martedì, 16 Dicembre 2025

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Seno perfetto, come cambiano le misure (FOTO)

seno perfetto

Vi siete mai chieste quali sono le misure e le proporzioni di un seno perfetto? Potremmo rispondere che i canoni estetici cambiano in base alle mode e al periodo storico. Il corpo femminile, infatti, si è evoluto. Mentre 50 anni fa la bellezza di una donna era rappresentata da forme arrotondate e seno prosperoso alla Sophia Loren o Marilyn Monroe oggi le ragazze da copertina sono modelle statuarie senza curve e con poco seno. A scatenare un nuovo dibattito circa le proporzioni e le misure sul seno perfetto è stato un chirurgo plastico, Patrick Mallucci, che intervistato dal “Sun” ha sintetizzato con tre numeri la formula del seno ideale: 45-55-20. Dove 45 è la percentuale del seno che deve trovarsi al di sopra del capezzolo, 55 il volume al di sotto del capezzolo e 20 sono i gradi di inclinazione verso l’alto che deve avere il capezzolo.

Insomma, c’è da impazzire con centimetro e goniometro. Secondo queste misure il seno perfetto nel 2015 è quindi a forma di goccia, come quello di Irina Shayk portatrice delle giuste proporzioni. Nuovi canoni dunque per una delle parti del corpo da sempre oggetto del desiderio per l’uomo e di ostentazione della femminilità per la donna. Adesso il seno deve essere pieno, ma non tondo, simmetrico e non distante più di di un paio di centimetri e soprattutto non deve occupare più di una terza. Addio a seno prosperoso simbolo di un’epoca ormai passata.

Tramontata però anche la stagione della “coppa di champagne” che si ispirava alle misure di Maria Antonietta. Oggi il seno grande non va proprio più di moda, di conseguenza anche il sottoporsi ad interventi di chirurgia plastica per aumentarne le misure. Quello che conta comunque è sempre l’armonia e la proporzione, e se un tempo di preferivano donne prosperose e formose perché ritenute più idonee alla funzione principale che esse ricoprivano in società, e cioè quella di madri e casalinghe, adesso non è più così. La femminilità in se stessa è preferita alla maternità, almeno nei canoni estetici.

Le aspettative sulla bellezza create dalle principesse Disney (FOTO)

Credit photo: disney.wikia.com

I classici Disney hanno creato in noi tantissime aspettative, che il più delle volte abbiamo imparato essere del tutto false: chi ha mai incontrato il principe azzurro a bordo del cavallo bianco? E, soprattutto, chi ha mai avuto degli animali parlanti in grado di aiutarli a risolvere ogni ostacolo?

Insomma, i cartoni di Walt Disney ci hanno illuso su molte cose. Come le principesse, che ci hanno sempre fatto sognare di avere capelli perfetti come i loro. E, in generale, di possedere tutta la loro bellezza. Questo – ahimè – ha creato in noi delle grandi aspettative: vediamole insieme.

Il rossetto resta sempre perfetto, anche dopo un bacio

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Ovviamente solo nei cartoni Disney. In realtà sappiamo tutti come va: il rossetto sulle labbra non c’è più perché è tutto sulla bocca dell’uomo.

La mattina ci si sveglia con i capelli in perfetto ordine

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I sogni son desideri, è proprio vero. E questo, forse, è uno dei desideri più frequenti tra le donne.

Ma si sta bene anche con i capelli disordinati

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Chi ha detto questa cavolata? Se non sei la principessa Tiana o Belen Rodriguez assolutamente no

Portare un cerchietto non fa avere nessun capello fuori posto

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A me, purtroppo, non è mai successo. Sono l’unica?

Se si indossa un cappello l’acconciatura non si rovina

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Una delle ragioni per cui una ragazza non indossa copricapo è proprio quella di non rovinarsi i capelli. Solo le principesse Disney possono avere capelli sempre perfetti.

Ogni tipo di pettinatura resiste a tutto

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Solo se hai fatto la permanente. Quella di 6 mesi.

I capelli restano perfetti anche con l’umidità

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Quelli lunghissimi non hanno nemmeno un nodo

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Questo solo nei sogni più remoti.

E se sono bagnati sono stupendi

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Ariel, ti prego, dicci come fai.

Se poi si scuotono lo sono ancora di più

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Effetto barboncino in arrivo.

