martedì, 16 Dicembre 2025

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Veronesi: “Gli animali sono considerati prodotti” (VIDEO)

“Ho scelto di essere vegeteriano perché la carne che mangiamo può diventare una bomba a orologeria per il nostro pianeta”. Lo afferma Umberto Veronesi, che menziona Albert Einstein, e commenta l’inchiesta negli allevamenti intensivi di maiali in Pianura Padana, realizzata da Giulia Innocenzi, andata in onda su Announo: “Questi non sono animali, ma macchine di trasformazione. Gli allevamenti intensivi sono lager? Non mi sorprende, fa parte del gioco a massacro”

Umberto Veronesi, stimatissimo oncologo italiano, non ha mai nascosto che la sua scelta di vita, fosse dovuta non solo ad una questione etica, visto che non dovrebbe esserci differenza di alcun tipo tra un agnellino che si mangia e un cucciolo di cane che invece teniamo in casa. Ma soprattutto Veronesi ha dichiarato che essere vegetariani è l’unica via di salvezza per noi stessi e per il nostro pianeta. Non solo perché la carne, ormai lo sappiamo tutti, è altamente dannosa per il nostro organismo, “gli studi dimostrano che i carnivori sono più ammalati dei vegetariani e vivono 8 anni in meno in media” ma soprattutto per il nostro Pianeta, sarà possibile sopravvivere solo cambiando il nostro stile di vita e di alimentarci.

Ecco il video

La scienza delle farfalle, ovvero cosa succede durante un flirt

flirt

Le classiche farfalle nello stomaco. Chi non le ha mai sentite? Ma a cosa è dovuto questo modo dire, o meglio quali sono i processi che subisce il nostro organismo all’inizio di una relazione o durante un flirt? A giocare un ruolo essenziale, come spesso accade quando parliamo di amore, sono gli ormoni. Per alcuni studiosi quello che si scatena durante il flirt può essere molto simile a ciò che succede assumendo droghe come la cocaina, ma con conseguenze molto diverse e sicuramente più positive.

L’intero processo fisico che interessa un flirt è molto più complesso di quanto si potrebbe pensare, il linguaggio del corpo più che le parole sono essenziali quando vogliamo sedurre un uomo che ancora non conosciamo bene. Ma anche tutto quello che si scatena dentro di noi quando ci piace qualcuno e volgiamo flirtare con lui. Mancanza di appetito, notti insonni, controllo maniacale del telefono in attesa della fatidica chiamata o anche solo di un messaggio.

Sono manifestazioni dell’azione della dopamina sul nostro organismo, una vera e propria impennata di eccitazione per il nostro cervello che non smette di pensare ad altro. La sensazione che proviamo è un misto tra irrequietezza e gioia, tutto è in subbuglio.
Per molti è questo il momento migliore e anche il più rimpianto di una relazione. Quando tutto è ancora in bilico ed imprevedibile e ci si scopre e conosce piano. Superata questa fase, infatti, intervengono ossitocina e vasopressina che incoraggiano a formare legami stabili con prospettive di vita futura insieme. Si passa quindi dalla fase dell’eccitazione a quella della routine e dell’abitudine che spesso però per molte coppie può significare crisi e anche la fine della storia. E allora si torna al punto di partenza, e il giro riparte dal flirt e dalla dopamina. A volte purtroppo anche prima che la relazione precedente si sia del tutto conclusa, ma in questi casi la colpa può anche essere del DNA.
Bello sarebbe poter vivere sempre con le farfalle che ci fanno compagnia.

Tutti pazzi per Un posto al sole (FOTO)

Moltissimi italiani alla sera, dopo una giornata di lavoro o di studio, incollano gli occhi al televisore e si rilassano seguendo le avventure di Palazzo Palladini.
Ma come mai, a distanza di 18 anni dalla prima puntata Un Posto al Sole piace ancora a tutti?
Ecco per voi una serie di motivi che ci rendono dipendenti da questa soap.

