi sacrifici e imbattersi in sconfitte e delusioni. Le olimpiadi di Londra ne sono un esempio, un grosso neo nella sua carriera, che le ha insegnato che la concorrenza è agguerrita e che anche nella sconfitta bisogna essere sportivi.

Inoltre questo è stato il momento in cui Tania Cagnotto si è resa conto dell’affetto che le persone provavano per lei. Migliaia di fan si sono congratulati per le sue performances, nonostante non avesse ottenuto nemmeno una medaglia, regalandole lo stimolo per andare avanti e cimentarsi in qualcosa di nuovo.

È il 2013 e Milly Carlucci presenta “Altrimenti ci arrabbiamo”, programma andato in onda in primavera, in cui i protagonisti sono 10 adolescenti che devono insegnare diverse discipline ad altrettanti vip. Il tutor della Cagnotto è Mattia, 12 anni, origini trevigiane e passione per la Break dance.

Credits photo: swimbiz.it
Credits photo: swimbiz.it

In due settimane, Tania Cagnotto, non solo riesce a preparare un ottimo numero, ma insieme a Mattia, conquista i giudici e vince il primo premio. Tania è così pronta ad affrontare i suoi due ultimi anni come tuffatrice agonista.

Si proprio così. Tania Cagnotto è ora pronta a lasciare il nuoto. Nel suo futuro ci sono altri sogni: un matrimonio, una famiglia, un lavoro come allenatrice a livello agonistico e Bolzano.

Tania Cagnotto, a differenza delle atlete cinesi, non ha infatti mai rinunciato alla vita privata per allenarsi. Per lei è sempre stato importante mantenere un equilibrio tra professione e tempo libero. Quando aveva 18 anni, come tutte le ragazze, andava in discoteca e le raccomandazioni della madre erano le stesse di qualsiasi altro genitore: “tieni d’occhio il bicchiere” e “stai attenta”.

Forse anche per questo, lasciare le competizioni agonistiche per dedicarsi ad altro, non le fa paura. Anzi, aspetta il momento in cui potrà vivere con meno stress e liberarsi dalle pressioni che questo tipo di vita può comportare.
Inoltre, se dovesse scegliere un posto in cui vivere, Tania impiegherebbe un secondo a dire ad alta voce, Bolzano. È qui che ha trascorso la sua infanzia ed è qui che scappa ogni volta che ha bisogno di una pausa, anche solo per rivedere il suo piccolo pappagallo e mangiare una pizza con le amiche.

Per lei quella piccola cittadina è il posto in cui sta sempre bene: ci sono famiglia e amici e in più, ha comprato casa. Come affermava in un’intervista a Oggi, nell’aprile 2014, Tania Cagnotto vorrebbe avere più tempo da dedicare al compagno Stefano Parolin e magari avere dei figli. Dopo anni, in giro per il mondo, anche lei cerca la sua stabilità, annunciando il matrimonio per il prossimo anno, il 2016, in cui si terranno anche le Olimpiadi di Rio.

E se Tania Cagnotto non fosse stata una tuffatrice, che cosa avrebbe fatto? Già laureata in comunicazione, indirizzo sportivo, uno dei suoi sogni sarebbe stato studiare fisioterapia, perché le piace capire come funziona il corpo umano. Desiderio assolutamente in linea col suo attuale stile di vita.

Ma per ora la vita di Tania Cagnotto è strudel e tuffi, nella non troppo estiva Russia, insieme all’entusiasmo e alla felicità per una nuova medaglia che rimarrà nella storia dello sport italiano.
Sempre lo scorso anno, Tania Cagnotto affermava che ama chiudere in bellezza. Come tanti altri nel corso della sua carriera, obiettivo raggiunto.

Mark Zuckerberg presto papà di una bambina

Il re di Facebook a breve diventerà papà.

Proprio così, Mark Zuckerberg ha annunciato – ovviamente su Facebook – che lui e la moglie Priscilla Chan aspettano un figlio. Più precisamente una figlia.
L’annuncio è stato messo online alle 19.30 circa, ore italiane, con una bella foto di famiglia: Mark, Priscilla e Beast, il cane.

Il fondatore del social network più famoso ha racconto che la coppia stava provando ad aver un “figlio da un paio di anni, durante i quali ci sono stati tre aborti. Siamo molto emozionati e il nostro cane Beast non ha idea di quello che sta per accadere”.

Scherzando, Zuckerberg ha anche detto: “in un’ecografia la piccola mi ha mostrato il pollice alzato (segno del “like” su Facebook), dunque già le piaccio…”.

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Ecco l’annuncio integrale


Priscilla and I have some exciting news: we’re expecting a baby girl!

This will be a new chapter in our lives. We’ve already been so fortunate for the opportunity to touch people’s lives around the world — Cilla as a doctor and educator, and me through this community and philanthropy. Now we’ll focus on making the world a better place for our child and the next generation.

We want to share one experience to start. We’ve been trying to have a child for a couple of years and have had three miscarriages along the way.

You feel so hopeful when you learn you’re going to have a child. You start imagining who they’ll become and dreaming of hopes for their future. You start making plans, and then they’re gone. It’s a lonely experience. Most people don’t discuss miscarriages because you worry your problems will distance you or reflect upon you — as if you’re defective or did something to cause this. So you struggle on your own.

In today’s open and connected world, discussing these issues doesn’t distance us; it brings us together. It creates understanding and tolerance, and it gives us hope.

When we started talking to our friends, we realized how frequently this happened — that many people we knew had similar issues and that nearly all had healthy children after all.

We hope that sharing our experience will give more people the same hope we felt and will help more people feel comfortable sharing their stories as well.

Our good news is that our pregnancy is now far enough along that the risk of loss is very low and we are very hopeful.

Cilla and our child are both healthy, I’m extremely excited to meet her and our dog Beast has no idea what’s coming. In our ultrasound, she even gave me a thumbs up “like” with her hand, so I’m already convinced she takes after me.

We’re looking forward to welcoming her into the world and sharing more soon when she’s ready to come out and meet everyone!