Fare nuove acconciature è facilissimo

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Se si è una parrucchiera professionista.

I boccoli restano tali anche dopo intere ed intense giornate

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Caro Walt Disney, perché ci dici una bugia così assurda?

I capelli mossi dal vento non si scompongono

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E da quando?

Si possono tagliare i capelli da sola e stare da favola

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L’ultima volta che l’ho fatto non sono uscita di casa per una settimana.

Si è belle anche mentre si svolgono le faccende domestiche

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Tuta, capelli in disordine e sudore da tutte le parti. Voi no?

Un gravidanza è facile

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In che mondo? Su Marte? O nelle favole Disney.

Truccarsi è un gioco da ragazzi

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Nemmeno con un corso di make up.

Struccarsi lo è ancora di più

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Uno passata e via. Da quando?

Stare fuori al freddo non fa diventare il viso rosso

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Ovviamente solo ad Anna può succedere.

La linea dell’eyeliner è sempre dritta

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Anche a voi vero? Non dovete incominciare a truccarvi un’ora prima?

Le sopracciglia sono sempre uguali

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Mai successo in tutta la mia vita.

Credit photo: buzzfeed.com

Facebook siamo noi, a rivelarlo sono i nostri post

Scorriamo il news feed di Facebook decine di volte al giorno, lo aggiorniamo con i nostri post, apprezziamo, disprezziamo o ignoriamo post di tutti gli altri utenti. Canzoni, dibattiti sociali, politici o religiosi, sarcasmo e ironia a vagonate, articoli di attualità, panini mai mangiati di fashion bloggers, gambe al mare, serie TV: il social di Mark Zuckerberg è un contenitore infinito di tutto questo. Ed è proprio tutto quello che pubblichiamo sulla nostra bacheca di Facebook a dirla lunga sulla nostra personalità.

A rivelarlo è uno studio pubblicato sul “Journal of Personality of Individual Differences” che ha selezionato utenze Facebook a campione, analizzandone la tipologia di post pubblicata dagli stessi. In particolare, i ricercatori Tara Marshall, Katharina Lefringhausen, e Nelli Ferenczi hanno studiato come l’autostima di un individuo, i livelli di narcisismo e le cosiddette Big Five dei tratti della personalità (nevrosi, estroversione, apertura all’esperienza, gradevolezza e coscienziosità) incidano su ciò che i soggetti pubblicheranno su Facebook.

Così prendendo in considerazione categorie distinte di pubblicazione, i ricercatori hanno adattato sugli utenti le Big Five, tenendo conto della frequenza di accesso e altri fattori. Così hanno abbinato alle personalità coscienziose una determinata tipologia di post, come quelli sulla genitorialità, alle personalità narcisistiche, post sulla propria immagine o sul proprio Lifestyle, alle persone con poca autostima, post romantici e comunicativi di parti di sé nascoste.

In parole povere, tenendo da parte sondaggi e percentuali, Facebook non mostra il nostro profilo migliore o peggiore. Facebook siamo noi, più di quanto pensiamo.

Matrimonio gay, la risposta dei brand (FOTO)

Lo ha deciso la Corte Suprema con una sentenza storica: il matrimonio gay è legale in USA; i divieti sono incostituzionali, ora il diritto a sposarsi è esteso a tutti e ovunque nel paese.

Cinque giudici favorevoli e quattro contrari: è stato stabilito che in base al 14° emendamento della Costituzione americana – quello sull’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge – gli stati devono permettere a tutti i cittadini di sposarsi con chi vogliono e riconoscere i matrimoni gay celebrati fuori dai loro confini, mentre i divieti dei matrimoni gay sono incostituzionali.

Le più grandi aziende e brand di tutto il mondo hanno celebrato lo storico risultato con campagne di solidarietà, nuovi prodotti creati per l’occasione, bandiere arcobaleno sui loro gadget e tantissimi post e messaggi su qualsiasi social network, da Twitter a Facebook, passando per Youtube e Instagram.

Da Visa a MasterCard, passando da Google, Coca Cola, Mentos e Levi’s, e tantissimi altri brand di tutto il mondo, tutti festeggiano il matrimonio gay. Una legge che passa alla storia, così come le loro uniche e super geniali campagne pubblicitarie.

Social media strategist e Marketing i settori coinvolti, e il risultato è tutto da incorniciare.