giovedì, 18 Dicembre 2025

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10 motivi per amare le italiane

Cover Credits: Olivier Laban-Mattei

Sono molte le leggende che circolano sulle doti amatorie del maschio italiano; per fortuna, però, certe leggende riguardano anche il nostro meraviglioso gentil sesso. Sembrerebbe infatti che gli stranieri adorino le donne dello stivale, e che ci sia addirittura una classifica di almeno dieci motivi per scegliere una bella italiana a dispetto di una donna di altra nazionalità.
Certo, siamo più rompipalle rispetto alle donne sudamericane, più pretenziose rispetto a quelle africane, ma certo molto più calde di quelle nordiche. La donna italiana custodirebbe in se tutte le qualità migliori, questo almeno secondo i maschi degli altri paesi.
La cosa mi lusinga oltremodo ma non mi sorprende: ho sempre pensato che le donne italiane siano davvero le migliori.

Sono le più belle

Eh si, le donne italiane sono davvero bellissime. Basta girare per strada per scorgere belle ragazze mediterranee; non è un caso che la femmina italiana sia uno status nel mondo intero: abbiamo ambasciatrici come Monica Bellucci, Bianca Balti, Sabrina Ferilli e molte altre. Abbiamo avuto fari maestosi come Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Claudia Cardinale, Virna Lisi. Chi meglio di noi può parlare di bellezza?

Sono appassionate

Le donne italiane sono impulsive, sanguigne: sono appassionate in amore e istintive nella vita. Una donna italiana sa come conquistare un uomo e, soprattutto, sa come tenerselo stretto. Mai scatenare la gelosia di una di noi: potrebbe scapparci il morto.

Amano la tavola

Siamo cresciute mangiando pasta, pizza e dolci di ogni sorta. Per noi la buona cucina è indispensabile e non potremmo mai rinunciarvi. E il bello è che l’italiana media non solo ama sedersi e gustare un’ottima cena, ma sa anche come prepararla. Cosa c’è di meglio di una donna che mangia con gusto ed è un asso ai fornelli?

Amano la galanteria

Se pensiamo all’Italia delle nostre nonne ci vengono in mente immagini in bianco e nero e baci candidi tra gli innamorati per strada. L’uomo italiano è mediamente galante, e sebbene abbiamo raggiunto una certa parità, noi tutte desideriamo quei gesti che hanno fatto parte del nostro passato glorioso.
Secondo una ricerca una straniera non bada al fatto che gli si venga ceduto il posto sull’autobus, mentre un’italiana apprezza questo genere di attenzioni meglio di chiunque altra.

Sono intelligenti

La maggior parte delle donne italiane ha una laurea o un dottorato, parla almeno una lingua straniera ed è decisamente più intelligente e intuitiva rispetto alle straniere. Questo è quello che dicono gli uomini di altri paesi, io ci voglio credere.

Sono simpatiche

Le donne italiane, specie quelle meridionali, sono molto simpatiche. Sono aperte e socievoli, amano stare in mezzo alla gente e non ti faranno mai sfigurare a una festa. Saranno sempre disposte a fare conversazione senza la freddezza tipica delle donne nordiche.

Sono brave mamme

Il nostro paese si è evoluto più lentamente rispetto ad altri, specie sotto l’aspetto della famiglia e dei rapporti umani. Siamo passati da un regime totalitario come quello di Mussolini alla Repubblica dei diritti universali. Le donne erano solo casalinghe e mamme; oggi sono donne in carriera ma badano alla famiglia in maniera accurata e senza la leggerezza che si nota altrove. Una mamma italiana è ancora ‘chioccia’, apprensiva e presente. Sarà sempre disposta a cucinare un piatto di pasta e a fare il bucato, anche se ha lavorato 12 ore di fila.

Hanno il senso della famiglia

Guai a chi tocca la famiglia a noi italiani e soprattutto guai a chi tocca il marito o i figli di una italiana qualsiasi: tutto il progresso che ci ha investiti negli ultimi 60 anni potrebbe svanire per magia e lasciare spazio a forme arcaiche di giustizia privata.

Sono intenditrici d’arte

Beh, forse non ci intendiamo di arte come gli stranieri pensano, ma sicuramente siamo cresciuti in un paese pieno di bellezza e di storia. Gli stranieri amano immaginarci così: forse potremmo fare qualcosa in più per essere all’altezza delle loro aspettative.

Amano gli stranieri

Fortunatamente amiamo anche gli italiani, che diciamocelo, sono veramente i più fighi di tutti. Basti pensare a Marcello Mastroianni, a Vittorio De Sica e al grande Gassman. Oppure potremmo pensare a Luca Argentero, a Gassman Jr o Alessandro Preziosi. Abbiamo davvero tanta scelta, al punto da non avere l’esigenza di dovere guardare fuori dal nostro giardino. Ma se per caso passasse per strada Vincent Cassel dubito che sarei in grado di riuscire a gestire le vampate.