Sorprende giovani e meno giovani

Se la maggior parte delle soap televisive è seguita da signore che hanno ormai superato da un pezzo la soglia dei famosi anta, Un Posto al Sole vanta giovanissimi fan. Il motivo è da ricercare nella vitalità e freschezza dei personaggi, che hanno età variegate. La trama, quindi, tocca temi di varia natura che suscitano l’interesse di tutti. Non sarà raro constatare che nonna e nipote guardano Un Posto al Sole con la stessa allegria e passione.

Grandi e Piccole Storie

I personaggi di Un Posto al Sole si presentano come uomini e donne che rispecchiano alla perfezione la nostra società. Immediato riconoscerci in uno di essi e comprendere le gioie e i dolori che prova durante la giornata. La studiosa e dolce Rossella somiglia molto a tante adolescenti italiane, Andrea è il prototipo di quarantenne con la sindrome di Peter Pan, Raffaele è lo zio abile ai fornelli e Marina è quella zia un pò arpia che tutti abbiamo (ammettetelo).
Tutto queste storie quotidiane si vanno ad intrecciare ad episodi più complessi, magari con le caratteristiche dei gialli, che tengono il nostro fiato sospeso per varie puntate.

Nord e Sud

Ambientato a Napoli e girato a Posillipo, Un Posto al Sole è anche una delizia per gli occhi. Ci vengono mostrate le meraviglie di Napoli ed inoltre ritroviamo nei personaggi il calore e la disponibilità tipica della gente del Sud amata in tutta Italia. E se qualche milanese storce già la bocca, si ricordi che Ornella e Viola sono due milanesi doc ambientate benissimo a Palazzo Palladini.

Orario perfetto e sottofondo d’autore

Costretti a stare fuori per parecchie ore della giornata, lo spazio per guardare la televisione si riduce a poche ore alla sera. Tra acqua che bolle, olio che frigge e profumo di basilico, Un Posto al Sole ci tiene compagnia e conferisce alla nostra serata infrasettimanale un sottofondo rilassante.
Dite la verità, cantare la sigla mentre buttate la pasta non vi rende positivi e sorridenti?

C’è un tempo per tutto

Alcune serie non ci affascinano perché le vediamo collocate in un tempo o in un luogo troppo lontani da noi. Un Posto al sole tiene il passo delle stagioni, fa dei nostri eventi i propri eventi (il Natale, i Mondiali di calcio, la fine della scuola) tutto corrisponde alla nostra vita di tutti i giorni, ecco perché ci piace così tanto.

Un Posto al Sole, quindi, non è una soap, ma è uno stile di vita, un anti-stress, un collante familiare.
Un Posto al Sole è tutto ciò di cui abbiamo bisogno alle 20.35 dopo una giornata pienissima.

Il carisma è una questione di genetica

Il carisma è spesso semplicemente una forza: che venga usato per smuovere le masse o soltanto per ordinare qualcosa al bar, è ciò che mette in movimento le cose, ed è pertanto il più grande dono con cui si possa nascere. Il che sollecita immediatamente una domanda: si può imparare a essere carismatici? A quanto pare, forse no.

Stando a quanto affermano gli esperti della Aston University di Birmingham, leader si nasce: lo studio del Dottor Carl Senior ha mostrato che c’è un nesso effettivo tra la tendenza alla leadership e la genetica. Entusiastici e appassionati, i leader sono coloro che attraverso il proprio carisma stimolano il proprio team a dare il meglio. Al livello genetico, questa caratteristica andrebbe associata alla sintesi della dopamina (l’elemento chimico legato all’empatia) e della serotonina (l’elemento chimico legato all’emotività in generale).

Nel corso dello studio, dopo aver completato un questionario, i partecipanti sono stati sottoposti a degli esami genetici e quelli risultati positivi alla presenza di dopamina nel proprio organismo si sono rivelati quelli dai tratti più marcatamente leaderistici. Ma anche la sicurezza in se stessi pare essere qualcosa di ereditario: questo quanto emerso da un’altra ricerca di Business Insider. Secondo Katty Kay e Claire Shipman, coautrici dello studio, gran parte della personalità (almeno il 50%) dipende dall’eredità genetica.

Questo significa che senz’altro certe persone tendono a essere più sicure di sé, anche se lo sviluppo di questi tratti dipende da fattori ambientali e non è detto che si presentino effettivamente: l’importante, dunque, è circondarsi sempre della gente giusta.