Se gli animali della Disney fossero esseri umani (FOTO)

Nei cartoons della Disney gli animali sono quasi sempre i protagonisti: gatti ballerini, orsi e grilli parlanti. Animali che hanno comportamenti a dir poco “umani”: avete mai visto un cocker mangiare un piatto di spaghetti al ristorante? Sarà proprio per questo che molti di noi se li sono spesso immaginati come persone, a volte anche immedesimandoci nella loro storia.

C’è chi, però, si è divertito a ridisegnare gli animali della Disney come delle vere e proprie persone: si chiama Pugletto ed è un’artista che vive in Wisconsin, negli Stati Uniti. Oltre a produrre dei fantastici disegni, Pugletto si è anche immaginata l’origine etnica di questi animali, per preservare al meglio il loro aspetto caratteristico. Un esempio? Simba, protagonista del Re Leone, vive in Africa: per questo il personaggio che ha ricreato Pugletto ha la pelle scura ed i capelli neri, un po’ ricciolini.

Ecco una gallery con tutte le foto create dall’artista, con gli animali dei più famosi classici della Walt Disney.

Il Re Leone




Il libro della giungla


Lilli e il vagabondo

Gli Aristogatti

seglianimalidelladisneyfosseroesseriumani

Ségolène Royal: “Non mangiate più la Nutella”

Un fulmine a ciel sereno questo, che distrugge i cuori di tutti quegli amanti (inutile dire che sono decisamente numerosi) della crema al cioccolato firmata Ferrero. La Nutella.

Arriva dall’Eliseo e risuona in tutto il mondo l’appello del ministro francese dell’ecologia Ségolène Royal: “Non mangiate più la Nutella per salvare il pianeta“. Effettivamente questa prelibata delizia, capace di trasformare una giornata no in una giornata da “non va poi così male”, le lacrime per un amore finito in un “fa niente, ci ha perso lui”, il mattino in un piacevole momento perché “per colazione mangio pane e Nutella”, contiene l’olio di palma, sostanza che è una delle principali cause della deforestazione.

“Dobbiamo ripiantare massicciamente gli alberi perchè c’è stata una grande deforestazione che ha causato anche il riscaldamento globale” dice il ministro, che appunto consiglia di non mangiare la famigerata crema di nocciole. Il motivo è più che nobile, cara Ségolène Royal, ma come puoi chiederci una cosa simile?

L’agonia di un malato di Alzheimer

www.dailymail.co.uk

Quando viene diagnosticata una malattia ad uno dei propri cari si scatena l’inferno: sgomento, dolore, angoscia per i risultati degli esami e momenti disperati ricerca ‘fai da te’ per trovare una cura in grado di non strapparci via chi amiamo.
Si, è vero, viviamo in un periodo in cui le malattie sono all’ordine del giorno, ma ciò non ci porrà mai al riparo dal timore che possa prima o poi toccare a noi. Sembra tutto così ‘standard’ quando la tempesta si abbatte nelle case altrui mentre quando viene il nostro momento non conosciamo altro che la speranza che qualcosa o quacuno ci trascini via dal tunnel della paura.
Ci sono anime, però, molto più forti e intraprendenti di altre, come Mark Seymour, un fotografo di professione che ha deciso di guardare letteralmente in faccia la malattia di suo padre attraverso la sua reflex.
Ronnie Seymour aveva 78 anni quando gli è stata diagnosticata la malattia di Alzheimer, che suo figlio ha fotografato fino alla fine.

La galleria che è nata da questa esperienza è affascinante e molto toccante: la malattia di Ronnie lo ha logorato fino alla fine dei suoi giorni, iniziando con semplici amnesie fino ad arrivare a un irreversibile stato di demenza nel quale aveva dimenticato completamente nomi e volti dei propri figli.
Le immagini in bianco e nero mostrano come la sua famiglia sia stata parte integrante della sua vita anche durante la malattia. La scelta di suo figlio è stata fatta per mostrare al mondo cosa significhi vivere in uno stato di profonda demenza, causata da un male che colpisce migliaia di persone ogni anno.


Ronnie viveva a Burnham, nel Buckinghamshire, e aveva già un’idea di come fosse la vita con il morbo di Alzheimer dopo aver visto assistito sua madre, anch’essa colpita dallo stesso morbo.
La cosa straordinaria di quest’uomo fu la sua volontà di reagire all’avanzare della patologia attraverso le attività più disparate, così da ritardarne il sopravvento. Ronnie era ancora in grado di vestirsi e nutrirsi quando scoprì di avete la malattia, fino al momento in cui fu ricoverato a causa di pesanti peggioramenti in una casa di cura.
Suo figlio Mark ha vissuto e documentato la trasformazione di suo padre da uomo in forma, attivo e creativo, fino al momento in cui si è spento per sempre.
Le sue fotografie sono per sua stessa dichiarazione ‘terapeutiche’ e mostrano il coraggio di un uomo che si è opposto con tutta le sue forze all’avanzare della morte.